Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: SAranel    13/01/2012    7 recensioni
John osserva Sherlock dormire e non può fare a meno di pensare, riflettere. Fino a prendere una decisione definitiva. Non può più far finta di niente, non più.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ho iniziato a seguire questa serie dopo un meraviglioso viaggio in Inghilterra fatto il mese scorso, dopo aver visto/letto di essa praticamente ovunque, in patria! :D inutile dire che già dopo il primo episodio me ne sono veramente 'innamorata'.
Spero vi piaccia!
Buona lettura,

S.

Imprevedibile

*

Quando dorme, sembra quasi umano, a volte.

I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi chiari, non scrutano ogni dettaglio del suo abbigliamento, o del suo viso, o le sue mani. Non girano intorno a lui indagatori, cercando un qualunque indizio sulla sua giornata, su quel che aveva o non aveva fatto.
Dorme, e in quel momento, a John sembra la creatura più docile e tranquilla del mondo.
Respira piano, quasi impercettibilmente e schiude le labbra, appena, dalle quali esce un bisbiglio, flebile, senza significato. Che la sua mente lavori anche durante il sonno? Non ci sarebbe da sorprendersi, non con lui, non con Sherlock Holmes.

Spinto da un coraggio a lui sconosciuto John allunga una mano verso di lui, a sfiorare i capelli scuri, scompigliati. Li accarezza piano, facendo attenzione a non svegliarlo. Fa passare lentamente i suoi riccioli d’ebano fra le dita, assaporandone la consistenza, la carezza sul palmo della sua mano. Dopo scende sulla sua guancia, e quasi non si riconosce in quel gesto.
John Hamish Watson. Un medico, un soldato. Completamente, perdutamente rapito dal viso del suo geniale e eccentrico coinquilino. John sospira mentre il palmo della sua mano raggiunge il viso spigoloso ma ugualmente perfetto del suo amico. Sherlock geme, nel sonno e John non può reprimere un piccolo sorriso. Quando non era in preda alla noia, o in un indagine, o completamente preso per uno dei suoi strambi esperimenti Sherlock sembrava quasi un bambino, un essere indifeso, fragile. Le dita arrivano sulle sue labbra, accarezzandole, seguendone il delicato contorno, piano, pianissimo. Sherlock sospira ancora, gli occhi ancora chiusi, serrati da un sonno profondo.

Quando dorme, Sherlock Holmes è l’uomo più meraviglioso che John abbia mai avuto il privilegio di guardare. Il medico ride, a quella considerazione.
“Sai Sherlock?” sussurra “ormai lo penso anche quando sei sveglio. E’ un evidente segno di instabilità mentale, vero?” ride, attento a non alzare la voce.

Fissa ancora quelle labbra, morbide, invitanti. John però ha paura, paura di qualcosa che vuole con tutto il cuore ma che per lui, significa entrare in un un mondo totalmente sconosciuto. Un infinità di ‘se’ lo tormentano mentre ancora lo guarda, combattuto.
“Al Diavolo” dice alla fine, avvicinandosi di più, percorrendo metà di quel dolce tragitto, sentendo vicino il suo respiro, l’odore pungente della sua pelle.
“Cosa diresti, se fossi sveglio Sherlock? Quale sarebbe la tua risposta se io ti chiedessi il permesso di… baciarti?” domanda a voce bassa, così che lui non possa sentirlo. Scuote la testa e chiude gli occhi respirando profondamente per darsi coraggio, per spingersi a farlo. Deve, ne ha quasi bisogno.

Alla fine, annulla completamente le distanze e le labbra del dottore toccano quelle del suo compagno, delicate, appassionate, piene di un amore nuovo ma intenso, lacerante. Preme ancora di più, schiudendo le proprie e assaggiando quelle dell’altro trovandole soffici come al tocco delle sue dita, perfette.
John rimarrebbe con lui per sempre, in quella perfezione assoluta, fuori dal mondo e dal tempo.

Dopo qualche secondo lungo quanto un’ora, si costringe a separarsi da lui. Lo guarda ancora, incapace di distogliere lo sguardo, incapace di alzarsi da quella sedia e lasciarlo li da solo, rifugiandosi nella sua stanza così fredda, solitaria. Si alza lo stesso, con fatica, e stringe una mano nella sua come a imprimere bene nella mente il suo calore, il suo tocco.

Sa bene che esisteva il rischio –con Sherlock accadeva sempre- che il giorno dopo si sarebbe svegliato, sarebbe sceso a colazione riepilogandogli per filo e per segno quel che aveva fatto con lui quella sera in camera sua, da una semplice piega del bavero della camicia o da una particolare posizione assunta dalle sue mani… ma a John sinceramente non importa. Gli basta guardarlo, anche se sa, non gli sarebbe bastato per molto ancora. John vuole di più. Vuole il suo cuore, la sua anima. Vuole lui, interamente, con i suoi pregi e i suoi mille difetti.

Uscendo dalla stanza si appoggia allo stipite della porta, tentennando un attimo, sentendolo muoversi tra le lenzuola. Lo guarda ancora mentre si rigira tra le lenzuola, strofinando la guancia contro la stoffa morbida del cuscino, con delicatezza. Quando la calma torna a regnare, John fa per riprendere la strada per la sua camera quando una voce, stavolta forte e chiara lo costringe a  bloccarsi nuovamente. Un brivido dolce e amaro gli percorre la schiena.

“Le tue domande sono troppo ovvie, mio caro John” esclama Sherlock, con una tono dolce, diverso.
John rimane ancora fermo, immobile.
“Ti avrei risposto di sì” dice, quella voce profonda e familiare “Avresti avuto il mio permesso”

John chiude gli occhi. Il cuore batte, all’impazzata.
Sorride.

*

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: SAranel