Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: Momos    13/01/2012    0 recensioni
-hai un viso già visto, ma non ricordo dove, la stanchezza- disse Shannon
-ma no...è impossibile- risposi io preoccupata
-hai ragione, ora che la guardo bene l'ho già vista anche io- disse Tomo
-ragazzi ma non è possibile- risposi io, ero terrorizzata, tremavo
-ma tu sei la ragazza che è salita sul palco prima!- disse Jared urlando
-è vero, è proprio lei!- disse Shannon indicandomi
-e lui è il suo amico- disse Tomo indicandolo.
In pochi secondi li vidi in piedi, di fronte a noi, con le braccia incrociate e gli sguardi inquisitori.
-possiamo spiegarvi tutto- disse Alessio subito
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In men che non si dica ero già pronta, avevo i miei jeans neri tanto amati, la loro canottiera nera con la tigre, le vans quelle rosse così per spezzare un pò e poi il bracciale con la scritta Echelon, una sistemata ai capelli rigorosamente rossi come le scarpe e il bracciale

-pronta, andiamo!- mi dissi aprendo la porta.

Il tempo di mettere piede fuori casa che tornai subito dentro per prendere il biglietto, la macchinetta fotografica e il cartellone che avevo fatto per l'occasione, non era finito ma avrei avuto tempo di farlo li.



Scesi dalla macchina con il sacco a pelo e mi iniziai ad avvicinare, mi misi seduta accanto ad un ragazzo. La posizione era ottima, ero praticamente davanti all'entrata tra le transenne. Venni accolta da una ragazza che scrisse sulla mia mano il numero 3, euforica alla vista di quel numero stesi il mio sacco a pelo e aprii il cartellone, ne avevo di tempo visto che erano le quattro del pomeriggio prima della sera del concerto.

-bello il cartellone- mi disse un ragazzo biondo dalla bellezza infinita,

-grazie- risposi un pò imbarazzata

-per Jared?- mi chiese ridendo, "che strana domanda" pensai

-la band si chiama 30 Seconds to Mars non Jared Leto, a me piacciono tutti, li stimo tutti, anche se è Shannon ad avere un posto speciale nel mio cuore, ha uno sguardo magnetico- risposi un pò rossa sulle guancie

-oh finalmente una ragazza che non è fan solo per Jared- rispose lui -Alessio, piacere- mi disse lui poco dopo tendendomi la mano

-Stivy, Sty per gli amici!- risposi io. Rimanemmo in silenzio, la gente iniziava ad aumentare, e la ragazza che mi aveva scritto 3 sulla mano era arrivata a contarne 103. Ero assorta nei miei pensieri quando sentii il mio stomaco brontolare, così presi il mio panino

-ma se ti dico, transenna dello scorso concerto e di quello prima ancora e di quello prima ancora?- mi disse lui ridendo mentre mordevo la mia cena -ti ricordi di me?!- mi chiese alla fine della frase sorridente, seguì un momento di silenzio, stavo riflettendo finchè non ricordai

-oddio sii, mi ricordo di te! Siamo stati vicini ma non ci siamo mai parlati, chissà per quale motivo! Ora che ci penso nelle foto che facevo a caso comparivano sempre i tuoi capelli, ma prima eri moro vero?- risposi inziando a ricordare i suoi meravigliosi capelli spettinati dal vento

-esatto, bè finalmente ci conosciamo!- disse lui, io annuii e rimasi in silenzio di nuovo.

-vuoi una mano a finire il cartellone?- mi chiese lui vedendomi indaffarata

-no tranquillo, ho finito ormai. Mi mancavano poche cose- risposi io. Finito il cartellone lo riposi nella borsa e mi sdraiai sul sacco a pelo

-posso chiederti un favore enorme?- mi disse Alessio timidamente

-se posso, dimmi tutto- risposi io curiosa

-ho dimenticato il sacco a pelo a casa, non è che potresti dividere il tuo con me? Non amo dormire sull'asfalto- mi chiese lui

-ehm...va...va bene- risposi alzandomi. Insieme aprimmmo il sacco a pelo, oltre al letto dividemmo anche l'ipod e in breve ci addormentammo tutti, l'ultimo ricordo è il rumore di una moto che corre velocissima sulla strada e le chiacchiere di tutte le persone che come noi si erano accampate la sera prima.





-Sty sono le tre e mezzo del pomeriggio! Siamo sull'asfalto, come puoi dormire anche qui!?- mi disse Alessio svegliandomi,

-ho fatto proprio una bella dormita- risposi stiracchiandomi, -ho un pò fame!- risposi massaggiandomi la pancia

-ci credo che hai fame è da ieri che non mangi! Io ho mangiato- rispose lui alzando gli occhi al cielo, addentai il mio panino e iniziai a canticchiare

-e ora dove lo metto sto coso?- mi domandai, non avevo pensato a quel piccolo particolare, se lo avessi rimesso nello zaino sarebbe pesato troppo

-puoi...metterlo in macchina, chiedi di uscire dalla fila posi gli zaini e ritorni qui!- disse sempre lui come se fosse ovvio

-grande, grazie!- risposi sorridente, mi voltai e vidi un ragazzo dello staff,

-scusami?- lui si girò -Brian ma sei tu!- era un amico della mamma

-Sty ciao! Dimmi tutto!- rispose lui gentilmente

-se esco dalla fila poi posso rientrare? Devo posare lo zaino con il sacco  a pelo e torno subito- gli chiesi, non era un amico intimo ma era un cliente abituale del negozio di musica di mamma quando era ancora aperto

-si sbrigati però, esci da questa parte!- disse lui spostando una transenna, corsi a posare tutto. Tornani il prima possibile e trovai una bambina sulle spalle di Brian a cantare a squarcia gola Closer To The Edge accompagnata da tutta la folla, mi rimisi accanto a Alessio e continuai a guardarla cantare. Era una soddisfazione veder pronunciare quelle meravigliose parole dalla sua piccola bocca, finito il suo spettacolino tornò vicino a sua mamma tutta sorridente e entusiasta.

La fila cominciava a spingere, il ragazzo con la classica maglietta nera con scritto STAFF rideva vedendoci così agitati,

-teniamoci per mano, forse riusciamo a stare vicini durante il concerto- mi disse Alessio prendendomi la mano, io annuii. Il ragazzone dello staff ci guardò e senza accorgermene ci strappò il biglietto, quello era il gesto con cui iniziava la corsa pazza, non eravamo gli unici ovviamente a correre a perdi fiato, sentivo le gambe bruciare e il fiato diventare corto e secco, il tragitto non era molto breve e era pieno di gradini, sentivo ragazze urlare e imprecare per non aver fatto sport in previsione del concerto. Il mio obiettivo era raggiungere la transenna per vederli il più vicino possibile, per assaporare il mio sogno dalla prima fila. Alzai lo sguardo e vidi il palco enorme, lì, davanti ai miei occhi, avevo un fiatone allucinante e non avevo più forza neanche per sorridere, mi appoggiai alla transenna

-tieni Sty bevi, non svenirmi ora eh!- mi disse Brian passandomi una bottiglietta d'acqua, il respiro iniziava a tornare normale e il cuore iniziava a rallentare, sentii piccole lacrime scendermi sul viso -perchè piangi? Non sei felice?- mi chiese lui asciugandomi le lacrime

-sono troppo felice, ecco perchè piango!- risposi io,

-ce l'abbiamo fatta Sty- mi disse Alessio felice. Piano piano mi sentivo sempre più stretta e ero sempre più schiacciata contro la transenna che mi bloccava il respiro essendo bassa. Il sole stava calando e noi eravamo indaffarati ad attaccare il cartellone che con tanta cura aveva fatto, ero riuscita a farmi dare da Brian lo scotch per attaccarlo alla transenna.

Ormai era buio, la stanchezza iniziava a farsi sentire ma sapere che di lì a poco li avrei rivisti mi aiutava a rimanere in piedi. Fu in un attimo che le luci iniziarono a illuminare tutto e una triade gigantesca comparve sul palco, un urlo collettivo risuonò nella notte, il cuore iniziò a palpitare e sentii sulla schiena salirmi la pelle d'oca.

-inizia Sty- mi disse Alessio, mi voltai per guardarlo in faccia

-inzia- risposi con un sorriso gigantesco.







-Who want to came on the stage for kings and queens?- urlò Jared, indicava tantissima gente, molte delle quali accanto a noi, avevo perso un pò le speranze finchè si avvicinò a noi, ci vide saltellare e indicare il cartellone, lui rise -you and  the boy near you!- disse indicandoci, il mio cuore sussultò, Brian mi tirò su dalla folla insieme a Alessio, ci arrampicammo, Brian insieme a noi tirò sul palco anche il cartellone, Jared lo raccolse e ci prese per mano

-did you write this?- mi chiese lui,

-yes!- risposi timida, Jared rise ancora

-she's fucking sweet!- disse al pubblico -What's your name?- mi chiese,

-Stivy- risposi con la voce tremante, le lacrime erano pronte ad uscire, poi si voltò verso Alessio

-and what's your name?- gli chiese,

-Alessio- rispose lui sicuro di se, Jared ci sorrise

-Shannon, Tomo came for the photo!- disse, appena Shannon si avvicinò a noi mi diede un pizzicotto sulla guancia

-she's so sweet!- disse Shannon verso Jared,

-I know Bro, I know- rispose Jared, ero rossa in fiso, molto rossa in viso

Shannon si allontanò per un attimo e tornò accanto a noi con un pennarello, prese il cartellone e lo autografò, poi mi guardò e mi mandò un bacio, arrossii come non mi era mai successo, ero al settimo cielo.

Dopo aver scattato la foto Jared impugnò di nuovo il microfono

-I'm here form yesterday, can i sing with you? She says this- disse indicandomi, mi guardò e intonò le prime note di Kings and Queens, senza rendermene conto stavo cantando anche io tra Alessio e Jared e delle calde lacrime rigavano il mio volto, mi sentii asciugare le lacrime, mi voltai e vidi Alessio sorridermi, ricambiai il sorriso e continuai a cantare.

-thank you guys so much, see you soon!- urlò alla fine Jared, posò il microfono ci abbracciò e scese dal palco, Shannon si avvicinò e ci regalò due delle sue bacchette poi si voltò verso il pubblico e iniziò a lanciare quelle che gli rimanevano, ci diede un ultimo saluto e se ne andò insieme a Tomo.

Presi Alessio per mano e lo trascinai con me

-ma dove stiamo andando?!- mi chiese lui preoccupato

-dobbiamo entrare- risposi seguendo la folla

-ma non abbiamo il biglietto cioè non abbiamo il pass- mi disse lui

-ma noi siamo qui sopra, proviamoci- risposi speranzosa

-gli altri stanno scendendo- mi rispose Alessio indicandoli

-e noi rimaniamo. Se va male ci cacciano, non ci picchiano mica!- risposi

-tu sei una specie di...non so come classificarti! Non te ne frega nulla se ti cacciano e chiamano i tuoi?!- mi rispose lui sconvolto

-me ne sono andata da casa a 16 anni, mia madre aveva un negozio di musica ed è lei che mi ha insegniato a pogare ed a intrufolarmi nei backstage se è una cosa a cui tengo davvero- risposi, si la mia mamma era un ribelle ai suoi tempi! -mentre a te insegnavano a obbedire e rispettare le regole, mamma mi insegnava a obbedire se era giusto e a fare a modo mio quando lo ritenevo opportuno, a seguire sempre i miei sogni anche se folli, mi ha insegnato ad andare avanti rendendomi consapevole che di lì a poco sarebbe andata via per sempre- dissi ancora io

-ma io non sono come te, la mia famiglia è diversa- mi rispose lui, -se mio padre lo venisse a sapere...- mi disse lui, io lo interruppi

-cosa? Ti sgriderebbe? Lo deluderesti e poi? Diamine, gli passerà, tu invece rimpiangerai di non avermi seguita, perchè quando ci ripenserai ti dirai "che stupido, per non deludere mio padre non ho realizzato una cosa che mi avrebbe fatto felice" perchè so che saresti felice se riuscissi a farti fare un autografo- risposi io. Era sempre stato il mio forte convincere le persone, ma lui, cavolo era tosto!

-e va bene, ma sappi che è contro il mio volere- mi rispose sbuffando

-si, proprio contro il tuo volere! Ora, la prima cosa da fare e cercare dei pass, l'altra volta mi hanno raccontato dei ragazzi che ne hanno trovati due appesi e li hanno presi loro, quindi occhi aperti non facciamoci vedere prima di aver preso i pass- gli dissi cercando in giro

-Sty hai una famiglia?- mi chiese lui, io sorrisi un pò malinconica

-ce l'avevo un tempo. La mia grande mamma è morta e mio padre non lo so, non penso di averlo mai visto- risposi io, poi sorrisi -ma sto bene così-

-pass tipo questi?!- mi disse lui afferrando due pass, io risi

-grandissimo, sono davvero perfetti! Allora, Ale abbiamo una fortuna immane, sono di una fotografa e del suo assistente e guardaci? Io ho una macchinetta fotografica meravigliosa e sono donna e tu saresti un fantastico assistente- gli dissi mettendomi al collo il pass, lui se lo infilò un pò incerto e mi seguì attraverso i corridoi.

-eccovi, i ragazzi vi stanno aspettando- ci disse un ragazzo moro tirandoci per il braccio, vidi Alessio impallidire e guardarmi terrorizzato. Ci fecero entrare in una stanza che, con le mie piccole conoscenze, avevo riconosciuto come un camerino comune. Comparirono alle nostre spalle i Mars in tutto il loro splendore, Jared e Tomo ci superarono dirigendosi al tavolo con la roba da mangiare. A quella visione il mio stomaco brontolò e Alessio rise piano, Shannon si fermò vicino a noi, mi guardava confuso, alzò gli occhi al cielo poi mi guardò di nuovo, avevo paura avesse capito chi ero, scosse la testa e si allontanò. Tirai un sospiro di sollievo, presi la macchinetta fotografica e iniziai a scattare delle foto. Alessio si avvicinò a me -secondo me ti ha riconosciuta poi ha pensato che erano una cosa impossibile e ha fatto finta di nulla- mi sussurrò, io risi piano

-l'ho pensato anche io- risi.

Iniziammo a chiacchierare, il mio cuore batteva allimpazzata ma fuori dovevo far finta di essere calma, ogni tanto mi voltavo a guardare Alessio. Aveva lo sguardo confuso, sembrava in trance.

-hai un viso già visto, ma non ricordo dove, la stanchezza- disse Shannon

-ma no...è impossibile- risposi io preoccupata

-hai ragione, ora che la guardo bene l'ho già vista anche io- disse Tomo

-ragazzi ma non è possibile- risposi io, ero terrorizzata, tremavo

-ma tu sei la ragazza che è salita sul palco prima!- disse Jared urlando

-è vero, è proprio lei!- disse Shannon indicandomi

-e lui è il suo amico- disse Tomo indicandolo.

In pochi secondi li vidi in piedi, di fronte a noi, con le braccia incrociate e gli sguardi inquisitori.
   
 
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