Nickname:
Only_
(Only_Me)
Titolo
della storia:
Green
eyes ~
Personaggi:
Lily
Evans, Harry Potter, Albus Potter
Prompt:
occhi,
erba, sciarpa
Genere:
generale,
introspettivo
Avvertimenti:
Raccolta,
Flashfic (Slash appena appena accennato, nell'ultima
flash)
Introduzione:
“Harry
si accovacciò in modo che il viso di Albus fosse appena
sopra il
suo. Era l'unico dei suoi figli ad aver ereditato gli occhi di
Lily.”
(Harry Potter e i Doni della Morte)
Note
dell'autore: //
Green eyes ~
Lily Evans ~
Guardandosi
allo
specchio, con una civetteria non sua, non poté fare a meno
di notare
quanto fossero belli i suoi occhi: erano di un verde tenue, quasi
trasparente, che ricordava quello della giada e dei giardini che a
maggio parevano dipinti di smeraldo.
Lily si legò i
lunghi capelli color mogano in una coda di cavallo, sbuffando appena
quando una ciocca sfuggì dall'elastico e scivolò
mollemente davanti
al suo viso, coprendo per un attimo una delle sue iridi. Se la
scostò
dal viso con la punta delle dita, spostandola dietro l'orecchio, e
sorridendo appena abbandonò il suo dormitorio con i libri
sottobraccio e la sicurezza di trovare James Potter ad attenderla
davanti al ritratto della Signora Grassa per accompagnarla a lezione.
Harry Potter ~
Da
quando era
entrato a far parte del mondo dei maghi, non passava un giorno senza
sentirsi dire da chi aveva conosciuto i suoi genitori che era
“uguale
a James, ma con gli occhi di Lily”.
Quel pomeriggio,
aveva poco meno di tredici anni, stava sdraiato sul prato nel
giardino dei Dursley, accarezzando con lo sguardo i lunghi fili
d'erba che ondeggiavano dolcemente sotto la brezza leggera: pensava
con malinconia a come sarebbe stato bello avere lì con lui i
suoi
genitori, come sarebbe stata la risata di sua madre e il sorriso di
suo padre, come sarebbe stato bello poterli abbracciare e lasciarsi
coccolare da loro.
La sera, quando la
tristezza era ormai stata sostituita da una spiacevole sensazione di
vuoto, gettò due sacchi di erba tagliata nei cassonetti al
fondo di
Privet Drive; il prato, l'indomani, sarebbe stato ancora più
brillante sotto la luce del sole di agosto.
Albus Potter ~
Si
aggiustò la
sciarpa verde-argento al collo, rimirando con fierezza la spilla da
Prefetto che aveva appena appuntato al suo mantello, e sorrise al suo
riflesso nello specchio che restituì la stessa espressione
con gli
occhi verdi luccicanti ed emozionati.
Erano
passati quattro anni da quando era stato Smistato nella Casa in cui
non sarebbe voluto finire ma che, in realtà, si era
dimostrata
essere la migliore. I suoi compagni non erano poi così
terribili
come James gli aveva raccontato tempo prima, e Albus sentiva di
essere parte di un gruppo molto affiatato, nonostante il cattivo
sangue
che correva tra i suoi genitori e quelli degli amici.
– Hai
finito?
La voce annoiata del
suo migliore amico lo fece quasi sobbalzare, mentre la sua mente
vagava tra i ricordi, e Albus vide il viso pallido e il ghigno
divertito del ragazzo riflesso accanto al suo sullo specchio.
Sbuffò
appena, sentendo una strana sensazione di calore al ventre, e
strisciando i piedi sul pavimento si voltò per affiancare
Scorpius e
salire insieme a lui in Sala Grande.