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Autore: Noname97    13/01/2012    1 recensioni
Una nonsense che è assolutamente nonsense. Sappiate che l'ho scritta in un momento di esaurimenti nervoso, e quindi non so cosa ne è uscito fuori! xD
Ma dopotutto cosa ci si aspetta da un nonsense se non una storia senza senso? Beh, non credo ci sia molto da dire. Quindi se volete leggerla per buttare via tre minuti della vostra vita, fatevi avanti!n
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un mini uomo, dai piedi piatti, l'addome gonfio, i capelli ricci e crespi, e gli occhietti vispi.
Camminava a gambe larghe e con la pancia di fuori che diventava tutt'uno con l'addome. Era inevitabile non attirare l'attenzione dei passanti che osservavano incuriositi il suo baffetto “provocante”. Aggettivo che gli aveva affibbiato la mammina che, in età della pubertà, aveva notato la leggera peluria che si era fatta spazio sotto il naso del suo figliolo. Gli aveva detto che alle donnicciule piacevano tanto gli uomini maturi, e per uomini maturi lei intendeva pelosi come scimmie.
Allora lui, da quel momento in poi, ne era andato fiero, sfoltendo di rado quei pelucchi che delle volte si facevano fastidiosi. E gli occhi delle donnicciule erano veramente rivolti a quei baffetti assai bruttini ma non perché ne fossero attratte, bensì perché donavano al mini uomo un'aria estremamente divertente. E ridacchiavano, le donnicciule, mentre il mini uomo continuava a gonfiare petto e pancia fino all'inverosimile, volendosi donare un'aria più “grande”.
Perché il mini uomo in questione era proprio mini per davvero! Un metro e una banana (e non scherzo!) con i piedi così piatti da aderirsi perfettamente al suolo, così tanto che chi gli guardava un po' più in basso credeva che i piedi non ce li avesse per nulla. 
E lui le scarpe le indossava eccome! Scarpe piatte per piedi piatti, che gli conferivano una camminata da oca spennacchiata.
Eppure lui si guardava allo specchio fiero della “sua innata bellezza” che la sua mammina gli aveva donato senza indugio.
La mammina, piccola anche lei, aveva cresciuto il mini uomo nelle grazie e nelle virtù, lo aveva reso pieno di se e lo aveva indotto a non lavorare: diceva che se proprio voleva campare, allora era meglio rubare in un paese come il loro.
E non che avesse tutti i torti, ma quale mamma direbbe una cosetta del genere al proprio figliolo?
E lui non lavorava, ma non rubava nemmeno. Non perché fosse un uomo rispettoso delle leggi, ma perché era un piccolo (grande) codardo.
La mutandina con le banane che la mammina gli aveva regalato all'età di tre anni gli calzava ancora a pennello, visto che dai tre anni in poi non era più cresciuto. E questa, ogni volta che il mini uomo sentiva pronunciare la parola “rubare”, si bagnava di quella sostanza giallognola che la mammina si divertiva a pulire (che strani hobby!). E delle volte, sempre la mammina, si commuoveva a lavare le mutandine del suo figliolo perché le ricordava quando il mini uomo era ancora più mini (solo di età, però!). E allora il mini uomo, per farla contenta, si spogliava in mezzo alla strada mostrando a tutti le sue mutandine con le banane che, oltre a disgustare le donnicciule che però continuavano a ridacchiare, informavano tutti dell'altezza reale del mini uomo. Oh, povero disgraziato, quando poi era arrivata la polizia e l'aveva portato in tribunale! I suoi incubi peggiori si erano avverati e senza che lui rubasse nemmeno un metro d'altezza! Aveva pianto, il mini uomo, così tanto che i baffetti “provocanti” si erano bagnati fino a cadere (e non innaffiati fino a crescere!). E poi, non solo, i poliziotti l'avevano preso per le mutandine con le banane e le avevano strappate tutte! E lui, che di bello avrebbe dovuto avere solo quello (veramente non aveva nulla, ma era una sua convinzione), ora sentiva che avrebbe potuto pure morire.
Ma lui che, come abbiamo già detto, era un mini (grande) codardo non avrebbe mai avuto il coraggio di morire. Purtroppo il cupo mietitore quel giorno aveva deciso di andarsi a fare un giro proprio dalle parti del mini uomo, ma povero disgraziato (di nuovo)! E così “la morte” aveva indotto il mini uomo a piangere così forte che l'addome e la pancia, già gonfi di loro, si gonfiassero a tal punto da scoppiare, spargendo di qua e di la le budella e le viscere del poverino. Ah, sapeste la disperazione della sua povera mammina, e anche delle donnicciuole che avevano finito di ridere, che troppo colpita dal dolore si era tolta la vita con l'ago con cui cuciva le mutandine di suo figlio. In realtà la mammina non era morta ma era divenuta così la “bella addormentata 2- La vendetta”, purtroppo per lei nessun uomo/principe azzurro/orco/troll sarebbe corso in suo aiuto o l'avrebbe baciata per svegliarla.

E così finisce la storia del mini uomo e della sua mammina che ci ha insegnato che il cordone ombelicale va tagliato prima o poi, sennò di DEVE per forza morire insieme: mini madre e mini uomo. 

  
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