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Autore: vielvisev    13/01/2012    6 recensioni
Lily e Severus. Sono amici. Sono diversi. Si fanno promesse. Non possono fare a meno di ricordare questa giornata. Perchè rispecchia ciò che è stato, ciò che sarebbe potuto essere.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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.I colori del sempre.



Lily si svegliò. Era giorno. Era ad Hogwarts. Era nella casa di Grifondoro. Era una strega. Severus.
Come ogni mattina, questi furono i pensieri che le attraversarono la mente come un lampo. Ancora ad occhi chiusi sorrise tra le pesanti coltri del suo letto a baldacchino oro e rosso e si stiracchiò lentamente sentendo, con piacere, che il suo corpo si risvegliava. Quando aprì gli occhi e fu completamente lucida si accorse che le altre erano ancora tutte sotto le coperte, troppo assonnate per rispondere al suono ritmico dell'incantesimo sveglia che Anne aveva impostato la sera prima. Tutte tranne Mary che, in un angolo della stanza, stava cercando di aggiustare un brutto strappo, che si era procurata il giorno prima a cura delle creature magiche, sulla sua divisa.

"Mary, è inutile che ci provi" le disse Lily con tono mite "è davvero difficile aggiustare quando la rottura è così irregolare"
La ragazza le lanciò un'occhiata torva, mentre lei, in tutta fretta, si toglieva la camicia da notte a fiorellini ed entrava, letteralmente, con un balzo nella sua divisa. Era sempre di fretta la mattina, anche se si alzava per prima, perché amava arrivare in Sala Grande quando questa era ancora semi deserta per poter osservare il soffitto magico in pace e poter parlare con il suo migliore amico senza il fastidioso intervento dei malandrini.
Il solo pensiero di quei quattro, o meglio di Sirius Black e James Potter la infastidì.

"Il fatto che io non sia abile come te nella magia, non vuol dire che non ci possa provare. A volte Lils non dimostri per niente lo spirito di una vera Grifondoro." disse acida Mary, attirando l'attenzione della compagna di stanza.
Lily arrossì leggermente alla risposta secca dell'amica e per la velata accusa, Mary le diceva spesso che lei le sembrava poco grifondoro e la rossa sospettava che fosse per la sua amicizia con Severus, lei però era convinta che la sua Casa fosse quella giusta per lei.
Finì di snodare i lunghi capelli rossi per poi farli ricadere dietro le spalle, dove le carezzavano la schiena come una lunga onda e si voltò verso Mary prendendole la veste dalle mani.
"Dammi ti aiuto" sussurrò, aggiustando lo strappo in un secondo e subito correndo via, senza ascoltare fino in fondo la cascata di ringraziamenti che la compagna le rivolse, chiamandola addirittura la migliore streghetta del loro anno.

*

 

La Sala Grande quel mattino era splendida e luminosa.
Era arrivata abbastanza presto, le panche erano ancora quasi vuote e le voci degli studenti più mattinieri arrivavano, alle sue orecchie, flebili e smorzate. Lily lanciò uno sguardo alla tavola alla sua destra e vide tra i serpeverde Severus, che ascoltava in silenzio una conversazione tra due ragazzi più grandi, troppo preso per potersi accorgere del suo ingresso. La ragazza storse il naso notando che i due serpeverde al suo fianco erano Mulciber e Malfoy, ma guardò con profondo affetto la figura magra e silenziosa del suo migliore amico, mentre si sedeva al suo tavolo.
Mangiò in fretta e si alzò facendo qualche passo titubante. Non si avvicinava mai troppo al tavolo dei serpeverde, non perché avesse paura di quei ragazzi scortesi, che non sapevano far altro che rivolgerle pesanti insulti, nonostante le flebili proteste di Severus, ma perché non aveva voglia di perdere del tempo con gente che non apprezzava. Voleva solo che Severus continuasse a volerle bene, perché, nonostante il ragazzino fosse un serpeverde fatto e finito, Lily era convinta che lui l'avrebbe sempre protetta e sapeva che sarebbe stata sempre al sicuro sotto l'attento sguardo di quegli occhi scuri. La rossa, ancora immersa nei suoi pensieri, si avvicinò quieta ancora di qualche passo, mettendosi accanto al tavolo dei tassorosso il più vicino al quarto verde argento della sala e sorrise quando Severus, come richiamato dalla sua presenza, si voltò e nel vederla subito si affrettò a raggiungerla senza perdersi in troppe scuse con gli altri due.

"Ciao"
"Ciao"
Sorrisero entrambi guardandosi fugacemente negli occhi. Verde e nero.
Per qualche secondo rimasero in silenzio, come sempre quando si rivedevano dopo una notte nei dormitori.
Si scrutavano gentilmente come alla ricerca di eventuali mutamenti nell'altro. Era un loro muto accordo.
Le lentiggini di lei, le labbra sottili di lui, i loro sguardi impacciati, si accertavano che tutto fosse posto, che la loro amicizia fosse lì, appena nascosta, sotto i colori delle loro differenti case, prima di iniziare ad affrontare la giornata.
Quel giorno fu Severus il primo a parlare.

"Usciamo?" Lily annuì seguendo il ragazzo nel parco senza fare domande.
Camminarono nel sole mattutino appena tiepido, mancava ancora mezzora prima dell'inizio delle lezioni.
"Come hai passato la notte?" chiese lei.
"Senza sogni. E tu?" il serpeverde rispondeva sempre così, ma Lily partiva sempre con quella domanda nelle loro conversazioni mattutine.
"Io invece ti ho sognato Sev!" disse lei con aria soddisfatta.
Il ragazzo sorrise appena nel sentire quel diminutivo che solo lei e sua madre utilizzavano, poi si rese conto che lei aveva detto di averlo sognato.
"Che cosa hai sognato Lil?"
"Ho sognato che eravamo adulti Sev. Tu diventerai proprio bello."
C'era una certa sicurezza spavalda nella sua voce, tipica dei grifondoro, come se non ci fossero dubbi riguardo a ciò che aveva affermato.
Il ragazzo, invece, divenne paonazzo e nascose il volto nel colletto dell'uniforme mal messa, celando appena un sorriso compiaciuto, ma non la interruppe. Lily fece un sospiro e continuò.
"Eravamo seduti nella nostra radura Sev, sai quella vicino a casa, dove andavamo sempre prima di venire qui. Quella dove una volta Petunia ci ha scovato. Ti ricordi, no?"
"Si, mi ricordo."
Come dimenticarlo?
A Severus parve di vedere il sole che filtrava tra i rami e le foglie degli alberi.
"Beh eravamo li e poi che è successo?"

"Tu mi hai guardato e mi hai detto... Sempre."
"Sempre? Solo questa parola?"
"Si, solo questa e anche io, ti ho sorriso e ti risposto... Sempre."
"È uno strano sogno" borbottò il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli unticci.
"Si" convenne Lily "però era un bel sogno".

Camminarono un poco in silenzio ognuno perso nei suoi pensieri. Non avevano bisogno di grandi parole a loro bastava stare così, sapere che l'altro era lì a un passo, che per incontrare il suo sguardo bastava girare il volto e stavano bene.
Prima di tornare al castello si fermarono davanti al lago. La sua superficie scura, quasi nera, in contrasto con il verde che la circondava infondeva una strana calma a entrambi. Era il loro luogo preferito a Hogwarts.

Lily si voltò a guardare il ragazzo. Serpeverde e Grifondoro incrociarono i loro sguardi e sorrisi affiorarono sulle loro labbra. Poi lei allungò la mano e allacciò le sue dita a quelle del ragazzo. Lui sgranò per un attimo gli occhi scuri, come la notte, prima di allargare ancora di più il suo sorriso assumendo un'aria tra lo sciocco e il tenero. La felicità si irradiò intorno a loro, tanto che qualcuno, dello sguardo attento, avrebbe potuto affermare di aver visto illuminarsi i loro visi e quelle mani intrecciate. A lungo rimasero lì perdendo la cognizione del tempo. Lily nella mano sinistra stringeva la borsa con i libri. Severus nella destra il suo vecchio libro di pozioni, sgualcito e coperto dalla sua calligrafia sottile. Al centro le due mani, la destra di Lily e la sinistra di Sev, intrecciate.

"Sev?"
"Si Lily?"
"Noi saremo amici per sempre?"
"Sempre" rispose lui convinto, lo sguardo rivolto alle acque del lago.
"Sempre" sussurrò lei con un sorriso.

Il ragazzo si voltò e il suo sguardo si dilatò con stupore, un'altra ondata di rossore si propagò sulle sue guance pallide quando Lily gli gettò le braccia al collo stringedolo a sè.
"Ti voglio bene Sev"
Lui rimase in silenzio, la lingua annodata da una muta emozione, fino a quando la grifona non si staccò da lui.
Severus avrebbe voluto ristringerla a sé, ma non fece in tempo.

Lily si era già allontanata di qualche passo, togliendosi svelta la sciarpa rossa e oro e facendo mulinare i capelli color fuoco nella foga, poi, con un movimento secco, la avvolse intorno al collo del ragazzo scoppiando in una gaia risata.
Il serpeverde la guardò stupito, colto di sorpresa, prima di sfoderare un ghigno divertito "Ah Lils, questo non dovevi farlo!" e in fretta si chinò verso la borsa per recuperare, a sua volta, la sua sciarpa verde argento e avvolgerla, con altrattanta rapidità, intorno al collo di lei.
Ora ridevano forte, guardandosi con quegli improbabili colori addosso che eppure donavano ad entrambi.
Il ragazzo pallido e sottile, con i capelli scuri che ora portava disordinati sul volto a causa della foga del gioco, gli occhi neri una volta tanto luminosi e la ragazza che, leggiadra come sempre, pareva sorridere con gli occhi verdi, il volto bellissimo e fine incorniciato da quella fiamma rossa, che erano i suoi capelli. A Severus parve poter respirare il suo profumo. Lily sapeva di arance e cioccolato. Con stupore il giovane serpeverde si ritrovò a pensare a sua madre, Eileen, che quando era piccolo lo prendeva sulle ginocchia cullandolo e cantandoli vecchie ballate.
A lei sarebbe piaciuta Lily, non gliel'aveva mai presentata. Avrebbe dovuto farlo un giorno o l'altro.

"Lily, faremo tardi."
"Oh Sev, è così bello qui..."
"Ci torneremo Lils... oggi pomeriggio."
"No Sev, lo sai anche tu che passerai il pomeriggio con Mulciber e gli altri" e mentre lo diceva assunse un'espressione leggermente imbronciata, ma dura e orgogliosa che non le si addiceva.
"Lils?"
"Si?"
"Hai un espressione tramendamente buffa così"

E ancora una volta scoppiarono a ridere.

"Ho Lumacorno alla prima ora Sev, sai che mi adora. Potrei saltare la lezione..."
Severus la guardò senza replicare. Lui, alla prima ora, aveva la Mcgranitt, ma non osava rovinare quel momento a Lily con le sue lamentele su quanto fosse severa la professoressa di trasfigurazione.
"Non mi piacciono Mulciber e gli altri Sev...."
"Lo so Lily, me lo dici sempre, ma sono della mia casa"
"Non è una giustificazione!" scattò lei.
Il ragazzo si zittì un momento mortificato, come sempre lei aveva ragione.

Poi il piccolo Serpeverde fece qualcosa di assolutamente inatteso per entrambi.
Allungando la mano ritrovò quella di Lily, si avvicinò a lei guardandola negli occhi.
"Nessuno ti supererà mai Lily. Anche fra venti, trent'anni... tu sarai sempre la prima per me. Non mi importa se tu sei Grifondoro e io Serpeverde. Non importa gli amici che abbiamo. Io ci sarò, sempre. Anche se penserai di avermi perso, anche se saremo lontani, anche se diventeremo persone diverse... non ti lascerò mai sola. Te lo prometto." poi si chinò e sfiorò la guancia di lei con un bacio impacciato.
La ragazza lo guardò stupita, attraverso alcune ciocche di capelli che un venticello leggero le aveva spostato sul viso.
C'era un qualcosa di solenne nell'aria e quei due ragazzini apparvero improvvisamente adulti e consapevoli.

"Lo so, Severus. Io ho piena fiducia in te." disse Lily e si strinse una volta di più a lui che, automaticamente la strinse a sè. 

Lei alzò una mano, senza staccarsi, verso il volto di Severus e gli scostò una ciocca di capelli neri dal volto. I suoi polpastrelli sfiorarono appena la pelle liscia di una guancia, ma li sentì bruciare come una fiamma viva e desiderò poter rimanere li per sempre, per cancellare con le mani tutte le lacrime che sarebbero cadute da quegli occhi scuri e gioire ad ogni suo sorriso.
Erano in due, erano una cosa sola.
Un serpeverde rosso e oro e una grifondoro verde e argento.
Ignari di ciò che li attendeva in futuro... erano felici. Sapevano che le loro promesse erano vere, che il loro legame era indissolubile. 
Si sarebbero entrambi ricordati di quella strana mattina, vicino alla fine e lo avrebbero fatto con un amore infinito. 

Perchè loro erano tutto.

 


*Angolo Autrice*


Ho cercato di resistere, ma non potevo non scrivere qualcosa su Lily e Sev.
Certo questa one-shot per me è stata una prova, perché mi risulta molto più semplice descrivere i momenti strazianti e il dolore di Severus per la perdita di Lily, ma devo ammettere che alla fine questo momento di completa serenità mi è piaciuto.
Ho provato a descriverlo al meglio delle mie possibilità senza uscire troppo dai personaggi. Immagino che ci sia stato effettivamente un momento di complicità nella loro amicizia o non sarebbe durata tanto a lungo e per Sev non sarebbe stato così struggente.

Aspetto recensioni e pareri.

  
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