Anime & Manga > D'Artagnan
Ricorda la storia  |      
Autore: citosol    13/01/2012    7 recensioni
Una regina depressa, una dama di compagnia volonterosa, delle vittime sacrificali.
AA (ne dubitavate?)
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao!! :)
Lo so che c'è "La Scelta..." che aspetta un finale, ma al momento non ce la faccio a scriverla, mi dispiace tantissimo!
Invece mi sto dilettando a scribacchiare alcune storielle del cavolo che invece mi vengono giù di getto. Sono una pessima persona, lo so. Spero accettiate questa mia ennesima debolezza.
Dunque.
Storiella (veramente scema) ambientata in un punto imprecisato dell'anime, ma comunque dopo la puntata 4 e prima del "tradimento" di Aramis; ovviamente AA; ...che altro dire?
Ah, già: spero vi divertiate! :)





 

Lo Spettacolo per la Regina

- Voglio che sia una storia romantica, Constance, capisci, un amore tormentato che supera mille difficoltà ma che alla fine vince su tutto!

- Va bene maestà, solo che...
La giovane donna bionda esitò un attimo. Le spiaceva deludere la sua adorata regina Anna.

- Dimmi, Constance

- Ecco, tutto questo in un'ora di spettacolo?

- Dici che è troppo?
La delusione era evidente in ogni tratto del volto della regina.

- No, no maestà, vedrete che ce la faremo!

La regina battè le mani entusiasta
- Grazie, grazie Constance, non vedo l'ora di assistervi!


*****


- E questo è quanto, D'Artagnan.

- Ma è impossibile!

- È quello che le ho detto anche io, ma dovevi vedere come era felice...non ho osato deluderla...

- E come farai? Voglio dire, dove troverai la storia? E gli interpreti?

- Non lo so ancora, spero che mi venga un'idea!

In quel momento Athos, Porthos e Aramis entrarono nella sala comune dove D'Artagnan e Constance stavano chiacchierando.

- Ehi, ragazzi! Che si dice? Cosa sono quelle facce lunghe?
Chiese Porthos dopo aver dato un'occhiata ai due giovani.

- Ho promesso alla regina che avrei allestito uno spettacolo per aprire il prossimo ballo, ma non ho idea né di che cosa mettere in scena né delle persone che potranno aiutarmi.

- E perchè ti sei imbarcata in un'esperimento simile se non sapevi come portarlo a termine?
Chiese Aramis

- Vedete, la regina in questi giorni è molto giù...i rapporti con sua maestà non sono dei migliori, non riescono ad avere figli e il re pensa sia colpa della regina Anna...lei ha bisogno di distrarsi, e mi sono offerta di fare questa piccola cosa nella speranza di allietarla...solo che ora sono nei guai, ho così poco tempo e così tanto da fare...

- Che tipo di storia pensavate di rappresentare?
Chiese Athos, pratico.

- La regina voleva una storia d'amore intensa e passionale che fosse in grado di scuotere gli animi degli spettatori

- Beh, allora è facile - constatò Athos - mai sentito parlare di Romeo e Giulietta?

Porthos, Constance e D'Artagnan scossero la testa.

- Ma è così triste...
Intervenne Aramis.

- Non tutti i grandi amori finiscono bene.
Obiettò Athos, secco.

Aramis non ebbe nulla da ribattere. Athos la guardò, incuriosito dal fatto che l'amico, solitamente avvezzo a scambi interminabili di idee con lui, si fosse zittito subito.

- No, ecco vedi Athos, ho promesso alla regina una storia originale...e soprattutto con un lieto fine...
Disse Constance.

- È un bel problema - constatò Porthos - come si fa ad inventare una storia plausibile in così poco tempo?

Constance sospirò
- Mi sono veramente messa nei guai. Cosa dirò alla regina?

- Oh, Constance...
Disse D'Artagnan circondando le spalle della ragazza con un braccio

Aramis passò lo sguardo dall'uno all'altro dei suoi amici. Le spiaceva vedere la dolce Constance così triste e le spiaceva vedere la sconfitta anche negli occhi di D'Artagnan.

Ma sì, cosa le sarebbe costato, lei aveva una storia da proporre. Non doveva dire per forza che era una storia vera, e soprattutto non avrebbe mai ammesso che era la sua storia, però era proprio ciò che la regina voleva: un appassionato romanzo d'amore...sarebbe bastato cambiare leggermente il finale per renderla perfetta.

Non appena ebbe deciso aprì la bocca per parlare.

- Ho io una storia per voi.
La precedette Athos, che evidentemente aveva seguito lo stesso tipo di ragionamento.

Aramis chiuse la bocca senza proferire parola.

- Davvero?
Gli occhi di Constance si illuminarono.

Athos annuì.
- Badate però che è una storia molto triste, come direbbe Aramis.

- Oh, non fa niente! - esclamò Constance, rincuorata - Possiamo sempre inventarci qualcosa!

Athos annuì, poco convinto.


*****


- Allora, riassumiamo - Constance camminava avanti ed indietro nella stanza davanti ad una capannello di persone riunitasi per l'occasione - Io interpreterò la giovanissima Marianne, ragazza dalle umili origini a cui la vita ha insegnato che solo chi è cinico e calcolatore può sopravvivere, D'Artagnan sarà il sedicenne conte Orland, innocente ed innamorato, che va contro il desiderio del padre e della madre pur di sposare la sua amata, Monsieur De Treville sarà il comandante Du Pont capo della guarnigione in cui Orland andrà a rifugiarsi per cercare di dimenticare il dolore causato dalla scoperta che in realtà Marianne si è presa gioco di lui, ritenendolo solo una preda priva di spina dorsale, da derubare, mentre Porthos farà padre Bernard, il finto prete che usava Marianne per accaparrarsi grandi ricchezze.

- Questa ce la paghi, D'Artagnan...
Porthos si era chinato verso l'orecchio del giovane guascone per non farsi sentire da Constance.
Infatti, davanti all'impossibilità di reperire attori da altre parti, il giovane moschettiere aveva proposto che Constance usasse loro come attori improvvisati. E così lui, Porthos e perfino il capitano De Treville, erano stati costretti ad accettare di buon grado.
Gli unici che sembravano essersela cavata erano Athos e Aramis, che ora guardavano gli altri sghignazzando. Sembrava che non ci fosse nessuna parte adatta a loro.

- Non mi sembra un granchè come storia d'amore! - Esclamò Jean stuzzicandosi il naso - Voglio dire, finisce male,no?

- Oh, ma non finisce così! - Cominciò a spiegare Constance - Adesso viene il bello! Ho aggiunto una parte in cui Orland molti anni dopo incontra per caso Marianne e scopre che in realtà lei si era veramente innamorata di lui all'epoca, ma era stata costretta dal perfido ladro e truffatore a comportarsi in quel modo a causa di un ricatto: la famiglia di Marianne doveva a lui dei soldi e aveva usato lei come garanzia. Così Orland da adulto si innamora nuovamente di lei e la aiuta a sconfiggere il finto padre Bernard. Quindi i due si sposano e vivono per sempre felici!

- Ah...capisco. Comunque non va ancora bene, hai ancora un problema.
Disse Jean, per niente convinto.

- Cos'è che non va?
Chiese D'Artagnan.

- Ecco...vi mancano Orland e Marianne da grandi...non vorrete mica farli voi?!

- Oh no, certo che no! - Ribattè Constance, allegramente - Athos interpreterà Orland da adulto. - Non visto Athos alzò gli occhi al cielo, rassegnato. Per un attimo aveva creduto di averla scampata. - Però ci manca ancora Marianne...
Ammise Constance sconsolata.

- Perchè non la fate fare ad Aramis?
Chiese Jean con voce innocente, come se quella fosse la scelta più ovvia.

Cinque paia di occhi si voltarono a guardare il moschettiere biondo.

- No...scherzate, vero?
Si schermì lei.

- Sai Aramis, in Inghilterra gli uomini nei teatri usano fare le parti sia maschili che femminili...
Constatò Athos.

- No...

- E poi penso che non sarà difficile farti passare per donna...penso che monsieur Bonacieux faccia miracoli con la stoffa...
Rincarò la dose Porthos.

- Ma io...

- Ricorda Aramis, tutti per uno e uno per tutti...
Le rammentò D'Artagnan.

- Ma ecco, vedete...

- Coraggio Aramis, è per una buona causa.
Miagolò la voce supplicante di Contance.

- ...

Aramis si sentiva vigliacca come non mai. Non poteva rifiutarsi ulteriormente: perfino De Treville aveva accettato.
Sarebbe riuscita a far passare le sue vere forme femminili come uno dei "miracoli di Bonacieux con la stoffa"?

- E va bene...

- Veramente?! - Constance corse ad abbracciarla - Grazie, grazie Aramis! E ti giuro che troveremo il modo di fare sì che i baci tra te e Athos risultino verosimili senza mettere in imbarazzo nessuno dei due!

- COSA?!

I due moschettieri guardarono Constance come se avesse detto loro che l'uomo era imparentato con le scimmie(1)

- Eh sì, beh... - si giustificò Constance - È una storia d'amore, per forza quei due si baciano...

- È fuori discussione. - Affermò Athos - Non bacerò un altro uomo.

- Ma se proprio tu hai detto che in Inghilterra gli attori lo fanno?

- Ho detto solo che gli uomini fanno anche le parti da donna, non ho detto che si baciano!

- Se non sbaglio, Athos, avevi proposto proprio tu Romeo e Giulietta, una tragedia di un commediografo inglese, messa in scena da tempo da una compagnia solo maschile... - intervenne De Treville - ...e loro si baciano in quella storia.

Athos non potè replicare nulla. Era vero, lo sapeva. Anzi, aveva assistito di persona ad una interpretazione della tragedia Shakespeariana, e sapeva che sulla scena gli attori si scambiavano baci che sembravano realmente appassionati.

- Invece Aramis non ha nulla da obiettare, a quanto sembra!
Constatò Porthos, divertito.

- Ma se ho detto fin da subito che non volevo fare quella parte!
Si schermì lei arrossendo, rimproverandosi per non aver protestato con più veemenza davanti alla prospettiva di amoreggiare, anche se per finta, con il bel compagno moro.

- Basta, è deciso. Intervenne D'Artagnan. Aramis farà Marianne da grande e con Athos cercherà di fare il possibile affinchè i loro scambi sembrino quelli di due innamorati sopraffatti dalla passione!

Sul viso di Jean si aprì un sorriso non visto da alcuno degli altri presenti nella stanza.


*****


- Così non va bene! Aramis, cerca di essere più sciolto, e tu, Athos, stringilo di più!

I due moschettieri erano mollemente adagiati a terra su dei cuscini che in scena sarebbero stati rimpiazzati dalla paglia delle scuderie della compagnia del capitano Du Pont, e cercavano di simulare un abbraccio appassionato.

- Questa me la pagate. Lo giuro.
Replicò Athos rivolto a tutti e a nessuno.

D'Artagnan stentava a trattenere le risate. Non c'era nulla di più comico del vedere i suoi due amici intrecciati in un abbraccio imbarazzato. A peggiorare la situazione c'era stato il rifiuto categorico di Aramis di indossare gli abiti femminili durante le prove: aveva detto che avrebbe accettato la farsa a patto di cambiarsi solo all'ultimo e di tenere il travestimento il meno possibile.
Porthos, pur nell'ilarità più totale, si era dimostrato solidale con il compagno biondo: lui era contrario a tutto ciò che poteva intaccare la dignità di un uomo, mentre Athos aveva ribattuto che con davanti l'amico in gonnella sarebbe stato sicuramente più facile per lui immaginarsi di essere con una donna.

Ma Aramis si era dimostrato inamovibile, e così adesso si trovavano bloccati in quell'imbarazzante posizione.

- Avanti, Athos, sembra quasi che non hai mai abbracciato una donna...

- Sembra?!
Fece eco Porthos.

- Ehi!
Protestò Athos. Quantomai si era impietosito davanti agli occhioni di Constance e quantomai aveva accettato.

- Avanti Athos, prima lo facciamo bene e prima finiamo...
Suggerì Aramis

Athos guardò l'amico. Nonostante fosse imbarazzato quanto lui, e lo poteva capire dal rossore che si diffondeva sull'interezza del viso di Aramis, egli sembrava decisamente più bendisposto alla messinscena.

Sospirando si avvicinò nuovamente al moschettiere biondo, lo guardò negli occhi, gli passò le braccia attorno al busto e si fece abbracciare di rimando; poi, senza distogliere lo sguardo dalle iridi azzurre del compagno, avvicinò la propria bocca a quella di Aramis e...

- Non ce la faccio.
Dichiarò.
- Scusatemi, ma non ce la faccio proprio.
Si alzò in piedi, lasciando Aramis accasciata a terra, le rivolse un ultimo sguardo di scuse e si allontanò.

- Siamo rovinati...
Proclamò Constance.

- Non è detto. - Tutti si girarono verso Aramis, sorprendendosi per la determinazione nella sua voce e nel suo sguardo - Datemi tempo fino a domattina.


****


Quella sera Athos era a casa sua, seduto in maniche di camicia a leggere un libro davanti al fuoco. Cercava di non pensare che la sua defezione aveva reso più difficoltosa la già complicata impresa di Constance.
Ma lui non riusciva veramente a comportarsi in quel modo con Aramis. Se si fosse trovato davanti D'Artagnan, Porthos, o persino De Treville in persona, non gli sarebbe importato, ma Aramis...

...Aramis era il suo desiderio inconfessabile di fare ad un uomo quello che per anni si era impedito di fare ad un'altra donna.
Sapeva che se avesse anche solo sfiorato le labbra dell'amico per lui si sarebbero aperte le porte dell'inferno.

Due colpi leggeri alla porta d'ingresso lo distolsero dai suoi pensieri.
- Chi è?

- Aramis.
Disse una voce dall'esterno.

Appunto.
Mentre Athos si alzava ed andava ad aprire la porta, pensava alle coincidenze e al fatto che faceva bene a non credervi.

- Se sei venuto per farmi cambiare idea Aramis, devi sapere che...
Ma le parole gli morirono sulle labbra quando vide il compagno.

- Athos, fammi entrare, ti prego

Il bel moschettiere bruno si scostò meccanicamente mentre la figura incappucciata di Aramis lo sfiorava entrando nel suo salotto.

- Cosa significa?
La domanda era nata automaticamente sulle labbra di Athos mentre osservava Aramis abbassare il cappuccio della mantella che arrivava fino ai suoi piedi al di sotto della quale Athos aveva notato che il compagno biondo indossava indiscutibilmente un vestito da donna.

- Athos...

- No, Aramis, non è travestendoti da donna che mi farai cambiare idea...ti prego, non insistere.
Tese le mani col palmo aperto rivolte di fronte ad Aramis come per delimitare un confine immaginario tra se stesso e l'oggetto della sua tentazione, ponendo una barriera invalicabile.

Lei non si perse d'animo e afferrò con entrambe le mani i polsi di Athos.

- Athos, aspetta. - disse - Non è facile quello che sto per fare, perciò ti prego aspetta. Ho bisogno che tu stia qui, davanti a me e mi guardi senza parlare mentre faccio una cosa. Va bene?

Athos la guardava, ipnotizzato dalla vicinanza del suo bel viso e dal tono della sua voce.

- Va bene?
Ribadì lei.

Il moschettiere bruno annuì.

Aramis gli lasciò andare lentamente le braccia, quindi portò le mani all'altezza della propria gola e cominciò a disfare il nodo che teneva la mantella in posizione stando bene attenta a non lasciare mai gli occhi di Athos. Voleva vedere il momento esatto in cui la consapevolezza si faceva largo in lui.

Non tardò ad arrivare.

Athos sgranò gli occhi, senza riuscire ad allontanarli dal petto del compagno.

- Aramis, cosa significa?

Lei non rispose e non smise di finire di togliersi l'ingombrante mantella anche quando lo stupore nella voce e nello sguardo di Athos le fecero capire che il suo scopo era stato raggiunto.

- Non è possibile...
Mormorò il moschettiere bruno più per dire qualcosa che non per contestare l'innegabile verità che si parava davanti ai suoi occhi: il corpo che stava ammirando mentre si svelava davanti a lui era un corpo di donna.

Aramis lasciò cadere il mantello con noncuranza.
- Invece lo è.

- No.

Lei si avvicinò lentamente, come se avesse paura che Athos sarebbe potuto fuggire da un momento all'altro, e gli appoggiò una mano sul petto.
- Lo è.
Sussurrò.

- ...no.
Rispose lui, piano.

- Sì...
Lo contraddisse lei con dolcezza, mentre le sue labbra si posavano su quelle di Athos.

Lui non la respinse, anzi cominciò a partecipare attivamente al bacio, come ipnotizzato, chiudendo gli occhi e assaporando lentamente quella novità.

Avrebbe dovuto fermarsi e chiederle di più. Domandarle il come, il perchè, il quando...ma non ci riusciva. Riusciva solo a stringerla spasmodicamente tra le braccia e ad esplorarle la bocca con la lingua.

- In effetti questo rende tutto più semplice...
Mormorò Athos roco, tra un bacio e l'altro.

Aramis riuscì a malapena ad esprimere la sua ilarità con un sorriso: le sue labbra erano state irrimediabilmente catturate da quelle del bel compagno.

- È da tanto che desideri baciarmi, non è vero, mia bella Aramis?

L'insolenza di Athos la scosse e Aramis si staccò prepotentemente da lui.
- COSA?!

Fu il turno del moschettiere moro di ridere.
- Il tuo precipitarsi qui ad offrirmi questo spettacolo la dice lunga...

- Mascalzone!
Protestò Aramis cercando di liberarsi dall'abbraccio.

Athos comprese che quello della compagna non era un reale tentativo di ribellione, così chinò la testa verso di lei e cercò nuovamente la sua bocca.

- Constance mi ha rivelato che quei due non si limiteranno a baciarsi sulla paglia...
Sussurrò prima di assaggiare nuovamente le labbra di Aramis.

Lei smise di divincolarsi. Sapeva che non sarebbe stato possibile fingere una cosa del genere in scena, ma la sfacciataggine di Athos nel proporle di fare l'amore con lui, la eccitò.
- Allora forse, è opportuno non farsi trovare impreparati, che ne dici?
Mormorò.

Athos sorrise e guardò negli occhi la compagna.
- Sicura...?

Aramis annuì lentamente, appoggiò la mano sul bel viso di Athos e attirandolo verso di lei catturò la sua bocca, coinvolgendola in un bacio più profondo e sensuale. 



FINE


(1)  Anche se qualche centennio (?!) dopo Darwin lo sosterrà, oggigiorno non tutti sono concordi che questo sia vero...anzi, il fatto di non riuscire a trovare "l'anello mancante" pare sia una delle prove che indica che 'sto anello proprio non c'è, ma che ci possa essere invece stato un balzo in avanti nell'evoluzione. Dovuto a cosa non è del tutto chiaro....

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D'Artagnan / Vai alla pagina dell'autore: citosol