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Autore: Cutepanda    14/01/2012    0 recensioni
Giorni tutti uguali, stesse cose da fare, stesse facce da vedere. Poi due ragazzi si guardano; baci in punta di piedi, parole rubate, pelle che sa di salsedine, mani intrecciate, occhi che brillano.
Lei è Sofia. Lui è Riccardo. L'amore è piombato nelle loro vite, così all'improvviso, rendendo ogni giorno diverso dagli altri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia batteva sulle finestre della camera di Sofia. Un rumore costante e irritante. Sofia era sdraiata sul suo letto, appoggiata su un fianco. Le lacrime le scivolavano lungo il viso rigato dalla tristezza. Erano lacrime amare che scendevano copiose, come la pioggia. Sofia non voleva piangere, ma non aveva la forza di asciugarsele quindi le lasciò scendere e inzuppare il cuscino. Sofia, una ragazza di 15 anni, bella, intelligente e appena stata mollata. Il suo ex le aveva scritto in un messaggio con le seguenti parole: " Non mi basti più. Ho trovato un'altra. Ci vediamo." La sera prima erano stati insieme e andava tutto bene. Sofia ci credeva in quel loro amore, sentiva le farfalle nello stomaco e tutto il resto. Poteva funzionare. Quella mattina però aveva letto il messaggio. Era il primo giorno di scuola, seconda liceo. Non ne aveva voglia. E come darle torto. Poi però, cambiò idea. Sua madre l'avrebbe fatta andare comunque, quindi si rassegnò. A fatica si alzò dal letto.Le lacrime continuavano a scendere. "Vaffanculo" pensava. Ormai quella parola faceva parte del suo vocabolario. Aprì l'armadio e prese una t-shirt e dei pantaloni bianchi.Si vestì con calma, guardando le gocce di pioggia. Poi, una volta vestita,si sedetta sulla sedia della sua scrivania, con la testa fra le mani. La porta della sua stanza era socchiusa, cos' la sua gatta,Pallina, ne approfittò per entrare. Con un balzo, che solo i felini sanno fare, saltò sulle ginocchia di Sofia e si accocolò. -Sei una brava gattina-disse Sofia accarezzandola- Sai una cosa ? Meglio piangere tra il pelo morbido di un gatto piuttosto che su un cuscino freddo.- Detto questo, alzò la gatta e le sprofondò la testa fra il pelo. Scoppiò a piangere, singhiozzando silenziosamente. Dopo qualche minuto, appoggiò la gatta a terra, andò in bagno, si lavò la faccia e si truccò. Fece un bel respiro e uscì dalla sua camera. Stava per affrontare la sua prima giornata da single distrutta.
  
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