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Autore: Inuyasha89    14/01/2012    1 recensioni
Sono passati quasi due anni da quando il pozzo si è richiuso e Helena non riesce ancora ad abituarsi all'assenza della sua metà
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Scusate il clamoroso ritardo nell’aggiornare la storia principale ma sono in piena sessione di esami! So che dovrei concentrarmi per non lasciarvi ancora a lungo in sospeso e vi prometto che ci sto lavorando. Questo piccolo pensiero mi è venuto perché mi sento in affinità con Helena stasera e avevo voglia di esprimere i miei sentimenti. È la mia prima song-fic quindi siate clementi e recensite numerosi!
Ovviamente i personaggi di Inuyasha non mi appartengono tranne Helena su cui estendo i miei diritti!
La canzone non è mia nemmeno quella, ma è di Laura Pausini a cui vanno tutti i diritti del caso! Si intitola “Non ho mai smesso” e fa parte del nuovo album “Inedito” che mi hanno regalato a Natale e che avrò già ascotato 20 volte!!!
Grazie a tutti!
 
 
 
 
Mi ritrovo qui su questo palcoscenico, di nuovo io
Mi ritrovi qui perchè il tuo appuntamento adesso è uguale al mio
 
Erano appena passate le vacanze di Natale e lei si trovava in un centro commerciale per i saldi. Era presente con il corpo, e solo perché lo aveva promesso alla sua migliore amica, ma la sua mente si trovava mille miglia lontano da quel posto affollato di gente che non capiva, e non avrebbe mai potuto capire il suo tormento interiore. Ma quella canzone ci aveva azzeccato in pieno. Era su un palcoscenico ogni giorno della sua vita da due anni a questa parte. Sorrideva per non preoccupare la giovane che le stava di fianco, che aveva abbastanza problemi per conto suo. Si interessava del mondo per non attirare sguardi preoccupati di chi la conosceva. Ma era tutta una finzione. La sua vita aveva smesso di essere reale nel momento in cui il pozzo si era richiuso dietro di lei separandola da lui. Vero separazione a termine, ma comunque separazione.
 
Hai visto il giorno della mia partenza
Nel mio ritorno c'è la tua poesia
Stare lontani è stata una esperienza, comunque sia
 
Più che aver visto il giorno della sua partenza ne era stato l’artefice. Sicuramente lei gliene era molto grata – obbiettivamente Kagome sarebbe morta di inedia se non per suicidio causa depressione se lei non le fosse stata scaraventata dietro- ma certe notti e anche certi giorni, si chiedeva perché lo avesse fatto. Perché avesse deciso in quel momento di diventare altruista, condannandoli a quella che pensavano fosse una separazione eterna. Che cosa era scattato in quel momento per far sì che il grande, freddo e inarrivabile Sesshomaru decidesse di sacrificare la sua felicità per un’umana, che oltretutto era la promessa del suo odiato fratello.
Ogni volta che pensava queste cose un profondo senso di colpa e odio per sé stessa la assaliva. Come poteva essere così profondamente egoista? Avrebbe davvero condannato Kagome ad una vita solitaria, e ad una morte precoce, solo per essere felice? Ovviamente no! Ma certe notti avrebbe voluto esserlo stata. Già stare lontani era un’esperienza, che non avrebbe voluto rifare sicuramente. Chi era quello che diceva che la lontananza fortifica l’amore? Se solo lo avesse conosciuto gli avrebbe sicuramente espresso alcune idee in proposito.
 
Non ho mai smesso di amare te
Non ho mai tolto un pensiero a te
Non ho mai smesso
 
Già non aveva mai smesso di amarlo, nemmeno per un secondo, nemmeno quando il marchio e la loro connessione aveva cominciato a sbiadire per poi chiudersi del tutto. Ogni mattina era il suo primo pensiero prima di alzarsi e l’ultimo prima di andare a dormire e sognarlo. Tutto quello che faceva lo faceva per diventare più forte e per poter tornare da lui. La profezia era stata chiara, solo una guerra li avrebbe riuniti e lei non aveva intenzione di farsi ammazzare in questa guerra.
 
Ho cercato la bellezza e l'ho trovata in fondo alla semplicità
Ho cercato il mio passato perchè mi hanno detto che così si fa
 
Cerchiamo tutti la strada del bene
E la troviamo nelle vite altrui
E questa notte adesso ci appartiene
 
In mancanza della sua metà si era dedicata a riempire quel vuoto con altra gente: Kagome, per cominciare, ma anche perfetti sconosciuti che l’aiutavano a sopportare il buco nero che piano piano si formava in fondo alla sua anima. E alla fine questa canzone aveva ragione: le cose semplici l’avevano salvata dalla follia dirompente dovuta alla separazione dalla sua anima gemella.
Non aveva cercato il passato, ma il passato aveva trovato lei. La casa della sua famiglia adottiva era, in realtà proprietà sua. Era il vecchio palazzo della madre, che era passato negli anni di famiglia in famiglia. Lo aveva scoperto per caso e se lo era ripreso. Non aveva lasciato la sua famiglia adottiva per la strada, questo no! Però li aveva sfrattati e ricollocati in un’altra villa, possibilmente molto lontano da i luoghi che lei frequentava abitualmente.
Anche lei davvero cercava il bene, ma sembrava che tutti i sentimenti belli avessero abbandonato la sua strada. Guardava le coppie per strada e il cuore si spezzava; le osservava litigare e avrebbe tanto voluto raggiungerli per fargli notare che la vita è talmente imprevedibile che in un attimo tutto può cambiare e non vorresti mai che le tue ultime parole al tuo amato siano in preda alla rabbia.
Era invidiosa di coppie che potevano avere tutta la notte insieme. Sapeva di non averne il diritto, c’era chi stava peggio di lei, ma era diventata egoista e cattiva senza di lui.
 
Non ho mai smesso di amare te
Non darei qualcosa che non c'è
E a modo mio (a modo mio)
So bene quanta fantasia ci vuole per partire
Si ritorna solo andando via
 
Ricordava perfettamente la loro ultima notte insieme. Lui l’aveva guardata freddo e scostante, così diverso dal Sesshomaru che aveva conosciuto in quegli ultimi mesi. L’aveva guardata fisso e le aveva detto che poteva smettere la finzione, che aveva ottenuto il titolo di Regina dell’Ovest e che ora poteva anche smettere di fare finta di provare un sentimento che non c’era. Lei l’aveva guardato per un paio di secondi in silenzio. Poi quando le sue parole l’avevano raggiunta l’aveva preso a schiaffi!
Gli aveva urlato contro dieci minuti buoni tutti gli improperi che le erano venuti in mente. Non avrebbe mai finto di provare quel sentimento nemmeno se la posta in gioco fosse stata altissima!
“Lena! Stai bene? Mi sembra che tu ti sia persa nel vuoto per un paio di minuti…”
“Non ti preoccupare Kagome! Va tutto bene! Ero solo un po’ sovrappensiero!”
“OK…se lo dici tu…che ne dici? Come mi sta questo vestito?”
Di nuovo trascinata sul palcoscenico, di nuovo con un sorriso finto in faccia e i veri sentimenti sepolti sul fondo del cuore. La canzone diceva che si ritorna solo se si è andati via, ma Helena sapeva che avrebbe preferito non tornare se questo avesse significato non andare via.
 
Io sono così
Mi hai chiesto "torna", mentre ero già qui
 
La canzone stava raggiungendo le ultime note quando la voce dolce della cantante per un attimo le sembrò la sua e guardandosi allo specchio capì che non aveva capito nulla. Credeva di essersene andata, di essersi persa, di essere cambiata. In realtà lei era così, e non se ne era mai andata dall’Epoca SenGoku, era sempre lì, forse non materialmente, ma con il cuore non aveva bisogno di “tornare”, non se n’era mai andata.
Si sentì tirare la manica e vide Kagome, con uno sguardo preoccupato e una borsa tra le mani.
“Hai finalmente finito? Si? Allora andiamo!”
Mancava poco e sarebbero tornate. Non sapevano che cosa le avrebbe aspettate, ma una cosa era certa:
 
Non ho mai smesso di amare te
Non ho mai tolto un pensiero a te
Non ho mai smesso
 
  
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