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Autore: Winged    14/01/2012    6 recensioni
-E poi che direbbe Moody se ti vedesse così? Ti darebbe sicuramente della vigliacca!- si rimproverò.
-“Ma come, tu ammazzi Mangiamorte e hai paura di un test di gravidanza?”- tentò di imitare la voce dell’Auror e sorrise nostalgica. Da quando era così lunatica?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Test di gravidanza

 

 

Rilesse le istruzioni per la terza volta. In realtà aveva capito che doveva fare già alla prima , quando l’ansia quasi non la faceva respirare e la nausea non accennava a sparire. In cuor suo si chiedeva per quale motivo aveva deciso di ricorrere ad un test di gravidanza Babbano invece che rimediare qualche Guaritore o inventare un incantesimo sul momento, sempre che in verità non ne esistesse già uno.

-Va bene, Dora! Forza e coraggio…- si disse da sola mentre prendeva una lunga boccata d’aria.

1.Rimuovere il test dall'involucro protettivo e prenderne attentamente visione.

Tirò fuori dalla scatola di cartone una bustina di plastica lunga e sottile e, con le dita, fece pressione ai due lati del lembo più corto strappandola e tirandone fuori il contenuto.

Il cuore le faceva le capriole nel petto mentre, seduta sulla tazza del water chiuso , incrociava le gambe cercando di mettersi un attimo comoda. Si sentiva emozionata e anche un po’ spaventata, e le mani che le tremavano e quella sensazione di avere il cuore incastrato in gola le fecero chiudere gli occhi nel tentativo di calmarsi ed ingoiare come a voler spingere il suo cuore di nuovo giù,da dove era arrivato.

Era chiusa nel bagno di casa sua già da diversi minuti e non le piacque molto il fatto che il marito non era con lei in quel momento delicato.

-Su, Dora, cosa pretendevi? Non gli hai nemmeno detto dei tuoi sospetti! Hai fatto tutto da sola.- la giovane Auror, con i capelli di un blu elettrico al quanto incerto e che variava spesso tra le sue sfumature, continuava ad interagire con se stessa nel tentativo di infondersi coraggio.

-E poi che direbbe Moody se ti vedesse così? Ti darebbe sicuramente della vigliacca!- si rimproverò.

-“Ma come, tu ammazzi Mangiamorte e hai paura di un test di gravidanza?”- tentò di imitare la voce dell’Auror e sorrise nostalgica. Da quando era così lunatica?

2. Rimuovere il cappuccio e riporlo sull'impugnatura dello stick.

Si alzò per tirare su la tavoletta con fare disinvolto, come se nel bagno con lei ci fosse un esaminatore e lei dovesse fingere tranquillità.

3. Tenere il test per l'impugnatura e porre la parte assorbente direttamente sotto il flusso di urina per almeno 10 secondi fino a che non è completamente imbevuto.

-Dieci secondi!- ripeté dopo aver letto, rimarcando il tempo imprimendolo nella sua testa.

Portò il test sotto di lei e lasciò che il flusso che premeva sul suo basso ventre uscisse mentre lei cominciava a contare fino a dieci dicendo alcuni numeri mentalmente ed altri quasi strillandoli, come se credesse che pronunciandoli più forte sarebbero durati di meno e sarebbe riuscita a continuare fino alla fine. Tirò un profondissimo sospiro di sollievo quando marcò il dieci e si rese conto di avere ancora un undici da poter chiamare.

Il passaggio successivo lo ricordava a memoria ma lo rilesse per precauzione

4. Dopo che si è tolto il test dal flusso di urina, riposizionare il cappuccio sopra la parte assorbente, ed adagiare il test su di una superficie piatta con le finestrelle rivolte verso l'alto. Iniziare a conteggiare il tempo.

Si guardò attorno e l’unica superficie piatta che riuscì ad individuare fu quella della mensola sopra al lavandino. Appoggiò il test sul pavimento per risistemarsi poi lo riprese con tanta cura da sembrare che avesse paura di romperlo, e lo posizionò il più diritto possibile, sulla mensola scelta.

Prese il foglietto delle istruzioni che aveva abbandonato sulle mattonelle fredde del pavimento e lesse l’ultimo punto.

5. Subito si potrà notare una leggera colorazione rossa spostarsi all'interno fra la finestrella del test  -se c'è la linea, è in corso una gravidanza, se non c'è la linea, non è in corso una gravidanza- e quella di controllo  -ti segala se il test ha funzionato, quindi DEVE apparire una linea-. Attendere almeno 3 minuti per la comparsa delle linee rosse. Se non dovesse apparire alcuna linea, attendere ancora un minuto

Incuriosita sbirciò il vetrino ma c’era  solo la linea del controllo. Sbuffò e, dopo aver abbassato la tavoletta, si sedette a gambe incrociate per la seconda volta.

Si rese conto che quelli sarebbero stati i tre minuti più lunghi di tutta la sua vita solo quando ebbe pensato di alzarsi per controllare per circa settanta volte. Mille domande avevano preso a volteggiare nella sua testa e ciò le dava ancora più nausea del pollo che aveva assaggiato a pranzo e che l’aveva fatta catapultare in bagno a vomitare, quando l’intero Ordine aveva gradito il piatto di Molly. Fortunatamente, intenti com’erano a mangiare, non avevano fatto caso nemmeno a Nymphadora che, come suo solito, inciampava sul portaombrelli a forma di zampa di Troll che giaceva nel corridoio del numero 12 di Grimmauld  Place.

E se davvero fosse stata incinta come credeva? Un sorriso le illuminò il volto a cuore. Sarebbe stato stupendo. Si ritrovò a pensare a quanto sarebbe stato bello portare una vita nel suo grembo, qualcosa di piccolo e decisamente delicato, qualcosa… qualcuno, semplicemente.

Gli occhi di Tonks erano luminosi e rendevano bene la felicità che la donna sentiva scoppiarle in petto, ed i capelli rosa cicca ne erano la prova.

Si alzò ansiosa e chiuse gli occhi prima di guardare, mettendo una mano su di essi mentre con quella libera si accinse a prendere il test dalla mensola.

-Al tre apro gli occhi e controllo. Uno… due… tre!-

Il test rosa pallido e bianco che aveva in mano aveva due belle linee rosse ben visibili, sulla destra dello specchietto nero.

Si portò una mano alla bocca mentre mille emozioni la invadevano: entusiasmo, felicità, gratificazione, incredulità, commozione…

Insieme alle emozioni belle, però, arrivò l’ansia: se qualcosa fosse andata storta?

E dopo l’ansia, come prevedibile, fu assalita dalla paura. Si rese conto che il silenzio attorno a lei faceva fastidiosamente rima con l’angoscia che la invadeva. Stava affogando in quel silenzio, ma non riusciva a smettere.

Che avrebbe detto Remus? Sarebbe stato felice quanto lo era lei, appena qualche secondo prima?

E il bambino sarebbe stato bene? E se i Mangiamorte l’avessero uccisa prima di poterlo mettere al mondo? Il panico la invase. No! Non poteva permettere che qualcuno facesse del male al suo bambino!

-Nessuno me lo porterà via!- disse seria con le mani che carezzavano il ventre ancora piatto.

-Non ti preoccupare, amore della mamma. Io e il tuo papà non permetteremo a nessuno di farti del male, nessuno!- marcò l’ultima parola, come se stesse sfidando qualcuno che fosse dietro allo specchio che aveva guardato dritto mentre la ripeteva per la seconda volta.

Per quanto volesse rendersi utile, fino a quando non sarebbe nato il suo bambino, Dora decise che l’Ordine doveva passare in secondo piano.

Ora però c’era un’altra cosa che doveva fare, e ciò la rendeva ancora più ansiosa.

Non vedeva l’ora di dirlo a Remus, di dirgli quanto era felice che lui fosse li con lei a condividere quell’immensa felicità. Sprizzava gioia da tutti i pori.

Le brontolò lo stomacò e lei subito lo carezzò con una mano, poi girò la chiave nella serratura e si diresse verso la cucina.

-Chissà se è la consapevolezza che adesso mangerò come un bisonte, che mi ha fatto venire fame…- pensò ad alta voce, portando un dito alle labbra con fare dubbioso ed innocente.

Quando sentì il portone di casa aprirsi divenne così emozionata che cominciò a saltellare sul posto, fermandosi solo dopo essersi resa conto che ci mancava veramente poco per farla scivolare per terra. Non voleva mica far male al pupo nella sua pancia!

-Amore? - chiamò Remus appena varcata la soglia. La voce dolce e gentile dell’uomo sembrò sfiorare non solo il viso di Dora, ma anche il ventre.

-Remus, devo dirti una cosa.- disse subito. Pareva avesse paura di dimenticarsene.

Il professore, appena arrivato davanti a lei, la guardò incuriosito, aspettando di saperne di più.

-E’ successo qualcosa di brutto?- si preoccupò subito.

Nynphadora fece un enorme sorriso che quasi contagiò anche il marito, poi portò le mani alla pancia rendendosi contemporaneamente conto che quel gesto avrebbe preso a farlo di continuo.

-E’ la cosa più bella che poteva succederci!- lo rassicurò visibilmente felice e con la voce che trapelava mille e più emozioni, tante da lasciare il licantropo davanti a lei, particolarmente confuso.

-Sono incinta!- strepitò gioiosa.

 

 

 

   
 
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