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Autore: misslittlesun95    14/01/2012    2 recensioni
è una storia scritta da me un paio di anni fa, addirittura lo ritengo il mio primo racconto.
Parla dell'umanità che si può celare anche dietro a un personaggio importante come un presidente del consiglio.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vecchissimissimisssimo racconto! xD Spero vi piaccia ^^

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QUESTO RACCONTO è STATO SCRITTO DA ME...NON CI SONO RIFERIMENTI A POLITICI ATTUALI SOLO UN RACCONTO COME TANTI
ps:anche la frase che l'uomo legge all'inizio del racconto è di mia invenzione =)


IL PRESIDENTE UMANO
Una  sera,mentre leggeva un libro,un premier di un paese abbastanza benestante lesse una frase a parere suo molto strana,Diceva così:”se fossi un politico non vorrei farmi notare e ricordare per il fatto di essere  un politico ma quanto per il fatto di essere un uomo.Gli uomini comuni infatti bene o male vengono notati per le loro caratteristche fisiche o caratteriali mentre di un politico ci ricordiamo le promesse e le gesta nascoste dalla maschera di onorevole o cose simili.”Il premier rimase allibito.Ma cosa ne sapeva quell’uomo?Non riusciva a capire quella frase.Non che fosse un uomo ottuso ma davvero non riusciva a comprenderne il significato.                   
La mattina seguente uscendo di casa però decise di fare una prova.Disse all’autista che poteva prendersi un giorno libero che tanto la metropolitana era vicina e poi due passi non gli facevano mica male!L’autista gli dissse che era molto pericoloso girare da solo ma la risposta del presidente fu chiara; -è pericoloso tanto per me quanto per un ragazzo di quinta liceo-così dicendo andò alla fermata e lì nessuno lo riconobbe,prese il treno e arrivò a un bar fuori dalla sua stazione.Entrò a fare colazione come il muratore del cantiere vicino al parlamento e come lui fu servito.Arrivato a lavoro passò la giornata come al solito.Rilasciò anche un paio di interviste  ma neanche il barista che lo aveva servito la mattina riconobbe in quel politico così impegnato l’uomo che tre ore prima gli aveva lasciato una mancia di quasi due euro.Verso le sei la giornata del Presidente finì.Ritornò verso la metropolitana ma cambiò giro.Si ritrovòin una viuzza dove c’era una pasticceria.Di fronte a questa una ragazza e un bambino chiaccheravano.                                        
- Come mi piacerebbe ricevere delle caramelle in regalo questo natale- (era il 23 dicembre)                                            
- si Luca piacerebbe anche a me ma lo sai i soldi in casa sono veramente pochissimi-rispose lei                   
 -già Chiara hai ragione..-disse lui sconsolato.                                                                                                                    
-Chiara,Luca?-si sentirono chimare                                             
-Si chi è lei?-risposero alla voce che li aveva chiamati                                   
-io sono un uomo qualunque ma questi sono per voi-e diede ai due ragazzini due sacchetti di caramelle                  
 -Grazie..mah...noi non ce li possiamo permettere-dissero                                                                                                                           
-no,no è un regalo cari-.In quel momento qualcosa si accese nella memoria del piccolo         
-Ma..ma..lei è il presidente!!!-disse con le lacrime agli occhi                                                                                                                              
 -Si,sono io ma come mi hai riconosciuto,nessuno lo aveva fatto tutto oggi ed è tutto il giorno che vaso in giro come una persona come tante!-rispose il Premier.                                                                                                                             Chiara prese la parola-Vede la gente è abituata a vederla sui giornali o in tv ma soprattutto ad ascoltarla per scegliere se votarla o meno.Noi che non votiamo ancora vediamo lei solo come una persona e ora la vediamo come una persona gentile.-pochi minuti solo pochi minuti spiegarono al Presidente la frase che la sera prima  lo aveva fatto pensare a lungo e gli aveva fatto prendere la decisone di fare quella prova.Quei fratelli erano l’essenza del suo paese.Il futuro del loro mondo.Ed erano così cari che se tutti i giovani fossero stati così il paese dove  ora lui governava sarebbe diventato stupendo.-Grazie ragazzi,ho capito tante cose con voi oggi pomeriggio-.L’uomo,non il presidente ma l’uomo quello vero,bacio il bimbo e la sorella li salutò gli augurò buone feste e li lasciò proseguendo per la sua strada sapendo che ora era più pulita e più bella.

 
   
 
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