Happy Ending
-“Puoi amare,
odiare, vivere e creare,
ma niente ti salverà dalla morte”
Erano le ultime parole che mi disse mia madre. Mi disse che per me non valeva tutto ciò. Perché la morte ero io. Non ho mai capito quelle parole. Fino ad oggi. Ogni cosa nel corso della mia vita mi è scivolata tra le dita. L'amicizia. Il tempo. L'amore. Quest'ultima cosa non l'ho mai provata, tranne che per due sole volte. Una con la persona sbagliata. L'altra in un tempo sbagliato. Volevo stare per sempre con quella donna. Era perfetta, quando stavo con lei le difficoltà diventavano invisibili. Ma il reo tempo mi era avverso. E le difficoltà erano invisibili, non inesistenti. Le dissi che ero immortale. Così lei mi lasciò, per il mio bene. Mi ha lasciato senza speranza, senza amore, senza gloria. Tutto ciò che volevo era stare insieme a lei. Ma è la mia maledizione. Mi lasciò senza un lieto fine. Ci amavamo. E ci amiamo ancora. E così per sempre. Ma il problema era la vita. Già … la vita. Abbiamo entrambi vissuto le nostre vite, ma non assieme. E adesso lei non c'è più. Non può più esser presente in questa realtà, nella mia realtà. E così per nessuno. Io non ho il diritto di avere una speranza, di vivere un'amore, di conquistare la gloria. Di avere un lieto fine. E di avere una fine. Alcuni aspirano all'immortalità. Io la disprezzo. Perché le cose da fare in questo mondo sono limitate. Così come in questo universo. E le cose più belle, sono effimere. Così come la vita. Io non vivo. Esisto, ma non vivo. Oltre a essere la morte, io sono anche il tempo -si voltò- Ti sembra una cosa stupida, Amaimon?- chiese sorridendo mestamente, al demone che se ne stava nascosto sull'albero accanto al suo ufficio, guardandolo negli occhi.
“Tsk, te pareva, era concentrato solo sul mangiare, tanto per cambiare … aspetta un attimo!”
Aprì di fretta la finestra e si sporse per vedere meglio, evitando per un soffio dal cadere di sotto.
-Amaimon! Quelli sono per caso i MIEI Takoyaki* ?!?- urlò su tutte le furie.
Amaimon,
per tutta risposta, ingollò il boccone tutto intero e se la diede a
gambe.
Mephisto, troppo pigro per inseguirlo, bevve un té,
contemplando quel tramonto ambrato.
* I Takoyaki sono polpette di polpo :D
Nota Dell'Autrice:
Questo
pezzo inizialmente doveva essere inserito in una delle due fanfiction
di Ao No Exorcist
che stavo scrivendo, ma non sapevo dove, così l'ho trasformata in
una shot.
Interessante, eh ? Ah, e poi doveva dirlo una ragazza
prima di nome Haruka e poi di nome
Shirai, ma dato che poi non c'entrava
nulla con Ao No Exorcist, l'ho fatto
dire a Mephisto, anche perché mi
piaceva questo testo e mi dispiaceva buttarlo via. Ah, e ritengo che
la fine sia particolarmente significativa u.u'' ( MA QUANDO MAI !?
)
Comunque spero che almeno la parte iniziale/centrale vi sia
piaciuta, alla prossima fic, Mata Né=Arrivederci!
P.S.
Se
vi chiedete se la parte in blu sia particolarmente significativa, la
risposta è: ASSOLUTAMENTE
NO! IDIOTA !
( Aiutatemi, sto leggendo troppo Gintama
in
questo periodo @_@
)
P.P.S.
Ah e la .... poesia ?! Si, diciamo ... poesia iniziale l'ho inventata io, figo no ? ( Mi ricorda anche un Haiku da come è strutturata °-° <3 )