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Autore: foxxcub    15/01/2012    2 recensioni
Una cucciolata di piccoli Labrador arriva la settimana seguente. Spencer non è abituato ad avere intorno altri cuccioli oltre quelli cresciuti con lui, per cui se ne sta alla larga, un po' in apprensione. [puppy!AU]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fall Out Boy, My Chemical Romance, Panic at the Disco
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Just won't do without you
Autrice: Foxxcub
Traduzione di: Fae
Versione originale: http://foxxcub.livejournal.com/438369.html
Fandom: RPF Panic! at the Disco/Fall Out Boy/My Chemical Romance
Personaggi/Pairing: Jon Walker/Spencer Smith, Ryan Ross, Brendon Urie, vari
Rating: G
Warnings: puppy!AU, gen con accenni slash, fluff
Disclaimer: tutti i personaggi sono realmente esistenti ma qui sono dei cani, quindi pfff.

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Dormono nel pomeriggio, perlopiù, ed è il momento della giornata che Spencer preferisce. Le mattinate passano tra mordicchiare oggetti gommosi e brillanti e fare la lotta con Ryan sul tappeto (a Brendon non piace la lotta, preferisce piuttosto che Spencer lo insegua fino a quando non si annoia e finisce a stravaccarsi sulla pancia), ma i pomeriggi sono per i riposini.

La padrona, Greta, di solito li raduna tutti in una stanza più piccola piena di letti morbidi che sembrano piume. C'è una larga finestra da cui entra il sole e l'aria è tiepida e sonnacchiosa; Spencer pensa che l'odore dei raggi del sole sia la cosa migliore del mondo. Si distende dal suo lato, rotola contro Ryan e si addormenta proprio mentre sente Brendon correre verso di loro e ricadere pesantemente sulla sua schiena, il naso premuto sotto l'orecchio di Ryan.

Ma il riposino non dura per molto; a Brendon non piace stare fermo per lunghi periodi di tempo. Spencer sta appena cominciando a sognare (non ci sono immagini, nei suoi sogni, solo odori e colori) quando d'improvviso sente un brusco strattone all'orecchio. Borbotta e agita le zampe per un momento prima di socchiudere un occhio e trovare Brendon che gli sorride, ansimando felice.

"Sei già sveglio?"

"No." E Spencer tenta di voltarsi e immergersi di nuovo nel suo sogno, ma Brendon riesce a coinvolgere Ryan, il che significa un muso freddo che gli picchietta insistentemente contro la guancia.

"Andiamo, Spence, non lasciarmi a giocare con Brendon da solo, svegliati." Ride un poco e gli copre la faccia con le zampe mentre lo lecca.

Ryan è davvero pesante. Spencer non riesce a respirare molto bene, e oltretutto Brendon sta ancora masticando il suo orecchio.

"D'accordo, d'accordo." Ringhia insonnolito e se li scrolla entrambi di dosso. "Stanno ancora dormendo tutti, sapete." Lancia un'occhiata a Pete e Patrick, accoccolati insieme in una palla stretta stretta, proprio dove batte il sole. Patrick è quasi del tutto sepolto sotto Pete, il muso infilato da qualche parte sotto il suo petto; Spencer si domanda sempre come possano stare comodi, eppure dormono così tutti i giorni. La sola volta che Greta ha provato a dividerli Pete ha guaito in modo così triste da convincerla a non farlo mai più.

"Loro non contano," ribatte Brendon, pratico e allegro. "Chi ha bisogno di dormire quando... puoi... acchiappare!" Abbaia e salta addosso a Spencer, leccandogli la faccia prima di saltellare via per la stanza.

Sente Pete borbottare "Non è divertente, piantatela," prima di rintanarsi più stretto addosso a Patrick (ammesso che sia possibile), che non muove un muscolo. Neanche il resto della cucciolata si muove; sono ormai abituati agli animati riposini di Brendon.

Spencer guarda Ryan, che lo ignora e agita la coda. "Um. Stai sotto tu?" Sorride, e Spencer vorrebbe solo tornarsene a dormire.

Finisce per inseguire Brendon lo stesso, perchè questo lo trattiene dall'abbaiare, il che trattiene Greta dal venire a sgridarli. Spencer odia essere sgridato.



Una cucciolata di piccoli Labrador arriva la settimana seguente. Spencer non è abituato ad avere intorno altri cuccioli oltre quelli cresciuti con lui, per cui se ne sta alla larga, un po' in apprensione. Hanno tutti più o meno la sua età e non sono più grandi di lui, ma sono pur sempre estranei.

Resta in fondo alla stanza, il naso appoggiato alle zampe mentre guarda Brendon e Ryan e gli altri giocare con i nuovi. Il più piccolo, Frank, ha un corpo esile e grandi zampe e continua a lanciarsi addosso a Brendon, ridendo come un pazzo ogni volta che riesce a inchiodarlo a terra e Brendon gli strilla "No, no, devi solo inseguirmi! Inseguirmi!" Quando finalmente esaurisce le forze, Frank si stravacca sopra Gerard, uno dei cuccioli più calmi, che è ben contento di starsene seduto a disfare una grossa corda intrecciata multicolore, e distenderne i capi uno alla volta in un ordinato arcobaleno. Mikey, che a quanto pare non si allontana mai troppo dal fianco di Gerard, sembra sempre addormentato, le zampe distese, il corpo rilassato e gli occhi chiusi. Ma è all'erta, la coda che si agita ogni volta che un rumore lo fa sobbalzare o un giocattolo gli viene lanciato addosso.

Bob è probabilmente il più grande e robusto della nuova cucciolata, ma è anche il più silenzioso; le sue orecchie sono un po' afflosciate sul resto della testa, e lui tende ad acquattarsi e nascondercisi dietro ogni volta che qualcuno gli lancia una palla. Le dà comunque un colpetto con il muso, le orecchie appena sollevate, ma quando Patrick abbaia allegramente verso di lui, cercando di farlo sorridere a sua volta, Bob inclina la testa da un lato prima di strofinarsi una zampa sul muso (Bob torreggia su Patrick, che non è poi tanto più grosso di Frank, in realtà, e Spencer ammira il fatto che Patrick non ne sia per nulla intimidito).

A Spencer piace osservarli; sembrano tutti gentili, e gli piacerebbe anche giocare con loro. Ma è ancora nervoso, ancora incerto. Ryan gli passa accanto, con Ray (uno dei più grandi, come Bob, ma meno robusto e dal pelo più soffice) alle calcagna, e stanno entrambi ridendo. Sente una punta di invidia; forse la nuova cucciolata non è così male.

E poi qualcuno gli sta strofinando il muso contro un fianco, affondando piano nel suo pelo. Spencer solleva lo sguardo verso un paio di grandi occhi marroni, e l'altro cucciolo sorride.

"Ehi, che succede? Non ti siamo simpatici?" Solleva un orecchio verso di lui, chinandosi per annusarlo ancora. "Siamo a posto, promesso. Frank è bravissimo a fare la lotta."

Jon - è così che si chiama il cucciolo. Spencer ricorda il modo in cui ha sorriso a lui prima che a tutti gli altri quando Greta li ha presentati.

Spencer si ritrae un poco, alzandosi e fingendo di sbadigliare. "No, mi- mi piacete, davvero. E' solo che." Tira su col naso senza pensare, mentre fa correre lo sguardo sulla stanza. "Non sono abituato alle facce nuove, tutto qui."

Jon ride, e poi lo fa abbaiare di sorpresa quando lo atterra contro il pavimento. Spencer si sente mancare il respiro per un attimo; Jon è più pesante di Ryan, anche se non è proprio grande quanto Spencer.

"Ehi, tirati su, così non è affatto giusto," borbotta, mordendogli le orecchie.

Jon gli dà una leccatina in faccia, ridacchiando ancora. "Certo che non lo è, è proprio questo il punto. Devi decisamente imparare come si gioca, Spencer, dico sul serio."

Spencer gli lancia un'occhiataccia, ma quando Jon fa per andarsene e abbaia verso di lui da sopra una spalla, Spencer gli corre dietro.



Brendon dorme per tutta la durata del loro riposino pomeridiano, quel giorno. Spencer crede di sentire Greta dire qualcosa sul fatto che avrebbe dovuto portare Frank in mezzo a loro secoli fa.

Spencer sogna senza interruzioni, ma quando si sveglia di soprassalto con la luce del sole che gli si allunga addosso, riscaldando il suo pelo color vaniglia, nota il corpo nero e brillante accoccolato contro il suo. Jon si agita nel sonno, emettendo piccoli e soffici grugniti, come se fosse nel mezzo di un sogno particolarmente avventuroso.

Il calore del giorno lo culla lentamente facendolo riaddormentare.



Arriva una famiglia, qualche settimana dopo; madre, padre e due bambine. Si fermano a coccolare Gerard e Mikey e a far loro moine, e alla fine Greta li aiuta a caricare entrambi in due trasportini. Le bambine sono raggianti di felicità.

Frank guarda Gerard e Mikey scomparire nei trasportini, e comincia a guaire. Greta gli rivolge un'occhiata triste, ma si limita a carezzargli la testa prima di accompagnare fuori la famiglia, con due cuccioli al seguito.

Frank non gioca con nessuno per tutto il resto della giornata. Brendon prova ad accoccolarsi contro di lui nel pomeriggio, ma Frank non si muove, si rannicchia soltanto con le zampe troppo grandi contro il muso e sospira nel modo più triste che Spencer abbia mai sentito. Alla fine si alza e va a sdraiarsi accanto a Bob, che non gli si stringe troppo addosso ma si limita ad appoggiargli comprensivo il muso dietro l'orecchio, confortandolo.



Spencer non vuole pensare a come sarebbe perdere Ryan, o Brendon. Si sente grato quando altre famiglie arrivano e passano oltre senza guardarli.

Ma le famiglie sono sempre, sempre attratte da Jon, e ogni volta che Spencer vede un bambino ridere mentre Jon gli lecca il mento pensa che forse può capire cos'è che ha reso Frank così tanto, tanto triste.

"Non voglio che tu te ne vada," sussurra a Jon quella notte. Sono fianco a fianco, le guance premute insieme, l'orecchio di Jon che pende sul suo muso.

"Non me ne vado," dice Jon mentre sbadiglia, strisciandogli più vicino.

"Potresti. Alle famiglie piaci. Ti porteranno via come hanno portato via Gerard e Mikey, e io farò la fine di Frank." Spencer sopporta a malapena lo sguardo negli occhi di Frank, ormai.

"Io non ti lascio, okay? Non posso lasciarvi." Jon allunga la zampa posteriore affondandola nella pancia di Brendon, e facendolo sbuffare e rotolare sulla schiena, per metà sopra Ryan, che si limita a sospirare nel sonno.

Spencer non crede che Jon possa promettere una cosa del genere. Ma non c'è niente che possa fare, così tira su col naso e cerca di riaddormentarsi, desiderando il buon calore dei raggi del sole.



Alla fine una giovane coppia tenta di prendersi Patrick, il che porta Pete prima a ululare e guaire per un bel po' e poi a ringhiare e aggrapparsi alla gamba dei pantaloni dell'uomo con i denti. Non c'è niente che riesca a cacciarlo via, e finalmente Greta alza le mani sconfitta e propone, con imbarazzo, "Uh, due al prezzo di uno? Sono, um, piuttosto attaccati."

La coppia si scambia uno sguardo, e Patrick li guarda da sotto in su con enormi, scintillanti occhi da cucciolo. Cedono nel giro di un attimo, e Pete allenta immediatamente la presa sulla stoffa non appena realizza che non lo separeranno dal suo Patrick.

Spencer dorme disteso sopra a Jon quella notte, stringendolo forte, tenendo una zampa sopra a Ryan e un'altra sopra a Brendon in ogni momento.



La donna che arriva subito dopo il riposino sembra affidabile; non ha nessun bambino con sé, e li guarda tutti con un sorriso gentile ma senza concentrarsi su nessuno in particolare. Spencer pensa che forse non è venuta per portarli via; forse è una buona amica di Greta ed è lì per giocare con loro.

Ma presto la donna (Vicky, Spencer sente Greta chiamarla così) indica Jon ed esclama, "Oh mio dio, guarda che pancino che ha! E' adorabile!" E Jon, essendo Jon, agita la coda e corre da lei, sorridendo.

Spencer guaisce.

Vicky solleva Jon, strofina il mento in cima alla sua testa. "E' perfetto, Greta," dice, coccolandolo mentre lo tiene in braccio. "Credo che i bambini lo adoreranno, che ne dici?"

Ed è allora che Brendon morde la caviglia di Vicky.

Jon riesce a liberarsi dalla sua stretta e ricade a terra, zampettando verso Spencer e Ryan.

"Non vi lascio," sussurra fieramente a Spencer, per poi sollevare il mento verso Vicky e Greta con aria di sfida. Brendon accorre vicino a lui e lo lecca, tremante. Si stringono tutti e quattro l'uno all'altro, guardando le ragazze con determinazione.

"Ragazzi," dice Greta in tono esasperato. "Vicky non può prendervi tutti, okay?"

Brendon abbaia. Jon mordicchia piano il muso di Spencer.

"Ragazzi. Sono seria. Non è venuta qui per quattro cuccioli."

Spencer è abbastanza sicuro che morderà la prossima persona che cerca di portargli via Jon. E Spencer non morde mai, mai nessuno.

Vicky si morde un labbro. "Beh... i bambini amano molto i loro animali," dice, pensierosa. "Voglio dire, quattro sono tanti, ma tra i più grandicelli ce ne sono abbastanza a cui farebbe bene avere questa responsabilità." Poi rivolge loro un sorriso. "E comunque, sembra che per avere quello nero dal pancino adorabile dovrò prendermi il pacchetto completo."

Greta sembra imbarazzata. "Vicky, non devi, non è davvero necessario -"

Spencer abbaia, chiaro e forte, e tutti si fermano e lo fissano. Lancia un'occhiataccia a Greta, che forse sta arrossendo un pochino.

"Io - d'accordo, se pensi davvero di poterli tenere tutti e quattro." Incrocia le braccia e li guarda con severità. "Ragazzi, Vicky dirige un orfanotrofio. Farete i bravi con lei, vero? E non mi farete fare brutte figure?"

Jon sorride di nuovo a Vicky, tutto lingua rosa e orecchie diritte, e questo sembra bastare a tutti.



Salgono tutti insieme nel retro di un minivan, improvvisamente esausti. Brendon crolla sopra a Spencer, mordicchiandogli distrattamente le orecchie, mentre Jon appoggia il naso contro il suo, con Ryan mezzo addormentato addosso. Continuano a dormire anche durante la sosta da Petsmart, e quando il van parcheggia accanto al grande edificio di quattro piani in arenaria Vicky chiama dolcemente, "Ehi, ragazzi. Siamo a casa."

Jon sbadiglia, mugolando soddisfatto. "Sì, casa," mormora, leccando la guancia di Spencer.


  
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