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Autore: Balestra    16/01/2012    0 recensioni
[Elsword]
Per Solace, sembra la fine: un processo di desertificazione si sta spandendo, a partire da Besma, a tutto il continente, distruggendo ogni forma di vita e trasformando la ricca regione in un luogo inospitale ed inadatto alla vita. L'unico modo per ridare linfa vitale ai territori è creare un grosso Cristallo di Eldrit: chiunque lo farà, avrà una ricompensa. Cacciatori di Eldrit da ogni angolo di Solace si mettono alla caccia dei frammenti del prezioso cristallo. E uno di questi, Kuron, un cacciatore parecchio pieno di sé, è il protagonista di questa storia.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FRAMMENTO 01: La lunga strada verso le Rovine (Prologo)

 

La foresta è tranquilla, animata solo dal placido cinguettio degli uccelli, dal frusciare del sottobosco smosso dagli animali; il sole entra attraverso il fogliame, rischiarando il sentiero che si soda tra gli alberi, perdendosi tra la vegetazione. Nessun pericolo sembra sconvolgere questo pacifico angolo di mondo, così spensierato, non ancora toccato dalla desertificazione che avanza senza sosta, divorando il terreno centimetro a centimetro, inghiottendo boschi, pianure, prati e trasformandoli in distese di sassi e sabbia, rocce, con un sole feroce che colpisce il terreno, screpolandolo e rendendolo sterile. Da Besma, si è allungata e diffusa, come una malattia virulenta e contagiosa: ben presto, la pianura che circondava Elder si è trasformata in uno spazio desolato, inospitale; e il processo non sembra volersi arrestare, anzi cresce in velocità e potenza, distruggendo tutto ciò che trova per la sua strada. Sembra non esserci niente che possa davvero bloccare quel processo, che minaccia di spingersi fino agli angoli più estremi di Solace. Mercenari, eroi, soldati, cacciatori, una massa di gente che si è messa in viaggio per trovare l'unica soluzione che attualmente sembra poter davvero porre fine all'avanzamento della degradazione, una flebile speranza che però basta a risvegliare gli animi più generosi... o avidi. Una grossissima quantità di denaro è stata messa in palio per chiunque formi un Cristallo di Eldrit abbastanza grande da poter permettere il rifiorire della vita... o di bloccarne la distruzione. Molti sono già in possesso di qualche scheggia o di frammenti infinitesimali. Ma sono io, che farò il colpaccio. In questa foresta, al centro esatto, risiedono delle antiche rovine, distrutte, completamente abbandonate. Ma pare che, al loro interno, vi sia un grosso frammenti della preziosa fonte di energia. Un enorme frammento di Eldrit, abbastanza per arrivare a circa metà di un cristallo completo... sarò ricco, poco ma sicuro. Potrò farmi una vita di lusso, con tutti quegli ED. Avanzo lentamente, lungo la stradina sterrata, con grossi sassi, ma non impolverata. È stranamente tenuta bene, come se qualcuno, o qualcosa, vi tenesse molto. Un altro fruscio, più pesante degli altri, come di una grossa creatura che si sposta; un nemico? Che sia un concorrente? No, non ci dovrebbero esserci altri interessati, in zona. Un altro fruscio, che si avvicina. Un rumore di zampe forsennato, che si muovono freneticamente; un cespuglio trema e, seguiti da una nube di polvere, spuntano fuori quattro grossi uccelli rossi e grassi, che schizzano dall'altra parte della strada, schiamazzando. Mi butto di lato, rotolo a terra, tra una nube di detriti che mi fa tossire vigorosamente. Gli orridi volatili mi passano vicino, saltandomi sopra, senza curarsi di evitarmi, colpendomi sullo stomaco. Bastardi! Dannati piccioni purpurei e grassoni, spero che vi uccidano. Non intendo sporcare la mia lancia, con voi, stronzi! Mi rialzo in piedi, tirandomi su in piedi e conficcando la lancia a terra, issandomici; ma da cosa scappavano? Non mi pare ci siano grossi predatori, da queste parti. Solo qualche Poru, che non è che sia chissà cosa, non tanto da mettere in fuga un gruppo così nutrito di mostri... mi stiracchio: ho ancora tempo, per arrivare fino a queste cazzo di rovine. Il problema è sarà affrontare eventuali ostacoli che si metteranno in mezzo: al massimo, incontrerò qualche mostro non troppo difficoltoso. Si racconta anche di Spiriti Silvani, che girano qui in mezzo e attaccano chiunque invada i loro spazi, o di Guardiani Fatati. Riprendo ad avanzare lungo il sentiero, calciando via un ciottolo che vola tra il fogliame, rimbalzando da tutte le parti, tra le cortecce. Il sole mattutino è stato sostituito da quello pomeridiano, è già un giorno che mi sono allontanato da Ruben, e sono già arrivato nella parte interna, ma solo tra due giorni, almeno secondo quanto ho calcolato, sarò nelle rovine. Non posso fermarmi, devo arrivare lì il prima possibile: con quella parte di Frammento, e quelle due che ho già, sono abbondantemente avanti, più della metà di un grosso cristallo, che mi varrà quella ricompensa. Al solo pensiero di tutto ciò che farò con quei soldi io... hei, è una mia sensazione o il terreno trema? Gli alberi si scuotono con potenza, le chiome degli alberi vengono sbattute qua e là; frutti volano, sibilando in aria, frasche schizzano in aria, uno stormo di uccelli si alza in volo, con uno stridio esagerato che mi perfora i timpani. Una mela mi schizza contro, intenzionata a farmi un bel livido sulla fronte; tendo la mano e blocco il frutto, facendomelo saltare sulla mano. Qualcos'altro mi si avvicina all'esterno del mio campo visivo, lo vedo con la coda nell'occhio; rotolo, evitando una frasca vagante piuttosto appuntita. Ma purtroppo, vengo colpito da un sasso bello grosso, che cozza contro l'armatura sulla schiena; impreco, massaggiandomi. E che cazzo, però... punto lo sguardo verso il percorso, che vira bruscamente. C'è qualcosa, che ha fatto tremare la terra; questa non è una zona sismica, quindi non vedo altra spiegazione. Magari era una frana. Ma sì, era solo una frana, di certo è così, perché devo affannarmi a pensare a chissà cosa quando la spiegazione è così banale! Uno scricchiolio terribile mi avvisa che qualche albero non è riuscito a trattenere la forza dell'urto, e lo schianto dietro di me me lo conferma. Spero vivamente che si sia trattato di una frana... ah, ma come sto diventando! Devo raggiungere quelle rovine e niente mi ostacolerà. Ricomincio a camminare.

 

[…]

 

Il sole è arrivato alla sua massima altezza, dev'essere pomeriggio inoltrato. Sto perdendo troppo tempo, così ci metterò troppo! Magari, se faccio una corsa, guadagno il vantaggio che ho pers... ah, cosa sono queste? Voci? Mi sembrano dei sussurri, come se qualcuno stesse parlando sottovoce. Viene da qui vicino; mi infilo tra gli alberi, camminando lentamente, avvicinandomi sempre di più ai proprietari di chi sta discutendo. Mi infilo tra i cespugli, abbassandomi... chi saranno, questi qua? Altri cacciatori di Eldrit, sono sicuro. Vediamo chi sono i miei rivali: punto lo sguardo verso le tre figure che stanno discutendo animatamente. Uno è seduto, con aria sconsolata, e si sta lamentando; uno ha un grosso zainetto e fa avanti e indietro di continuo, nervoso, sbraitando. Il terzo se ne sta in disparte, mezzo addormentato. Non li vedo bene, ma non sono abbastanza alti per essere umani... sono, sono... Poru?! Ah, sapevo che ce ne erano. Questi bastardi, cosa vogliono fare? Fregarmi l'Eldrit?! Ora ci penso io, a loro!

-Dobbiamo muoverci, o non arriveremo mai!- sbraita quello che si muove in continuazione, sbuffando impaziente.

-Ho fame...- quello che si lamenta in continuazione.

-Qualche cacciatore, ora, potrebbe averci superato e...-

-Ho fame...-

-...rubarci l'Eldrit! E poi addio ricompensa! Dovremmo rimetterci in marcia...-

-Ho fame...-

-...arrivare il più in fretta possibile e...-

-Ho fame...-

-BASTA!- urla improvvisamente quello, afferrando il compagno per l'armatura di cuoio e scrollandolo -SE PRENDEREMO QUELL'ELDRIT AVRAI TUTTO IL CIBO CHE VUOI!-

Oh, ma guardali, ci sperano pure. Pensano davvero che li lascerò andare, arrivare fino alle rovine? Li toglierò di mezzo ora, così faccio anche un po' di esercizio per sgranchirmi. Sarà divertente... mi preparo a scattare fuori, ecco, ho già la lancia in mano. E ora... la terra trema. No, e che cazzo! Cado con il sedere sul duro terreno, la lancia quasi mi sfugge. I Poru vengono sbattuti qua e di là, rotolando a terra. Quello lamentoso ed affamato, sbatte contro il tronco e si ribalta all'indietro, dando una sonora botta con il cranio. Bhe, uno di meno, è svenuto. Quando anche questa scossa termina, il Poru incazzato si rialza, tastandosi un grosso livido viola sul braccio. Il Poru in disparte, vestito con un armatura ad anelli e con una spada nel fodero, è invece rimasto immobile nella sua posizione. Muove appena la bocca, richiamando i due -Jargo, Zago, alzatevi. Andiamo.-

Quello lamentoso, con due coltelli da caccia e l'armatura di cuoio leggera, si rialza -Ma io ho fame...-

-Zitto, Jargo.- estrae una spadina minuscola, sventolandola, sperando di spaventare qualcuno. E a quanto pare ci riesce. Jargo, il Poru affamato, strilla come un maiale e si getta di nuovo dietro il tronco.

-Ho detto di andare.- ripete, con voce più autoritaria, quello bardato nell'armatura a piastre. Dev'essere una sorta di capo, dato che è autoritario.

-Sì, Wirago... capo.- e, con fatica, si accodano al tizio. Ripartono e spariscono nella boscaglia... che perdita di tempo. Non posso considerarli dei riveli rivali, che cazzo. Spreco di tantissimo, moltissimo, preziosissimo, tempo. Mi giro e, con un singolo scatto, torno sulla stradina: non ho tempo, non ho tempo! Il buio è calato, ormai, ma non posso fermarmi. Percorro la strada sterrata, cazzo non c'è più tempo. Devo correre!

 

[…]

 

Ho il fiato corto, dannazione. Una corsa lunghissima, con l'armatura addosso, senza fermarmi durante quei terremoti... è mattina presto, sono circa le sei. Almeno a colpo d'occhio. Le rovine sono vicine, ed ho scoperto una cosa... l'ho dedotta, a dirla tutta. Più mi avvicino alle rovine, più i terremoti si fanno intensi. E ho visto anche qualche albero bruciacchiato; i draghi non esistono, su di questo sono sicuro. Ma allora, cosa sarà mai? Faccio qualche passo in avanti, lentamente: non ho rivisto traccia dei Poru, dove saranno finiti? Bha, magari si sono persi. Meglio, non dovrò prenderli a mazzate. Un urlo; rumore di spade che cozzano contro qualcosa di duro, come pietra. Un combattimento, di sicuro, li conosco questi suoni. Un armatura spezzata; potrei pure ignorarlo ma... è proprio qui davanti, in mezzo al mio percorso. Cazzo, ci rimarrò coinvolto. La lancia mi è già in mano, quando arrivo sul luogo di combattimento, ovvero la parte centrale della stradina, che si è allargata ulteriormente con l'avvicinarsi al tempio; i tre Poru, con le armi strette in pugno, sono feriti. Quello che si lamentava, Jargo se non sbaglio, e il suo compare sono tremanti e si nascondono con scarso successo dietro al capo, che, con scudo e spada, non indietreggia davanti al nemico: un grosso masso ricoperto di muschio, con due possenti braccia di pietra e due gambe di roccia, con una faccia arrabbiata, che continua a gridare avvertimenti con voce bassa ed inquietante -INTRUSI! INTRUSI!-; un Guardiano Fatato. Cazzo, sarà tre metri. Con un pugno ridurrà in poltiglia quel Poru... bhe, dopotutto non sono affari miei. Li aggirerò, ecco tutto. Passo sul ciglio della strada, quasi strisciando tra la boscaglia. Un rumore di scudo infranto, qualche scheggia mi vola vicino; il Guardiano Fatato, molla un enorme pugno che però manca il bersaglio, dato che sento la terra tremare leggermente. Un nuovo pugno, altra leggera scossa. E così altre due volte. Ah, se la sta cavando bene, ogni tanto sento la spada colpire la spada contro la roccia di cui è composto quell'essere. E poi... crack. Semplicemente crack, un rumore di qualcosa che si spezza.

-WIRAGO! CAPO!- urla quello incazzoso. Ah, merda... mi pentirò di quello che sto per fare. Mi metto in ginocchio; preparo al lancia. Salto fuori, con un singolo balzo; la punta dell'arma viene avvolta da uno spesso strato di energia. Esco dal mio nascondiglio in un turbinio di foglie, con l'arma che splende. Il Guardiano Fatato si gira, fissandomi con aria stupita.

-Hei, stronzo. Ciao.- dico. Il suo pugno si alza, ma è talmente lento che è inutile schivarlo; la punta della lancia si conficca esattamente al centro della faccia bianca ed inespressiva. Punto i piedi appena sotto, spingendo con tutta la mia forza. L'essere magico continua a muoversi, tenta di scrollarmi via, alza il pugno sinistro e riprova a colpire; ecco, devo calcolare il tempo... una fortissima energia mi avvolge i piedi, scatto in alto, gli atterro in testa e il suo pugno si abbatte sulla faccia. Si è colpito da solo... idiota. E ora, finiamola! Conficco nuovamente la lancia nella parte superiore del mostro esattamente sopra la faccia. È parecchio agonizzante, il bastardo. La lancia si conficca ancora, più in profondità... -CI VEDIAMO, AMMASSO DI MERDA MOLTO DURA!- ok, questa me la potevo risparmiare -HELLFIRE!- il corpo del mostro è scosso da un potentissimo tremito, le fiamme schizzano fuori da ogni crepa apertasi sull'intero corpo, che comincia a crollarmi sotto i piedi. Si spacca in tantissimi pezzi, caldissimi, e si frantuma a terra. Volto gli occhi sui tre Poru; i due scuotono il capo, che ha lo scudo ridotto a poche schegge, la spada smussata, l'armatura spaccata da un colpo, piegata verso l'interno. Ricoperto di sangue. Dilettanti -Voi due. Curate il vostro capo e andatevene. Questo non è posto per cacciatori dilettanti.- mi volto, e me ne vado. Merdaaaaaaa, altro tempo gettato via!

 

[…]

 

Eccoci all'imboccatura delle rovine, finalmente. Stranamente, non ho incontrato altri simpatici guardiani da spaccare. La cosa mi insospettisce... sopratutto guardando i tantissimi alberi neri, contorti, bruciati; crepe sulla strada che si è fatta lastricata, qualche crepaccio e una desolazione incredibile. La cosa è sempre più sospetta... l'ultimo terremoto è stato davvero devastante, ho pensato che il mondo mi crollasse addosso. Una qualche creatura probabilmente ha deciso di annidarsi in questo posto? E se fosse una che si mangia i Frammenti? Oddio, no. Spero che non sia così... e se fosse tutto lavoro sprecato? Sospiro, appoggiandomi al muro semicrollato che un tempo recintava le rovine. È giunto il grande momento, finalmente il frammentone di Eldrit sarà mio. -MUAHAHAHAHAH!- cazzo, sto ridendo come un pazzo. Sto diventando scemo. Meglio muoversi, prima di perdere la sanità mentale... mi avvicino al grosso portale di pietra massiccia, pieno di iscrizioni scolpite, con grossi pezzi di muschio che ne ricoprono una buona parte della superficie. Entro, superando il grosso portale, posando gli stivali di cotta di maglia sul pavimento composto di tante grosse lastre cementate. Colonne crollate segnano un percorso che attraversa tutti quei resti fino ad arrivare ad un edificio più grande; non mi pare ci siano pericoli in vista. Meglio così, trovare l'Eldrit sarà una passeggiata. Seguo il percorso, fino ad arrivare all'entrata della costruzione alla fine. Due grossi massi sono posti ai lati, affondati nel terreno. Uno è profondamente scheggiato, come da un colpo di una qualche arma; vuoi vedere che... una mano si alza dal terreno, seguita da un altra. Si appoggiano al pavimento, spingendo con forza, facendo emergere tutto il corpo: due Guardiani Fatati. Cazzo, me ne sarei dovuto accorgere prima... due pugni si dirigono verso di me; rotolo sotto di essi, arrivandogli alle spalle. Si girano troppo lentamente, posso attaccare senza problemi; la punta della lancia viene avvolta di nuovo da quella massa di energia e, con un nuovo balzo, la conficco nella schiena di uno. Ora l'altro proverà a colpire e io... uh, ma che diavolo fa? Non vorrà buttarsi all'indietro?! Il Guardiano Fatato a cui mi sono ancorato si getta all'indietro, con tutta l'intenzione di schiacciarmi. E la lancia è troppo ben incastrata... ma perché mi ficco sempre in queste situazioni? Appena è abbastanza inclinato dalla caduta, e i miei piedi possono raggiungere il terreno, li pianto per bene, opponendo resistenza. Le mie gambe sono avvolte da energia viola. Per quanto possa potenziarle, però, non reggerò mai il peso di cotale stronzo! Devo agire in fretta, distruggerlo, anche perché vedo che il compagno, evidentemente ha capito solo ora la situazione, si prepara ad attaccarmi. -Non posso di certo crepare qui! HELLFIRE!- le fiamme erompono dalla punta della lancia, propagandosi ancora nel corpo del gigante pietroso e, come erta accaduto all'altro, viene scosso dalle contrazioni: stavolta la lancia è affondata fino a metà del manico, l'attacco sarà mooolto più efficace. Il pavimento sotto i piedi cede, facendomi sprofondare di qualche centimetro, ma ormai è fatta: in un ultimo, potente spasmo che mi sbatte qua e là, il Guardiano Fatato esplode in tantissimi pezzi di pietra incandescente. La Lancia è finalmente libera, quindi è ora di attaccare l'altro; provo a voltarmi, ma... cazzo, le gambe! Che male, merd... un dolore più potente mi raggiunge il petto, l'armatura assorbe il colpo grazie ai materiali con cui l'ho arricchita, ma in altri casi si sarebbe sfaldata. Volo contro una delle colonne spezzate, sbattendo la schiena. Alzo lo sguardo, dolorante: il secondo Guardiano Fatato, con passo DAVVERO lento, mi si sta avvicinando nuovamente, caricando un secondo pugno -Ba... bastardo.- sputo fuori, rialzandomi. Afferro la lancia, rialzandomi. Ora ci penso io, a te: quell'HellFire era di un livello bassissimo. Un quinto della sua reale potenza. E ora, veidamo se ti piace quando la sprigiono tutta. Punto la lancia verso di lui, a tre metri da me: viene avvolta da grosse fiamme, che sono il doppio dell'arma stessa per grandezza. E, tutto in una volta, erutta uno spruzzo di fuoco rosso e blu che avvolge il Guardiano. Il getto continua per alcuni secondi, consumando il bastardo -Solo perché sie fatto di roccia, non pensare che tu sia immune alle mie fiamme!- quando l'attacco cessa, rimane solo un ammasso di pietre fuse. Urgh, che male... quel pugno non è stato per niente piacevole. Dovrei avere, da qualche parte, una pozione... eccola. La bevo, ingollando tutto il contenuto, che sana il grosso livido sanguinolento che ho sul petto. Bene, ora è il momento della verità. Entriamo dentro questo tempio del cazzo e troviamo il frammento. Però, non ho ancora capito cosa provoca quei terremoti... ah, ma cosa succede? Una nuvola ha oscurato il sole, non dirmi che sta per piovere! Alzo lo sguardo. Un ruggito possente, il terreno trema nuovamente, più forte che mai. Oh cazzo, oh cazzo, oh cazzo! Non è possibile, cosa ci fa qui? Non è un zona dove ci sono bestie simili, è troppo! Ma scherziamo?! Come posso affrontare da solo... UN PORU VETUSTO?!

  
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