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Autore: Eikochan    16/01/2012    6 recensioni
Classificata all'ottavo posto del "a Colorful Collage Contest" e Premio Het per la migliore coppia etero.
Dal testo:
“Ti avviso, solo perché ti ho dato il permesso di trasferirti nel mio appartamento, non significa che io voglia vederti fumare in giro per casa...” iniziò la bionda, aprendo la porta del suo appartamento appena comprato. “Tutto quell’odore pestilenziale mi da il mal di testa…”
Shikamaru alzò gli occhi, che trauma aveva avuto Temari con le cicche proprio non lo sapeva; e di sicuro doveva esser stato bello forte: non era normale tirare fuori una tiritera ogni volta che sentiva le parole fumo, posacenere o sigarette!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Autore/autrice: Eikochan (sia sul forum che su EFP)
Numero e prompt scelto: 10; prompt “sigaretta”
Titolo fan fiction: Tutto per colpa di una sigaretta.

Sottotitolo: Da quando i crybaby possono fumare?!
Tipo di fan fiction: one shot
Rating: Verde
Personaggi principali: Shikamaru Nara; Temari no Sabaku
Pairing: Shikamaru/Temari
Genere: Romantico, Generale, Commedia.
AU: no
Note dell'autore/autrice: I segni grafici nel testo rappresentano uno stacco temporale.


TUTTO PER COLPA DI UNA SIGARETTA.

Da quando i Crybaby possono fumare?

1.

Era una domenica di inizio aprile e il primo, tenue, sole primaverile aveva spinto le famiglie a portare i propri pargoli al parco che infatti era traboccante di bambini urlanti.
Su una panchina stava un ragazzo di circa sedici anni, magro ma muscoloso, con una borsa della spesa posata affianco e una sigaretta tra le labbra; seduto con il volto rivolto al cielo sembrava totalmente perso nei propri pensieri. Anche da distante era impossibile da non riconoscere, del resto con quei capelli assurdi! Probabilmente le leggi della gravità non si applicavano alla scomposta coda sparata in aria di Shikamaru Nara.
“Da quand’è che fumi?”
Una voce lo riscosse dal delizioso torpore in cui era scivolato. Alzò lo sguardo, anche se non gli serviva guardare il volto della scocciatrice di turno per ricollegare a quella voce un nome.
Seccatura...
“Crybaby…”
Sabaku no Temari lo stava osservando con il solito sorriso impertinente stampato in faccia.
“Pensavo che con la tua intelligenza sopra la media avessi capito che il fumo fa male.”
“Storia lunga… le fumavo per onorare il mio sensei, ma poi c’ho preso il vizio e non riesco a smettere.” tagliò corto l’altro, dedicando di nuovo l’attenzione alle sua amate nuvole.
“O forse vorrai dire che sei troppo pigro per provarci.”
“Può darsi… Tanto rischio di più ogni giorno in missione.”
Temari rimase stupita: in fondo come ragionamento non era poi così insensato.
“In ogni caso, dato che dovremo lavorare insieme per le prossime tre settimane, vedi di non fumare in mia presenza” lo minacciò la ragazza, sedendosi affianco a lui. “Io voglio tenermi i polmoni puliti…”
“Sei proprio una seccatura, donna.”

2.
“NARA! Ti avevo detto di non fumare in quest’ufficio!”
Una Temari piuttosto arrabbiata gli si parò davanti alla visuale; in un gesto fulmineo agguantò il pacchetto pieno che stava sul tavolo affianco a lui e lo lanciò con violenza fuori dalla finestra; che si trovassero al quinto piano pareva un dettaglio trascurabile per la bionda.
“Le avevo appena comprate!”
“Peggio per te, Crybaby!” Ancora non accennava a muoversi dalla sua postazione, le mani sui fianchi e gli occhi lampeggianti di rabbia. “E se non spegni quella che hai in bocca, seguirai il tuo amato pacchetto di sigarette giù dalla finestra!”
L’altro la spense svogliatamente nel posacenere lì vicino. “Puoi anche darti una calmata, seccatura. Ti scoppierà un capillare a forza di urlare...” Poi sempre senza agitarsi si alzò lentamente dalla sedia e si girò con un’espressione poco tranquillizzante verso Temari.
“Perché devi sempre fare tutto questo casino? Un giorno il tuo caratterino ti nuocerà…”
Era troppo occupata a guardare il ragazzo per accorgersi dell’ombra sinistra che pian piano si avvicinava alla sua; fece per indietreggiare ma si accorse di non poter muovere un muscolo.
Che diamine aveva intenzione di fare Shikamaru?!
Il ragazzo intanto si stava avvicinando sempre più alla bionda, fino a che il suo viso non arrivò a pochi centimetri dal volto della ragazza. Poi sciolse la tecnica, ma Temari non si mosse di un millimetro, al contrario si alzò sulle punte e annullò la distanza tra i due visi, poggiando le sue labbra su quelle morbide del ninja.
Dopo parecchi lunghi istanti si staccarono.
“Dovresti seriamente smetterla con quelle sigarette, hai l’alito che sa di fumo!” storse il naso Temari.
“Non ti è forse piaciuto, nonostante tutto?!” la punzecchiò l’altro.
Di certo la bionda non avrebbe mai risposto, l’orgoglio era troppo, ma il bacio che stampò, in risposta, sulle labbra di Shikamaru, valeva più di mille parole.

3.
“Ti avviso, solo perché ti ho dato il permesso di trasferirti nel mio appartamento, non significa che io voglia vederti fumare in giro per casa...” iniziò la bionda, aprendo la porta del suo appartamento appena comprato. “Tutto quell’odore pestilenziale mi da il mal di testa…”
Shikamaru alzò gli occhi, che trauma aveva avuto Temari con le cicche proprio non lo sapeva; e di sicuro doveva esser stato bello forte: non era normale tirare fuori una tiritera ogni volta che sentiva le parole fumo, posacenere o sigarette!
“Tranquilla… posso almeno andare sul balcone per fumare o devo proprio uscire dalla tua proprietà?”
“Oggi sono magnanima… il balcone può andare bene!” gli sorrise Temari.
Era inutile, non riuscivano a sostenere un conversazione di più di cinque parole senza punzecchiarsi, ma del resto era proprio quello che teneva in piedi la relazione: non annoiarsi mai.
“Oh, ma che donna comprensiva e generosa.” la apostrofò il moro. “In ogni caso vado ad inaugurare il balcone...”
“Io ho un’idea migliore.” Temari lo stava guardando maliziosa. “Che ne dici di inaugurare il letto invece?”
Al diavolo la sigaretta! Aveva cose migliori da fare; prese di peso la ragazza e la portò in camera. Del resto si sapeva che fumare dopo era di gran lunga meglio.

4.
Erano le sette di sera, Shikamaru doveva già essere arrivato a casa. Rimase bloccata con la chiave sospesa a mezz’aria: era arrivato il momento e, anche se odiava ammetterlo, era tremendamente nervosa. Facendosi coraggio girò la chiave ed entrò nell’appartamento. La prima cosa che vide fu Shikamaru Nara, altresì definito come suo fidanzato, spaparanzato sul divano, i piedi sul tavolino e in bocca una sigaretta appena accesa.
“Si può sapere cosa diavolo stai facendo?” sbottò la ragazza, poggiando stizzita la borsa sul tavolo dell’ingresso.
“Ti prego, non iniziare pure te. Ho avuto una giornata difficilissima…”
“Ti ho espressamente detto e ridetto di non fumare in casa, mi da ai nervi la puzza di fumo!”
“Non possiamo fare un’eccezione per una volta? Sono troppo stanco per alzarmi...” la pregò il moro.
“No che non possiamo! Diavolo, ti pesa così tanto il culo? Hai fatto una semplice missione…”
“Si dà il caso che in quella che tu chiami “semplice missione” abbia quasi perso due piedi! Se non fosse per l’Uchiha a quest’ora camminerei sulle ginocchia! Quindi se voglio fumare una sigaretta nel soggiorno di casa mia io lo faccio.”
Non era da tutti i giorni vedere sbottare un Nara in quella maniera, probabilmente i geni materni avevano preso il sopravvento.
“No che non fumi dentro casa! Non farmi arrabbiare Shikamaru.” anche la kunoichi aveva alzato la voce ora, in una gara a chi urla di più.
“Temari! Non devo fumare perché hai delle stupide fobie e me lo vieti te?!”
“No, cretino di un Nara!” si alterò lei in un urlo piuttosto alto, ormai sull’orlo delle lacrime dal nervosismo. “Non perché te lo vieto io, ma perché te lo vieta questa cosa qua.” e si indicò la pancia con un gesto stizzito.
Di colpo scese il silenzio, niente più urla, niente più arrabbiatura... solo un innaturale silenzio.
“Cosa hai detto?” Improvvisamente il moro aveva perso tutta la voglia di litigare.
“Che sono incinta, idiota!”
Molto probabilmente quello era il peggiore annuncio di maternità degli ultimi trent’anni, ma del resto Temari non era una donna da comportamenti strappalacrime o anche -solamente- normali.
“Di un bambino?”
Alla faccia del genio! Shikamaru guardava con espressione vacua Temari e sembrava aver perso tutti i neuroni in un colpo.
“No! Di un cocomero!” La ragazza stava decisamente perdendo la pazienza, tra l’altro la reazione del fidanzato l’aveva piuttosto indispettita, oltre che preoccupata. Shikamaru parve accorgersene perché, senza proferire una parola si girò, prese il pacchetto di sigarette pieno e lo stritolò nella mano aperta e, sotto lo sguardo stupito della propria fidanzata, lo lanciò dalla finestra con lo stesso gesto che aveva visto fare a Temari tempo addietro. Poi tornò a voltarsi verso la ragazza e si abbassò in modo da arrivare con il viso all’altezza della pancia della ragazza.
“E va bene! Per questa volta l’hai vinta te, vedi di non rivelarti una seccatura una volta uscita da lì!” disse, in una finta arrabbiatura, allo stomaco di Temari.
Quest’ultima, che aveva assistito allibita a tutta la scena, si sbattè la mano in fronte e scoppiò in una poderosa risata.
“Speriamo solo che non sia stupido come te.” sussurrò ridendo al moro.
“Speriamo invece che non sia dispotica come qualcuno di mia conoscenza.”
E abbracciò la bionda.
“E comunque perché dai per scontato che sia femmina?”
“Perché ormai mi sono rassegnato a passare la vita circondato da adorabili seccature.”
Temari alzò lo sguardo verso quello di Shikamaru; niente avrebbe potuto intaccare la sua felicità in quel momento… nemmeno il tremendo odore di sigaretta che aleggiava nel salotto.


SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti ^^
Questa è la storia con cui ho partecipato al mio primo contest (a Colorful Collage Contest di Deidaradanna93)
e diciamo che ora, rileggendola, non mi entusiasma più di tanto ma ho voluto comunque pubblicarla senza modifiche, se non gli errori ortografici e grammaticali segnalatomi e alcune frasi che proprio stridevano nella lettura.
Bè, niente, con questa cavolata mi sono guadagnata un ottavo posto e il premio Het (migliore coppia etero), ma conto di migliorare nel tempo XD; la speranza è l’ultima a morire, mettiamola così.
Bè niente, vi lascio con la griglia (il commento sarebbe troppo lungo (: ) di Deidaradanna93, che ringrazio, e i fantastici banner (**): infine i miei complimenti a tutte le partecipanti.
Baci, Eikochan.

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