Autore/autrice: Eikochan (sia sul
forum che su EFP)
Numero e prompt
scelto: 10;
prompt “sigaretta”
Titolo fan
fiction: Tutto
per colpa di una
sigaretta.
Sottotitolo:
Da quando i crybaby possono fumare?!
Tipo
di fan fiction: one
shot
Rating: Verde
Personaggi
principali: Shikamaru
Nara; Temari no Sabaku
Pairing: Shikamaru/Temari
Genere: Romantico,
Generale, Commedia.
AU: no
Note
dell'autore/autrice: I
segni grafici nel testo rappresentano uno stacco temporale.
Da
quando i Crybaby possono fumare?
1.
Era una
domenica di inizio aprile e il primo,
tenue, sole primaverile aveva spinto le famiglie a portare i propri
pargoli al
parco che infatti era traboccante di bambini urlanti.
Su una panchina stava un ragazzo di circa sedici
anni, magro ma muscoloso, con una
borsa
della spesa posata affianco e una sigaretta tra le labbra; seduto con
il volto
rivolto al cielo sembrava totalmente perso nei propri pensieri. Anche
da
distante era impossibile da non riconoscere, del resto con quei capelli
assurdi! Probabilmente le leggi
della
gravità non si applicavano alla scomposta coda sparata in
aria di Shikamaru
Nara.
“Da quand’è che fumi?”
Una voce lo riscosse dal delizioso torpore in cui
era scivolato. Alzò lo sguardo, anche se non gli serviva
guardare il volto della
scocciatrice di turno per ricollegare a quella voce un nome.
“Seccatura...”
“Crybaby…”
Sabaku no Temari lo stava osservando con il solito
sorriso impertinente stampato in faccia.
“Pensavo che con la tua intelligenza sopra la
media avessi capito che il fumo fa male.”
“Storia lunga… le fumavo per onorare il mio
sensei, ma poi c’ho preso il vizio e non riesco a
smettere.” tagliò corto
l’altro, dedicando di nuovo l’attenzione alle sua
amate nuvole.
“O forse vorrai dire che sei troppo pigro per
provarci.”
“Può darsi… Tanto rischio di
più ogni giorno in
missione.”
Temari rimase stupita: in fondo come ragionamento
non era poi così insensato.
“In ogni caso, dato che dovremo lavorare insieme
per le prossime tre settimane, vedi di non fumare in mia
presenza” lo minacciò
la ragazza, sedendosi affianco a lui. “Io
voglio tenermi i polmoni
puliti…”
“Sei proprio una seccatura, donna.”
2.
“NARA! Ti avevo detto di non fumare in
quest’ufficio!”
Una Temari piuttosto arrabbiata gli si parò
davanti alla visuale; in un gesto fulmineo agguantò il
pacchetto pieno che
stava sul tavolo affianco a lui e lo lanciò con violenza
fuori dalla finestra;
che si trovassero al quinto piano pareva un dettaglio trascurabile per
la
bionda.
“Le avevo appena comprate!”
“Peggio per te, Crybaby!” Ancora non accennava a
muoversi dalla sua postazione, le mani sui fianchi e gli occhi
lampeggianti di
rabbia. “E se non spegni quella che hai in bocca, seguirai il
tuo amato
pacchetto di sigarette giù dalla finestra!”
L’altro la spense svogliatamente nel posacenere lì
vicino. “Puoi anche darti una calmata, seccatura. Ti
scoppierà un capillare a
forza di urlare...” Poi sempre senza agitarsi si
alzò lentamente dalla sedia e
si girò con un’espressione poco tranquillizzante
verso Temari.
“Perché devi sempre fare tutto questo casino? Un
giorno il tuo caratterino ti nuocerà…”
Era troppo occupata a guardare il ragazzo per
accorgersi dell’ombra sinistra che pian piano si avvicinava
alla sua; fece per
indietreggiare ma si accorse di non poter muovere un muscolo.
Che diamine aveva intenzione di fare Shikamaru?!
Il ragazzo intanto si stava avvicinando sempre più
alla bionda, fino a che il suo viso non arrivò a pochi
centimetri dal volto
della ragazza. Poi sciolse la tecnica, ma Temari non si mosse di un
millimetro,
al contrario si alzò sulle punte e annullò la
distanza tra i due visi,
poggiando le sue labbra su quelle morbide del ninja.
Dopo parecchi lunghi istanti si staccarono.
“Dovresti seriamente smetterla con quelle
sigarette, hai l’alito che sa di fumo!” storse il
naso Temari.
“Non ti è forse piaciuto, nonostante
tutto?!” la
punzecchiò l’altro.
Di certo la bionda non avrebbe mai risposto,
l’orgoglio era troppo, ma il bacio che stampò, in
risposta, sulle labbra di
Shikamaru, valeva più di mille parole.
3.
“Ti avviso, solo perché ti ho dato il permesso di
trasferirti nel mio appartamento,
non
significa che io voglia vederti fumare in giro per casa...”
iniziò la bionda,
aprendo la porta del suo appartamento appena comprato. “Tutto
quell’odore
pestilenziale mi da il mal di testa…”
Shikamaru alzò gli occhi, che trauma aveva avuto
Temari con le cicche proprio non lo sapeva; e di sicuro doveva esser
stato
bello forte: non era normale tirare fuori una tiritera ogni volta che
sentiva
le parole fumo, posacenere o sigarette!
“Tranquilla… posso almeno andare sul balcone per
fumare o devo proprio uscire dalla tua proprietà?”
“Oggi sono magnanima… il balcone può
andare bene!”
gli sorrise Temari.
Era inutile, non riuscivano a sostenere un
conversazione di più di cinque parole senza punzecchiarsi,
ma del resto era
proprio quello che teneva in piedi la relazione: non annoiarsi mai.
“Oh, ma che donna comprensiva e generosa.” la
apostrofò il moro. “In ogni caso vado ad
inaugurare il balcone...”
“Io ho un’idea migliore.” Temari lo stava
guardando maliziosa. “Che ne dici di inaugurare il letto
invece?”
Al diavolo la sigaretta! Aveva cose migliori da
fare; prese di peso la ragazza e la portò in camera. Del
resto si sapeva che fumare
dopo era di gran lunga meglio.
4.
Erano le sette di sera, Shikamaru doveva già
essere arrivato a casa. Rimase bloccata con la chiave sospesa a
mezz’aria: era
arrivato il momento e, anche se odiava ammetterlo, era tremendamente
nervosa.
Facendosi coraggio girò la chiave ed entrò
nell’appartamento. La
prima cosa che vide fu Shikamaru Nara,
altresì definito come suo fidanzato, spaparanzato sul
divano, i piedi sul
tavolino e in bocca una sigaretta appena accesa.
“Si può sapere cosa diavolo stai
facendo?” sbottò
la ragazza, poggiando stizzita la borsa sul tavolo
dell’ingresso.
“Ti prego, non iniziare pure te. Ho avuto una
giornata difficilissima…”
“Ti ho espressamente detto e ridetto di non fumare
in casa, mi da ai nervi la puzza di fumo!”
“Non possiamo fare un’eccezione per una volta?
Sono troppo stanco per alzarmi...” la pregò il
moro.
“No che non possiamo! Diavolo, ti pesa così tanto
il culo? Hai fatto una semplice missione…”
“Si dà il caso che in quella che tu chiami
“semplice missione” abbia quasi perso due piedi! Se
non fosse per l’Uchiha a
quest’ora camminerei sulle ginocchia! Quindi se voglio fumare
una sigaretta nel
soggiorno di casa mia io lo
faccio.”
Non era da tutti i giorni vedere sbottare un Nara
in quella maniera, probabilmente i geni materni avevano preso il
sopravvento.
“No che non fumi dentro casa! Non farmi arrabbiare
Shikamaru.” anche la kunoichi aveva alzato la voce ora, in
una gara a chi urla
di più.
“Temari! Non devo fumare perché hai delle stupide
fobie e me lo vieti te?!”
“No, cretino di un Nara!” si alterò lei
in un urlo
piuttosto alto, ormai sull’orlo delle lacrime dal nervosismo.
“Non perché te lo
vieto io, ma perché te lo vieta questa cosa
qua.” e si indicò la pancia con un gesto stizzito.
Di colpo scese il silenzio, niente più urla, niente
più arrabbiatura... solo un innaturale silenzio.
“Cosa hai detto?” Improvvisamente il moro aveva
perso tutta la voglia di litigare.
“Che sono incinta,
idiota!”
Molto probabilmente quello era il peggiore
annuncio di maternità degli ultimi trent’anni, ma
del resto Temari non era una
donna da comportamenti strappalacrime o anche -solamente- normali.
“Di un bambino?”
Alla faccia del genio! Shikamaru guardava con
espressione vacua Temari e sembrava aver perso tutti i neuroni in un
colpo.
“No! Di un cocomero!” La ragazza stava decisamente
perdendo la pazienza, tra l’altro la reazione del fidanzato
l’aveva piuttosto
indispettita, oltre che preoccupata. Shikamaru parve accorgersene
perché, senza
proferire una parola si girò, prese il pacchetto di
sigarette pieno e lo
stritolò nella mano aperta e, sotto lo sguardo stupito della
propria fidanzata,
lo lanciò dalla finestra con
lo stesso
gesto che aveva visto fare a Temari tempo addietro. Poi
tornò a voltarsi verso
la ragazza e si abbassò in modo da arrivare con il viso
all’altezza della
pancia della ragazza.
“E va bene! Per questa volta l’hai vinta te, vedi
di non rivelarti una seccatura una volta uscita da
lì!” disse, in una finta
arrabbiatura, allo stomaco di Temari.
Quest’ultima, che aveva assistito allibita a tutta
la scena, si sbattè la mano in fronte e scoppiò
in una poderosa risata.
“Speriamo solo che non sia stupido come te.”
sussurrò ridendo al moro.
“Speriamo invece che non sia dispotica come qualcuno
di mia conoscenza.”
E abbracciò la bionda.
“E comunque perché dai per scontato che sia
femmina?”
“Perché ormai mi sono rassegnato a passare la vita
circondato da adorabili seccature.”
Temari alzò lo sguardo verso quello di Shikamaru;
niente avrebbe potuto intaccare la sua felicità in quel
momento… nemmeno il
tremendo odore di sigaretta che aleggiava nel salotto.
SPAZIO
AUTRICE:
Ciao a tutti ^^
Questa è la storia con cui ho
partecipato al mio primo contest
(a
Colorful Collage Contest di Deidaradanna93)
e diciamo che ora, rileggendola, non mi
entusiasma più di tanto ma ho voluto comunque pubblicarla
senza modifiche, se
non gli errori ortografici e grammaticali segnalatomi e alcune frasi
che
proprio stridevano nella lettura.
Bè, niente, con questa cavolata mi
sono guadagnata un ottavo
posto e il premio
Het (migliore coppia etero), ma
conto di migliorare nel tempo XD; la speranza è
l’ultima a morire, mettiamola
così.
Bè niente, vi lascio con la griglia
(il commento sarebbe troppo lungo (: ) di Deidaradanna93, che
ringrazio, e i fantastici banner (**): infine i
miei complimenti a tutte le partecipanti.
Baci, Eikochan.