17/01/2012
4 recensioni
In un mondo fatto tutto di specchi e cristalli, Yuugi sogna.
Sogna, placido, quelle cose che ama; sogna, placido, quelle cose che non può avere.
Ciò che ha perduto. Ciò che terrà sempre con sé.
Storie e fantasie, ricordi che credeva di non possedere più.
Ma c'è una cosa in particolare che adora vedere e rivedere nei propri sogni.
Al di là di ogni imbarazzo, qui può godersi quella visione quanto vuole, senza mai saziarsene completamente, perché è - sono - la cosa - le cose - che lui più brama al mondo, la cosa più vicina al suo cuore di qualunque altra.
[Gli occhi sono la chiave.]
Già. Gli occhi.
Non occhi qualsiasi, i suoi.
Potrebbe sembrare sdolcinato, ma definirlo altrimenti sarebbe mentire.
Quegli occhi sono la cosa più bella che abbia mai visto.
Gli stessi che, dopo anni di denso silenzio, sono riusciti a far gridare la sua anima. E quel grido era composto esattamente da quattro parole: Mou hitori no boku!
[Gli occhi sono la chiave.]
[Gli occhi viola.]
Yuugi ha visto occhi di tutti i colori, in vita sua.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima: allora, si può dire che abbia visto anime di tutte le sfumature.
Ha scoperto che il colore del ghiaccio, paradossalmente, può essere più caldo della lava fusa.
Ha scoperto che anche un banale marrone, anche un colore così sottovalutato, può nascondere un'immensa forza dentro di sé. D'altro canto, la madre terra non è forse marron?
Ha scoperto che l'oro e l'argento, insieme, possono nascondere insidie tremende, ma anche un'anima dilaniata in due.
Ha scoperto che, a volte, il colore del mare non è accogliente come può sembrare.
Ha scoperto che il rosso, per quanto sia un colore vivacissimo, può essere molto più spento e cupo di quanto ci si possa aspettare. Il sangue versato macchia la terra di rosso, e quel rosso significa morte.
Ma l'anima più meravigliosa di tutte è ammantata di viola.
[Gli occhi sono la chiave]
[Gli occhi viola.]
[I miei. Ma, soprattutto, i tuoi]
Il viola.
Viola ametista, la stessa sfumatura della pietra.
L'ametista viene definita "pietra dell'anima" e cos'è, il viola, se non il colore tra vita e morte?
Il colore perfetto per uno spirito.
Il colore perfetto per chi ospita uno spirito dentro di sé.
Il viola è un colore di passaggio, il colore fra la vita e la morte, fra la notte e il giorno.
In quel luogo sottile, in quello spazio dove concetti uguali e inversi si toccano, nello spazio fra terra e cielo... quello è il luogo perfetto per amarsi.
Il luogo dove perfino ai viventi è concesso amare coloro a cui non batte più il cuore.
Ma poi, siamo proprio sicuri che agli spiriti non batta il cuore?
Yuugi no, non lo è.
Anche se sei uno spirito, non significa che tu non sia... vivo.
In questa logica fatta di contrari, persi fra questi labirinti difficili da comprendere, il viola è l'unico rifugio sicuro che hanno.
[Io ti amerò sempre, in quel posto fra il sonno e la veglia. Quel luogo in cui ti ricordi ancora dei sogni. Ecco. Lì ti amerò]
- Aibou...
Una voce gli giunse alle orecchie, facendosi strada fra le nebbie del sonno.
Io ti amerò sempre...
- Aibou, dovresti proprio alzarti.
Toh, aspetta... non era la sua voce? Yuugi si costrinse a scansare i residui del sogno per tornare nel cosiddetto "mondo reale".
In quel posto fra il sonno e la veglia...
- Non per metterti fretta, ma sai com'è, si sentono i passi di tua madre sulle scale ed è probabile che sia armata di mestolo.
Alla fine, rifuggendo a quel blando stato di rimbambimento in cui finiva ogni mattina al risveglio, spalancò del tutto le palpebre, e la prima cosa che notò, fu la... piacevole alla vista figura semitrasparente di Yami seduta accanto a lui. Be', sì, era decisamente una bella visione con cui cominciare la mattina, ma ce n'era una che gli piaceva ancora di più.
- Allora, Aibou, sei sveglio?
Yuugi lo guardò dritto negli occhi viola (adesso sì che poteva cominciare la mattina) e sorrise: - Sì, e sono pronto ad affrontare una madre infuriata. Che ore sono?
- Fidati, non vuoi saperlo! - E, mentre lo Spirito ridacchiava, Yuugi continuava a sorridere fra sé e sé: per il momento, avrebbe continuato ad amarlo in quel luogo fra il sogno e la veglia, in quel luogo sfumato di viola.
Con la speranza che, un giorno, molto presto, avrebbe potuto cominciare ad amarlo ovunque, comunque... per sempre.
Fin!
Uh, ma che soddisfazione! Era da NonMiRicordoNemmancoQuanto che non postavo una shottina puccia e, soprattutto, Puzzle! *^* Le Puzzle mi rinvigoriscono, fanno bene alla salute! E questa è la mia prima fic "nuova" del 2012, augurandomi che possa essere l'inizio di una prospera produzione! *Ignoratela, stasera è un po' esaltata...*
Quanto alle long, come già anticipato, dovrei tornare o con Baragasaku o con Ceneri di un dio. La propensione forte ce l'ho verso la prima, ma non escludo nemmeno il fantomatico ultimo capitolo di Jumanji.
All'interno, c'è una citazione di TinckerBell dal film Hook - Capitan Uncino: ovvero "In quel posto fra il sonno e la veglia, lì ti amerò...". YGO e Peter Pan: non potevo sperare in meglio per cominciare questo nuovo anno. *___*
Sperando che sia un bell'annetto per tutti! ^o^
Adesso vi saluto, ciocchini.
Bye!
[EDIT del 15/12/14]
{Ringraziamenti, gente! Ad Hikari93, XShade-Shinra, GiuHyun, Soe Mame, cuordiluna, joppy96, Ray_Phantomhive, velocina15, Maru_kaite, Mimi Holmes, Yumiko e AkA GirL! Per aver recensito e/o listato! Come sempre, grazie anche a chi legge solo! *A*/}