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Autore: CUCCIOLA_83    01/09/2006    6 recensioni
[..]«siamo sulla buona strada per imitare i Weasley» disse Remus, trattenendo a stento una risata, «non dirlo nemmeno per scherzo! E poi, sei anni tra un figlio e l’altro sono troppi. Siamo decisamente lontani dal loro ritmo» disse a sua volta Tonks, «dovremmo rimediare subito allora » disse Remus trascinandola sotto alle coperte[..]
Bene, rieccomi qui dopo un'estate di silenzio. questa è una FF nata per soddisfare alcune domande che sono sorte nella mia ff precedente "il regalo perfetto" ma non solo.
buna lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tonks e Remus erano seduti da quasi quindici minuti nella sala d’attesa del reparto di ginecologia dell’ospedale San Mungo quando un’infermiera li venne a chiamare «signori Lupin? La guaritrice Galt vi sta aspettando. Prego, da questa parte» disse facendo strada, i due coniugi la seguirono immediatamente.

Lo studio in cui entrarono era molto accogliente, i mobili erano tutti in legno, di un marrone, al posto delle fredde sedie che si trovano abitualmente in un qualsiasi studio di un guaritore, c’erano delle comode poltrone rivestite di un piacevole tessuto a fantasia floreale, alle pareti, dietro al grande tavolo che fungeva da scrivania, erano appese molte foto e ritratti di bambini appena nati che si muovevano nelle culle, tra quelle c’era anche la foto di Alexandra, Remus sorrise guardandola. In quel momento entrò la guaritrice Galt «Tonks, Remus! Che piacere rivedervi» disse avvicinandosi, «ciao Libby come stai?» chiese Remus « tutto bene grazie, sommersa di lavoro come sempre, ma quando ho ricevuto il messaggio di Tonks ho fatto di tutto per liberarmi» disse sedendosi di fronte a loro «ti ringrazio Libby» disse Tonks, «figurati, questo ed altro per la donna che è riuscita a far capitolare in buon vecchio Remus. Credo che nessuno ai tempi della scuola avrebbe scommesso su una cosa del genere. Ma a pensarci bene nemmeno in seguito»disse ridendo la guaritrice mentre Remus fece finta di offendersi «ma passiamo al motivo del vostro appuntamento, il possibile arrivo di un fratellino o di una sorellina per Alexandra» disse, i due annuirono «bene comincia a raccontarmi come ti senti» disse ancora Libby, «beh, nelle ultime settimane mi sento un poco stanca, poi ho spesso dei giramenti di testa e comincio ad avere delle nausee» disse Tonks «capisco, a questo punto non ci resta che la visita di conferma, vieni» disse alzandosi e conducendola in un'altra stanza dove al centro era sistemato un lettino «i camici sono sempre nello stesso posto, chiamami quando sei pronta» disse, Tonks annuì, entrò, e si chiuse la porta alle spalle.

Rimasti soli, Libby e Remus cominciarono a parlare «grazie, per averci ricevuti in tempi così brevi» disse Remus «te l’ho già detto, questo e d’altro per i vecchi compagni di scuola» disse Libby «come sta Daniel? È da un po’ che non lo vedo» chiese Remus, «sempre indaffaratissimo, il reparto dove lavora è sempre uno dei più attivi. Anche se dalla fine della guerra gli attacchi sono diminuiti. In compenso sono aumentate le ferite magiche causate da incantesimi scagliati da famigliari verso altri famigliari» disse «lo immagino» commentò Remus ridendo, «sono pronta!» disse Tonks dall’altra stanza, «arrivo, Remus vuoi assistere anche tu?» chiese «va bene, andiamo»

Nel successivo quarto d’ora la guaritrice si mise all’opera, prima cominciò ad esaminarla con le mani, poggiandole sul suo addome, poi puntò la bacchetta verso sempre verso l’addome di Tonks, sussurrò una formula subito dopo dalla puntata della bacchetta cominciarono ad uscire scintille blu e viola, «beh a questo punto non credo che ci siano più dubbi, tra sette mesi avrete un nuovo bambino per casa, Congratulazioni» disse Libby, Tonks sentendole dire quelle parole scoppiò a piangere dalla felicità, anche Remus si commosse, abbracciò la moglie e la baciò, «grazie tesoro» le disse, «e di cosa? mica ho fatto tutto da sola» disse sorridendo tra le lacrime, Remus l’abbracciò ancora più forte a sé.

Usciti dallo studio della guaritrice decisero di tornare a casa con mezzi babbani, così d’avere il tempo di elaborare la cosa per poterla spiegare meglio ad Alexis, «come credi che la prenderà?» chiese Tonks, «sinceramente non lo so, ma spero davvero che ne sia felice, se non fosse così però, toccherà a noi spiegare che anche se non sarò più figlia unica questo non vuol dire che le vorremo meno bene» disse Remus, Tonks annuì «gia io non ho mai avuto fratelli o sorelle, quindi non so come ci si possa sentire» disse Tonks, «nemmeno io. Credo che i miei genitori abbiano voluto dedicarsi completamente a me vista la mia condizione. O ameno mi piace pensare che fosse davvero così» disse a sua volta Remus «perché? Non sei convinto che fosse quello il motivo?» chiese Tonks, «no, non è questo. E’ solo che a volte, soprattutto da piccolo, ho pensato che avessero paura che io potessi fare del male ad un possibile fratello o sorella» rispose Remus guardando fuori dal finestrino del bus, Tonks lo guardò con occhi sgranati «dai non può essere così. I tuoi genitori ti volevano bene, è assurdo e improbabile che pensassero una cosa del genere» disse Tonks, «lo so ma nelle mie condizione aera lecito pensarlo. Comunque spero che Alexis reagisca bene» disse Remus, «tra poco lo sapremo»» disse appoggiando la testa sulla spalla del marito.

Come aprirono la porta di casa vennero assaliti dalla piccola Alexis «mamma, papà che bello siete tornati!» disse saltando direttamente tra le braccia del padre «ciao piccola, ti sei divertita con la nonna?» le chiese «sì! Abbiamo fatto i biscotti per il Tè» disse la bimba indicando il tavolino stata sua l’idea »disse Andromeda avvicinandosi «ciao Andromeda, grazie per essere stata con lei» disse Remus mettendo a terra Alexis, «non vi preoccupate sapete che adoro stare con lei, in fondo è la mia unica nipote» disse Andromeda, in quel momento Remus e Tonks si guardarono «ho detto qualcosa che non va?» chiese, «hem, no mamma, è solo che.. vieni con me» disse trascinandola al piano di sopra. Remus le osservò per qualche istante «papà vieni ad assaggiare i miei biscotti!» disse prendendolo per mano e per mano e portandolo vicino al tavolino.

Erano seduti sul divano da qualche minuto quando sentirono un urlo provenire dal piano di sopra, «cosa?!?!» Remus si voltò di scatto «papà cosa succede? La nonna non si sente bene?» chiese guardando il padre, «non lo so, vado a vedere. Resta qui» disse, «prendi, portalo alla nonna così magari si sente meglio» disse la bimba porgendogli il piattino con i biscotti, «buona idea. Torno subito» disse, poi si diresse verso le cale. Arrivato a metà della scalinata incontrò Andromeda seguita da Tonks, «Remus vieni qui!» disse abbracciandolo «sono felice» disse un po’ troppo ad alta voce «zitta!» disse Tonks, «dobbiamo ancora dirlo ad Alexis. E non sappiamo come reagirà» disse Remus, «ma non fatevi tanti problemi, ne sarà felicissima» disse la donna, «dove siete finiti tutti? Li mangio tutti io i biscotti!»disse Alexis dal salotto «arriviamo tesoro, lasciacene qualcuno» disse Remus, «mamma ti prego, tienitelo per te, dobbiamo darla noi la notizia, a tutti!» disse Tonks, la madre annuì.

Terminato di prendere il Tè, Andromeda decise di tornare a casa per lasciarli soli.

Tonks e Remus si ritrovarono in cucina «allora, dobbiamo dirglielo» disse Tonks, «già, vieni» disse prendendola per mano e uscendo in giardino dove Alexis stava giocando. Nel frattempo Alexis era seduta al suo tavolino intenta a disegnare, non si accorse dei che genitori che le si stavano avvicinando «ciao tesoro, cosa disegni di bello?» chiese Tonks, sedendosi vicino a lei «la mia bicicletta nuova, quella che mi hanno regalato i nonni» disse la bimba «davvero bella» commentò Remus sedendosi anche lui al tavolino, Tonks alzò lo sguardo verso il marito, Remus capì subito cosa voleva dirgli «tesoro, posso farti una domanda?» chiese, «hai presente la famiglia della zia Molly e dello zio Arthur? Sono in tanti vero?» la bimba annuì ancora, «Ecco, volevo chiederti se anche a te piacerebbe avere una sorellina o un fratellino?» le chiese infine, Alexis smise per qualche istante di colorare «dici come Ginny, Ron, Fred, George e tutti gli altri?» chiese a sua volta, «sì più o meno, magari non così tanti» disse sorridendo in direzione di Tonks che lo stava già guardando sorto, «credo di sì, ho visto che loro si divertono sempre tanto. Perché?» chiese visibilmente incuriosita dall’atteggiamento dei genitori «vedi, oggi siamo stati al San Mungo, da Libby, ti ricordi di lei?» chiese Tonks, Alexis annuì «ecco, quando siamo stati da lei, dopo avermi visitata, ci ha dato una bella notizia, tra sette mesi circa avremo un bambino, o una bambina» disse Tonks mettendosi entrambe le mani sull’addome, la bambina la guardò stupita, poi anche lei poggiò una mano vicino a quelle della madre «e io sarò la sorella maggiore?» chiese «sì proprio così, e il tuo sarà il ruolo più importante» disse Remus avvicinandosi ad entrambe, la bambina sorrise «papà ma sarò ancora la tua streghetta?» chiese con viso preoccupato, «ma certo piccola!» disse prendendola in braccio, «sarai sempre la mia streghetta» disse abbracciandola.

   
 
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