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Autore: BBambi    17/01/2012    4 recensioni
Ora che finalmente aveva tutta la verità lì davanti, quello che desiderò più di ogni altra cosa fu indietreggiare ed uscire da quella stanza sconosciuta.
Fuggire.
O forse morire lì, forse per mano sua.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Patrick Jane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beautiful Monster.





Era terribile.

Era terribile quel sorriso di sangue dipinto, non su una parete questa volta, ma su quel candido viso di porcellana.

Le due piccole fossette creavano un ombra attorno agli angoli delle labbra, distese in quell’espressione compiaciuta.

Il coltello era ancora nella sua mano, dalla lama rotolavano dense gocce di sangue che si schiantavano mollemente sul parquet.

Ogni suono sembrava essere stato cancellato dalla realtà, sprofondata in un silenzio onirico.

La stanza era un acquario di oscurità e gli sembrò di fluttuare in quell’acqua fatta di buio.

Sospeso.

In apnea.

Erano così vicini.

A dividerli solo il letto matrimoniale ed il cadavere adagiatovi sopra.

Non degnò neppure di uno sguardo il corpo esanime, conosceva bene le ferite inferte.

Ferite che erano una firma, una firma marchiata a fuoco nel suo animo.

Quegli occhi sorridenti, velati di cristallina follia sembravano solo dirgli “finalmente, come mai ci hai messo tanto?”.

Ora che finalmente aveva tutta la verità lì davanti, quello che desiderò più di ogni altra cosa fu indietreggiare ed uscire da quella stanza sconosciuta.

Fuggire.

Rifugiarsi.

Continuare a nascondersi dietro confortevoli muri di menzogne.

O forse morire lì, forse per mano sua.

Quella lama non avrebbe fatto poi così male, non più di quanto ne sentiva già da tempo.

Infondo la sua esistenza era una passiva sopravvivenza fatta di espedienti.

Finzione.

Ora che anche l’ultimo appiglio al raziocinio rimastogli era franato, poteva tranquillamente lasciarsi cadere.

Precipitare.

Nulla aveva più senso.

Nulla di quello in cui credeva era più vero.

Qualcosa dentro di lui si frantumò, silenziosamente.

Le lacrime avrebbero solo minimizzato tutto ciò che teneva dentro¹.

Neppure il desiderio di vendetta accendeva più la sua anima.

Era morto.

Era un fantasma.

E come un fantasma avrebbe voluto fluttuare via, dimenticarsi di tutto.

Ma non poteva.

Rimasero immobili a fronteggiarsi.

Stava lì a contemplare impaurito quegli occhi limpidi, senza riuscire ad immaginare come dietro quei due pozzi trasparenti si nascondesse una cortina così torbida, densa, impenetrabile, persino per lui.

Per lui che aveva creduto di sapere tutto.

E ora davanti a quel letto, divenuto una tomba per un’innocente e per lui stesso, sapeva che non aveva proprio capito niente.

Mai.

Tremò, tremò di un terrore che non aveva mai provato prima.

 «Patrick, finalmente, ce ne hai messo di tempo!»  quella voce gli parve alterata da una nota di raccapricciante euforia.

Non l’aveva mai chiamato Patrick, notò.

Osservò quell’ombra circumnavigare il letto, il coltello sempre  saldo nella mano,  il sorriso ancora più aperto mentre gli si avvicinava.

Guardò i flebili bagliori notturni delineare quella silhouette sottile, i capelli, corvini, gli occhi brillanti di follia e le labbra di sangue.

Guanti di latex nero nascondevano mani affusolate, mani che conosceva bene.

Mani che forse, in qualche anfratto lontano del suo essere avrebbe anche voluto stringere in qualche momento.

Per ragioni che non aveva mai voluto concedere a se stesso.

«Lisbon» riuscì solo a sussurrare con voce strozzata,  mentre il palazzo della memoria crollava su di lui seppellendolo sotto le macerie di ricordi impossibili.

La guardò senza riuscire a penetrare la sua mente.

Si sentì soffocare in quella stanza i cui muri sembravano volersi richiudere su di lui.

Desiderò morire, finalmente.

Smettere di soffrire.

Ma l'unica cosa che poté fare fu constatare la realtà che aveva di fronte.

Un bellissimo mostro.

Red John.









 


Note
¹ "Tears they only minimize/ Everything I keep inside", Late Night Alumni, This is why



Non sapevo come classificare questa storia.....così ho deciso di contrassegnarla come What if? perchè in effetti si parte dalla domanda " e se...?"

Tutto nasce dall’ipotesi di una cara amica per la quale Lisbon sia Red John….ipotesi che mi ha martellato la mente………ovviamente non credo questo sia quello che Bruno ci stia riservando….ma mi ha troppo intrigato l’idea e ho provato semplicemente ad immaginare una scena finale…..
Quindi è semplicmente uno dei miei soliti esperimenti letterari.
Enjoy.
BB

  
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