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Autore: TooLateForU    18/01/2012    9 recensioni
“Me lo dai un bacio?” gli chiese, piano.“Ma certo!” ribattè Harry, prima di scoccarle un sonoro bacio sulla guancia.La bambina ruotò gli occhi al cielo “Ma non così Harry! Come fanno i principi nei cartoni, con le principesse!” insistette.I'll still look at you like the stars that shine in the sky..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  ‘I was seven and you were nine, I looked at you like that stars that shined, in the sky..’

Una massa di riccioli castani si muovevano con il vento, mentre il bambino rincorreva la palla e la mandava a segno in una porta immaginaria.
La piccola battè le mani, da dietro la recinzione bassa che separava i due giardini.
Il bambino si girò verso il rumore, e vedendo la bambina si avvicinò curioso, con il pallone sotto braccio.
“E tu chi sei?” chiese, sospettoso.
“Io mi chiamo Samantha Helena Griffith!” rispose squillante la bimba, scostando velocemente una ciocca di capelli corvini che le era finita sugli occhi.
Il bambino spalancò gli occhi “Ma quanti nomi hai? Ti chiamerò Sam. Io sono Harry.” Le porse la mano un po’ sporca di terra, attraverso la recinzione.
Sam la strinse, sorridendo e mostrando un’adorabile finestrella tra i denti “Posso giocare con te?”
“Ma tu non sei un maschio!”
“E allora?”
Harry fece una smorfia, poi fece spallucce “Va bene, ma se mi rompi ti picchio!” la minacciò.
Non lo fece mai..
 
‘I dared you to kiss me and ran when you tried, just two kids, you and I..’
 
“Harry?” lo chiamò Sam, mentre faceva dondolare i piedi nel vuoto, seduta nel portico di casa del bambino.
“Sì?” rispose lui.
Lei stette in silenzio per qualche attimo, poi finalmente parlò “Me lo dai un bacio?” gli chiese, piano.
“Ma certo!” ribattè Harry, prima di scoccarle un sonoro bacio sulla guancia.
La bambina ruotò gli occhi al cielo “Ma non così Harry! Come fanno i principi nei cartoni, con le principesse!” insistette. Ormai aveva ben otto anni, certe cose le sapeva!
Harry arrossì un poco, poi si avvicinò piano verso Sam, ad occhi chiusi.
Ma lei si alzò d’improvviso, e scappò via verso casa sua, con il cuore che batteva a mille, lasciando Harry solo e perplesso.
 
‘Well I was sixteen when suddenly, I wasn’t that little girl you used to see, but your eyes still shined, like pretty lights..’
 
“Sam, ti dai una mossa? E’ mezz’ora che aspetto!” urlò il ragazzo, battendo una mano sulla porta della camera dell’amica.
“E allora aspetta altri due minuti!” gli urlò lei, ancora dentro.
Harry alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Sarebbero arrivati in ritardo anche quel giorno, e il professor Carson gli avrebbe fatto la solita filippica. Arrivate in ritardo, blablabla, mando a chiamare i vostri genitori, blablabla..
D’improvviso la porta della camera si aprì, ed Harry stava per intonare l’Alleluja quando rimase a bocca aperta.
Non sapeva cosa avesse Sam quella mattina, forse erano i capelli finalmente tirati su in uno chignon, forse erano le labbra più rosse di sempre o forse era semplicemente una luce brillante che non aveva mai visto nei suoi grandi occhi scuri, ma per la prima volta dopo anni Harry si accorse di quanto lei fosse bella.
 
‘..Our very first fight, slamming of doors instead of kissing goodnight..You stayed outside, ‘til the morning light..’
 
“Cazzo Sam, aprimi!” urlò Harry, battendo bruscamente sull’uscio.
“Vattene, non ti voglio vedere Styles, hai capito?!” gridò in tutta risposta Sam, cercando di non far trapelare dalla sua voce che stava piangendo.
Si asciugò bruscamente con una manica una linea nera di mascara, che le era colato su una guancia.
“Ti ho detto che non stavo facendo niente, non ci stavo provando! A me di lei non frega niente, Sam!”
“Raccontalo a qualche altra cretina!”
La ragazza scivolò a terra, appoggiando la schiena alla porta, cercando di coprire i singhiozzi con una mano.
Solo la mattina dopo, aprendo la porta e trovando Harry addormentato lì davanti, capii che anche lui aveva fatto lo stesso ed era rimasto tutta la notte.
 
‘And you looked at me, got down on one knee.[..].You said ‘I do’ and I did too ’
 
“Guarda Sam, una stella cadente!” esclamò Harry, e la ragazza immediatamente alzò gli occhi verso il cielo stellato sopra di loro.
“Dove, dove? Cavolo, l’ho persa!” si lamentò, facendo una smorfia.
“Io invece la mia ce l’ho accanto.” Rispose lui, a bassa voce.
Sam si voltò verso di lui sorridendo, e congelò sul posto quando lo vidi frugare nella tasca dei pantaloni e tirare fuori un piccolo cofanetto blu.
La fissava con i suoi grandi occhi verdi, brillanti, mentre si metteva in ginocchio.
“Samantha Helena Griffith, vuoi sposarmi?” domandò, la voce un po’ rotta dall’emozione.
La ragazza stette in silenzio per qualche attimo, mentre le salivano le lacrime agli occhi, poi si gettò tra le sue braccia.
“Certo che ti sposo, stupido riccio che non sei altro!” esclamò, prima di baciarlo.
E in quel momento sapeva che sarebbero potuti arrivare al punto di avere anche 87 e 89 anni, ma lei lo avrebbe continuato a guardare come le stelle che brillavano, nel cielo.
Sarebbe stato per sempre.
 



Libera ispirazione alla canzone Oh my my my di Taylor Swift :) So che ci saranno 173635242 fanfiction su questa canzone, mi scuso nel caso ci fossero delle sorte di 'copiature' comunque non intenzionali :)

 
 
   
 
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