Capitolo
1
"Se ne
è andata.." Interruppe così il silenzio che si era creato dopo aver visto
svanire in una nuvola sé stessa di tre anni addietro. Mentre parlava
malinconica e con lo sguardo basso e perso nel vuoto avanzò in direzione
dell'antiquata e polverosa poltrona lasciando in piedi alle sue spalle un
ragazzo molto più alto di lei e dai capelli scuri che intanto aveva fatto un
sorrisetto anche se, per sua fortuna, la bionda non poté vederlo.
"Ma come eri carina e piccina tre anni fa eh?" proferì con tono serio
anche se con l'intento di rendere più allegra l'atmosfera, sapeva che tanto di
li a poco la sua "Mary" (NdA; Mary la Sanguinaria per chi non la
conoscesse fu regina dell'Inghilterra prima di Elisabetta xD) sarebbe scoppiata
e avrebbe iniziato la sua tortura.
"Aspetta aspetta, che cosa hai detto? Mi prendi in giro eh?" disse
alzando gli occhi color nocciola e mostrando uno sguardo dolce-omicida al
ragazzo che aveva di fronte pronta a partire all'attacco.
"Ma no tesoro, certo che non ti prendo in giro. Ho la faccia di uno che
prende in giro?" Fece sarcastico il moro.
"No ma infatti, credo che a breve non ti ritroverai più una faccia
tesoro." Rispose Hime con tanta franchezza e amore alzandosi
pericolosamente dalla poltrona iniziando ad elaborare mentalmente il modo più
soddisfacente e con più stile per farlo fuori. E già, lei lo amava e voleva pur
dimostrargli il suo amore? C'era nulla di sbagliato in ciò? Decisamente no.
"Dai su Nonohara, non prendertela tanto" sghignazzò Daichi iniziando
ad arretrare.
"...Ok." Gli sussurrò la bionda passandogli accanto e, avendo perso
tutta la voglia di scherzare e ridere, si diresse verso la porta aprendola.
Daichi era rimasto stupito da tale comportamento, forse c'era davvero qualcosa
che non andava. "No no Hime, adesso fermati." Disse il ragazzo
prendendola per un polso facendo in modo che non avanzasse oltre.
"..." Lei tentò di liberarsi da quella presa anche se fallì nel suo
intento perché Daichi tirandola per il polso l'aveva fatta voltare e avvicinare
a lui.
"Hime, ascoltami, è una vita che te lo ripeto, sai che se hai bisogno di
me io ci sono. Scusami per prima, non pensavo che ti fosse successo qualcosa di
grave... Dimmi che hai.." Le sussurrò teneramente il moro stringendola
forte a sé. Come sono caldi e confortanti i suoi abbracci.. Daichi..Ti
voglio davvero tanto bene. E mentre così pensava le tenere gote si
inumidirono a causa dello scendere di piccole perle salate.
"Piccola.." Sussurrò sentendola piangere. Hime si scostò da quel
fantastico ragazzo che sapeva sempre come tirarla su anche con un semplicissimo
abbraccio. "Daichi, scusami. Non è successo nulla di grave, non
preoccuparti." Provò a dire con un sorrisetto che per qualcuno che la
conosceva bene come Daichi era facile scorgerne la falsità. "Non prendermi
in giro. Ormai ti conosco da tanto tempo. Sei triste per la tua controparte del
passato?" Suggerì guardandola dolcemente. "Ma no, so che starà bene.
Il fatto è che sono triste perché avrei voluto dirle tutto. Cioè ho mentito a
me stessa! Io ti amavo, ecco perché avevo fatto quel viaggio nel tempo in
occulto e rischiando molto. Io ti amavo, ma ero certissima che per te non era
lo stesso e volevo sapere, sapere come sarebbe stato 3 anni dopo. Io mi sento
triste per me, perché odio occultare le cose e preferisco parlare e dire tutto
in faccia." Disse tutto d'un fiato la bionda. "So che le andrà tutto
bene. Ma non so, sento come un senso di angoscia che mi perseguita! " E
così concluse. Daichi l'aveva ascoltata in silenzio e attentamente.
"Nonohara, capisco cosa intendi. E hai ragione a sentirti così. La piccola
Hime ne passerà ancora delle belle e sono certo che soffrirà; anche io so che
tu mi amavi, l'avevo già capito e poi me lo hai detto tu stessa. Ehm forse
dovrei svelarti una cosa" Discorse misterioso e guardandola con fare
intrigante.
"Cosa? Adesso non fare il misteriosooo!" Urlò Hime molto incuriosita.
"Ehm.. Dovrei chiederti scusa.." Si mise sulle sue e si fece serio.
"Chiedermi scusa? E per cosa?" Domandò ella con un punto
interrogativo sul volto.
"Per non aver avuto il coraggio di rivelarti tutto subito.. Ah Yuka, Avevi
ragione.." Sussurrò a sé le ultime parole, delle quali La Sanguinaria
scorse solo "Yuka" e si oscurò in volto..
"Ah.. amori del passato.." Disse e corse via sbattendo rumorosamente
la porta dietro di sé. Fuori erano le 6 del pomeriggio e il sole stava calando,
di corsa la ragazza dai capelli d'oro percorse tantissima strada e stanca ormai
si fermò e si accorse di trovarsi di fronte alla sua vecchia scuola... Quanti
ricordi..A quell'ora Il tramonto impreziosiva di un bel rosa caldo il panorama
urbano che circondava quel luogo, guardiano di tante esperienze, dove il
custode stava radunando le tremule foglie cadute dagli alberi. Le lacrime
scendevano a catinelle come la pioggia, per lei era doloroso sapere che il
ragazzo che ha tanto amato e amava volgeva ancora i suoi pensieri a quella sua
bellissima compagna di giochi dell’infanzia. Yuka era graziosa, cortese,
amabile; in poche parole la ragazza perfetta.. Non come lei che nonostante
fosse migliorata in aspetto era rimasta sempre il solito maschiaccio.. Forse
non era lei la ragazza giusta e lui se ne era capacitato una volta per tutte.
Il sangue nelle sue vene raggelò e prese una delle scelte più importanti e
decisive della sua vita.