ciao a tutte, ecco una piccola shot senza troppe pretese scritta durante le vacanze di Natale. La pubblico ora sperando che possa piacervi, fatemi sapere che ne pensate!baci a tutte!
Era di nuovo Natale in casa
Summers. Buffy aveva invitato gli amici e il signor Giles a trascorrere la sera
della vigilia. Lei e Dawn, non sarebbero riuscite a
sopportare il peso di quel giorno di festa ora che non c’era più Joyce.
I primi ad arrivare furono
Xander e Anya, poi fu la volta di Willow e Tara.
“Buffy, vado a portare in
cucina queste prelibatezze” disse Willow dirigendosi nella stanza accanto con
un vassoio stracolmo di tartine deliziose.
“Grazie per l’invito” disse
Tara.
“Grazie di essere qui”
“Senti, ma non deve arrivare
nessun altro?”
“Ti riferisci a…”
“Già”
“Gia, no. Non mi sembrava
l’occasione giusta e poi…”
“Capisco, non ti senti
pronta” Rispose la giovane strega cogliendo al volo i pensieri dell’amica.
Più tardi, a tavola, mentre
ridevano e scherzavano, il pensiero di Spike solo nella sua cripta davanti alla
televisione a guardare qualcosa come “Passioni” o qualche orribile vecchio film
di vampiri attraversò la mente di Buffy.
“Ragazzi, ho pensato che
sarebbe meglio che facessi un giro di ronda” disse la cacciatrice alzandosi all’improvviso.
“Anche a Natale?” domandò
Down dispiaciuta.
“Non bisogna mai abbassare la
guardia, anche a Natale” Si affrettò a precisare “Soprattutto a Natale” Balbettò
infine.
“Credo che Buffy abbia
ragione” Affermò timidamente Tara.
“Prometti che tornerai
presto” La supplicò la sorella.
“Promesso” La rassicurò
accarezzandole i lunghi capelli scuri.
La cacciatrice passò dalla
cucina e fece scivolare furtivamente nella tasca del cappotto una fetta di
torta al cioccolato.
Di vampiri neppure l’ombra.
Si avvicinò a passo veloce alla cripta e una volta arrivata si fermò,
improvvisamente indecisa sul da farsi. Era ancora in tempo per tornare a casa.
Fece scorrere la mano sulla
porta.
All’interno, i sensi acuti di
Spike avevano percepito la presenza di qualcuno. Si avvicinò all’ingresso e
sentì che si trattava della sua cacciatrice. Lottò contro l’istinto di
spalancare la porta per invitarla ad entrare. Non voleva fare la figura dello
sfigato che non aveva di meglio da fare che aspettarla sulla soglia paziente
come un cagnolino. Spense la tv, la riaccese, la spense di nuovo. Lottò con
quel maledetto telecomando per parecchi minuti.
Si sedette e in poltrona e
attese sperando che si decidesse a varcare quella maledetta porta.
Ma cosa stava aspettando?
La cacciatrice si fece la
stessa domanda. A quell’ora il vampiro avrebbe dovuto essersi accorto della sua
presenza. Forse non era in casa.
Decise di entrare.
“Cacciatrice” Esclamò dalla
poltrona.
“Spike. Io ero di ronda e…”
Si giustificò.
“Avevi voglia di vedermi,
ammettilo dolcezza” Disse avvicinandosi a lei non senza un certo compiacimento.
Buffy fece un passo indietro
“No io…ero venuta a portarti questa” disse ponendo sul tavolo un pacchetto
contenente la fetta di torta “E ora devo andare via”.
Il vampiro infilò il dito
indice nel dolce e se lo portò alle labbra “Ho parecchie idee su come potremmo
usare questo dolce” Sussurrò malizioso annullando la distanza tra i loro corpi.
“Mi stanno aspettando
ma…potresti venire con me”
“Stai dicendo sul serio?”
Buffy annuì.
“E non ti importa cosa
diranno i tuoi preziosi amici?”
“Diremo che c’erano dei
vampiri e che tu mi hai aiutato”
Si avviarono camminando
fianco a fianco, le dita che si sfioravano, quando Spike afferrò la mano della
cacciatrice, poi chiuse gli occhi in attesa della consueta botta in testa. Lì
riaprì sentendo le dita di lei, dapprima titubanti, intrecciarsi saldamente
alla sua mano. Quando arrivarono nel vialetto il vampiro, seppure a malincuore,
le lasciò la mano. Sapeva che non era
pronta a raccontare di loro, e anche se questo lo faceva soffrire, avrebbe
aspettato e sopportato e forse un giorno…
Buffy gli regalò un sorriso
carico di ringraziamenti. Rimasero in silenzio, si capivano e basta, senza bisogno
parole.