“Mel, fa presto! Così perderai l’aereo!” urlò la donna oltre la porta.
“Sì, mamma. Ho finito!” la ragazza si infilò i jeans e uscì dalla sua stanza. Corse al piano inferiore dove la madre aveva preparato la colazione.
“Finalmente!” esclamò Billy “Meno male che quella a partire sei tu!”
“Sta zitto, nanetto! La sveglia ha suonato in ritardo”
“Per fortuna che sei tu ad impostarla!” rise la madre.
“Non siete simpatici!” Mel si sedette al bancone.
“Oddio, Mel! Sono le 5.30 e il volo è alle 6.15!” sbottò la madre.
“Oh merda!” la ragazza si alzò dal seggiolone e lasciò il biscotto che stava iniziando a mangiare.
Lei, sua madre e suo fratello Billy, salirono in macchina e si diressero il più velocemente possibile all’aeroporto. Arrivarono alle 5.45, Mel fece il check-in e lesse il suo biglietto un’ultima volta.
Manchester – London
Esatto, sarebbe partita per Londra. Due mesi prima, Mel, partecipò ad uno spettacolo di beneficienza importante dove ha cantato, ballato e recitato. Alla visualizzazione di questo spettacolo parteciparono anche degli scout della ‘Talents Accademy’ , l’accademia in cui Mel avrebbe studiato tutto quello che fa parte del mondo dello spettacolo, in tre anni.
Mel salutò sua madre e Billy, ed entrò nel gate. Si diresse all’entrata per l’aereo e ci salì sopra.
“Adesso i passeggeri possono far uso dei loro cellulari e computer, si prega però di non usare le linee wiifii” disse una delle hostess poco dopo che l’aereo decollò.
Mel si mise le cuffie nelle orecchie e si perse nei suoi pensieri.
Cosa avrebbe fatto appena arrivata? Quale sarebbe stata la sua prima lezione? Qualcuno l’avrebbe davvero notata prima, o poi? Come sarebbero stati i suoi professori? E i suoi compagni? Avrebbe fatto nuove amicizie?

L’aereo atterrò e Mel venne svegliata da una delle hostess.
Quando uscì dal gate trovò una ragazza bionda, non molto alta, carnagione pallida e con un super sorrisone falso stampato in faccia. Indossava dei pantaloncini di jeans e una maglietta bianca con sopra la scritta “TALENTS”  in caratteri cubitali. Mel si dirise verso la ragazza.
“Ciao io sono…” iniziò.
“Sì, lo so chi sei! Io sono Bridge, e ti guiderò per oggi!” la interruppe la ragazza.
“Che felicità!” brontolò Mel.
“Seguimi, prendiamo il taxi e andiamo a scuola!” Bridge sembrava stesse recitando un copione che le aveva scritto qualcun altro e che lei si era limitata ad imparare a memoria.
Le ragazze salirono sul taxi e Mel cercò di togliersi qualche curiosità sfruttando Bridge.
“E’ grande come scuola?” domandò Mel.
“Sì, non la sei venuta a visitare? E’ enorme, ci sono un sacco di alunni che vengono da tutte le parti del Regno Unito, ma che dico Regno Unito, del MONDO!!” rispose Bridge forse un po’ troffo euforica.
“Ah, e i corsi di canto sono impegnativi?”
“Dipende dal professore che avrai. Se troverai il professor Wilkinson diventerai la cantante più famosa di tutto il mondo!”
“E toglimi quest’altra curiosità… Tu che corsi segui?”
“Io frequento il corso di canto, strumentazione, recitazione, ballo, sport, cinema e spettacolo. Ma in realtà quello che più mi interessa è la recitazione”
“Immaginavo…”
Il viaggio in taxi durò 20 minuti, e Mel era ormai stanca del continuo parlare di Bridge nonostante lei avesse terminato tutte le sue domande. Aveva capito che Bridge era la tipica ragazza chiacchierona, falsa e pettegola in meno di mezz'ora.
“Siamo arrivati!” annunciò il tassista.
“FINALMENTE” esclamò Mel.
Scesero dal taxi e si diressero all’entrata. Mel aveva con se solo la sua borsa, tutte le altre valigie erano state prese dai funzionari della scuola.
“Sam, puoi darmi le chiavi della signorina Melody James?" Bridge si diresse ad un bancone dove c’era una giovane donna dall’aria simpatica. Mel quando sentì pronunciare il suo nome per intero si sentì rabbrividire. Odiava quel nome, perchè glie lo sclese suo padre, l'uomo che ha abbandonato lei, suo fratello e sua madre.
“Certo, è la 199. Ben venuta signorina James!” la donna sfoggiò un bellissimo sorriso.
“Grazie…” disse imbarazzata Mel.
Bridge e Mel salirono qualche scalino e si fermarono davanti una porta di legno dipinta di blu come tutto il resto della scuola, con la scritta 199.
“Questa è la tua stanza!”
Mel notò altri due letti nella camera. “Avrò delle compagne di stanza, vero?”
“Esatto!”
“E tu sei una di loro?”
“No, io ho già la mia stanza!”
“Sia lodato il cielo!”
“Come?”
“Niente, pensavo ad alta voce”
“Ok, comunque sia, ripasso di qui all’ora di pranzo. Mangiamo e ti faccio fare un giro della scuola. Va bene?”
“Va bene!”
Bridge andò via chiudendo la porta, mentre Mel iniziò a sistemare le sue cose per la stanza.
 
“Eddai, Kendra!” qualcuno entrò improvvisamente in camera facendo sobbalzare Mel.
“E’ inutile, non ci vengo con te in città!” rispose un’altra voce. Quando la porta si richiuse due ragazze erano entrate nella stanza. C’era una ragazza dai capelli ricci e biondi che arrivavano poco dopo la spalla, occhi verdi. L’altra aveva i capelli rossi e ricci, gli occhi erano azzurri e delle simpatiche lentiggini erano posate sul suo volto. Entrambe erano delle ragazze carinissime e con fisici perfetti.
“ODDIO, I LADRI!” urlò la rossa.
“Che diavolo dici, stupida! E’ la nostra compagna di stanza!” spiegò la bionda avvicinandosi a Mel “Io sono Desirèè” le porse la sua mano “Perdonala” fece un cenno per indicare l’altra ragazza.
“Io sono Melody, ma preferirei mi chiamaste Mel” le strinse la mano sorridendo.
“Ed io sono Kendra!” disse la ragazza dai capelli rossi “Da dove vieni? Quanti anni hai? E’ il tuo primo anno? Che corso frequenterai?” Mel capì che avrebbe avuto parecchio a che fare con gente logorroica.
“Kendra smettila! La stai facendo rincoglionire!” la bloccò Desirèè.
“No, tranquilla” Mel scoppiò in una fragorosa risata ripensando anche a Bridge “Vengo da Manchester. Ho 17 anni. Sì, è il mio primo anno. Frequenterò i corsi di musica, canto, danza, recitazione e cinema” Mel sfoggiò uno dei suoi favolosi sorrisi. Lei era davvero una bella ragazza: aveva i capelli lunghi, neri e mossi. I suoi occhi erano viola, esatto, avevano un colore che non si vedevano spesso in giro dopo l'attrice Liz Taylor. Le curve del suo corpo erano tutte al posto giusto e perfette. Per colpa del suo bell'aspetto, però, è stata spesso vittima di tentati stupri già dall’età di 11 anni.
“Anche per noi è il primo anno e frequentiamo i tuoi stessi corsi!” disse Desirèè.
“Io vengo da Doncaster, mentre lei da Wolverhampton” aggiunse Kendra.
“Capisco”
Le ragazze continuarono a parlare, ma qualcuno interruppe i loro discorsi bussando alla porta.
“Vado io ad aprire!” disse Mel. Si aspettava di trovare Bridge oltre quella porta, ma non fu così.

Salve :)
So che in questo capitolo non c'è molto da dire, ma spero che qualcuno recensisca anche solo dicendo che è incuriosito dalla storia.
Comunque vi dirò che mi immagino Mel praticamente uguale a Vannessa Hudgens, ma solo con gli occhi viola. Questa particolarità mi è venuta dopo che il mio prof di madrelingua inglese mi ha fatto vedere le foto di Liz Taylor, una vecchissima diva dagli occhi viola ormai defunta. Kendra la immagino come Lindsay Lohan quando era ancora una bella e brava ragazza dai capelli rossi, Desirèè, invece, com Aly Michalka quando non sembrava una prostituta e recitava in 'Phil dal Futuro'. Bridge me la immagino come Aj Michalka quando recitò con la sorella in 'Cow Belles'. 
Questo è tutto, aspetto vostre notizie :D
~ Ila.