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Autore: GabBeatles    18/01/2012    3 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction, il mio intento è quello di realizzarne una su un album dei Beatles, in questo caso Rubber Soul, in cui ogni capitolo "narra" una canzone dell'album, fino a completarlo. I personaggi oltre ai quattro, non sono ben definiti e cambiano sempre, diciamo che sono secondari al fine, poichè servono solo a intrepretare momentaneamente quel capitolo.
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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«Hey Ringo,sei pronto per cominciare?» chiede tranquillamente Paul, con il suo basso in mano rivolto verso la postazione della batteria.«Certamente,chiedilo a John non a me...» ribatte Starkey, con le sue bacchette in mano seduto dietro la batteria, pronto per suonare. «Hey calma voi due, io sto solo attendendo che George esca dal bagno...» risponde col suo solito tono scherzoso Lennon, con la sua chitarra acustica imbracciata, plettro in mano. Ormai sono un po' di anni che i quattro lavorano negli studi di Abbey Road, anche se l'estate è alle porte, si parla del 17 giugno, ma quella pettinatura li fa sudare più del solito. Rumore di scarico del water viene sentito da George Martin, il produttore, segno che Harrison ha fatto, così gli urla contro «Hey,sbrigati che qui stanno per cominciare senza di te!» rapida si vede apparire la snella e slanciata figura di George, che risponde «Scusa,arrivo subito...». Si sistema la cinta che gli regge i pantaloni e corre dritto in sala di registrazione. Imbraccia la sua Gibson e si mette così in posizione,pronto per suonare anche lui. Oggi avrebbero registrato Wait, è una vita che è pronta per essere pubblicata, doveva uscire con Help! ma alla fine hanno deciso di farla uscire nel Lato B di Rubber Soul. Martin fa cenno ai quattro che possono iniziare, viene dato così il tempo da Ringo con il battere delle sue bacchette «Un, due, tre, quattro...» sussurra Paul a ritmo e la musica comincia. «It's been a long time...» comincia a cantare John, ma quelle parole sembrano risuonare nella testa di tutti, un vortice sembra assorbire tutta la sala di registrazione di Abbey Road, fino a quando non scompare. Alle strumentazioni di registrazione si sostituisce un bel paesaggio serale, sembra un porto, il sole sta per scomparire dietro la linea dell'orizzonte. Il molo numero due sembra essere affollatissimo,tantissime persone urlano e si spintonano, tutte tranne una. Una giovane ragazza, dai capelli lunghi fino a poco prima del sedere, ricci e di un biondo chiaro, gli occhi castani sono lucidi, una lacrima le riga il viso. Indossa un vestitino e delle scarpe del medesimo colore dei suoi capelli, forse l'ha fatto apposta per abbinare il tutto. Regge un fazzoletto nella destra, con il quale si asciuga il viso. La giovane ragazza sta attendendo il ragazzo che ama in ritorno da un viaggio di interessi durato tre mesi, con il quale si è messo in contatto solo via lettera, con dei messaggi incoraggianti per tutti e due. La ragazza custodisce l'infinito pacco di lettere a casa, come fosse il suo tesoro personale. «Aspetta e vedrai, che saremo di nuovo insieme, potremo riabbracciarci come una volta...» le ricordava il giovane. La folla si fa sempre più rumorosa, la giovane ragazza rossa alza gli occhi da terra, i suoi occhi che prima lacrimavano si riempono di speranza. La scena sembra essere però un po' instabile, sta per riapparire la sala di registrazione ad Abbey Road, questa volta però la scena è incentrata su Paul, sembra che il bridge cantato da lui abbia un effetto potente per l'atmosfera che si è creata

«I feel as though
You ought to know
That I've been good
As good as I can be
And if you do
I'll trust in you
And know that you
Will wait for me ».

Si possono sentire queste parole cantate da McCartney, tutto però torna come prima, la ragazza è diventata così speranzosa e la folla così attiva perchè una nave si sta avvicinando, diretta verso il secondo molo. «Finalmente...» sussurra la ragazza, altre lacrime scendono dagli occhi. Questa imponente nave bianca, si fa sempre più grande sulla linea dell'orizzonte, si sta avvicinando sempre più. La ragazza bionda e il giovane si sono dati appuntamento proprio lì, a quell'ora, dopo tantissimo tempo. La nave attracca, si abbassa un pontile che permette il collegamento tra la nave e il molo. Una sirena annuncia l'arrivo del mezzo. Tutti si affollano, tentando di riabbracciare per primi i loro cari, mentre la ragazza, che si chiama Lilith, attende in disparte, che la folla si diradi. Aspetta così con ansia una decina di minuti, tutte le persone che prima erano lì adesso non ci sono più. E' rimasto solo un ragazzo, poco più alto di Lilith, dai capelli lunghi e ricci, di un colore biondo scuro, mentre le iridi sono un colore compreso tra il marrone e il verde. Questa volta l'atmosfera prevale sul bridge cantato da Paul, è giunto di nuovo quel momento. Si possono solo udire le sue parole e la musica sotto. La ragazza si asciuga le lacrime e corre dal suo ragazzo, abbracciandolo senza pietà «Finalmente...Stephen...mi sei mancato...» sussura Lilith all'orecchio del ragazzo, che a sua volta ricambia l'abbraccio con la stessa intensità. «Te lo avevo detto che se avessi aspettato, alla fine il momento in cui ci riabbracciavamo sarebbe arrivato...» dice Stephen. I due si staccano per un po', si guardano negli occhi, cosa che non hanno fatto per tre mesi. Dopo poco, si avvicinano, bocca a contatto con l'altra bocca, cominciano a baciarsi. Quella sensazione, non l'hanno sentita per tre mesi ed era l'unica cosa che volevano. I due si staccano, ma tutto svanisce come è apparso. «Complimenti a tutti, siete stati bravi...» la voce di Martin echeggia nella sala di registrazione, per i Beatles era come un amico avendo più o meno la sua stessa età. «Già, veramente bravi...» commenta Ringo, alzandosi e stiracchiandosi un po'. Gli strumenti vengono tutti posati nelle apposite custodie, mentre senza dire una parola i quattro escono dalla sala di registrazione diretti verso il bar che si trova all'interno degli studi. «Il prossimo quale sarà?» chiede George a John, con tono curioso. «Non lo so...sto lavorando ad un nuovo pezzo però...dai che questo Rubber Soul sarà un successone...» risponde John con enfasi. «Giusto!» esclama Paul. Per ora hanno completato la sessione di Wait, i quattro si possono concedere del meritato riposo.

  
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