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Autore: Samurai Riku    18/01/2012    4 recensioni
Il ragazzo andò a sedersi su di una panchina, lungo un viale alberato del villaggio. Posò la maschera Anbu accanto a sé, distendendo le braccia lungo il dorso della panca e sospirò restando a fissare il limpido cielo azzurro. Una leggera brezza lo accarezzò privandolo per qualche istante della fatica che provava.
Chiuse gli occhi, dedicandosi interamente al respiro del vento che diventando un tutt’uno con il suo lo liberava da ogni peso e preoccupazione.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Kakashi Hatake | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Il ragazzo andò a sedersi su di una panchina, lungo un viale alberato del villaggio. Posò la maschera Anbu accanto a sé, distendendo le braccia lungo il dorso della panca e sospirò restando a fissare il limpido cielo azzurro. Una leggera brezza lo accarezzò privandolo per qualche istante della fatica che provava.

Chiuse gli occhi, dedicandosi interamente al respiro del vento che diventando un tutt’uno con il suo lo liberava da ogni peso e preoccupazione.

-Batti la fiacca?-

Nell’udire questa voce aprì gli occhi trovandosi a fissare non più il cielo luminoso di Konoha, ma il volto bonario di un vecchio amico.

-Eremita!- come mosso da un meccanismo interno stava per mettersi in piedi sull’attenti, ma subito l’altro gli mise una mano sulla spalla fermandolo.

-Stai comodo, Kakashi.- gli si sedette accanto -Allora, come va?-

-Bene, bene. Voi quando siete tornato al villaggio?-

-Giusto oggi. Mi fermo per un po’!- esclamò sorridendo.

Anche Kakashi abbozzò un sorriso sotto la maschera che celava metà del suo volto.

Per chi non lo conosceva bene poteva sembrare del tutto indifferente e inespressivo, ma è semplicemente bravo a nascondere le proprie emozioni -Mi fa piacere vedervi qui. Ho sentito che viaggiate molto.-

-Sì, sì, è vero.- annuì con fermezza Jiraya, poi rivolse uno sguardo seccato al ragazzo -Ehi, ehi!! Cos’è tutta questa formalità?!- gli spettinò i capelli -Sei troppo freddo!! Da quant’è che ci conosciamo, diciotto anni?!-

-Aaah…!! Sì…-

-E allora finiscila con questo ‘lei’ o con questo ‘voi’, capito? Dammi del ‘tu’ e basta!!-

-Va bene, va bene. Come vole… vuoi.-

Jiraya gli rivolse un’ultima occhiataccia, poi mostrò un’espressione divertita -Ora va meglio.-

Il giovane Anbu si sentiva un po’ a disagio e in imbarazzo in quella nuova situazione, ma tentava di nasconderlo, come sempre.

-A proposito dei miei viaggi…- riprese l’Eremita dei Rospi accendendo l’attenzione dell’altro che lo guardò incuriosito, aspettandosi un qualche affascinate aneddoto -Ho sentito molto parlare di un ninja del mio villaggio, un giovane capitano Anbu conosciuto come ninja-copia.- disse con uno sguardo complice.

Ninja-copia… fin dove era arrivato l’eco di quel nome di battaglia?

-Kakashi dello sharingan, il ninja-copia.- disse -Sono così famoso?- ironizzò.

-Ahahah!! La tua terribile fama ce l’hai, ragazzo mio!-

Kakashi si limitò ad alzare le spalle -Faccio solo il mio lavoro.-

Quel lavoro che non prendeva mai alla leggere, Jiraya lo sapeva bene.

-Chissà, se nel prossimo paese dico di conoscerti non mi fanno pagare il conto alla locanda!-

-Per me non ti fanno nemmeno entrare.-

Forse lo prendeva fin troppo sul serio.

-Aaah, ma che stupido!!- esclamò d’un tratto l’Eremita battendo una mano in fronte.

Kakashi lo guardò -… e io che non te lo volevo dire.-

Jiraya non si aspettava una tale esplosione di spirito da parte del taciturno amico e gli rivolse un’occhiata a amara -Ti stai prendendo troppe libertà, ragazzino!-

Ridacchiò -Scusa…-

-Stavo dicendo, ti cercavo giusto per darti una cosa e quasi me ne scordavo!-

Kakashi lo guardò incuriosito -Ah sì?-

-Sì!!- Jiraya prese un pacchetto rilegato e lo porse al ragazzo -Forse non te lo ricordi, eri solo un bambino, ma qualche anno fa ci scambiammo una sorta di promessa.-

-Mmmh…- si sforzò di ricordare.

-Io ti promisi che ti avrei regalato il mio primo romanzo a patto che tu avresti fatto vedere a tutti che ottimo ninja sei!-

-Non me lo ricordo.-

-Avevi sei, sette anni. Mi dispiace solo che non sono riuscito a darti il mio primissimo romanzo.-

-Non importa, conservo la copia del maestro.-

Jiraya annuì -Questo è il mio secondo libro!!-

Kakashi osservò il pacchetto incartato che stringeva tra le mani -… grazie.-

-Tu sei il primo ad averlo, non è ancora uscito in vendita!- aggiunse sorridente.

-È il seguito del primo?-

-Ah, ehm… no, non proprio! È una storia nuova e ora sei abbastanza grande per leggerla!!-

Il ragazzo lo guardò un attimo perplesso -… come?-

Jiraya gli diede una forte pacca sulla spalla -Promessa mantenuta! Ahahaha!!-

-Ugh…!! La spalla!-

-Aah, se ti fai stendere da un colpo così sei davvero deboluccio!- lo provocò dandogli una lieve spinta.

-No, ci vuole ben altro per me.- rispose rivolgendogli uno sguardo sicuro e deciso.

-Già, immagino.- l’Eremita restò un silenzio per qualche istante e un sorriso malinconico gli si dipinse in volto -Gli somigli sempre di più.-

-… nh? A chi?-

-A tuo padre. Mi ricordo bene com’era Sakumo a diciotto anni, aveva il tuo stesso volto, la tua identica espressione.-

Il controllo e il distacco che solitamente lo contraddistinguono abbandonarono il giovane Kakashi che rimase ad osservare l’Eremita stupito e meravigliato. Erano rare le volte in cui veniva nominato suo padre, lui stesso evitava il più possibile l’argomento, ma quando accadeva ne rimaneva colpito.

Jiraya posò una mano sulla spalla del ragazzo -Più cresci, più gli assomigli… era un mio caro amico.-

-Sì, lo so. Può essere una considerazione stupida e infantile, ma il pensiero che foste così dei buoni amici mi fa piacere, mi rincuora in qualche modo.-

-No, non è infantile Kakashi. È una buona considerazione.-

Lui sorrise, finalmente, un sorriso nel vero senso della parola.

Un ragazzo li raggiunse in un lampo -Capitano Kakashi!-

Jiraya lo guardò incuriosito; era un altro Anbu e non lo riconobbe finchè non si tolse la maschera bianca decorata.

-Cosa c’è, Tenzo?- domandò Kakashi riacquistando in tempo record il suo tono autoritario e freddo.

-Il Terzo Hokage mi ha mandato a chiamarla.- poi si volse al ninja seduto al fianco del suo Capitano -Salve Onorevole Jiraya!- si prostrò in un inchino.

-Ciao Tenzo!- rimandò il saluto.

Kakashi si alzò -Arrivo. Ci vediamo più tardi o domani, Jiraya. Ciao.- si limitò ad alzare una mano.

-Capitano!!- lo riprese Tenzo -Mostri almeno un minimo di rispetto verso l’Eremita dei Rospi!-

Kakashi lo guardò seccato -Ma se è stato lui a dirmi di non essere così formale. Ha insistito tanto e mi ha fatto pure un regalo.-

-… ah sì?-

-Sì, sì, sta tranquillo Tenzo.- intervenne Jiraya -Se vuoi anche tu puoi…-

Kakashi non lo fece finire -Io sono il tuo capitano e posso, tu no. Ora zitto e cammina.-

-… m-ma…-

Jiraya guardò allibito il ragazzo, non sapendo come reagire -Sei terribile…-

-Ci vediamo!-

-Ciao Kakashi, tieni duro Tenzo!-

Fece un sorrisino tirato -Sì, sì…-

Kakashi lo trascinò per un braccio -Cammina.-

-A-ah, ehi!! Perché mi tratta sempre così!?-

Il Capitano ignorò le lamentele dell’altro e rigirò il regalo di Jiraya tra le mani -Sono proprio curioso di vedere che libro sia…- lo scartò -Nh?!-

Tenzo si sporse incuriosito -Un libro? Il paradiso della…. Ma che libri legge capitano!!??-

-Cosa vuoi tu!? Fatti gli affari tuoi o ti lascio per due giorni nella foresta della morte!!

-Non mi tratti così male!!!-

Jiraya li osservò allontanarsi -… comincio a credere che quel ragazzo sia sadico.-

  
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