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Autore: engel_k    19/01/2012    1 recensioni
"Mi scese una lacrima, poi la baciai, la strinsi forte.
La strinsi a me come non avevo mai fatto prima, volevo sentirne il respiro, il profumo, il calore.
Non l’avrei sentito più...[...] Le diedi un bacio sulla fronte…poi…scomparve."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-…L’ultima.-
Lo disse in lacrime, quasi fosse la parola magica che apriva le porte di un oblio.
Le sue labbra si fusero con le mie, non si staccavano mai.
-Non devi…non se non vuoi.-
-Dobbiamo. È l’ultima volta. La prima e…l’ultima.-
-Che vuoi dire?-
La guardai negli occhi.
Rividi tutto quell’inferno.
Le urla di suo padre, i nostri litigi, l’indifferenza.
Per sei mesi nemmeno ci siamo guardate in faccia, due sconosciute, che non avevano condiviso niente.
C’era solo disprezzo nei suoi occhi, nelle sue parole. Ero una stupida, non capivo. Non capivo quanto facesse male anche a lei, quanto entrambe avevamo bisogno di tornare.
Non capivo e quanto mi odio per questo.
-Lo sai. Non dovrei essere qui. Lo sai benissimo.-
-Perché allora?! Compari dal nulla, mi chiedi di vederci, mi baci…che vuoi ancora?-
-Devo ripeterlo? Mi manchi. Ma ti odio. Ti odio per questo. Perché non posso starti accanto e lo sai.-
-Rimani.-
-Solo per ora.-
-…-
-Ti prego…è l’ultima. …-
-Perché fai questo? Mi stavo abituando alla tua assenza…-
-Anch’io! Ma…al campo estivo eri li, sempre li. Eravamo sempre insieme e…-
-Anche tu mi mancavi.-
-Stiamo insieme. Ti prego.-
-Ok. Ma perdonami se dopo oggi ti cercherò di nuovo…-
Mi scese una lacrima, poi la baciai, la strinsi forte.
La strinsi a me come non avevo mai fatto prima, volevo sentirne il respiro, il profumo, il calore.
Non l’avrei sentito più.
Dio, no. Dovevo scacciare quel pensiero.
Mi guardò, poi, un attimo infinito. Fissava le mie lacrime, ed io le sue.
-Che c’è piccola?...-, che tremolio al cuore chiamandola così. Quanti ricordi.
-…Dimmi…cosa pensi?-
-Che ti sento mia. Di nuovo. E vivo…vivo perché anch’io mi sento tua.-
-…Mi odierai?-
-No mai…E tu?-
-Certo che no…-
-Tu a che pensi?-
-Mmm…che hai ancora il mio codino! Non so come cavolo attaccare i capelli!-
Risi. Era lei. Di nuovo.
Non c’era il disprezzo nei suoi occhi, non c’era quella rabbia, né la tristezza.
Solo lei. Noi.
Era la prima volta che veniva a casa mia e anche l’ultima.
La prima volta che il suo profumo rimaneva  sul mio cuscino, la prima volta che sentivo la gioia dopo mesi, la prima volta in cui…
-Ora.-
-Ora cosa?-
-Non ricordi?...tempo fa mi dicesti che…quando ero pronta…dovevo solo dirti ORA.-
-Ma…-
-Ti prego. Che sia l’ultima…ma…io ti voglio fino in fondo.-
Restammo ore li. Restai ore ad ascoltare il suo respiro farsi sempre più affannoso, ad ascoltare il suo cuore sempre più forte. Restai ore li, in quel momento.
 

-Mi mancherai.-
-Anche tu piccola…-
-Ti prego comportati bene…-
-Non è da me, lo sai.-
-Lo è…-
-Con te…ma tu non ci sei.-
-Ora si…-
-Tra qualche minuto no…-
-Sai…-
-Cosa?-
-Ti amo.-
Non l’aveva mai detto, l’aveva sempre negato.
-Cosa?-
-Hai capito. Non farmelo ripetere, non posso. Non posso viverlo questo amore. E lo sai…Sai tutto. Di me, di noi…-
-Si…e anche tu sai…-
-Cosa?-
-Che ti amo…-
Le diedi un bacio sulla fronte…poi…scomparve.
Come noi, come i sospiri, come le lacrime, come le lettere di questa storia.
  
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