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Autore: nikita95    19/01/2012    6 recensioni
E se John non trovasse un modo per fare sopravvivere le cara figliola Elena come umana, e Klaus accettasse lo scambio di Stefan con la zia Jenna? Se Damon non fosse stato morso da Tyler?Vi piacerebbe conoscere un risvolto alternativo della storia? Continuate a leggere!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caro Diario,
sono un vampiro.
E’ la prima volta che lo dico ad alta voce e ho paura di ripeterlo.
Sono così da una settimana, ma mi sembra solo da ieri, e la cosa che temo di più è il fatto di dover passare l’eternità senza il mio amore, senza stefan…
Lentamente le lacrima salgono agli occhi di Elena e inesorabili scendono sulle pagine del diario.
È passata una settimana dal sacrificio ma il ricordo è fresco.
Sembra che il destino abbia deciso di giocarmi un brutto scherzo, la storia si ripete piango un’altra volta persone che amo che ho amato più della mia vita.
E impotente rimango qui a ricordare:
il silenzio, sovrastato dal fuoco crepitante che ci impediva di scappare, l’angoscia della morte, la speranza di salvare Jenna.
E poi tutti gli eventi prendono un’altra direzione, l’arrivo di stefan lo scambio con Jenna, la morte del licantropo, un paletto alto sul cuore di stefan, un urlo lacerante capace di fermare il tempo, distruggere le cose belle della terra, la disperazione che si manifesta nella sua consistenza.
E fu quando vidi il paletto nel suo cuore, nel cuore che fino a quel moneto era stato mio, fu allora che sono morta veramente.
Da quel momento il tempo per me ha perso qualsiasi valore.
Ricordo solo di essermi svegliata solo poche ore dopo il sacrificio su un divano.
Ripresi violentemente conoscenza di ciò che mi circondava pensando per un attimo cosa avesse provato Jeremy quando era stato ucciso da Damon.
Ancora confusa mi sollevai dal divano su cui ero sdraiata e presto un forte odore mi inonda le narici.
Sentivo di dovermi avvicinare capire e lentamente camminando mi approssimai, l’odore mi inebriò completamente, improvvisamente iniziai a bere, avidamente, solo dopo capì che si trattava di sangue.
I sensi si amplificarono, i colori diventarono più nitidi il silenzio più rumoroso, l’aria meno rarefatta, e il potere dentro di me cresceva, più bevevo più mi sentivo forte finchè non avvertì più nulla scendere lungo la mi gola.
La fame iniziò a tormentarmi il bisogno di bere ancora e ancora e ancora…
Cercai di scappare di scappare dalla prigione che mi teneva in quella casa che una volta era la mia, ma una forte barriera mi teneva segregata tra quelle mura, dal desiderio di nutrirmi iniziai a distruggere quanto mi circondava.
E fu così che scoprì la mia forza, sentivo che se avessi continuato potevo spegnere ogni emozione smettere di essere arrabbiata chissà per quale motivo, potevo sentire il silenzio dentro e fuori me, ma qualcosa ancora mi urlava di non farlo.
Allora decisa a calmarmi tornai sul divano silenziosa come mi ero alzata, per poi addormentarmi in preda alla fame.
Mi svegliai alcune ore dopo, mi aspettavo ancora di essere sola, ma non lo ero.
Damon…
“Vedo che stai bene dopo tutto?”
“Che succede?”
“Sei sicura che vuoi che ti racconti tutto?”
Lentamente i ricordi mi ritornarono alla mente prima a una a uno poi tutti insieme fino a farmi scoppiare.
La figura di stefan il paletto perfettamente inserito nel suo cuore, il suo sguardo nel mio, le parole “ti amo” disegnate sulle sue labbra.
Fu ciò che più mi uccise, un’altra volta la terza la quarta in brevissimo tempo.
Per giorni nessuno fu capace di placare la mia rabbia, il mio dolore, Damon, Caroline, persino Bonnie cha adesso si ritrovava un’altra amica vampira aveva deciso di aiutarmi.
Ma nessuno fu in grado.
Non facevano che dirmi che mi sarei abituata che era la vita che aveva deciso di condannarmi un’altra volta.
No, io non volevo essere consolata volevo avere solo Stefan un’altra volta tra le mia braccia, potergli dire ti amo ancora una volta, dirgli che era stato solo un brutto sogno tutto quello che fino a quel momento avevo vissuto senza di lui.
Un’eternità sola senza di lui,ho paura.
Ma nessuno era in grado di restituirmelo neanche suo fratello.
Iniziai ad andare tutti i giorni al cimitero sperando di vederlo comparire alle mie spalle mentre scappavo da un corvo.
Un giorno mentre guardavo la tomba dei miei genitori, ho sentito la presenza di qualcuno accanto a me.
La mia doppleganger…
“Sei un vampiro, ma non sei cambiata. Sempre a andare a trovare le persone morte”
“Sempre gentile Katherine” disse Elena cercando di nascondere la sorpresa.
“Lo so già cosa ti stai chiedendo, come sono potuta scappare da Klaus, un po’ di furbizia, istinto di conservazione”
“Sì in effetti si,me lo sto chiedendo, ma credo che tu gli debba aver dato qualcosa affinché lui ti desse la libertà”
“Sbagliato, un po’ di verbena una commissione da sbrigare, libera di andare e il gioco è fatto.”
Katherine  rise un po’ malinconicamente.
“Andiamo al punto Katherine, cosa vuoi da me tu non cerchi mai le persone se non per ottenere qualcosa in cambio”
“O nulla tranquilla sono venuta per Stefan”
Il suo nome aleggiò per tanto tempo nell’aria freddo-umida del mattino.
“Lo sai bene che è…”
“Morto? Lo so Elena infatti non è con lui che voglio parlare ma con te di lui”
La sorpresa colse adesso completamente Elena, che decisa a fronteggiare apertamente lo sguardo della gemella cattiva, si volse a fissarla.
“Cosa vuoi, che ti dica che sono distrutta dalla sua morte dalla sua assenza e dal fatto che debba dover vivere tante vite senza di lui?”
“Sempre melodrammatica lo dicevo che non sei cambiata”
La vampira più anziana iniziò a girare intorno alla sua doppleganger giocando con i suoi capelli.
“Adesso che hai un’eternità davanti dovresti cambiare stile”
“Katherina, non giocare con me non sono uno dei fratelli Salvatore”Alla risposta la vampira sospira e sorride divertita.
“Ma il caratterino forse è diventato più indisponente. Comunque dato che hai tanta fretta di arrivare al dunque ti dirò che con i Salvatore io non ho mai giocato, io Stefan l’ho veramente amato e lo amo ancora”
“Pensi che ti creda?”
“Non mi cambia l’esistenza se sapessi che tu mi creda, ma volevo che tu lo sapessi, prima di chiudere la parentesi Stefan, volevo che tu sapessi che il mio non era solo un dispetto nei tuoi confronti, io stavo cercando semplicemente di riprendermi quello che mi apparteneva.”
“Quando imparerai che le persone non sono burattini che puoi lasciare e prendere quando vuoi?”
“Penso… mai però sai una cosa? Ho un’eternità davanti e tu adesso come me dovresti imparare ad amare le persone che possono essere amate e lasciare andare chi per volere o dolere non puoi amare, è così,pensa prima a te stessa e poi a chi ti sta accanto.”
Elena sorrise compiaciuta, felice di aver capito cosa la doveva permettere di conservare la memoria di Stefan intatta.
“Sai una cosa non ti do torto quando dici che le persone che non puoi amare devono essere lasciate andare, ma mai mi potrai dire che devo preferire me alle persone che amo perché un’eternità di solitudine per quanto lunga è triste, Katherine, un’eternità senza amore è vuota, e la tua sarà così. Pensaci e se vuoi fai un passo indietro perchè io ho perso Stefan tu hai perso l’unica persona che ancora forse pensava che ti meritassi di essere salvata.”
I giorni seguenti iniziai a nutrirmi con regolarità a parlare a controllare la sete.
Ed adesso eccomi qui a parlare di me e di Stefan dopo aver raccolto la mia vita nuovamante in mano e averle dato un altro scopo: proteggere le persone amate.
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