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Autore: Hyperviolet Pixie    02/09/2006    6 recensioni
[Lucius/Lily] Lei era tutto quello che desideravo. Volevo svegliarmi la mattina ed averla al mio fianco per poter respirare il profumo dei suoi capelli. La volevo. Lei doveva essere mia.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Lucius Malfoy | Coppie: Lucius Malfoy/Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lei era tutto quello che desideravo. Volevo svegliarmi la mattina ed averla al mio fianco per poter respirare il profumo dei suoi capelli. La volevo.

Lei doveva essere mia.

Guardarla da lontano, ormai non mi bastava più. Desideravo un contatto, anche leggero mi sarebbe andato bene. Ero preda di una sorta di ossessione nei suoi confronti che mi faceva avvicinare a lei ad ogni momento del giorno, non per osservarla, ma per ferirla. Io, da bravo Serpeverde qual ero, la insultavo per le sue origine mezzosangue. Lei era tutto quello che volevo.

Lily, meritavo un dannatissimo schiaffo. Perché diavolo mi hai privato anche di questo minimo contatto che ti ho chiesto? Un solo schifoso schiaffo. È così difficile ciò che ti chiedevo?

I tuoi occhi si riempivano all’istante di lacrime, ma mai una vera e propria reazione.

Odio quel tuo comportamento da stupida perfettina, so che bramavi anche tu un contatto.

Ossessione. Ossessione. Odio questa parola. Cosa diavolo significa? Cos’è una vera ossessione? Qualcosa di impuro, un sentimento sporco che ti assale? Come posso essere ossessionato da qualcosa che è puro come te, mentre io sono completamente sporco. Una cosa morta, in un corpo vivo. Perché ho bramato questo contatto per così tanto tempo? Molto di più di quello trascorso per desiderare un contatto da Narcissa. Tu eri pura, forse era questo il motivo. O forse era quel non poterti avere come tutte le altre. Quel desiderio di ferirti, di farti male, mi assaliva in ogni momento, ed era molto forte. Fortissimo. Riusciva a spingermi fino ad intrufolarmi la notte in camera tua per leggerti la mente e lasciarti delle rose. Nere. Come il colore della mia anima. Nero. Il colore della notte, il momento della giornata che più preferivo. Potevamo fare scintille insieme. Tu il giorno, io la notte. Tu la luce, io il buio. Tu il bianco, io il nero. Saremmo stati fantastici insieme. Due parti della stessa medaglia. Ci saremmo potuti completare a vicenda. Successe così in fretta per te e così lentamente per me, che quasi me ne stupii. Era il più rigido degli inverni passati ad Hogwarts, tu sedevi in riva al lago ghiacciato avvolta in un grazioso giaccone bianco come la neve. Le tue splendide mani nascoste in guanti rosa, il cappellino di lana che copriva i tuoi lunghi capelli rossi. Eri splendida, tenera. Avevo una gran voglia di accarezzarti le guance arrossate dal freddo. Non so perché ma quel giorno osservarti da lontano non mi bastava, volevo esserti affianco. E così feci.

Quasi non ti accorsi della mia presenza, eri immersa nella contemplazione della neve che cadeva fitta. Tremavi leggermente per il freddo. Tu ti girasti verso di me e mi fissasti curiosa.

- Perché sei qui? Per spogliarmi e farmi morire assiderata? Non è questo che stai pensando adesso? Uccidiamo quella sporca mezzosangue. -

- Non riesci a stare zitta e goderti il momento? - Le tue parole in un certo senso mi ferirono. Non avevo pensato quasi mai a te come ad una sangue sporco, una mezzosangue. In quel momento non volevo fare altro che stare lì, di fianco a te, a guardare il tuo fiato creare nuvolette bianche ad ogni respiro, ad assaporare la gioia del famoso contatto. E così feci.

Stetti zitto mentre una mia mano gelata saliva ad accarezzarti la guancia arrossata. Tu piegasti il collo per godere appieno di quella inaspettata carezza. Ti tolsi un guanto per accarezzarmi come io avevo appena fatto con te. Ti fissai negli occhi. Eri imbarazzata, già lo sapevo, ma non lo volevi dare a vedere mentre impaziente aspettavi la mia prossima mossa. E quella arrivò e tu ne fosti sorpresa. Un bacio sulle labbra ghiacciate, intorpidite dal freddo.

Addio, chèrie. Il nostro tempo è finito.

- come pensi sia la morte? - mi chiese Narcissa. Stava male, stava morendo.

- qualcosa di magnifico, splendente. Quando arriverà a prenderti voglio esserti accanto.-

- non mi sei stato mai accanto in tutti questi anni, perché proprio adesso? Sei felice di liberarti di me? -

- No, Narcissa. Sono solo curioso. La morte cos’è? Molti credono che sia un velo dietro agli occhi. Forse lo stesso velo dietro a cui è caduto tuo cugino. Forse è un profumo, dolce, ma allo stesso tempo amaro, come quello che porta sempre Bellatrix. O cosa? -

- La morte non è niente. E’ il nulla. Come il bianco è il nulla prima della nascita, il nero è il nulla dopo la morte.-

- tu credi che la morte sia nulla? -

- Sì, per questo ho paura di morire. Tu e Draco mi mancherete. -

- Anche tu, Narcissa. -

Vidi la luce abbandonare gli occhi della mia compagna per oltre venti anni. Fu un velo che le oscurò la luce. Un dannatissimo velo, subito accompagnato da un profumo. Il profumo della morte. Chissà se anche per Lily era stato così. Struggente, ma delicato.

   
 
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