Aveva i capelli sciolti
Irene aveva i capelli sciolti, quel tardo pomeriggio, e non era truccata.
Niente sotterfugi, niente travestimenti, ma ancora una volta mi stavo chiedendo ‘chi sei?’, e non era una bella situazione, non per me.
Solitamente mi bastava un attimo, un’analisi veloce di corpi e sguardi. Le mani, il volto, la bocca, i vestiti.
Non con lei.
Quel pomeriggio aveva i capelli sciolti e non era truccata; un ingenuo avrebbe pensato ‘ha abbassato le difese’ e avrebbe fatto lo stesso, forse per comunione di spirito o per sollievo, chissà.
Sarebbe subito caduto tra le sue braccia, se Irene gli avesse fatto quello che ha tentato di fare a me.
Non che l’atmosfera aiutasse, questo no. Era già scuro, fuori, e la luce dell’appartamento convogliava i colori caldi dei libri e degli scaffali di legno sopra la sua pelle bianca, mentre lei si muoveva piano verso di me, sinuosa ed elegante come un felino che sta per attaccare; per gioco o per uccidere, chi lo sa.
Le ombre rotolavano sul suo collo, sul petto, appena sopra all’attaccatura del seno.
Ho sentito la sua voce e la sua mano scivolare su di me e per un attimo solo mi sono chiesto cosa avrebbe potuto provare l’ingenuo di cui sopra.
Cosa avrei potuto provare io stesso, se proprio in quel momento non avessi cominciato a tirare i fili di quella storia assurda, se non avessi sentito il suo battito far tremare il suo polso sotto le mie dita. Se la voce di Mrs Hudson non ci avesse interrotto, aiutandomi a confermare ancora una volta la mia scelta di lasciare fuori i sentimenti dalla mia vita.
Irene aveva i capelli sciolti, quel tardo pomeriggio, e chissà perché ora, a caso chiuso, con lei data per morta o nascosta chissà dove, me ne ricordo ogni ricciolo.
Aveva i capelli sciolti, quel pomeriggio, e non era truccata.
Scritta per il prompt 89 della Maritombola.