Shade sentì il calore della ragazza allontanarsi da sé, la sentì camminare dolcemente attraverso la stanza.
Avvertì il fruscio dei vestiti e dei suoi capelli.
Non fece alcun movimento. Rimase semplicemente in silenzio ad ascoltare.
A sperare.
Un sospiro e la porta si chiuse dietro di lei.
Solo allora aprì gli occhi.
 
 

Rein si guarda allo specchio.
Tutto è come ha sempre sognato: l’abito bianco, la cerimonia, Bright... Tutto è perfetto.
Eppure per qualche strana ragione non riesce a sorridere.
“Rein, sei meravigliosa!”
Fine si avvicina rapidamente alla sorella, gli occhi brillanti di gioia e commozione.
“Sei pronta?”
Il cuore, il cervello, il suo intero corpo le dicono che sta sbagliando, che sta commettendo un errore madornale.
“Si. Sono pronta.”
 
 

“E così hai deciso di accettare la proposta di Bright?”
Rein sorrise timidamente verso di lui e annuì lentamente.
Shade sospirò.
Poi si alzò in piedi, calcandosi ancor di più il cappello sulla fronte.
“Dopotutto sapevo che sarebbe finita così...”
Rein non poté far altro che fissarlo confusa.
“Ogni principessa sogna il suo principe azzurro.”
“...”
“...”
“...”
“E se invece del principe azzurro fosse stato il cavaliere oscuro a chiederti di sposarlo?”
Rein lo osservò voltarsi nella sua direzione, scrutandolo stupita.
Negli occhi cobalto poté solo notare uno sguardo determinato.
“Rein, io...”

Toulouse sorride dolcemente ad entrambe.
Accarezza la guancia di Fine che, precedendoli, avanza fiera nella sala.
Dopodiché il suo sguardo commosso si sposta su Rein.
La sua bambina...
Le porge il braccio e le stringe la mano, incoraggiante, iniziando ad avanzare sul lungo tappeto rosso.
 
Le luci della sala quasi la abbagliano.
La musica inizia a spargersi nell’ambiente, ma Rein sembra non accorgersene, troppo presa com’è  ad osservarsi discretamente attorno.
Sua madre è in prima fila e la ammira radiosa e commossa mentre, accanto a lei, Camelot cerca in tutti i modi di trattenere le lacrime.
Altezza, seduta all’altro capo della sala, le sorride incoraggiante, stringendo la mano di Auler.
Poco distante da loro ci sono tutti gli altri: Mirlo, Sophie, Tio, Lione...
Riesce pure a scorgere Fango, seminascosto in un angolo lontano.
Getta un’ultima occhiata alla sala gremita di persone sorridenti e il suo cuore si stringe.
Lui non c’è...
 

Fine, precedendola, è quasi giunta all’altare.
Ed è proprio lì che finalmente Rein posa il suo sguardo.
Lì, sulla sua gemella dai capelli rossi che ora sta consegnando le fedi a Bright, sorridendogli felice.
Lì, sul ragazzo biondo che la aspetta trepidante.
I suoi occhi cremisi le hanno sempre donato calma e serenità.
(Eppure ora non è calma: vorrebbe solo scappare.)
Il suo sorriso è sempre riuscito a tranquillizzarla, a farla sentire sicura e protetta.
(Eppure ora non è tranquilla. Non si sente protetta, si sente prigioniera.)
 
Una lacrima scende silenziosa.
Suo padre la interpreta come un segno di gioia e le stringe più forte la mano.
Ma Rein sa che è sbagliato.
È tutto sbagliato.
Quegli occhi cremisi dovrebbero in realtà essere blu.
Quel dolce sorriso dovrebbe in realtà essere un ghigno sarcastico.
E subito un’altra lacrima segue la prima.
 
 

Shade si incamminò a passo spedito, ma improvvisamente una piccola mano lo bloccò con una stretta decisa ma al tempo stesso delicata.
“Cosa volevi dirmi?”
“Niente, lascia stare.”
“Avanti. Parla! E per una volta vedi di non essere misterioso.”
Rein lo fissò con sguardo serio.
Lui distolse gli occhi, voltandosi da un’altra parte.
Improvvisamente però ritornò a fissarla.
“Mi dispiace.”
“E per che cosa?”
Shade la baciò.
Gli occhi chiari della ragazza si spalancarono di colpo, ma prima che avesse il tempo di rendersene conto lui si era già staccato.
“Per questo.”
La mano di Rein scivolò lentamente dalla sua e Shade se ne andò.
 
 

Toulouse allontana delicatamente la figlia da sé.
Le asciuga dolcemente le lacrime dal volto e le sorride incoraggiante.
Rein non può far altro che osservarlo, immobile.
Un ultimo bacio sulla fronte e il padre se ne va, lasciandola sola accanto a Bright.
Lui la osserva ammirato con i suoi  occhi colmi di speranza ed amore, e Rein non può che sentirsi terribilmente colpevole.
Colpevole per quello che ha fatto.
Colpevole per i sentimenti che nasconde dentro di sé.
Vorrebbe urlare, rivelare a tutti la verità.
Vorrebbe scappare, allontanarsi al più presto da lì.
Ma Rein sa che non può farlo.
E così rimane lì, immobile, accanto a Bright.
 
Forse non tutte le principesse hanno bisogno del principe azzurro.
Forse quello non sarà il suo lieto fine.
Ma in fondo sa che è meglio così.
 
 

Shade sembrò stupito dalla sua presenza.
“Cosa ci fai qui, Rein?”
La ragazza non rispose.
Strinse più forte i lembi del vestito blu fissando ostinatamente il pavimento.
Il ragazzo si scostò per lasciarla entrare nella stanza. Dopodiché richiuse la porta dietro di lei e continuò a fissarla in silenzio.
“Domani mi sposo.”
La frase giunse inaspettata.
Nonostante ne fosse perfettamente a conoscenza per Shade fu come una pugnalata al petto.
“Cosa ci fai qui?” sussurrò nuovamente.
Finalmente Rein alzò lo sguardo, osservando i suoi meravigliosi occhi blu.
“Tutte le principesse sognano il principe azzurro. Ma forse è solo perché non conoscono il cavaliere oscuro, perché hanno paura di lui.”
Sorrise dolcemente e si avvicinò a lui.
“Io però non ho paura.”
 
 

Ripensa a lui, ai suoi occhi cobalto, al suo sorriso malizioso.
Ripensa alla notte prima.
Forse un errore, forse un’opportunità.
Nuove lacrime spuntano agli angoli degli occhi, ma Rein le ricaccia indietro.
Ormai è stato tutto deciso.
Il finale è già stato scritto.
Non si può più tornare indietro.
 
“Ti amo, Rein.”
 
Ripensa per un istante alle sue parole, ai suoi gesti, ai suoi sguardi, rinchiudendoli al sicuro in fondo al suo cuore.
Fa un respiro profondo.
Dopodiché si volta verso Bright.
Ma i suoi occhi cremisi non la stanno fissando.
I suoi occhi sono rivolti verso il fondo della sala.
Gli occhi di tutti sono puntati sul portone d’ingresso.
E volgendosi da quella parte Rein trattiene improvvisamente il fiato riconoscendo i suoi occhi scuri come la notte, il suo sorriso sghembo.
 
“Ti amo, Rein.”
 
 
E finalmente Rein sorride.
 
 
 








 
 
 
 
 
 
 

Beh... Che dire?
Non pensavo sarei tornata così presto a scrivere sul fandom di Twin Princess.
E invece eccomi qua, con una fic nuova nuova, scritta giusto ieri sera... Già, questa volta non ho aspettato mesi prima di pubblicarla :)
Di grande ispirazione è stata la canzone Half Alive, di cui ho ripreso il titolo ma non la trama. Da notare che sono pure riuscita a creare un collegamento con la pagina di youtube (sempre se funziona...)
Teoricamente ogni paragrafo dovrebbe corrispondere ad una parte della canzone... Purtroppo ciò che vale nella mia testa non sempre vale anche nella realtà (considerando pure le diverse velocità di lettura) quindi l'idea potrebbe rivelarsi un completo fallimento.
Beh, pazienza!
Spero che comunque abbiate potuto apprezzare la storia e che soprattutto risultino chiare le varie tempistiche.
Un bacio e un grazie a chiunque leggerà!

Linda