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Autore: ripper_wolf    20/01/2012    6 recensioni
Harry Potter ha visto morire Silente davanti ai suoi occhi, ucciso da Severus Piton. La voglia di vendetta è tanta, ma adesso c'è un compito di maggior importanza. trovare e distruggere gli Horcrux, i frammenti di anima di Voldemort, prima che sia troppo tardi. Accompagnato da Hermione, Jack e Ron, con una spia tra i Mangiamorte, affronta l'ultima parte della sua storia.
Fan Fiction che tenta di rispondere ad uno dei più grandi "What if...?" della storia della letteratura.
Diciottesimo capitolo aggiunto
All'inizio del tredicesimo capitolo è stato aggiunto un riepilogo degli avvenimenti precedenti
Nata da un progetto congiunto di A. Cesar e ripper_wolf.
Questa storia ha partecipato al concorso "My Best Story - Only Edit Edition" indetto da Luna Ginny Jackson nel forum di EFP, classificandosi quinta.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Neville Paciock, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Luna, Harry/Hermione, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Introduzione dell'autore (A. Cesar):
L'altro giorno stavo riguardando“HP e la Pietra filosofale” e mi sono posto una domanda: e se quella fatidica sera dello Smistamento le cose fossero andate diversamente?

Introduzione dell'editore (ripper_wolf):
AC è un tipo completamente fuori di testa: non vuole iscriversi perché dice che altrimenti gli si intasa la casella di posta di spam. Io gli ho detto che non è vero, ma lui continua a dire che non capirà mai la tecnologia e mi ha chiesto il favore di postargli questa FF. Io sono un acquisto abbastanza recente, non ho mai messo su nessuna storia, ma questa mi piaceva ed allora ho deciso di dare una mano a quel folle del mio amico. Buona lettura.

Prologo
1 Settembre 1991

Harry non poteva credere ai suoi occhi. Come diavolo era riuscito ad attraversare un muro di mattoni? E perché diavolo c'era un treno con centinaia di persone ammassate accanto che salutavano ragazzini sporti dai finestrini delle fiancate rosse delle carrozze?
Poi si ricordò che adesso era entrato a far parte di un mondo magico. “Harry, tu sei un mago” gli aveva detto Hagrid qualche giorno prima. Lì per lì non ci aveva creduto, ma questo... passare attraverso un muro di mattoni e sbucare su un binario che non esisteva... tutto questo era decisamente magico.
“Oh, Harry caro, tutto bene?” domandò la signora che gli aveva indicato la strada per il binario 9 e ¾, appoggiandogli una mano sulla spalla e sorridendogli.
Harry sgranò gli occhi “Oh... si, certo. Grazie signore”.
Lei sorrise “Ma figurati. Perché non ti fai aiutare da mio figlio Ron? Lui ha già visto i suoi fratelli partire così tante volte...” disse con un gesto della mano, noncurante. Intanto la piccola bambina dai capelli rossi continuava a nascondersi dietro la madre. All'improvviso arrivarono altri due rossi, identici che superarono la madre correndo. Uno dei due disse “Mà, noi andiamo un attimo da Lee, ci ha portato dei nuovi gingilli dalla Normandia!”.
La donna lanciò saette dagli occhi e cominciò ad inseguirli “Disgraziati! Tornate qui! Salutate almeno Ginny!” gli urlava dietro, coperta dai fischi del treno e dal vociare degli altri genitori venuti a salutare i figli.
Il ragazzo rosso alla sua destra, che doveva essere Ron, sorrise impacciato “Ah, beh, Fred e George non cambiano mai. Quindi... adesso saliamo?” domandò, incerto.
Harry era un po' imbarazzato “Ehm... non so. E' la prima volta che vedo una cosa del genere, dimmi...” fu interrotto perché qualcuno era appena andato a schiantarsi contro di lui.
“Ah, scusa se tu ho investito!” disse quello.
“Oh, niente, scusami tu... in effetti dovremmo spostarci dall'ingresso...” aggiunse rivolto al ragazzo. Come Harry aveva capelli neri arruffati e disordinati, ma i suoi erano un po' più corti; inoltre non portava occhiali, i suoi occhi erano castano scuro, aveva il naso lievemente aquilino e non aveva nessuna cicatrice sulla fronte. Era un po' più alto di lui, di circa 5 centimetri, ma dalla faccia spaesata sembrava anche lui uno studente del primo anno e a riprova di questo, esordì con la frase “Sentite, ma voi sapete come si fa? Perché io è la prima volta che metto piede in un posto... magico...”.
Ron prese la parola “Niente di che. Dobbiamo solo salire” disse indicando i vagoni.
“Ah, perfetto” commentò il ragazzo, osservando il treno. Poi tese una mano ai due “Comunque, io mi chiamo Jacob Silvester Orion. Ma voi potete chiamarmi Jack”.
Harry la strinse “Piacere, Harry Potter” disse. Ron fece altrettanto.
“Scusate, qualcuno ha visto un rospo di nome Oscar?” domandò una voce acuta alle loro spalle. Una ragazza piccola e con una folta criniera di capelli color paglia li guardava con aria distaccata “Un ragazzo lo ha perso e lo sto aiutando a cercarlo”.
Jack e Ron alzarono le spalle “Scusa, non ho visto niente” dissero praticamente in coro. Harry proruppe in una risata, ma lo sguardo serio della ragazza lo zittì subito, intimorendolo.
“Ah, scusate, non mi sono presentata. Mi chiamo Hermione Granger, e sono al primo anno” disse lei, con aria superiore, come si fosse dimenticata di dare l'acqua alle piante il giorno prima.
Jack la strinse immediatamente con vigore, prima che Harry o Ron avessero il tempo di parlare “Piacere. Io sono Jack. Spero che saremo nella stessa Casa” le disse lentamente con un gran sorriso.
La ragazza perse tutta la sua spavalderia in un colpo solo ed arrossì violentemente “B-bene... J-Jack... e... e voi siete?” domandò agli altri due, cercando di mantenere il controllo della situazione.
“Io... io mi chiamo Harry Potter” disse Harry.
Gli occhi di Hermione si illuminarono “Harry Potter? Il famoso Harry Potter?! O mio dio, ma tu sei famosissimo! Tutti i libri di Storia della Magia Contemporanea che ho letto ti menzionano! E' un onore conoscere Il-Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto!”.
“Io sono Ron Weasely” disse il rosso, cercando di farsi notare. Lei lo degnò appena di uno sguardo.
Fu allora che il treno emise un potente sbuffo di vapore, un ometto baffuto emerse dalla locomotiva urlando “In carrozza, in carrozza! Espresso in partenza per Hogwarts!”.
“Oddio, il mio bagaglio! Non l'ho ancora caricato!” esclamò Hermione, correndo via.
Misteriosamente, in quel momento la signora Weasely apparve alle loro spalle ed abbracciò Ron, sommergendolo di lacrime “Oh, mio piccolo Ronald! Cerca di non diventare come Fred e George, vai a chiedere aiuto a Percy se ne hai bisogno!”.
“Mamma, ti prego!” esclamò il ragazzo “Dobbiamo salire!”.
La donna sembrò come svegliarsi “Oh, cielo, hai ragione!” disse, poi si voltò verso Jack “Tu sei con loro? Vuoi una mano a caricare il tuo bagaglio?”.
Jack la guardò un attimo perplesso, poi sembrò rassicurarsi “La ringrazierei davvero. Non abbiamo molto tempo per farlo da soli”.
“Lascia fare a me” puntò con la bacchetta i bauli di Harry, Ron e Jack, che si alzarono in aria ed entrarono nella carrozza proprio davanti a loro “Fate buon viaggio cari!”.

 

“Insomma, voi sapete già in che Casa entrerete?” domandò Ron, mentre mangiava una delle cioccorane che Harry gli aveva appena offerto.
Ad Harry non era ben chiaro questo concetto di Casa, ma Jack sembrava abbastanza informato “Non so. Ho letto su Storia di Hogwarts che viene deciso in base al carattere della persona, vero?” domandò al rosso.
Quello annuì “The fo difche un casserto fantante” biascicò, con la bocca impastata di cioccolato.
Harry e Jack strabuzzarono gli occhi “Te lo dice un Cassetto Volante?” disse il primo, perplesso.
“Nho! Un caderto perstante!” ritentò Ron.
“Un Cadetto Prestante?” azzardò Jack.
“Credo voglia dire un Cappello Parlante, eh?” disse un ragazzo che aveva appena aperto la porta del loro scompartimento. Un ghigno arrogante era dipinto sulle labbra sottili, incastrate in un volto di un pallore cadaverico, culminante nei capelli biondi pettinati all'indietro.
Ron socchiuse gli occhi e buttò giù tutta la sua rana in un colpo solo “Tu devi essere Malfoy” disse il ragazzo, un po' spaventato.
L'altro rise “Sono contento che il mio nome sia conosciuto anche tra i Babbanofili. D'altronde mio padre mi aveva detto subito di guardarmi dai tipi con i capelli rossi: 9 su 10 sono Weasely della peggior specie. E se sembrano dei poveracci, sta sicuro che sono loro” canzonò Ron.
Al ragazzo si incendiarono le orecchie, ma non riuscì a trovare qualcosa da dire e chinò lo sguardo a terra.
Gli occhi azzurri di Malfoy vagarono per la stanza, soffermandosi per un secondo su Jack “Tu saresti?” domandò con superiorità.
“Orion” rispose solamente Jack, piantando il suo sguardo negli occhi di Malfoy.
Il ragazzo si dovette sentire a disagio, perché interruppe quel collegamento visivo “Non ho mai sentito quel cognome. Devi essere un nato Babbano” disse sbrigativo, passando infine a osservare Harry; solo a questo punto sorrise davvero “Per tutto il treno vanno dicendo che lo studente più famoso dell'anno si trova qui. Tu devi essere Harry Potter, giusto? Io sono Draco Malfoy, discendente di una famiglia di grandi maghi. Non tarderai a scoprire che certe famiglie sono migliori di altre, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le persone sbagliate, vero...? In questo posso aiutarti io. Lascia perdere il Weasely e... questo tipo, vieni con la gente che conta” disse allungandogli la mano.
Harry esitò un istante, fissò prima Ron poi Jack. Non voleva cominciare subito a farsi dei nemici, ma ancora meno voleva iniziare a perdere amicizie “Grazie, ma sto bene qui dove sto” rispose cercando di non essere troppo scortese.
Gli occhi di Malfoy cominciarono a lampeggiare e una smorfia dipinse il suo volto “Te ne pentirai Potter! Vedremo se preferisci me o questa gente!” ringhiò uscendo dallo scompartimento e sbattendosi la porta dietro.
Scese il silenzio nella stanza “Non mi piace quel tipo” sbottò infine Jack.
Ron sembrò ritrovare forze “Quello sicuramente finirà in Serpeverde. Quelli lì sono tutti arroganti e presuntuosi. Non come noi Grifondoro, fieri e coraggiosi”.
“Non mi sei sembrato molto fiero e coraggioso, quando ti ha insultato prima” ribatté Jack, mettendosi più comodo sulla poltrona “E comunque, non sapevo facessi già parte di una Casa”.
Ron sembrò a disagio “Ah... beh, no, non lo sono ancora... però i Weasely sono Grifondoro da generazioni. Non oso immaginare cosa mi farebbe mio padre se finissi in Serpeverde...” disse preoccupato.
Intanto Harry era partito per i suoi pensieri. Se tutti i Serpeverde erano come Malfoy, allora non avrebbe voluto diventare uno di loro. Però Jack non sembrava particolarmente preoccupato dall'idea, forse Malfoy era un caso isolato...
Lo scompartimento si aprì di nuovo e stavolta entrarono Hermione ed un altro ragazzo basso e abbastanza paffuto, che stringeva in mano un rospo: doveva essere quello che cercavano alla stazione.
La ragazza, parlò altezzosa “Vi informo che alla fine siamo riusciti a trovare il rospo. Solo che nel farlo siamo rimasti senza scompartimento. Gli altri sono tutti occupati, quindi ci metteremo qua dentro”.
Ron protestò “Aspetta un attimo! Anche questo è già occupato! Perché dovete venire qui?!”.
Hermione lo fissò, appoggiando le mani sui fianchi, in segno di sfida “Perché se non mi aveste trattenuto, sarei salita per tempo e avremmo avuto uno scompartimento nostro. Quindi adesso anche noi staremo qui”.
Ron fece per ribattere, ma Harry intervenne “Dai, Ron, non esagerare. In fondo ci stiamo tutti, no?” disse speranzoso.
Jack gli dette manforte “Ma certo! Dai, fatti un po' più in là” disse allegramente mentre schiacciava il rosso contro il finestrino, ignorando le sue proteste.
Il ragazzo paffuto sembrò rincuorarsi e sorrise ai presenti “Vi... vi ringrazio. Io... io sono Neville Paciock. E questo qui è Oscar” disse alzando il rospo, che gracidò sonoramente. Con una risatina nervosa, Neville caricò il suo baule sopra la sua testa e si sedette accanto a Jack.
Hermione intanto faceva fatica a tirare su il suo e metterlo sulle cappelliere dello scompartimento. Ad un certo punto, quando sembrò che stesse per crollare sotto il peso eccessivo del suo bagaglio, Harry scattò in piedi “Aspetta, ti aiuto io” disse impacciato mentre la aiutava a spingere: unendo le forze riuscirono a tirarlo su ed a metterlo a posto.
“G-grazie” borbottò la ragazza, arrossendo e sedendosi in un posto vuoto accanto alla porta, senza nessuno a fianco.
C'era un silenzio imbarazzante nello scompartimento, dovuto all'intrusione di due nuovi elementi. Dopo un po', Jack decise di parlare “E... insomma, voi sapete dove verrete Smistati?” disse tirando fuori il vecchio argomento.
Neville sembrò preso alla sprovvista “Oh, io... non lo so. Nella mia famiglia siamo sempre stati di Grifondoro, ma mia nonna dice che non ho il talento di mio padre... e mi dice anche che non so fare niente, quindi... non saprei”.
“Io probabilmente finirò a Corvonero, oppure Grifondoro” disse Hermione, sollevando il mento e guardandoli orgogliosa “Sono una ragazza molto intelligente ed orgogliosa, qualità che vanno bene per tutte e due le Case”.
“Speriamo sia Corvonero” bisbigliò Ron ad Harry, coprendosi la bocca con la mano “Immaginati che ansia sette anni con questa qui...”.
Harry non poteva essere certo che Hermione avesse udito, ma quando si voltò verso di lei la vide fissare il muro con la gola che tremava, forse per fermare la delusione o la rabbia.

 

I ragazzi aspettavano, in ordine alfabetico nella Sala Grande, sotto gli occhi curiosi di tutti i vecchi allievi. Il Cappello Parlante aveva appena terminato la sua introduzione, e la professoressa McGranitt aveva chiamato Hannah Abbott, assegnata a Tassorosso.
Con le ginocchia che tremavano, Harry si chiedeva se sarebbe andato tutto bene. Già si immaginava una permanenza di ore sotto il cappello, finché la professoressa McGranitt non sarebbe intervenuta dicendogli che avevano fatto un errore e che lui doveva tornarsene a Privet Drive; si immaginava di essere assegnato ad una Casa come Conigliorosa o cose del genere e le urla di scherno degli studenti più anziani, di Neville, di Ron e Jack, persino di Hermione...
Nel frattempo la professoressa McGranitt aveva pronunciato le parole “Granger, Hermione” e la folta capigliatura si era staccata dal gruppo e si era diretta verso lo sgabello con sopra il Cappello Parlante. Dopo quasi un minuto di silenzio, un grido percorse la Sala “Corvonero!”. Gli studenti di quel tavolo proruppero in grida di apprezza mento, mentre la ragazza, rossa come un peperone, si alzava ed andava verso di essi.
Harry si sentì felice per lei. Almeno quella ragazza sapeva di essere una strega, mentre lui ancora non poteva dire se fosse o no un mago.
Poi fu il turno di “Malfoy, Draco!”, Smistato a Serpeverde dopo un paio di secondi. Mancava poco al suo turno.
Dopo altre due streghe, Smistate velocemente a Grifondoro e Tassorosso, la McGranitt urlò “Orion, Jacob!”. Tre posti avanti a lui, il ragazzo si voltò e lanciò un sorriso incoraggiante ad Harry, incrociando l'indice e il medio di entrambe le mani. Harry si sentì rincuorato da quel gesto; almeno Jack non avrebbe riso se lo avessero spedito fuori.
Jack arrivò allo sgabello e la McGranitt gli adagiò sul capo il Cappello Parlante. Questa volta, l'attesa fu molto lunga, più di un minuto e mezzo: si vedeva il cappello agitarsi e le labbra di Jack muoversi ogni tanto, come se parlasse tra sé e sé. Ormai tutta la Sala era impaziente di sapere quello che sarebbe uscito dalle “labbra” del Cappello, che alla fine se ne uscì con un “Decisione difficilissima, ma... SERPEVERDE!”.
Il tavolo agghindato verde e argento esplose in un grido di estasi a quelle parole, che dopo tanta attesa potevano voler dire solo due cose: o non aveva nessuna capacità, oppure ne aveva anche troppe.
La McGranitt attese che il boato si fosse spento, poi continuò “Paciock, Neville!”. Il ragazzo, tremante, si sedette sullo sgabello e dopo una ventina di secondi si udì “Grifondoro!”, seguito da urli di approvazione al tavolo rosso e oro.
Infine toccò anche a lui “Potter, Harry”. Tra i bisbiglii della sala e tra le persone che lo indicavano, Harry avanzò, sentendosi le gambe cedere e sedendosi con il cuore che batteva a mille. Quando il cappello troppo grande gli cadde sugli occhi credette che iniziasse ad urlare “Ma questo non è un mago! Portatelo via!” ed invece una vocetta gracchiante gli sussurrò “Difficile. Molto difficile. Vedo coraggio da vendere. E neanche un cervello da buttar via. C'è talento, oh, accipicchia, si... e un bel desiderio di mettersi alla prova. Molto interessante... allora, dove ti metto?”.
Harry non sapeva cosa dire “Io... non saprei...”.
“Potrei metterti a Serpeverde. Potresti diventare grande, sai: qui, nella tua testa, c'è di tutto e Serpeverde ti aiuterebbe nella via della grendezza... Anzi, direi quasi che è la mia prima scelta, la seconda è Grifondoro”.
Harry reagì “No... non a Serpeverde...”.
No? E perché?”.
Harry esitò. Forse dopotutto Ron non sarebbe stato assegnato a Grifondoro, magari, ma proprio a Serpeverde; Neville non era proprio il massimo della compagnia; ed Hermione era già a Corvonero. Almeno a Serpeverde sapeva che ci sarebbe stato Jack “No, non importa...” sussurrò.
Bene, allora direi... SERPEVERDE!” urlò alla Sala. Tutto rimase silenzioso. Non poteva sapere che persino il preside e l'insegnante di pozioni erano rimasti sbalorditi da questa scelta del Cappello: in fondo il Signore Oscuro veniva proprio da quella Casa.
Nel silenzio, mentre Harry si toglieva il cappello, risuonò un applauso: era quello di Jack, saltato in piedi per il suo amico. Qualche istante dopo tutti i Serpevede esplosero in grida di trionfo: lo studente più famoso della scuola era loro.



Nota dell'autore (A. Cesar):
Ebbene, la domanda era proprio questa: e se Harry fosse finito in Serpeverde? Uno dei What If... più grandi della storia, come “Cosa sarebbe successo se Bilbo Baggins avesse detto subito dell'anello magico a Gandalf non appena lo trovò?”. Visto che volevo mantenere il carattere dei singoli personaggi per come li aveva caratterizzati la Rowling, ho dovuto inserire un nuovo personaggio che fosse l'equivalente di Ron nei Serpevede: Jack Orion. Dopotutto, il figlio di un Mangiamorte (Malfoy) si sarebbe subito guadagnato la simpatia di Harry? No, io credo di no (non me ne vogliano le fan del biondo)

Nota dell'editore (ripper_wolf):
Nulla da aggiungere su quello che ha già scritto AC, se non questo: la storia è completa al 50% (fino a inizio dell'Ordine della Fenice), quindi passerà un po' di tempo prima che sia postata nella sua interezza. Ma la Pietra Filosofale verrà postata in settimana, se i commenti non ci distruggeranno sul nascere :)

  
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