20/01/2012
9 recensioniBack to December
A volte arrivava così la malinconia, di notte, quando l’aria gelida penetrava dalle fessure invisibili ad occhio umano delle finestre. Hermione, in quei momenti, non aveva il coraggio di cercare calore nel corpo di Ron, non voleva percepire le sue braccia stringerla e i piedi trovarsi sotto le coperte.Nascondeva il viso, schiacciandolo contro il cuscino, il prepotente sorriso colpevole di Harry che pulsava nella sua testa. Lo rivedeva mentre cercava il suo sguardo, e fuori dalla tenda faceva terribilmente freddo; era arrivato Dicembre, loro erano soli e senza quasi speranza. Aggrappati l’uno all’altra, come se fossero bastoni per la vecchiaia, eppure traballavano.
Hermione, chiudendo gli occhi, poteva percepire ancora sulla pelle del suo collo la bocca di Harry, che la sfiorava mentre improvvisavano quel ballo sciocco - e lui era davvero pietoso, come ballerino. L’aveva fatta ridere; Harry era sempre stato l’unico a farle ritrovare il buon umore quando tutto sembrava perso, quando Ronald era arrabbiato come un bambino, quando Rose era malata e non voleva mangiare la pappa e lei si sentiva una madre fallita.
Le ciglia, in quel momento, forse, erano bagnate, ma Hermione nelle notti malinconiche amava ricordare anche la coperta e i piedi di Harry vicino ai suoi che però non avevano mai davvero avuto l’ardire di toccarla.
Erano sempre stati molleggianti, pieni di abbracci, ma tra loro c’erano state poche carezze. Sguardi all’infinito, ma Harry non aveva mai strofinato le mani contro le sue braccia per infonderle calore, e ad Hermione questo faceva stringere lo stomaco.
Ritornava a quelle notti fredde, quando Ron era lontano, e Harry rimaneva piegato su un libro e lei si preoccupava perché non gli venisse la gobba. Lo sgridava, forse ridevano, e lei si chiedeva perché Harry non si fosse mai innamorato di lei e lei di lui.
Si morse le labbra screpolate, cercando nella testa e nelle membra fredde il fiato caldo di Harry contro il collo, le mani che la stringevano goffamente per condurre un ballo, o semplicemente per camminare al suo fianco per le strade di Godric’s Hollow.
Stava bagnando il cuscino, Hermione, perché non si era mai innamorata di Harry.
Sentiva russare Ronald al suo fianco, aveva bisogno di calore, un calore che non aveva mai cercato nelle notti gelide e così malinconiche in suo marito; solo Harry, solamente lui con quel ballo, con la loro passeggiata sotto la neve, l’aveva fatta sentire al sicuro, come se si fosse trovata sotto una coperta e non vicina più che mai alla morte.
Strinse le labbra con forza, le palpebre terribilmente pesanti, il tentativo di ricordare il corpo di Harry vicino al suo.
Si voltò su un fianco ed osservò Ron. Chiuse gli occhi, un sospiro, e ancora si chiese perché Harry non fosse al suo fianco; perché non potesse tornare a quei giorni, quando tutto andava male, ma si sentiva al caldo.
Una lacrima le rigò il viso, e si chiese semplicemente perché non Harry.
N/a: Sì, beh, l’ho scritta in cinque minuti scarsi. E voleva essere flash, random e cose del genere, quindi non ho pensato affatto di arricchirla. Rappresenta uno di quei pensieri che ci impediscono di dormire la notte, che ci martellano prepotentemente il cervello, che ci fanno un male cane. Hermione era, è e sarà sempre innamorata di Harry, in caso non l’aveste capito, perché lui è l’unico che ha tentato veramente di infonderle calore, sicurezza, di farla sorridere. E poi, modestamente parlando, loro due sono strepitosi. Ecco tutto.
La fic è ispirata ad un video HarryHerm dall’omonimo titolo, bellissimo. Grazie a tutti!