Sarebbe successo da un momento all'altro; Lui sarebbe arrivato e mi avrebbe portato via tutto quello che avevo di più caro al Mondo. 

D'un tratto, seduta sul divano di casa mia, tutta la vita parve scorrere davanti ai miei occhi verdi che il mio tanto amato figlio aveva ereditato. 

Lily Evans. La ragazza Grifondoro che aveva sempre disprezzato James...ma in realtà l'avevo sempre amato, questa era la verità. Ed era questo il motivo per cui ora ero lì, a rischiare la vita. Perché amavo lui e Harry alla follia. 

Davanti ai miei occhi comparve la scena di me con la divisa stirata alla perfezione, capelli rossi pettinati e il mio baule che mi "seguiva". 

Il primo incontro con James. La prima impressione su di lui: un arrogante bambino che si rivelò una persona con un cuore enorme, capace di amarmi con tutto se stesso. 

Lui era cambiato per me, lo aveva fatto perché mi amava e io amavo lui. Era sempre stato lui, sin da quando metteva i ragni sotto il mio cuscino o si divertiva a tirarmi i capelli. 

Era sempre stato lui, anche quando mi chiedeva venti volte in una giornata di uscire con lui. 

Quel ricordo fece comparire un sorriso stanco sulle mie labbra. Quelle labbra che tanto bramavano quelle di mio marito.  

Al pensiero che tutto quello sarebbe finito il mio cuore si struggeva di dolore. 

Una lacrima percorse lenta il mio viso fino a perdersi nelle pieghe della mia gonna. Dovevo essere forte, lo ero sempre stato, non potevo cedere ora. 

Dovevo combattere per la mia famiglia, per la mia vita. 

Strinsi la mano di James, che mi era stato vicino tutta la notte. Le sue braccia mi stringevano e mi infondevano coraggio.

Lui era la mia casa. Lui era la mia vita.

-Ti amo James. 

Dissi in un sussurro. Lui non disse nulla. Si limitò a stringermi di più a sé. 

Harry giocava tranquillo, come se quel dolore non potesse toccarlo. Era l'unica persona che mi faceva sorridere anche quando ero sul punto di piangere. 

Un suono sordo. Scattai in piedi.

-Lily, prendi Harry e corri! E' Lui! Vai! Scappa! Io lo trattengo...

Il ghigno sul suo volto. Non lo avrei mai dimenticato. Ma non avrei abbandonato James. Non ora. 

Presi tra le mie braccia il piccolo, che ora piangeva. 

Lo strinsi al mio petto sperando che il battito del mio cuore, le mie braccia, potessero infondergli coraggio proprio come quelle di mio marito facevano con me. 

Raggiunsi la cameretta del mio bambino. Forse non l'avrei mai più vista...altre lacrime scorrevano sul mio volto, questa volta indomate. 

Non lo avrei visto crescere. Non avrei mai potuto riempirgli il baule per il primo anno di Hogwarts e forse non avrei mai più potuto abbracciarlo. Un altro rumore sordo. Un lampo verde che illuminò le pareti mi si pose davanti agli occhi.

-JAMES!! 

Ululai con tutta la voce che avevo in corpo. Era finita. Immaginavo il suo corpo ormai freddo, immobile, con gli occhi vitrei. 

Altre lacrime calde si aggiungevano alle altre che ormai avevano raggiunto il pavimento oltre che il viso di Harry. 

Misi quest'ultimo nella culla e aspettai. 

Eccolo. Mi fissava con un ghigno atroce. Serrai la mascella. Aprii le braccia, come se quel gesto potesse porre una barriera fra Lui e Harry. 

"No! Harry no, ti prego!"

"Spostati, stupida...spostati..."

"Harry no. Prendi me piuttosto, uccidi me, ma non Harry..."

"E' il mio ultimo avvertimento..."

"Non Harry! Ti prego... Per favore... lui no! Harry no! Per favore...farò qualunque cose..."

"Spostati...spostati, ragazza..."

Il vuoto. Ora è quello che ricordo. Dopo quelle parole, il vuoto.