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Autore: Akane Mikako    03/09/2006    0 recensioni
[mi scuso se è stata postata 5 volte questa storia ma ho avuto problemi col pc, ora ho sistemato tutto!] Unendo anima, corpo, cuore e mente si arriva alla perfezione. è così che nasce l'artista che danzerà finalmente il primo ballo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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è bene che sappiate che questo è il penultimo capitolo della serie e che per quanto scorrendolo in fretta(non ho mai tempo)io abbia cercato di togliere gli errori di battitura e distrazione come gli nn al posto dei non e simili, magari non sono riuscita a sistemare tutto. Questi sbagli sono dovuti al fatto che quando scrissimo(io e la mia collega)questa storia, lei aveva la mania di scrivere al pc in linguaggio sms per chattare, così anche quando scriveva storie le sfuggivano ogni tanto e senza farci caso alla fine alcuni sono rimasti incorretti(si può dire?). Ora nessuno delle due ha più quella mania ma spero ci perdonerete se non abbiamo tempo materiale per correggere come vorremmo tutto quanto.
Detto ciò ringrazio Pipa_Bella che ha lasciato un commento alla storia, penso anche di averle risposto qua sopra...in breve questa è una sotria vecchia che torniamo a postare dopo averla tolta per errore, essendo vecchia ha errori che ora non faremmo, sia di grammatica che di battitura, ma non abbiamo tempo materiale per rivederla e correggerla, anche se andrebbe fatto. Lasciamo così sapendo, però, che non è proprio illeggibile e che gli errori non sono gravi...Grazie del commento e a presto.
Buona lettura! Baci Akane e Mikako

Capitolo 5: "Insieme"

L'enorme villa in stile barocco si staglia imponente davanti a Julien, come a volerlo inghiottire, odia profondamente quel posto che sa tremendamente di aristocratico…come anche coloro che ci abitano. A quest'ora del mattino suo padre dovrebbe essere a lavorare, se non si ricorda male, e sua madre è l'unica ad annoiarsi dentro a quella specie di reggia, tanti soldi e tanta solitudine, non è mai riuscita a legare con nessuno del posto da quando si sono trasferiti lì dalla Francia per il semplice fatto che considera tutti troppo grezzi e non alla sua altezza. Una smorfia gli si dipinge sul volto ripensando alla madre piena di puzza sotto il naso e sempre pronta a sparare giudizi negativi su ogni cosa. Non a caso appena raggiunta la maggiore età, Julien, è andato ad abitare da solo preferendo farsi un culo così per fare quello che più gli piace, ballare, piuttosto che diventare qualcosa tipo avvocato, poi quando è riuscito a realizzare il suo sogno di aprire una palestra di danza con le sue sole forze è stata la persona più felice sulla faccia della terra. Se dovesse tornare indietro rifarebbe ogni cosa. E' proprio perché conosce molto bene sua madre che ora è preoccupato per il motivo per cui l'ha chiamato pregandolo di precipitarsi lì da lei; bè, più che preoccupato sarebbe da dire prevenuto e in allerta!
Entra senza annunciarsi a nessuna delle mille cameriere che girano per la casa indaffarate e che si sono portati dietro dalla loro madre patria quando Julien era ancora piccolo. Si accomoda senza il minimo sorriso in salotto e pensando al modo più gentile per liquidarla in breve aspetta l'arrivo della madre. Subito dopo una donna di mezza età vestita in modo impeccabile, truccata e pettinata di tutto punto con un portamento distinto, varca l'uscio della stanza, si siede composta cercando di non far trasparire la minima emozione dallo sguardo, almeno finchè la porta non viene chiusa lasciando i due completamente soli, allora in quell'esatto istante il viso di lei si fa incredibilmente tetro e con voce altrettanto tetra e controllata dice in francese "Julien…ma hai bisogno di soldi per degli appuntamenti con uno specialista…con uno psicologo…non so…se mi permetti di aiutarti lo farò con molto piacere, sono disposta ad accantonare ogni risentimento per farti uscire da quel terribile giro ignobile in cui sei caduto…sono certa che non è colpa tua….non può essere colpa tua, tu sei MIO figlio! Parla tesoro, non rimanere in silenzio con quella espressione impenetrabile, mi fai preoccupare, così!" L'espressione impenetrabile in questione è semplicemente impietrita, Julien innanzi a tanta serietà, preoccupazione, convinzione non sa cosa pensare per primo, poi ha il sopravvento l'ilarità, proprio così, lui, l'unico figlio di quella famiglia prestigiosa e rispettata da tutti scoppia a ridere in faccia a SUA madre. Ora tocca a lei rimanere di sasso! Dopo cinque minuti abbondanti in cui lui sbaccana senza fermarsi e lei assomiglia più ad una statua che ad un essere umano vivo e vegeto, Julien riesce a smettere e rispondendole in Italiano con voce tremante dice "Ma che stai dicendo, io sto bene, anzi mi sembra che sia tua ad aver bisogno di una cura psichiatrica!" La donna si riscuote e drizzandosi ancora di più se possibile, risponde sempre in francese con voce stridula, non crede alle sue orecchie…SUO figlio è diventato anche maleducato! "Julien! Ma dico, sei mentalmente instabile o mi sbaglio? Come ti permetti di rispondere così a TUA madre che si preoccupa così di te? Ed inoltre non ti abbiamo sempre insegnato rispondere nella stessa lingua di chi ti parla? E' segno di maleducazione fare come fai tu! Sei ancora francese se non vado errata!" Il ragazzo alza un sopracciglio, si era quasi dimenticato di quanto sia fiera del loro sangue parigino e di quanto sia fissata con questa storia della lingua! "Si mamma, ma io mi sento più a mio agio a parlare in italiano, dopotutto ormai siamo qui da un sacco di anni ed io parlo sempre e solo in questa lingua! Non per questo rinnego il mio sangue francese, per carità!" Notando che spalanca gli occhi scandalizzata del tono troppo poco rispettoso per i suoi gusti sopraffini, Julien continua a parlare cambiando discorso prima che le venga un attacco di cuore in anticipo con gli anni. "Comunque, seriamente, cos'era ciò di cui volevi parlarmi con tanta urgenza?" La madre sbatte le ciglia un paio di volte forse per accertarsi di aver sentito bene infine si decide a rispondere in tono moderato "Ma io ero serissima! Mi ha detto tutto la mia dama di compagnia, Nicole!" Vedendo il volto di Julien farsi interrogativo riprende con calma e pazienza "Ascolta, Julien caro, Nicole ieri pomeriggio era passata su mia commissione nella tua palestra a vedere come stavi, se eri ancora intero…visto che tu non ti fai vivo ho pensato che era il caso di assicurarmi della tua incolumità! So che finisci le tue lezioni verso le 19 così l'ho mandata a quell'ora e ciò che ha visto l'ha lasciata impietrita…non è riuscita nemmeno a farsi vedere e salutarti….eri con un ragazzo che vi…cioè vi….si insomma…scambiavate … ehm…strane effusioni amorose…capisci cosa voglio dire, vero?" Il viso di Julien si rabbuia sempre di più e con voce dura, tutta un'altra rispetto a poco fa che rideva prendendo in giro la madre, dice "Vuoi dire che ha visto che mi baciavo con Saphir?" La donna spalanca la bocca e diventa di ogni colore possibile ed immaginabile fino a terminare con il bianco cencio, poi scandalizzata come non mai ribatte "Ma-ma-ma…come puoi dire certe cose così!" Ma si riprende immediatamente e diventando severa continua "E così si chiama Saphir…che strano nome, piuttosto singolare! Ma non è questo il punto! Julien, capisco che magari con tutti i poco di buono che incontri nei tuoi corsi di ballo ne puoi aver incontrato uno peggiore degli altri, che ha fatto il doppio gioco ed è riuscito a traviarti, infatti non me la prenderò con te, ti dico semplicemente questo: voglio che non lo vedi più e che torni…normale, ad amare le donne. Che scempio per uno del tuo rango essere considerato…" A questo punto interviene Julien, l'ha fatta parlare anche troppo ed ora è a dir poco incazzato per tutte le cavolate che ha detto e a voce bassa e penetrante dice "Smettila di insultare così Saphir. Chi ti credi di essere? Non sai niente ne della sua vita, ne di noi due. Ne soprattutto di me!" "Ma Julien, come ti permetti di parlarmi così? Vedi che ti fa male frequentare quello strano ragazzo? Capisco che sei malato….fatti curare…dopo starai meglio! "
Basta, ha sentito troppo, ha passato il limite e non riuscendo più a trattenersi si alza in piedi e furioso grida questa volta per francese "Stai zitta! Non sei mai stata nessuno e tantomeno ora! Io finalmente sto benissimo, quello che mi è successo è la cosa più bella della mia vita e tu non capisci neanche questo! Non sono io ad essere anormale con i miei gesti che tu non comprendi, sei tu ad esserlo con la tua testa che tieni chiusa ad ogni cambiamento!" La madre rimanendo seduta alza la voce arrabbiata anche lei ma riesce solo a dire "Julien!" Che questi se ne va sbattendo la porta!
'Al diavolo anche lei! Non capisce un cazzo! Che odiosa quando fa così! Malato! Da curare! Brutto giro! Cattiva compagnia! Saphir mi ha traviato! Non devo più vederlo! Ma chi si crede di essere? Ha perso il diritto di dire certe cose quando ha smesso di essere mia madre per dedicarsi interamente ai soldi e alla cura di bellezza, il che è accaduto molto tempo fa! Se rimanevo ancora là dentro ad ascoltarla finiva che la picchiavo!'
Pensa Julien incamminandosi verso la sua palestra per sfogarsi ballando, in questi momenti fa sempre così, come, fra l'altro, quando si incazza parla e pensa in francese piuttosto che in italiano come è sempre stato abituato, nonostante si trovi meglio con quest'ultima lingua, non se ne rende nemmeno conto! Brucia qualunque cosa si posi il suo sguardo, e chi lo vede non osa avvicinarglisi. Ad una ragazza del suo corso che lo incontra per sbaglio e gli rivolge la parola per salutarlo e chiedergli un informazione su oggi pomeriggio, risponde senza neanche accorgersene in francese, al che l'altra lo guarda stupita e vedendo che Julien non capisce il motivo della sua espressione, evidentemente è convinto di aver parlato in italiano, prende e se ne va a gambe levate pensando chiassà che! Ovviamente lui rimane ancora più seccato di prima! Alla fine è andato veramente in palestra e ha ballato per tutto il tempo senza sosta fino a che non sono arrivati i primi ragazzi del gruppo che vedendolo in quello stato pietoso e lo sguardo truce con cui squadra tutti da cima a fondo, se ne stanno in silenzio e si preparano ad affrontare la lezione diligenti e timorosi che li morda da un momento all'altro. Loro poveretti non sanno perché il loro maestro è così incazzato ed ignorano anche che l'unica cosa che gli servirebbe per riuscire realmente a calmarsi ora è Saphir, non c'è bisogno di dire che la loro lontananza non lo ha aiutato!

Il ragazzo in questione ha passato una giornata infernale. Ha avuto una settimana piena di compiti e interrogazioni in più i professori già cominciano a rompere con la tesina di fine anno e ha pure litigato con sua madre…cosa strana perché di solito lei nemmeno lo guarda! Alla fine, dopo una giornata intera passata sui libri a studiare la prima rivoluzione industriale e a maledire tutti quei disgraziati che *dovevano* per forza inventare tutte quelle cose costringendo poi i posteri a studiarle, si è infilato una tuta, occhiali da riposo per i suoi poveri occhioni castani stanchi morti, ed è scappato in palestra da Julien. Era una settimana ormai che stavano assieme ed era semplicemente stupendo, anche se si potevano vedere poco. . . ed era una tortura doversi sempre fermare sul più bello, Julien voleva che fosse sicuro prima di fare qualunque cosa e lui ci aveva pensato e ripensato ed era giunto alla conclusione che pensarci non serviva a nulla! Lui l'amava davvero, questa era la cosa più importante, il resto sarebbe venuto da se. E lui desiderava spasmodicamente che arrivasse. L'aveva conosciuto ancora meglio in questo poco tempo, erano capaci di passare intere ore in silenzio inseguendo le proprie anime e intrecciandosi le mani, come erano capaci di parlare ininterrottamente per tutto il tempo senza stancarsi mai di sapere l'impossibile l'uno dell'altro.
Con questi pensieri in mente entra nella palestra di corsa, per bloccarsi appena vede Julien in uno stato pensoso che incenerisce tutti i ragazzi con il suo sguardo penetrante e tagliente. Ma cosa è successo? Si cambia in silenzio togliendosi gli occhiali e riponendoli nella custodia, non osa avvicinarsi anche se probabilmente Julien aspetta solo quello ma hanno gli occhi di mezza scuola puntanti addosso! Così si limita a passargli accanto per prendere il suo posto e a sfiorarlo con la punta delle dita 'inavvertitamente', anche se muore dalla voglia di abbracciarlo.

A quel tocco una breve scarica elettrica passa lungo la schiena di Julien, impreca a denti stretti: come può accontentarsi di un semplice sfioro? Le parole ciniche di sua madre gli rimbombano nella mente e lui in questo momento vorrebbe solo prenderla a sberle e la consapevolezza di non poterlo fare lo fa imbestialire ancora di più, neanche danzare senza fermarsi un attimo gli è stato di molto aiuto, deve sfogarsi e non sa come, la persona che lo potrebbe aiutare a dimenticare, Saphir, è lì davanti a lui ma non possono nemmeno toccarsi e guardarsi come si deve perché c'è troppa gente, si scandalizzerebbero…maledizione anche a loro! Stringe i pugni e con voce dura grida "Allora, avete finito di scaldarvi? Muovetevi! Voglio che mi facciate vedere alla perfezione la coreografia che vi ho insegnato ieri! Avanti!" Tutti si scambiano un occhiata stupita e intimorita accingendosi in silenzio ad eseguire gli ordini, Julien non fa mai così con loro, è sempre amichevole e allegro, gentile…solo i primi tempi con Saphir si comportava in questo modo, ma quello era dovuto ad altre cose, ora è diverso…lo capiscono tutti e Damien, che ama non farsi gli affari suoi chiede a bassa voce a Saphir "Avete litigato?" Il biondo fa appena in tempo a scuotere la testa che il moro dai riflessi rossi e gli occhi verdi che gli ha parlato viene subito ammonito da Julien, anche il ragazzo sgridato si stizzisce e stringe i pugni ma quando sta per difendersi dalle parole ingiuste Danilo, grande osservatore che ha capito che se si lascia prendere ora del suo lato impulsivo è fregato, lo blocca afferrandolo per un braccio. A loro non resta che obbedire, purtroppo!
Julien dal canto suo continua a condurre tutta la lezione in questo modo scontroso, brusco e scortese. Niente riesce a fargli dimenticare il suo malumore!

La lezione è stata un inferno. Non sapere cos'ha Julien, non poterlo calmare, accarezzare, sapere che ha bisogno di lui e doverlo ignorare…non sa come ha fatto a resistere. D'altra parte non vuole certo dare scandalo anche perché ora questa sarebbe l'ultima cosa di cui Julien ha bisogno. Ora lo sa, riesce a capire e a leggere dentro di lui molto meglio di prima, capisce il suo bisogno di sfogarsi e la sua voglia di lui, lo sa e aspetta la fine della lezione e il momento in cui finalmente sono soli in un modo quasi spasmodico. Improvvisamente sente la testa girare, merda era da stamattina che si sentiva debole…non sarebbe dovuto venire a lezione ma voleva vedere Julien. Comincia a vedere tutto nero e si siede a terra prendendosi la testa fra le mani, deve solo stare un attimo tranquillo…

Questo gesto insolito non attira l'attenzione di Julien per il semplice fatto che i suoi occhi erano stati puntati su Saphir già dall'inizio della lezione, li spostava solo per imprecare e gridare contro gli altri ragazzi. Ma appena vede il biondo sedersi a terra in mezzo alla palestra nel pieno di una coreografia il suo volto si fa ancora più buio. Sicuramente non è una cosa normale, come non lo è il fatto che Julien blocchi tutto e tutti per precipitarsi personalmente da Saphir. Fino a qualche tempo fa lo avrebbe fatto soccorrere da uno dei suoi due amici fedeli, Damien o Danilo, senza fermare nemmeno la musica, ma ora è diverso, il loro rapporto è diverso, il suo stato d'animo, i suoi pensieri truci contro ogni cosa. Non ha mai avuto molta pazienza ed in questi momenti di rabbia sparisce completamente, dire che è intrattabile è sminuire la situazione! Ad ogni modo si accuccia davanti a lui e gli prende le mani scostandogliele dal volto, spontaneamente gli esce un tono più dolce rispetto a quello usato finora, la prima volta in quel giorno che si rivolge gentilmente a qualcuno e non c'è da stupirsi se quel qualcuno è Saphir…o perlomeno Damien e Danilo non si sorprendono affatto, tutti gli altri purtroppo si, si avvicinano accerchiandoli con facce più curiose che altro. Non c'è bisogno di dire che a ciò Julien si arrabbia ancora di più, aspettava solo una scusa per mandarli via, perché è proprio questo che fa, dopo averli guardati uno ad uno con occhi a dir poco severi, grida furioso "Via, andatevene via, oggi finiamo qui! Uscite subito tutti!"
Rimangono a bocca aperta a sentirgli dire queste cose, è la prima volta che li caccia via dalla palestra nel bel mezzo di una lezione, e perché? Per Saphir che sta male! Nessuno capisce più il moro dagli occhi grigi che hanno davanti, così, intimoriti fino all'inverosimile, se ne vanno subito. Tutti a parte Damen che rimane lì a fissarli diffidente…non lo convince Julien…non vuole lasciare il loro amico in balia di uno così incazzato…chissà che gli fa! A trascinarlo(è l'unico modo per portarlo via!) è Danilo che non lo fa neanche parlare, lo conosce abbastanza per capire i suoi pensieri! In breve i due sono soli, finalmente! Julien gli prende il viso fra le mani e sussurra "Cosa c'è, che ti è successo?"

Respiro, cercare di calmare i battiti del cuore, respirare ancora, Saphir è troppo impegnato in queste semplici operazioni per badare a qualcos'altro. Sente solo le urla di Julien e le mani tenere che scostano le sue dal viso… è così dolce, così desiderato quel contatto! Si accorge che sono soli e piano piano riprende a vedere i contorni delle cose, sente ancora la testa girare ma sta' meglio. "solo un giramento di testa…nn preoccuparti adesso sto' bene" sussurra strofinando leggermente la guancia sulla sua mano, finalmente può farlo, finalmente può sorridergli e bersi ogni suo singolo lineamento, ogni suo colore, ogni sua espressione… come se volesse risucchiargli l'anima. Si rende conto che la voce è uscita un po’ affannata e che pallido com'è deve spaventare ancora di più Julien anziché rassicurarlo ma tenta lo stesso di fargli un sorriso baciandogli poi il palmo della mano.

Che bella sensazione…la prima di quella giornata, Saphir esercita un forte potere su Julien che ora rimane principalmente preoccupato per il suo compagno che sta male. Vorrebbe lasciarsi andare a lui, baciarlo anche se non è nelle condizioni più ottimali, ma quando porta le labbra al suo viso e sfiora la sua pelle si rende conto che è ancora più fredda di quello che sembrava ed inevitabilmente gli vengono in mente le parole di sua madre…fredde e ciniche come la sua pelle…al ricordo di cosa è successo quella mattina il volto di Julien si rabbuia tanto che ferma il bacio ancora prima di iniziarlo. Si allontana da Saphir quel tanto che basta per permettergli di osservarlo interamente. Il corpo piegato su se stesso per recuperare la sua temperatura corporea normale, i respiri affannati, la pelle sudata e gli occhi socchiusi fissi su di lui, immagina cosa si stia chiedendo.
Sembra così fragile ed indifeso, chiuso e timido, riservato ed impenetrabile…viene spontaneo stargli accanto, abbracciarlo, dargli ciò di cui ha bisogno…amore…ma chi è esterno a questo rapporto, a Saphir stesso, queste cose non le capirà mai e tutta questa gente non immagina neanche lontanamente cosa si perde ostinandosi a tenere gli occhi chiusi e a giudicare. E tutto nasce dalle apparenze, dalla superficialità, dai pregiudizi, dall'ignoranza delle persone verso ciò che non comprendono, verso quelle categorie nate solo per venire criticate e massacrate dagli altri, solamente alla parola 'gay' si rimane scandalizzati, sua madre la considera addirittura una malattia, ha osato offendere Saphir che non ha mai visto prima, un ragazzo fantastico con un intero universo dentro da scoprire. Fa già parte della sua vita e lo conosce da pochi mesi mentre sua madre che sta con lui da quando è nato, nella sua vita non ci è mai entrata nemmeno con una gamba, ne volontariamente ne per sbaglio, non le è mai interessato ed ora crede di avere qualche diritto su di lui che si ostina a chiamare 'SUO FIGLIO'? No, non riuscirà a rovinare nulla neanche questa volta, non glielo ha mai permesso e non lo farà neanche ora!
Julien continua a riflettere su queste cose con un espressione oscurata, in realtà non vede neppure Saphir, si chiede cosa pensi del suo strano comportamento ma non glielo chiederà, non ne ha voglia, veramente non ha più voglia di nulla attualmente, è stanco, sia fisicamente (dopo aver ballato incessantemente tutto il resto della mattinata fino a quando non sono arrivati i ragazzi del corso, e poi ancora ad insegnare loro, sfido chiunque a non esserlo), che mentalmente. Si passa una mano fra i capelli bagnati di sudore spettinandoseli ancora di più di come li tiene solitamente e con aria tetra che lo rende inconsapevolmente affascinante sbuffa posando gli occhi sul pavimento.

Saphir intanto rimane in silenzio a guardarlo. A guardarlo e basta.
C'è qualcosa che non va e adesso ne è sicuro come la morte, qualcosa che gli impedisce persino di baciarlo e di rilassarsi contro di lui. E lui ucciderà chiunque abbia osato fargli del male, farlo sentire così, farlo arrabbiare in questo modo… conosce Julien ed è raro che si arrabbi seriamente, chissà cosa gli hanno detto! Si alza in piedi barcollando un po’, adesso sta molto meglio il mondo è tornato al suo posto , si avvicina a lui scostandogli i capelli dal volto e sussurra tenero "hei… mi dici cosa c'è?" una piccola parte di lui ha ancora paura di essere respinto, piccola stupida e irrazionale vocina ma sono solo da una settimana insieme e non se ne capacita ancora, ha ancora una paura matta che sia solo un sogno. Un fantastico sogno.

Gli occhi di un grigio cupo impressionante si alzano posandosi penetranti in quelli del ragazzo di fronte a lui che lo sta accarezzando lieve e tenero. Julien sa perfettamente che è preoccupato per lui e se ha visto bene riesce a percepire in lui anche un fondo di rabbia, non per i suoi modi…come dire…bruschi? Tetri? Ma per colui che l'ha ridotto così. Julien sa leggere bene nell'animo delle persone senza farle parlare e quello che trova in Saphir ogni volta è diverso e gli piace sempre di più. Peccato che ora come ora non riesca proprio a lasciarsi andare al piacere di cui avrebbe bisogno, nella testa risuonano le parole odiose di sua madre. Non gli brucia il fatto che gliele abbia dette colei che lo dovrebbe conoscere meglio di chiunque altro(che poi in realtà non è affatto così), ciò che lo fa imbestialire è il fatto di avere lo stesso sangue di quella donna; ma sotto di tutto sta il pensiero che ci siano una marea di persone che ragionano come lei…persone che non cambieranno mai, la cosa più terribile di tutte è l'essere impotenti innanzi a queste stronzate!
Vorrebbe spaccare la faccia ad ognuno di loro…ma è una cosa del tutto inutile, l'unica è fregarsene altamente di questa gente stupida e continuare per i fatti propri, ma in questo momento non ci riesce, offendere lui vabbè, ma Saphir non lo devono toccare…e Julien più di urlare contro sua madre non può fare, lei non ha cambiato il suo modo di vedere le cose, continuerà a giudicarli malati e traviati! L'immagine del volto disgustato di lei gli si frappone nella mente fra se e il ragazzo che continua a guardarlo interrogativo di fronte a lui, a questo punto gli viene spontaneo alzare un pugno in posizione di attacco e colpire il pavimento come a voler cancellare il ricordo di sua madre. Rimane accucciato con il pugno stretto sul pavimento e ringhiando fra i denti dice " 'fanculo anche lei!"

Saphir alza gli occhi al cielo frustrato, capisce che è arrabbiato ma continuando così si distruggerà e basta… cosa crede di risolvere? Non vuole parlargli, non vuole confidarsi, lasciarsi andare, preferisce alimentare la rabbia o forse semplicemente non ci riesce…beh gli darà lui qualcosa su cui riflettere! Attuerebbe subito il suo piano ma sono in palestra e lui è sudato e in tuta, non funzionerebbe e poi vuole che sia tutto perfetto. Per cui si allontana lentamente e appena è arrivato alla porta dice deciso " quando hai finito di distruggere il pavimento vai a casa…ti raggiungerò la" ed esce, immergendosi nel crepuscolo che piano piano si sta oscurando sempre più.
Quel che maggiormente l'ha fatto star male è che Julien non guardava veramente lui, come se lo attraversasse e vedesse un'altra persona, come se non gli desse abbastanza importanza. Forse avrebbe dovuto insistere ma non era il tipo, non lo aveva mai fatto anzi giudicava inutili e seccanti le persone che si avvicinavano a qualcuno chiaramente arrabbiato o triste chiedendogli in continuazione : 'che cos'hai?' o 'posso fare qualcosa?' per cui aveva preferito uscire e raccogliere le idee. Forse stasera non era la giornata giusta ma dentro di se sentiva che Julien ne aveva bisogno più che mai.

A queste parole Julien alza lo sguardo stupito constatando che se ne è andato veramente. Tutto si aspettava da Saphir tranne una reazione del genere, inarca un sopracciglio incredulo rimanendo ancora un paio di minuti abbondanti soprappensiero, non saprebbe neanche lui dire su cosa riflette… non si accorge di pensare a Saphir ma ciò che è più buffo è che nella mente parla per francese e neanche questa volta se ne accorge. Gli succede solo quando perde il controllo di se stesso arrabbiandosi troppo, o rimanendo estremamente stupito su qualcosa…come è successo ora.
E' proprio vero che non finisce mai di scoprire aspetti nuovi e interessanti del carattere del suo ragazzo. Bè, se deve essere sincero è la prima cosa piacevole di quel giorno da dimenticare, ma ora cos'ha in mente Saphir?
Perché l'ha mollato così? Deve aspettarlo a casa sua ma non gli ha detto altro! Ancora interdetto si alza dal pavimento e si prepara per eseguire gli ordini del bel biondo, così senza neanche accorgersene ha finalmente dimenticato sua madre e i suoi discorsi che l'avevano tenuto occupato finora.

Fine capitolo 5
  
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