Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Grouper    21/01/2012    17 recensioni
“Grazie.” disse infine il riccio. Annie lo guardò stranita.
“Di cosa?”
“Di aver preso quella metropolitana.” sorrise un ultima volta, si voltò e se ne tornò a casa, improvvisamente vuoto, sprofondato in se stesso. Annie lo vide andarsene, anche lei improvvisamente e inspiegabilmente vuota.
E da quel giorno, Harry Styles non incontrò mai più la ragazza della metropolitana.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

A drop in the ocean, a change in the weather
I was praying that you and me might end up together.
It's like wishing on rain as i stand in the desert,
but I'm holding you closer than most, 'cause you are my heaven


Annie se ne stava seduta su una panchina, in attesa che il suo treno arrivasse a destinazione e la portasse a Harbour, da lui. Pensierosa, sfogliava una rivista che si trovava accanto a lei, giusto per tenere occupata la mente con qualcosa di stupido. Ad un certo punto sentì qualcuno correre veloce e ansimare il suo nome da lontano; Annie si voltò di scatto e riconobbe il suo migliore amico che in quel momento aveva il fiato corto, reduce da un'estenuante corsa.
“Harry!” disse sconcertata “Ma che diavolo ci fai qua? Ci siamo già salutati ieri sera...”
“Dimmi che ci sono altri dieci minuti prima che il treno arrivi, ti prego.”
Annie guardò l'orologio e prima di leggervi l'ora, portò lo sguardo sull'amico che a quanto pare era serio; “Manca un quarto d'ora, più o meno.” aggiunse infine.
“Okay, ho bisogno di confidarmi con te prima che parti, se no perdo la testa, e tu sei l'unica con cui posso parlare.” disse ingoiando l'ultimo respiro affannato dalla corsa. “E promettimi di ascoltarmi senza interrompermi.” Annie sorrise, convinta di essere presa in giro. “Promettimelo!”
“Lo prometto” disse lei, un po' più rilassata.
“Annie io mi sono innamorato di una ragazza sulla metropolitana.” Annie alzò un sopracciglio, confusa. “Era così bella e quando abbiamo cominciato a parlare ho avuto la prova che fosse anche intelligente, e aveva la voce più bella che avessi mai sentito nella mia vita. Quando è scesa dal vagone della metro avevo una voglia inspiegabile di correrle dietro e prenderla tra le braccia, baciarla, sentirla vicino, ma non ne ho avuto il coraggio e sono rimasto dentro: tutto questo dopo così poco tempo, ma è mai possibile? No, non rispondermi.” Annie sorrise, tuttavia confusa. “L'ho pensata in continuazione per tutti i giorni a venire, e ancora oggi non riesco a togliermela dalla testa. Passavano i giorni e avevo paura di dimenticarmi il suo viso, i suoi occhi, la sua voce; questa paura che covavo mi rendeva ansioso, e triste, perchè sapevo che se non l'avessi rivista più, da vecchio non me la sarei potuta ricordare a dovere. Ho preso la stessa metropolitana per settimane intere, anche se quando l'ho incontrata la prima volta fu un caso isolato, perchè io non sono solito salire su quella metropolitana, capisci? Eppure ho continuato a perdere tempo -o forse perso non era, non so- per cercarla, ma non riuscivo mai a trovarla. E poi ecco che in un uggiosissimo pomeriggio di pioggia me la sono ritrovata davanti, come se l'avesse fatto apposta: farmi patire per settimane prima di farsi ritrovare. Se ne stava a pochi metri da me con assoluta tranquillità, ignara delle pene che mi aveva fatto patire. L'ho conosciuta, Annie, riesci a crederci? L'ho conosciuta, la ragazza della metropolitana l'ho conosciuta per davvero, le ho parlato come una persona normale, anche se una persona non può essere definita normale se quando parla con qualcuno ha la vista offuscata, le ginocchia tremanti, il petto appesantito, e suda freddo, non è così? Eppure lei non si è spaventata, e sai perchè? Perchè mi ha riconosciuto. Ti rendi conto, Annie? Lei mi ha riconosciuto, lei. La ragazza che in pochi minuti e con poche parole mi aveva rapito anima e corpo: mi ha riconosciuto!” Annie socchiuse le labbra, presa dal racconto dell'amico. “Abbiamo parlato, e passeggiato, e ancora parlato, e mentre continuavo a fare la figura del perfetto idiota inciampando ovunque, la osservavo in ogni suo piccolo particolare. Sapevo che l'avrei rivista, me lo sentivo, ma in fondo la certezza più totale non potevo averla; così mi ero ripromesso di imprimermi la sua immagine nella mente, una volta per tutte: se il destino fosse stato infausto, quella sarebbe stata l'unica “fotografia” che avrei portato ancora con me a ottant'anni; dovevo fare del mio meglio. E ti giuro, Annie, che mentre passeggiavamo e parlavamo, come se ci conoscessimo da una vita, come se le nostre persone fossero nate per stare insieme, beh in quel pomeriggio ebbi la più totale convinzione che trovarsi in quel posto, in quel giorno, in quell'ora, e andare in giro ad annusar l'aria fredda... Vedi Annie, penso che io e la ragazza della metropolitana ci siamo trovati non una volta, ma ben due, e non ci perderemo più. Non lo permetterei mai, per nessun motivo al mondo al mondo. E' questo l'amore, Annie? Tu sai cos'è l'amore, non è vero?” Annie annuì. “Non amo dare nomi alle cose, tanto meno ai sentimenti. I sentimenti sono sentimenti, non serve dar loro un nome generico tipo “amore”; ah! Quante sensazioni chiamate “amore” hanno in realtà bisogno di mille altri nomi. Ti dirò una cosa Annie per farti capire quanto io abbia questo forte sentimento per la ragazza della metropolitana, che per comodità chiamerò “amore”: lei ama un altro, non me l'ha mai detto esplicitamente, ma io la conosco a memoria la ragazza della metropolitana, so che è così e non mi importa, e sai perchè? Perchè se anche lui ricambiasse il suo amore con tutte le sue meschine forze, beh Annie, ti dirò che non potrebbe amarla in ottant'anni quanto l'ho amata e la continuerei ad amare io in un sol giorno.” Annie corrugò la fronte. “Mi prendi per pazzo, Annie? Pensavo di potermi confidare con te, tu sai cos'è l'amore!” Anniefece per rispondere, ma Harry la fermò. “No, non parlare.” Annie sorrise appena, scuotendo la testa e mettendosi più comoda sulla panchina. “Ti svelerò un segreto, o meglio, un segreto nel segreto, visto che tutta la storia della ragazza della metropolitana l'ho sempre tenuta nascosta a tutti, come fosse il mio libro, la mia piccola storia. Ti dico, sai cos'è la cosa che amo più in assoluto in lei? Probabilmente ciò che mi ha fatto innamorare?” Annie scosse di nuovo la testa. “Il suo sorriso. Il suo sorriso e la sua risata mi fanno tremare le ginocchia, e a loro volta donano a me il sorriso, è inevitabile. E non ho mai capito come faccia a ridere in quel modo: ma penso che sia perchè ha pianto molto in passato. Ma io la amo anche per questo, soprattutto per questo. Sai, credo che succeda prima o poi a tutti di amare così tanto una persona da gioire semplicemente del suo viso, o meglio di come questo si apra e si distenda in uno scorcio improvviso di vita, di felicità. Credo che succeda a tutti di amare una persona e di non poterla dimenticare più. Ed è questo per me la ragazza della metropolitana.” Harry che fino a quel momento camminava avanti e indietro di fronte ad Annie, si fermò e si mise a sedere accanto a lei, facendole strabuzzare leggermente gli occhi. La guardò attentamente e poi riprese a parlare: “Quando sono con lei io sono felice, anche se litighiamo, perchè capita, io ho una felicità nascosta dentro di me che se ne sta là a prescindere se litighiamo o meno. E' che sei tu, Annie e quando si tratta di te io non lo so che mi succede. Per quanto cerchi di trattenermi, se si tratta di te, sono felice a prescindere.” Annie questa volta strabuzzò gli occhi sul serio, incredula. “Anche se la ragazza della metropolitana è innamorata di un altro ragazzo, io so che un po' ama anche me, ne sono convinto. Perchè non si può non amare un rapporto come il nostro, un rapporto felice e pieno d'amore, non si può. Per questo sono qua, Annie: non prendere quel treno, non andartene: scegli me, perché io sono il meglio per te, perchè nessuno può amarti come me, e so che tu puoi fare altrettanto. Prendi me, Annie, e ti prometto che non ti abbandonerò mai, né una né due volte. Ti ricordi? Ho detto che la ragazza della metropolitana non l'avrei mai perduta, e non ho intenzione di farlo. Sono qua, e posso assicurarti che non è semplice dirlo così seriamente, così solennemente, che sono qui per te e che ci sarò sempre. Non è semplice spiegare che per me sei tutto senza passare per uno pazzo, perchè per me è tutto anche ciò che non è mai stato, ma non importa: so che non c'è niente di più bello.”
Annie lo guardava sbigottita. Gli accarezzò una guancia e vi lasciò un bacio lungo.
“Devo andare Harry...” disse infine. E fu in quel momento che Harry capì di amarla sul serio, non come si ama l'amore della giovinezza, ma come si ama l'amore della vita. L'aveva distrutto con sole tre parole, ma la guardava e aveva la consapevolezza, chiara come quella di dover morire, di amarla più di qualsiasi cosa avesse mai visto o potuto immaginare. Lo sapeva perchè sapeva di doverla lasciare andare, sapeva che avrebbe trovato la felicità lo stesso, e questo lo uccideva. La prese tra le braccia e la strinse forte a sé, proprio come avrebbe voluto fare il primo giorno che la vide: abbracciare la ragazza della metropolitana e sentirla vicina, vicina più che mai.
“Grazie.” disse infine il riccio. Annie lo guardò stranita.
“Di cosa?”
“Di aver preso quella metropolitana.” sorrise un ultima volta, si voltò e se ne tornò a casa, improvvisamente vuoto, sprofondato in se stesso. Annie lo vide andarsene, anche lei improvvisamente e inspiegabilmente vuota.
E da quel giorno, Harry Styles non incontrò mai più la ragazza della metropolitana.


Chi non muore si rivede....
Ma guarda un pò chi si vede!! 
Sono tornata a scrivere, non so perchè, ma l'ho fatto. E' la prima OS che scrivo, non mi hanno mai convinto come genere, ma alla fine è vero che chi disprezza compra. 
Non ho mai scritto niente di così personale: mh, forse è per questo che ho avuto il bisogno di scrivere. 
Vabè, per chi non lo sapesse sono Vittoria, una mezza veterana di questa sezione che vedo con piacere è cresciuta notevolmente, bene <3 
vi lascio, spero vi sia piaciuta la storia quanto a me, 
un bacio, vichi.

  
Leggi le 17 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Grouper