1) L’INIZIO

Questa è la mia storia, tutto ebbe inizio un anno fa, in una fredda sera di Gennaio, una serata iniziata con litigate e finita in tragedia.
Già… Da allora ho fatto scelte sbagliate, ma per capirmi e per non essere giudicata senza sapere i fatti, vi racconterò tutto, solo allora potrete giudicarmi.

DICEMBRE 2010

Mi chiamo Marta ho 22 anni, ho capelli biondi legati da un fiocco rosso e i miei occhi sono celesti.
Essere proprietaria di una panetteria-pasticceria è quello che ho sempre voluto, fin da piccola.
All’età di quattro anni finito di cenare, avevo voglia di fare una torta, e sotto lo sguardo divertito di mio fratello maggiore Enrico e dei miei genitori, prendevo sale, pepe, ketcup, farina e iniziavo a mescolare ed impastare, per poi avvicinarmi a mio padre chiedendogli di mangiare la torta fatta da me.
Lui, con mia grande gioia da bambina, mangiava tutto l’intruglio.
Pensandoci ora, non so come abbia fatto a resistere e mangiare per davvero il tutto senza stare male, ma forse, per amore di propria figlia tutto è possibile.
Tutto era così semplice.. come vorrei che lo fosse ancora…
Mentre penso come tutto fosse facile e bello durante la mia infanzia, urlo e scatto improvvisamente in piedi buttando a terra la sedia su cui ero seduta fino a poco tempo fa.
Una sensazione di gelo sul collo, brividi su tutto il corpo e le risate da parte dei miei due fratelli, Enrico e Marco,che se la ridono per la mia reazione di sorpresa.
Li osservo furibonda per il loro modo di attirare la mia attenzione.
Enrico si sta togliendo i guanti bagnati a forza di toccare la neve per creare nel nostro giardino,il classico pupazzo dotato di naso di carota, occhi di bottone, un capello vecchio di nostro padre e una mia vecchia sciarpa.
Come ogni anno, i miei due fratelli costruiscono il nostro amico Buddy il pupazzo, e come sempre, Marco mi deve fare dispetti con le sue mani ghiacciate.
-Ti abbiamo chiamato più volte ma eri presa dai tuoi pensieri-
Dice ridacchiando mio fratello minore Marco, che con quella aria sbarazzina, capelli castano chiaro e occhi nocciola ,riesce a farsi desiderare da tutte le ragazze della sua scuola.
-Mm..-
Annuisco con fare assente, pensierosa, è da tutta la mattina che non riesco a smettere di pensare, di domandandomi se possa centrare la mia situazione…
Nonostante ho ottenuto la promozione sul lavoro, mi sento come se non fosse perché me lo merito, ma perché, fa comodo all’azienda avermi dentro..
Già.. sempre la solita storia..
Cerco di farmi conoscere per chi sono, una ragazza semplice, solare, pasticciona, e non per chi sono sulla carta.
Appena assunta nel Novembre del 2008, mi fanno firmare un contratto e mi chiedono alcune informazioni, chi sono, che studi ho fatto, che lavoro fa mia madre, che lavoro fa mio padre…
Ho semplicemente detto la verità, figlia di un pensionato, non specificando che lavoro faceva mio padre..
Tutto andava bene, fino a poche settimane fa,quando al banco informazioni, una signora anziana, si intromette nella mia vita, spettegolando.
-Ho visto che avete assunto la figlia dell’avvocato e nipote del governatore del Piemonte-
Già… è bastata quella semplice frase, da parte di una vecchietta che tutti mi guardano in maniera del tutto differente.
Prima ero semplicemente una normale dipendente, ma da quando mi hanno chiesto la conferma è tutto cambiato.
Tutti mi trattano con i guanti, non mi permettono più di fare lavori ‘pesanti’ per paura che possa far loro causa, i capi mi chiedono se voglio prendere un caffè con loro e accetto, nonostante farei a meno della loro caduta ai miei piedi, e per poter dire di essere mio amico..
Stamattina, convinta di fare il mio solito lavoro di vicepanettiera-pasticcera dell’azienda, mi vedo promossa a capo panettiera-pasticcera.
Sono felice, di questo.. eppure… non riesco a non domandarmi se la promozione è dovuta al fatto che sono la figlia e nipote di qualcuno.
-Marta.. va tutto bene?-
Enrico mi osserva cercando di capire cosa ho in mente.
Annuisco tristemente, ma capisco da come mi osserva che non l’ho convinto.
Enrico con occhi color cobalto e capelli castano scuro, mi continua ad osservare, lui il mio confidente, la mia roccia, il mio punto fermo…
-Non saprei…-
Affermo poco convinta continuando a pensare alla promozione appena ricevuta.
Sentendo la mia risposta, Enrico si rivolge a nostro fratello.
-Marco, ti dispiace continuare Buddy da solo? Parlo con Marta e ti raggiungo-
- Va bene ma sbrigati-
risponde scocciato mio fratello minore.
-Andiamo in cucina ti va?-
Mi chiede sorridendo e facendomi l’occhiolino.
Il mio fratellone, sa che per farmi parlare ci vuole la cioccolata calda.
Arrivati in cucina e sedutami sulla sedia inizio a tamburellare con le dita sul tavolo
-Cosa succede?-
Mi chiede preoccupato mentre si siede accanto a me porgendomi dei biscotti.
Sospiro sconsolata che nonostante tutti gli sforzi fatti da me e dai miei fratelli, non riusciamo a toglierci l’etichetta ‘figlio, nipote di’.
-Sono stata promossa a capo pasticcera-
-Ma è fantastico! Bisogna festeggiare!-
Dice contento, ma vedendo che continuo a non gioire aggiunge
- Ma tu non sei felice.. perché? Tu vuoi avere una tua pasticceria, lo hai sempre voluto, eppure adesso che ti stai avvicinando nel poterlo realizzare con le tue sole forze, reagisci così?-
-E’ questo il punto… mi hanno promossa solo dopo che hanno saputo dello zio e di papà.. Non perché me lo sono meritato…-
-Capisco-
Sospira e si gratta la testa per poi alzarsi e prendere il pentolino ormai caldo e versare il contenuto nelle nostre tazze, che in poco tempo si riempiono di cioccolata fumante.
-Marta… lo sai bene,che sarà difficile per noi avere una vita nostra fuori dall’ombra dello zio e di papà, ma sai anche che non è impossibile.-
-Si.. ma diranno sempre che lo sono solo perc..-
Non mi lascia finire che mi interrompe.
- Se tu sei la prima a crederlo, gli altri lo crederanno, devi essere tu la prima nel pensare che sei stata promossa per le tue sole forze.-
- Si…-
Dico poco convinta e continuando a giocare con il cucchiaino, mentre mi osserva dolcemente.
-Devi essere più sicura in te stessa-
-Non è facile quando molte persone ci conoscono e noi non sappiamo chi siano loro, quando non posso vestirmi carina per uscire con Angelo, o semplicemente essere me stessa perché se mi vedono con una borsa diversa, scarpe diverse o altro, dicono che papà ci passa le ‘bustarelle’ per farci regali costosi, non è facile quando mi fermano per strada e iniziano a chiedermi se è vero
questo, se è vero quello…-
-Molte persone sono cattive, si mettono a parlare per invidia o perché non hanno niente di meglio da fare.-
Mentre stiamo parlando entra Marco, che imbronciato, si accosta alla porta e ci osserva nervoso
-Dai Enrico!-
Enrico lo osserva per poi tornare a guardare me, per poi tornare a osservare lui di nuovo.
-Si.. arrivo..-
Poi tornando a guardare me.
-Vieni con noi?-
Scuoto la testa in segno di negazione, non ho voglia di stare fuori al freddo.
-Ok.. sai che ci sarò sempre per te, chiama e arrivo-
Come mi dice sempre, di chiamarlo quando ho bisogno, e lui arriva subito da me.
Gli sorrido per ringraziarlo e cercando di dimenticare il motivo del mio essere pensierosa, mi preparo per uscire con gli amici.

Su una storia vera mi sono ispirata a creare questa nuova storia.... Al contrario dell'altra in cui attendo idee per scrivere, non sarà Usagi/Bunny la protagonista, ma Marta/Minako con personaggi dell'anime e personaggi nuovi.
Spero che vi possa incuriosire..
Fatemi sapere le vostre opinioni sia positive che negative =)
Larissa =)