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Autore: _ZivA_    22/01/2012    2 recensioni
"Ecco, ha alzato lo sguardo verso di me. Da quando C.I.Ray è partito per la sua missione lo fa spesso."
Tony riflette su quanto Ziva sia importante per lui.
Attenzione: spoiler 9x13
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  È lì, davanti a me, seduta alla sua scrivania. Gibbs le ha chiesto di analizzare i tabulati telefonici della vittima. È bellissima. I capelli le cadono morbidi sulle spalle e incorniciano il suo viso perfetto, tributo alla dolcezza, i suoi occhi, pozzi di petrolio che ricordano la sua terra d’origine, scorrono sullo schermo in cerca di qualcosa da riferire al capo, sulla fronte ha la tipica fossetta di quando è concentrata alla ricerca di qualcosa di nascosto. La infastidisce enormemente non capire le cose al volo, credo che punti molto sulle proprie abilità investigative per compensare il fatto che è l’unica donna a lavorare sul campo. Vuole affermarsi e a mio parere le viene benissimo.

Ecco, ha alzato lo sguardo verso di me. Da quando C.I.Ray è partito per la sua missione lo fa spesso. Credo che cerchi un’ancora a cui aggrapparsi. Il comportamento di quell’idiota le ricorda quello di suo padre e lei ci soffre tantissimo. Sì, non può essere altro che un idiota. La mattina, quando Ziva arriva in ufficio, posso notare i solchi che lasciano le lacrime versate la notte. Li vedo, comunque lei cerchi di nasconderli. Non dovrebbe soffrire, la mia piccola ninja. Dovrebbe essere sempre allegra, felice. Dovrebbe sempre avere sul viso quel sorriso luminoso che la contraddistingue, quel sorriso che illumina tutte le mie giornate. Inutile negare quel che provo per lei. Ogni giorno è una sfida continua per mantenere segreti i miei sentimenti, per non far capire quanto mi importi di lei. Ogni tanto mi illudo che lei possa provare qualcosa di simile per me, sogno una futuro insieme, una vita serena, una casa, dei bambini. Tutto questo invece sta per sfuggirmi.

Ray è tornato. Lei all’inizio ha cercato di evitarlo, mi aveva ridato speranza. Ma questo caso l’ha costretta a parlargli, a mettere da parte il suo orgoglio per un fine più alto. E lui ne ha approfittato. Si è scusato, ha detto che gli dispiace e ha cercato di farsi perdonare. Ziva me l’ha raccontato. Si è inginocchiato e le ha chiesto di sposarlo, l’infame. Mi ha tolto quel poco di felicità che mi restava, mi ha tolto i sogni che riempiono le mie notte da ormai molti anni, mi ha tolto la speranza, mi ha tolto il futuro. Adesso lei è confusa, non sa che fare. Le ho detto di buttarsi, di rischiare, di provare ad essere felice nonostante tutto. L’ho tacitamente implorata di restare, di scegliere me, di dare una speranza alla nostra storia che non esiste. Sono arrivato tardi e qualcuno s’è preso il mio amore, la donna che desidero più dell’aria.

Un momento. I suoi occhi sono cambiati. Non vi leggo più concentrazione, ma altro: sgomento, rabbia, delusione, amarezza. Si è alzata e mi guarda fisso negli occhi nella quale oscurità mi perdo ogni volta che il candido velo del suo sguardo scivola su di me. Adesso però mi fa quasi paura, ha la stessa espressione da assassina di quando è arrivata come killer del Mossad, di quando entrando in casa sua mi ha visto subito dopo che avevo ucciso Michael. Ma non ce l’ha con me. Con voce gelida, quasi provenisse dall’oltretomba mormora “È stato lui Tony. È stato lui”. E io capisco. Ray ha fatto il passo falso che aspettavo, il suo lavoro, che sembrava essere la sua religione, lo ha tradito. E Ziva può ancora essere mia.
  
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