Ed eccomi qua, la mattina dopo, a sperare che la notte orribile che ho appena passato non si rispecchi sul mio viso. Sento la mia famiglia giù in cucina, probabilmente stanno facendo colazione, e mi chiedo come mai mia madre non sia ancora venuta a chiamare. Allora mi ricordo del cartello che ho appeso la sera prima per evitare che qualcuno mi disturbasse mentre affrontavo il mio demone interiore. Esco cautamente dalla porta ed entro in bagno. Mi guardo allo specchio per valutare i danni. Occhiaie scure e profonde, una faccia spaventosamente pallida e tirata, occhi assonnati e tristi e capelli completamente sparati in aria. Ottimo. Mi lavo la faccia, sperando di toglierle almeno un po’ quell’aria da zombie, e cerco inutilmente di pettinarmi i capelli. Il risultato non è molto convincente, ma ho una fame tremenda e non voglio saltare la colazione. Torno in camera con l’intenzione di cambiarmi e vedo appena in tempo mio padre uscire di soppiatto con un aspetto decisamente peggiore del mio e correre in cucina. Rivederlo non fa che accrescere il mio malessere. Chissà che è entrato a fare in camera mia. Entro senza esitazioni e mi accorgo subito della busta bianca poggiata sulla scrivania. Probabilmente conterrà qualche nuovo progetto di scherzi, o qualcos’altro riguardante il negozio. La apro svogliatamente e rimango a bocca aperta. Non sono progetti di scherzi, ne fogli riguardanti il negozio. E’ una lettera. Una lettera di mio padre. Per me. Ed intendo proprio dire per ME. Non per Fred weasley, suo gemello scomparso. Non per il signorino Weasley, co-propietario di un negozio di scherzi. E’ una lettera per Fred Weasley Junior, figlio di George ed Angelina Weasley e fratello di Roxanne. Una lettera di un padre a un figlio. Comincio a leggerla. Anche qua, come ieri sera, non saprei esattamante spiegare le emozioni che provai. Alcune frasi mi fecero piangere, altre ridere, altre arrabbiare e altre ancora commuovere. Non so dire come mi sentii dopo averla finita di leggere. So solo che, quando alzai gli occhi e vidi mio padre che mi fissava piangendo sulla mia porta, gli corsi incontro e lo abbracciai. Lo abbracciai e finalmente mi sentii al sicuro, amato e desiderato. Sentii che finalmente avrei potuto iniziare la mia vita.
PER FRED
Ciao Fred.