Essere una Mezzosangue è una faticaccia
Prologo
Giusto per capirci qualcosa
Avevo sempre pensato che la musica mi desse un'energia che neanche l'ambrosia riusciva a darmi.
Una specie di scossa elettrica che sembrava fare pesare meno la spada, scottare meno il sole e muovere più velocemente i piedi.
Quando ero più piccola mi ero iscritta a un corso di danza ma ero stata espulsa dopo che, mentre ero da sola nello spogliatoio, uno scomparto di armadietti aveva preso fuoco.
Poi a dodici anni mia mamma mi aveva rivelato la mia vera natura.
Avevo scoperto di essere una Semidea.
Mi aveva mandata al Campo Mezzosangue.
Da allora non ero praticamente più uscita da lì.
Il Campo è il posto più bello per un Semidio.
È il tuo mondo.
Eppure il mio diciassettesimo compleanno si stava avvicinando sempre di più e l'ultima volta che ero uscita era stato quando mamma si era risposata. Circa quattro anni prima.
Sono cresciuta al Campo, per me sentire parlare di Minotauri e Dèi è una cosa normale, ma forse dovrei cominciare dal principio.
***
Per una bambina di dodici anni appena compiuti, il mondo è ancora tutto da esplorare.
Ero ancora piccola e non presi troppo male il fatto di essere figlia di un Dio Greco.
Ok.
Diciamo che ero passata dalla fase 'Mamma, non credo più alle favole.' a quella 'Ok. Tutto questo è impossibile!', per poi passare a quella di 'Che figata! Sono figlia di un Dio leggendario!'.
Poi tutto era tornato normale.
La mia vita aveva ripreso normalmente anche se avevo dovuto abbandonare mia madre e andare a vivere con un mezzo cavallo e dei ragazzini come me, che di speciale avevano solo il fatto di avere sangue divino nelle vene.
Le giornate si scandivano in lezioni per imparare a difendersi e ad attaccare.
Avevo sempre amato quelle lezioni, anche se la cosa che preferivo più di tutto era combattere nell'arena in solitario sotto un sole che spacca le pietre mentre canticchio una canzone a mezza voce, distruggendo tutti i manichini disponibili.
Bene, a questo punto voi vi dovreste chiedere chi sono io.
Semplice.
Io sono Camille Davis.
Figlia di Ares.
Angolo dell'Autrice.
OK.
Mi ero ripromessa di non iniziare mai una long quando ne sto facendo un'atra.
Ma per vostra (s)fortuna, credo di essere impazzita e ecco cosa è venuto fuori.
E' solo il prologo quindi è corto ma i prossimi capitoli saranno più lughi.
Non ho mai scritto di Percy & Co.
E non so neanche a chi sto parlando.
Spero solo che vi piaccia.
Grazie in anticipo a chiunque recensisca.
Un bacio,
Alice