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Autore: Akira_chan    22/01/2012    4 recensioni
Provò ad allontanarsi, retrocedendo la schiena, ma Kurt allacciò entrambe le braccia dietro la nuca del ragazzo più grande, con il naso sempre appiccicato al suo collo.
“Fatina, sto per arrabbiarmi sul serio… Staccati! Ora!”
“Non sei mai stato convincente con le minacce…” rispose placido Kurt.
“Cavolate! Solo perché tu non ascolti mai nessuno: fai sempre di testa tua, dannazione!” disse quello, prendendo Kurt per le spalle e scostandolo bruscamente una volta per tutte.
“Ma insomma!” il ragazzo più esile portò le mani sui fianchi, squadrandolo con leggero astio “Qual è il problema? Siamo soli, quindi non ci vede nessuno e in più sono stanco. Cosa ti dà fastidio del farmi tenere il naso sul colletto della tua felpa?”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Dave/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                          Profumo

 

 

 

 

 

“Piantala! Ma che diamine ti prende? Hai le ovaie in subbuglio?”

“Quante storie… Cinque minuti, scimmione, promesso. E’ scientificamente provato che non muori.”

“Col cavolo! Levati!”

Provò ad allontanarsi, retrocedendo la schiena, ma Kurt allacciò entrambe le braccia dietro la nuca del ragazzo più grande, con il naso sempre appiccicato al suo collo.

“Fatina, sto per arrabbiarmi sul serio… Staccati! Ora!”

“Non sei mai stato convincente con le minacce…” rispose placido Kurt.

“Cavolate! Solo perché tu non ascolti mai nessuno: fai sempre di testa tua, dannazione!” disse quello, prendendo Kurt per le spalle e scostandolo bruscamente una volta per tutte.

“Ma insomma!” il ragazzo più esile portò le mani sui fianchi, squadrandolo con leggero astio “Qual è il problema? Siamo soli, quindi non ci vede nessuno e in più sono stanco. Cosa ti dà fastidio del farmi tenere il naso sul colletto della tua felpa?”

Dave sgranò gli occhi e una leggera ombra di porpora colorò guance e punta delle orecchie.

“E me lo chiedi? Assomigli ad un cane quando fai così…” rispose burbero, voltando la testa e facendo scattare le braccia in aria, esasperato.

Dita delicate si posarono sul suo petto ampio con eleganza e poi, di colpo, fecero una pressione tanto forte da far oscillare quel gorilla di quasi 80 chili.

“Io posso fare ciò che mi piace, col ragazzo che mi piace e che si suppone ricambi i miei sentimenti. Quindi puoi scegliere: vuoi essere quel ragazzo oppure no? La questione è semplice. Divertiti a far lavorare quei poveri neuroni atrofizzati!”

“Sei assurda, Fatina!”

“E mi ami anche per questo.”

Entrambi sorrisero.

Kurt si avvicinò lentamente a Dave e posò il capo, imperterrito, nuovamente tra la clavicola e il collo dell’altro, stringendo i bordi della sua Letterman tra le mani.

Inspirò forte.

“Ma si può sapere cosa ci trovi di così piacevole nell’annusarmi come un segugio o un qualche maniaco?”

“Come se non lo sapessi!”

“Uhm… A dir la verità non ho proprio idea di cosa ti passi per la testa, o le ovaie, quando fai così!”

Kurt non dischiuse gli occhi, né si spostò, lo schiaffeggiò solamente sul petto.

Poi, gli premette le labbra sul collo, facendo venire all’altro ragazzo piccoli brividi lungo la schiena.

“Mi fa sentire bene…” rispose sospirando e inalando ancora un po’ del profumo di Dave.

“Tutto qui?”

L’impazienza e l’irritazione erano palpabili nel tono di voce del ragazzo.

“Questa spiegazione ti basterà. E’ la mia vendetta per aver tirato fuori quella battuta orrenda sulle ovaie poco fa’, se ti fosse sfuggito.”

“Come vuoi…” 

E tutto ad un tratto quel collo e quella spalla svanirono da sotto la guancia di Kurt, che si ritrovò a barcollare per pochi attimi nel parcheggio della scuola.

Dave fece per aprire la portiera della sua jeep, ma qualcosa lo fermò in tempo.

“Mi ricordo di te.” sentì dire alle sue spalle.

Si voltò e vide il controtenore incrociare le braccia sul petto e alzare gli occhi al cielo.

“Cosa?” 

Dave parve non capire istantaneamente le parole del compagno, viste quante volte le sue palpebre sbatterono in un secondo.

“Lo faccio per ricordarmi di te. E se inalo spesso il tuo profumo durante un tot di tempo, magari ho anche l’impressione di averti sempre con me.”

Dave continuò a guardarlo con un’espressione indecifrabile, aspettando che Kurt finisse di parlare.

“Quando ero piccolo e avevo qualche incubo, mia madre mi prendeva in braccio e mi diceva di annusare il suo odore. Mi chiedeva se ero in grado di ricordarmelo, anche se mi allontanavo da lei. Ovviamente lo avrei riconosciuto in mezzo ad una folla di donne ad una svendita di McQueen!” ridacchiò lievemente e i suoi occhi diventarono nostalgici immediatamente. “Allora lei mi diceva che se chiudevo gli occhi e cercavo di ricordare il suo profumo, allora avrei avuto la forza di affrontare i miei incubi da solo, con l’illusione di averla accanto anche quando non sarebbe stata fisicamente presente. Saremmo stati insieme per sempre, diceva.” Un sorriso triste affiorò sulle labbra di Kurt. 

“E’ la cosa che ricordo meglio di mia madre: il suo profumo.”

Si strinse ancora di più nelle spalle e abbassò il capo, imbarazzato per quella confessione così intima.

Qualcosa di incredibilmente caldo e morbido, all’improvviso, gli cinse le spalle.

Gli occhioni azzurri di Kurt osservarono prima la Letterman di Dave sulle sue spalle, come se fosse una coperta fatta di arcobaleni e poi lasciò che si posassero sulle iridi del giocatore di football più dorate del solito.

Preso alla sprovvista da quei pezzi di cielo, iniziò a grattarsi la nuca, imbarazzato.

“Così non mi seccherai più. Puoi tenerla. Penso puzzi abbastanza.” sussurrò, completamente rosso per la vergogna.

Kurt iniziò ad infilarsela e poi prese un lembo del colletto e se lo premette vicino al naso.

Chiuse gli occhi, come estasiato e un lieve rossore comparve sulle sue guance.

“Non è Chanel n°5 e probabilmente ora mi prenderei a schiaffi da solo per quello che sto per dire, ma… niente regge il confronto col tuo profumo!”

E i suoi occhi azzurri furono l’ultima cosa che Dave vide prima di ritrovarsi due mani delicate sulle guance e labbra morbide premute sulle sue in un bacio dolce, ma intenso, con il profumo di Kurt impresso nei suoi polmoni a vita… 

E forse anche oltre quella.

 

 

 

                                                                                                                                   

 

 

 

Akira’s speaking here

 

Salve miei cari!

Come state?

Un po’ peggio ora che sapete che rimarrò in circolazione ancora per molto, vero? 

Be’, penso che mi dovrebbe dispiacere, ma fino a quando non mi manderete palesemente a quel paese, continuerò a pubblicare shot e altre storie.

Questa, nella fattispecie, è una shot abbastanza vecchia, che scrissi in un periodo in cui il profumo del mio ex mi faceva impazzire e così, prendendo sempre ispirazione dalla mia vita, ho deciso di scriverla.

Per essere, poi, precisi, il fatto che annusi le persone che amo è una mia caratteristica e anche quando mi guardano in modo strano (cosa del tutto comprensibile) io continuo imperterrita.

#she’s weiiiiiiiiiiiiiiird#

-La domanda “Ma si può sapere cosa ci trovi di così piacevole nell’annusarmi come un segugio o un qualche maniaco?” è molto simile ad una frase che uscì dalle labbra di una mia amica in una vacanza in Irlanda: “Mi sembri un cane o un maniaco quando fai così. Spostati! E smettila, oh! Mi fa impressione.” Perciò, grazie Saretta! Se riceverò delle recensioni per questa storia lo dovrò soprattutto a te.

-Io riconoscerei a distanza il profumo di qualcuno, in particolar modo quello dei miei genitori. Mi sembrava molto dolce far dire questa cosa a Kurt.

-Scusa Mirokia, se l’ho pubblicata e betata da sola, ma non ho resistito. Sto festeggiando così perché un esame l’hanno spostato al 30 di Gennaio, quindi… Viva me e la mia settimanella in più! 

A presto, ciccini. 

Arriveranno presto altre storie vecchie e forse sto mettendo in cantiere una long e una Seblaine ancora da scrivere.

Commentate se vi va! E grazie!

 

   
 
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