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Autore: MissysP    22/01/2012    1 recensioni
Un giorno alle terme per rilassarsi è quel che serve a Sakura. Ed è proprio in questo posto che la povera Sakura dovrà affrontare un'altra prova stancante. Però, non tutti i mali vengono a nuocere e anche una situazione imbarazzante e seccante si può rivelare una scoperta. Una scommessa fra due amici si può rivelare il motore di un piano superiore e portare ad un lieto fine una storia.
[Tratto dalla storia| "Sasuke..." balbettò la ragazza, confusa da quel suo comportamento. Sasuke ridacchiò, mentre lentamente le toglieva le mutandine. Poi, con delicatezza, mise una sua mano fra i capelli rosa di lei e li tirò, costringendola a secondare il suo volere. (...) Presa da un impeto di passione, si aggrappò meglio alle spalle del ragazzo, però come tutto era iniziato tutto era finito. Sasuke aveva interrotto il loro contatto, costringendola a ritornare alla realtà. (...) "Non sono bravo a parole" borbottò, arrossendo e distogliendo lo sguardo. Sakura rimase immobile, aspettandosi da un momento all’altro che il vero Sasuke la scoprisse con un clone. Ciò non avvenne e Sakura abbassò lo sguardo. Si sentiva presa in giro ancora una volta. E, ancora una volta, Sasuke le prese il mento e la ribaciò. ]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dream

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Poggiata contro la parete rocciosa delle terme. Tirò un profondo sospiro di sollievo quando sentì la sua pelle fredda venire a contatto con l’acqua calda. La sua pelle fu percossa dai brividi, lungo tutta la schiena. Rovesciò la testa all’indietro e chiuse gli occhi e lasciò vagare libera la mente. Quella era stata una settimana pesante e quel bagno ristoratore le serviva proprio. Sembravano che le missioni non volessero finire e i suoi turni all’ospedale erano immensi. Non riusciva nemmeno e dormire per intero una notte e appena chiudeva gli occhi qualcuno la risvegliava per rispedirla al suo lavoro.
L’acqua attorno a lei oscillò, facendole comprendere che qualcuno era appena entrato. Svogliatamente e pronta a strapparli la pelle dal corpo. Quando i suoi occhi verdi si specchiarono in quelli color perla dell’amica, non poté che calmarsi. Hinata le sorrise dolcemente e si sedette al suo fianco, con l’asciugamano ben stretto al petto. Sakura rispose al sorriso e si rilassò nuovamente. L’aria umida e calda la riscaldava e sentiva le sue guancie calde e il sangue le pulsava. I suoi nervi si sciolsero, trovava rilassante quel bagno. Avevano avuto una buona idea a prendersi un giorno libero e dimenticarsi di tutti i problemi che li assillavano.
<< E’ proprio un posto meraviglioso, non trovi? >> domandò Hinata, adagiandosi contro la parete rocciosa. Sakura sospirò e poi annuì, concordando con la dichiarazione della mora. Restarono in silenzio. L’acqua che gocciolava sulla superficie dell’acqua.
<< E le altre? >> domandò Sakura, giusto per riempire il silenzio che si era creato. Non le piaceva ignorare le altre persone oppure essere ignorata e quindi trovava necessario riempire quel vuoto di rumori che si era venuto a creare. Sollevò di poco una palpebra, quel che bastava per osservare la ragazza di nascosto. Hinata aveva il volto nascosto sotto la sua frangia e i capelli impedivano a Sakura di scorgerla. Con eleganza, la moretta, sollevò una mano e portò dietro le orecchie i ciuffi che erano scappati alla coda di cavallo che si era fatta. Sakura provava invidia nei confronti di quella ragazza timida, gentile e simpatica. Al contrario di Sakura, Hinata non perdeva facilmente la calma e non era soggetta a cambiamenti di personalità e, soprattutto, non sfoderava la sua micidiale forza verso il genere maschile ed in particolar modo nei confronti di Naruto. Eppure la reputava una buona amica, era sempre disposta ad aiutarla e a mettersi da parte quando occorreva, perché Sakura non riusciva a fare lo stesso?
<< Ino si è chiusa in camera con Sai, ha esclamato qualcosa sul fatto che non potevano mai stare insieme e adesso vogliono ‘recuperare’. Neji e Ten sono ad allenarsi e Temari sta obbligando il povero Shikamaru ad accompagnarla in giro per le terme >> rispose Hinata, alzando lo sguardo verso l’alto. Il cielo era arancione e il sole stava tramontando, e l’aria non si raffreddava. Percepiva sempre quell’umidità che gli faceva appiccicare i capelli alla fronte e al viso. Sakura richiuse l’occhio e sospirò sconsolata. Ah, si era pure dimenticata che al contrario di Hinata, e come di tutte le sue amiche, lei era ancora l’unica ragazza single di tutto il gruppo. Non per sua scelta, lei ancora spasimava per quel ragazzo tenebroso e taciturno; ma lui al contrario sembrava stare bene così, da solo. Sakura sospirò ancora, scuotendo la testa rassegnata. Forse avrebbe accettato l’invito insistente di Lee, magari si sarebbe rivelato un ragazzo dolce e simpatico.
<< Oh, cavoli mi stavo per dimenticare... >> mormorò Hinata, raddrizzandosi improvvisamente. L’acqua oscillò, increspandosi contro il corpo di Sakura. La ragazza riaprì gli occhi e si voltò in direzione della mora. La guardò confusa.
<< Cosa succede? >> domandò Sakura. Hinata si alzò, coprendosi meglio con l’asciugamano, che a stento nascondeva le sue forme fin troppo generose. Sakura strinse automaticamente il proprio asciugamano attorno al suo corpo, notando che lei in confronto era una tavola da surf. Aggrottò le sopracciglia contrariata da quell’osservazione e sprofondò maggiormente nell’acqua calda, nella speranza che nessuno notasse la differenza. Al di là della palizzata di legno si sentirono delle risatine e un ringhio di disapprovazione. Sakura si voltò incuriosita e subito sentì dei sibili inspiegati. Hinata uscì dalla piscina e si diresse verso l’uscita, volandosi verso di lei e le sorrise.
<< Nulla di importante, però, non vorrei che Naruto si lamentasse nel caso non avesse più mutande da mettere! >> esclamò, alzando la voce, senza motivo, verso la fine. Sakura sentì altre risatine e un mugugno di disapprovazione e si voltò un’altra volta. Altri sibili e poi ritornò il silenzio. Hinata la salutò e poi la lasciò da sola. Ritornò a godersi quel momento di silenzio da sola.
Non passò molto tempo, però, e di nuovo l’acqua si increspò contro di lei. Sakura sbuffò contrariata e si raddrizzò, aprendo gli occhi. Nemmeno nel suo giorno libero poteva stare tranquilla? Si guardò attorno, questa volta nessuno si sarebbe salvata dalla sua ira e dai suoi pugni. Però, non vide nessuno. Si raddrizzò e incominciò a passeggiare per la piscina. Magari si sarebbe calmata. L’acqua limpida le permetteva di vedere il fondale della piscina e più avanti a lei vide una macchia nera. Incuriosita si avvicinò. Quella stessa macchia si mosse verso di lei, così Sakura si fermò. Strizzò gli occhi, cercando di capire di che cosa si trattasse. E come un fulmine, la macchia nera saltò verso di lei. Sakura sgranò gli occhi verdi e si specchiò n un paio di occhi neri come la pece. Quegli stessi occhi che sognava ogni notte e che non la lasciavano dormire sogni tranquilli. Ogni notte un sogno diverso in cui lei si ritrovava faccia a faccia con il proprietario di quegli occhi.
Sakura aveva la bocca aperta, non respirava neppure. Sentì le sue gambe tremarle e sentì brividi gelati percorrerle la schiena, nonostante il caldo. Sakura era rimasta paralizzata e il suo cervello si era spento. Non aveva idea di che cosa fare. Temeva che se avesse sbattuto le palpebre quel sogno mozzafiato sarebbe scomparso. Alla fine cedette all’impulso di chiudere gli occhi per una frazione di secondo, un secondo che le sembrò durare una vita intera. Quando li riaprì lui era ancora là, ad osservarla intensamente. Il suo volto era percorso dalle goccioline d’acqua, che sembravano diamanti. I capelli neri erano appiccicati alla fronte e gli conferivano un’aria da bambino. L’acqua continuava a scivolargli lungo tutto il petto, fino a ritornare a confondersi con la massa liquida della piscina. Gli occhi verdi della ragazza seguivano quelle goccioline scendere verso il basso e sentì le guancie andare a fuoco quando vide che sotto non c’era nulla a coprirlo. Sakura ritornò a fissarlo negli occhi con fretta, per non sembrare inopportuna. Sasuke sorrise divertito da quella sua reazione e Sakura arrossì ancora di più. Sasuke sollevò la mano bianca verso d lei, le sfiorò il viso con i polpastrelli e poi le portò dietro un orecchio i ciuffi ribelli color rosa che le intralciavano la visuale. Sakura assistette a quel gesto con estremo stupore, non credeva assolutamente  ai suoi occhi. Sì, decisamente si era addormentata sul bordo della piscina e adesso stava sognando. Sasuke Uchiha non era veramente là, davanti a lei.
Quando percepì il calore della mano calda del ragazzo temette di sciogliersi, di diventare un tutt’uno con l’acqua. Il viso del ragazzo si avvicinò al suo e gli occhi penetranti del ragazzo non smettevano di guardarla. Sentiva le sue mani calde percorrerle il suo corpo tremante, in preda ai brividi di piacere. Si sentiva andare a fuoco e posò una sua mano sul petto del ragazzo. Si era avvicinato troppo a lei e quella vicinanza rischiava a farla scoppiare. Il suo autocontrollo rischiava di annullarsi e far uscire la tigre che c’era in lei. Gli artigli erano già sfoderati, conficcati nella schiena del ragazzo, mentre l’altra mano, tremante, riusciva a mala pena a reggere l’asciugamano. Le mani di Sasuke percorsero le sue spalle, scendendo sempre più in basso, fino ad arrivare alle cosce. Quelle stesse mani si infilarono sotto l’asciugamano della ragazza, arrivando fino alle mutandine. Sakura alzò gli occhi al cielo, mentre si appoggiava di più al peto del ragazzo. Sasuke abbassò il viso, sfiorò la clavicola con le labbra fino a baciare la sua pelle bianca. I bacia lasciati dal Sasuke erano bollenti e piacevoli. Sakura trattenne il respiro. Si appoggiò del tutto contro il petto di Sasuke e lo abbracciò, mettendosi sulla punta dei piedi. Sasuke la tirò su, in questo modo l’asciugamano che copriva al ragazza scivolò nell’acqua, ma a Sakura non interessava. Essere fra le braccia del suo sogno proibito era incredibile, stupendo e meraviglioso. Le sembrava di essere in paradiso.
<< Sasuke... >> balbettò la ragazza, confusa da quel suo comportamento. Sasuke ridacchiò, mentre lentamente le toglieva le mutandine. Poi, con delicatezza, mise una sua mano fra i capelli rosa di lei e li tirò, costringendola a secondare il suo volere. Il volto della ragazza era un miscuglio di emozioni che facevano comprendere il tumulto che si agitava dentro di lei. Sasuke si chinò su di lei e s’impossessò delle sue labbra. Le leccò e le mordicchiò e poi chiese il permesso alla ragazza di esplorare l’interno della sua bocca. Un permesso che la ragazza non gli rifiutò, anzi. Presa da un impeto di passione, si aggrappò meglio alle spalle del ragazzo, però come tutto era iniziato tutto era finito. Sasuke aveva interrotto il loro contatto, costringendola a ritornare alla realtà. Per non cadere nell’acqua, Sakura si rimise sulle sue gambe tremanti e per poco non cadde e Sasuke si mise davanti a lei, come a volerla proteggere. Sakura lo guardò confusa e poi guardò davanti a lei. In piedi, avvolti in asciugamani, c’erano tutti i loro amici che li guardavano divertiti dalla situazione. Sakura si nascose dietro l’ampia schiena del ragazzo, arrossendo senza limite, proprio come Hinata. Sul volto di ogni ragazzo era presente un ghigno di derisione, nei confronti dell’amico che proteggeva la ragazza. Sakura si guardò attorno e raccolse con velocità il suo asciugamano e si coprì immediatamente.
<< Scusate, abbiamo interrotto qualcosa? >> domandò maliziosa Ino, guardando l’amica con uno sguardo da chi la sapeva lunga. La bionda alternava il suo sguardo da Sakura a Sasuke, facendo arrossire sempre di più l’amica.
<< E dai Ino! >> la rimproverò dolcemente la ragazza, arpionata al braccio di Neji. TenTen guardava con divertimento Ino, scuotendo la testa con fare rassegnato. Temari al suo fianco aveva le mani portate ai fianchi e guardava Shikamaru e la sua espressione equivaleva alla frase “Perché non ti fai travolgere dalla passione anche tu?” e Shikamaru sbuffava rassegnato, con la sua solita faccia annoiata. Sasuke e Naruto si guardavano fissi negli occhi e solamente loro due sapevano che cosa significavano. Sakura continuava a nascondersi dietro il moro.
<< C-che cosa succede? >> domandò con incertezza Sakura. Si vergognava nell’alzare gli occhi, non voleva vedere i suoi amici in faccia temendo un loro giudizio. Forse, temeva di scoprire anche il motivo del comportamento di Sasuke, però voleva illudersi. Hinata sembrava l’unica a essere dispiaciuta per lei e questo non faceva altro che accrescere i dubbi della ragazza. Sasuke la guardava di sottecchi, ma sospirando alzò la mano in cui, ancora, teneva le sue mutandine. Sakura lo guardò con confusione e poi quando sentì i ragazzi esclamare giudizi di congratulazioni e frasi simili, Sakura si bloccò. Sentiva un grosso macigno sul suo cuore, voleva scappare in quel momento. Voleva essere lontano da tutto e da tutti. Lei avrebbe voluto sprofondare nell’acqua e non vedere più la luce. Sentiva il suo cuore infranto, spezzato da quello stesso ragazzo cui aveva deciso di regalarlo. Sasuke la guarda, nel suo sguardo non si leggeva nessuna emozione e Sakura non voleva guardarlo in viso.
<< Complimenti Sasuke! Hai vinto a quanto pare... >> ghignò Sai, con il suo solito sorriso poco rassicurante. Nessuno replicò a quell’intervento agghiacciante, tranne la sua ragazza che rideva spensierata. Nessuno comprendeva come Ino riuscisse trovarci qualcosa di ‘affascinante’ in quel ragazzo così taciturno e ambiguo. Sakura alzò il volto e schiacciò con il suo sguardo Sasuke, che ricambiava. Aprì la bocca per parlare, ma da essa non uscì nessuno. Allora Sakura guardò Hinata, sicura che avrebbe ricevuto una risposta. Però, anche Hinata distolse lo sguardo e lo puntò verso il proprio fidanzato. Naruto guardò la propria migliore amica.
<< Abbiamo fatto una scommessa, io e Sasuke... >> mormorò il biondino. I suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli verdi di lei e dentro di essi si vedevano l’incredulità e rabbia. Si sentiva un oggetto senza valore, che serviva per far divertire dei ragazzi troppo immaturi. Sakura uscì da dietro il suo nascondiglio e strinse i pugni. Sasuke la seguì e uscirono dalla piscina insieme. Naruto la guardava, aspettandosi la sua reazione. Certo ne aveva un po’ paura, perché temeva di aver esagerato e conoscendo l’amica avrebbe usato la sua micidiale forza per vendicarsi. Sakura chiuse gli occhi e quando li riaprì dentro di essi, c’era una fiamma che ardeva. Naruto deglutì, spaventato. Sakura prese per l’orecchio sia Naruto sia Sasuke e li fece scontrare. Fece in modo che le loro teste fossero ben a contatto e poi li scaraventò verso l’alto e quando ritornarono a una velocità incredibile verso la giovane, lei aprì bene la mano e li schiaffeggiò bene entrambi, buttandoli in acqua. Poi a grandi passi si voltò verso il gruppo di ragazzi, che spaventati si spostarono di lato per lasciarla passare, impauriti all’idea di scontrarsi contro la sua ira.
Sakura a grandi passi si diresse nella sua camera e si buttò a peso morto sul letto, soffocando la faccia nel cuscino e sospirò, troppo distrutta per piangere. Non ne aveva nemmeno voglia. Forse aveva perso troppo tempo dietro un ragazzo che non l’avrebbe mai vista; per lui sarebbe stata solamente un’ottima amica e una compagna di team, null’altro. Si voltò, osservando il soffitto e decise di uscire, di fare una passeggiata in riva alla spiaggia. Si rimise in piedi e si mise il costume. Sgattaiolò fuori dalla sua stanza, facendo attenzione a non farsi vedere dagli altri.
 
Il sole era a pelo dell’acqua e le onde si incresparono. I gabbiani volavano alto nel cielo e le nuvole erano tinte di quel colore violetto, tendente al blu. Nel cielo si vedevano le prime stelle, ma non c’era traccia della luna. Sakura passeggiava svogliatamente, con le mani incrociate dietro la schiena e sollevava le gambe più del dovuto. I suoi capelli corti legati in due codini sbarazzini e alcuni ciuffi erano fuggiti agli elastici. I suoi occhi tristi si guardavano attorno senza nemmeno accorgersi del paesaggio. Le terme si trovavano in riva al mare e il paesaggio era molto spettacolare. Le palme, gli arbusti e i cespugli che coprivano la spiaggia dalla giungla. Sakura guardava quella giungla alla luce del tramonto, vedeva la sua ombra allungarsi verso il buio degli alberi. E quella sua stessa ombra era inghiottita fra quelle degli alberi. Sospirando sommessamente, chiuse gli occhi. Si beò del venticello che le rinfrescava la pelle. Si sentiva bollire e non sapeva se era per la rabbia, per il sole o per l’acqua calda della piscina. Pensare, in quel momento, non ne aveva proprio voglia. Voleva spegnare il suo cervello e dimenticarsi della stupida scommessa di quei due idioti del suo team.
Due mani grandi e calde le cinsero i fianchi. Sakura sussultò dallo spavento, impreparata a quell’interruzione dei suoi pensieri. Si voltò di scatto, pronta a scatenare tutta la sua ira su quell’intruso. Però, fu interrotta da due occhi neri che conosceva molto bene. Rimase immobile e a bocca aperta. Non si sarebbe aspettata di vederlo lì, a cingerle i fianchi. La vittoria della scommessa che aveva fatto poco prima con Naruto gli ritornò in mente, riaccendendo quella fiamma di rabbia. Con i palmi aperti spinse Sasuke, costringendolo ad arretrare e lo stesso lo fece lei. Mise più distanza fra loro, per impedirle di cedere, di perdonarlo e a convivere con un cuore spezzato per sempre.
Sasuke si limitava a guardarla, compiendo qualche passo in avanti, mentre Sakura indietreggiava. Fra i due c’era silenzio assoluto, con il solo contatto visivo. Sakura indietreggiava sempre di più, fino a ritrovarsi con le spalle contro il muro. Non propriamente. Aveva le spalle contro il tronco di un albero e Sakura imprecò mentalmente. Non distolse lo sguardo dal ragazzo davanti a lei e quando Sasuke fu troppo vicino, Sakura scattò di lato e incominciò a correre nella foresta, nella speranza di essere lasciata in pace. E fu in quel momento che le lacrime incominciarono a scenderle lungo il viso. La vista si offuscò, ma grazie ai suoi sensi di ninja, fu facile correre fra gli alberi ed evitarli. Correva come una matta, senza fermarsi e senza voltarsi indietro. Lo sapeva che lui era dietro di lei, percepiva la sua presenza. Cercò di correre più veloce, di lasciarlo indietro e di nascondersi da quel ragazzo insensibile. Lo sapeva, però, che lui era più forte e veloce di lei e quindi non aveva scampo. Sentì una mano afferrarla per il polso, costringendola a fermarsi e a farla voltare verso di lui. Sakura si scontrò contro il suo petto. Sasuke la bloccò fra le sue braccia, tenendola ferma. Sakura, però, non accettava quella situazione e si divincolava fra le sue braccia. Cercava di allontanarsi e di fare chiarezza nella sua mente già troppo confusa.
<< Perché? Lasciami e dimmi il perché! >> esclamò, urlando. Chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime le bagnassero il viso e il petto del ragazzo. Strinse i pugni e si abbandonò contro di lui. Caddero in ginocchio e abbracciati. Sasuke rimase in silenzio, aspettando che Sakura si calmasse, che i singhiozzi sparissero. Sakura, invece, rimaneva in attesa. Un’attesa che la snervava e che la distruggeva. Perché non parlava? Che esortazione gli serviva per parlare. Lo avrebbe ascoltato, avrebbe indurito il cuore e poi se ne sarebbe andata, lasciandolo lì da solo. Era questo, quello che si meritava. Contro ogni aspettativa della ragazza, Sasuke gli prese il volto fra le mani e la baciò. Un bacio dolce, gentile che spiazzò Sakura. Con gli occhi sgranati osservava il volto del ragazzo. Lui aveva chiuso gli occhi e lentamente lo fece anche lei. Il suo cuore al posto d’indurirsi si sciolse, battendo più forte. Era il secondo bacio che riceveva dal ragazzo che aveva sempre amato, nello stesso giorno. Forse era veramente un sogno o incubo. Tutto dipendeva da come sarebbe finita. Lentamente sciolsero il loro abbraccio e si osservarono negli occhi. Verde nel nero. Sakura rimase senza parole. Guardava il ragazzo, non sapendo che cosa dire.
<< Non sono mai stato bravo a parole >> borbottò, arrossendo e distogliendo lo sguardo. Sakura rimase immobile, aspettandosi da un momento all’altro che il vero Sasuke la scoprisse con un clone. Ciò non avvenne e Sakura abbassò lo sguardo. Si sentiva presa in giro ancora una volta. E, ancora una volta, Sasuke le prese il mento e la ribaciò.
 
Mano nella mano passeggiavano insieme. Sakura sorrideva soddisfatta e felice. Non poteva credere che il suo sogno si fosse realizzato, quasi credeva che presto si sarebbe svegliata scoprendo che non era la realtà. Sasuke guardava la ragazza, felice, e sorrideva a sua volta.
Da dietro dei cespugli un gruppo di ragazzi li osservava, cercando di non farsi scoprire. Naruto ancora si lamentava per il dolore che accusava alla guancia e Hinata cercava di fargli passare il dolore accarezzandogli la guancia. Gli altri, invece, lo minacciavano con occhiatacce e tappandogli la bocca in qualche modo. Era proprio ora che quei due si accorgessero di amarsi. Almeno non li avrebbero più importunati con i loro problemi d’amore.





Angolo autrice
In verità non c'è molto da dire... Guardando fra le sotrie scritte ho notato che mi concentro sempre sulla coppia NaruHina e poco sulla SasuSaku. Quindi questa è una storia tanto per cambiare incentrata su quei due testardi.
Quei due sono fatto proprio l'una per l'altro... Mah... L'ispirazione mi è venuta mentre navigavo per internet e mi è capitato di scorrere un'immagine troppo divertente, così ho deciso di scriverci sopra una storia, anche se si distacca dalla fonte d'ispirazione ^^
Comuqnue spero che la stora vi possa piacere xD Lasciatemi qualche commentino ^^
  
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