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Autore: Valeaf    22/01/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima FanFiction che scrivo. Spero vi piaccia!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo stavo cercando. Dean. Dove si era cacciato questa volta? Sapeva che ero io la ragazza-angelo? Sapeva che l'unica cosa che desideravo in quel momento era lui?
Guardarlo dall'alto non mi bastava. Volevo toccare le sue labbra. Le sue guance. Le sue muscolose spalle. Volevo lui.
Non potevo sopportare di vederlo con Lisa. Era una tortura per me. Non aspettavo altro che Sam uscisse dalla gabbia di Lucifero per rivedere Dean cacciare mostri come solo lui sapeva fare. Però avere una famiglia normale, una moglie e un figlio lo faceva stare bene. Lo faceva stare felice. Ed io non volevo nient'altro che questo: vederlo sorridere.
Mi teletrasportai ovunque -l'unico potere da angelo che sapevo usare-. Detroit, Colombus, Kansas City. Andai perfino in Messico, ma niente. Era introvabile. Pensai che forse Sam e Dean erano nascosti dagli angeli. Forse avevano segni enochiani marchiati sulle costole. Ma, se era così, come faceva Castiel a vederli, sentirli e sopratutto trovarli quando avevano di bisogno? Io e Castiel non avevamo lo stesso sangue. Lui era un angelo a tutti gli effetti. Io no. Io sono nata umana, ma diventai un angelo. Non ricordo come successe. Ricordo sono una luce bianca e un rumore assordante ed ero in Paradiso. Castiel mi aiutò a muovermi meglio “nell'alto dei cieli”. Se i Winchester erano marchiati alle costole e Castiel poteva vederli allora quei segni erano per non farli trovare a me? O per non farli trovare ai demoni? Se Dean era nascosto da me, era nascosto molto bene.
L'unica persona che potevo trovare e che, come me, stava cercando Dean non poteva essere altro che Sam. Lui sì che sapevo dove si trovava. Buffalo.
Mi trovai davanti al motel dove sostava Sam. Feci un giro su me stessa per controllare il posto. Non c'era nessuno. Solo la Chevy Impala che Dean amava tanto. Vidi un'ombra dietro la tenda della finestra e solo in quel momento ricordai perché ero lì.
Mi avviai verso la porta a passi lenti. Avevo fretta. Fretta di trovare Dean, di dirgli quanto era importante per me. E se dice che sei pazza, che gli uomini-angelo non esistono. Se ti uccide. Non mancavano mai le voci nella mia testa.
Potevo teletrasportarmi dentro ma sapevo bene cosa avrebbe fatto Sam non appena mi avrebbe vista. Uccidermi. Avere una ragazza sciocca che non sapeva usare né i suoi poteri e neanche una pistola per un braccio destro, magari per tenermi occupata, avrebbe soltanto rallentato il lavoro di Sam. Uccidere demoni, angeli. Angeli. Il solo pensiero del pugnale per uccidere gli angeli trafitto nel mio petto mi metteva i brividi. Non volevo fare questa fine. Quindi, decisi che se Sam non mi voleva attorno, okay. Lo lasciavo fare. Ma questo non significava non cercare Dean.
Sentii dei passi attraversare lentamente la stanza.
La porta si aprii. [...]
  
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