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Autore: yukiko_no_niji    04/09/2006    22 recensioni
Edit: Fan Fiction riveduta e corretta il 12-12-2008. Giuly. "Erano ormai le due del pomeriggio e Ron ancora non aveva visto Hermione da nessuna parte, né la mattina, né a pranzo.
Si chiese se lei la mattina avesse capito la sua domanda. Chissà, forse lei aveva trovato il biglietto, ma non corrispondeva i suoi sentimenti e quindi aveva fatto finta di niente per essere carina con lui e non dirgli un no diretto"
Sequel di "Un piccolo bacio"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Edit: Fan Fiction riveduta e corretta 12-12-2008. Giuly.

Sequel di “Un piccolo bacio”.

 

“Giochi?...”

 

Erano ormai delle ore che Hermione girava e rigirava il biglietto di Ron tra le sue mani…

 

Ti amo

 

No, non poteva crederci.

L’anno precedente Ron, le aveva detto che l’amava, una volta, ma l’aveva fatto scherzando e lei anche se era arrossita non ci aveva dato molto peso.

 

Ma la sera precedente lui le aveva scritto quel biglietto, con quella frase romantica e quelle due paroline..

Anche se nel biglietto non vi era nessuna domanda, sicuramente Ron avrebbe voluto una risposta da lei. Che diavolo avrebbe fatto?

 

Lei sapeva di essere cotta di lui da ormai troppi anni, solo lei sapeva quanto era stata male per tutte le litigate con lui o quanto era stata male quando lui l’anno precedente si era messo assieme a Lavanda.

Che mai avrebbe potuto rispondergli?

Cominciò a pensare, tenendo stretto nelle sua mani quel piccolo biglietto, temendo di poterlo perdere.

 

Potrei andare a dirgli che ho letto il biglietto e che lo amo anche io. No, così non va. Troppo distaccato, diretto. Non deve succedere così. Oh! Oppure, potrei gridarlo in mezzo alla Sala Grande! No, che idea scema. Non sono mai stata una persona egocentrica. Non va, non va!

 

Non sapeva proprio cosa avrebbe dovuto dire o fare.

Mentre pensava e ripensava a quello che sarebbe stato meglio per il suo bene, si voltò verso il comodino e fu solo allora che notò la scacchiera di Ron.

Il cricetino che si trovava nella sua testolina, cominciò a correre sulla ruota e le balenò in mente un’idea.

Quella notte Hermione non dormì molto.

 

La mattina dopo la ragazza si sentiva molto meglio e Madama Chips le diede il via libero per tornare a frequentare le lezioni.

Così stava andando verso la classe di Antiche Rune, quando ad un angolo si imbatté contro una persona e cadde a terra.

 

Entrambi dissero all’unisono:

«Scusa non volevo…»

 

Oh no! Quella voce no!

Alzò lentamente lo sguardo e incontrò gli occhi blu oltremare di Ron, che la stavano guardando. Il suo volto era leggermente arrossato.

Lei stava pensando a quanto fosse carino con quell’espressione a metà tra lo stupito e l’imbarazzato, quando la voce di lui la riportò al mondo reale.

 

«Ehm… Stai un po’ meglio oggi?»

«Oh si! Grazie, sto molto meglio rispetto a ieri. La febbre se n’è andata e così Madama Chips mi ha detto che potevo tornare a frequentare le lezioni»

Lui la guardò, poi disse:

«Sai mi domandavo.. Per caso ieri sera hai trovato un biglietto sulla scacchiera?»

 

Ma nello stesso momento in cui Ron pronunciò quella frase, Pix passò sopra le loro teste urlando che aveva appena visto Silente e Poppy baciarsi nell’infermeria.

 

Hermione approfittò del diversivo per far finta di non aver capito cosa lui le aveva chiesto:

«Come hai detto? Scusa Ron, non ho capito, ma adesso devo proprio andare.  Sono appena guarita e non vorrei perdere la prima lezione! Ci vediamo nel primo pomeriggio, va bene?»

Un piccolo sorriso nacque sul volto di Ron, che annuì e poi rimase immobile, mentre Hermione si allontanava da lui per andare a lezione.

 

Erano ormai le due del pomeriggio e Ron ancora non aveva visto Hermione da nessuna parte, né la mattina, né a pranzo.

Si chiese se lei la mattina avesse capito la sua domanda. Chissà, forse aveva trovato il biglietto, ma non corrispondeva i suoi sentimenti e quindi aveva fatto finta di niente per essere carina con lui e non essere costretta a dirgli un no diretto.

Forse era proprio così..

Avrebbe fatto finta di niente.

 

Era in Sala Grande con Harry e Ginny, quando un piccolo gufo gli si posò delicatamente su una spalla.

Aveva con se una pergamena per lui.

La prese e la lesse.

C’era solo una frase scritta:

Vieni nella Stanza delle Necessità.”

Nessuna firma.

Così Ron salutò i due compagni e con una scusa si diresse verso la Stanza delle Necessità.

 

Quando aprì la porta del luogo della pergamena, rimase molto sorpreso di trovare Hermione seduta su una poltrona, di quella che sembrava essere la Sala Comune dei Grifoni, davanti ad un camino acceso.

Davanti a lei c’era un'altra poltrona e in mezzo alle due poltrone c’era un tavolino di vetro, con sopra la scacchiera di Ron.

Perplesso e titubante entrò nella stanza.

 

«Hermione... che ci fai qui?»

Hermione sorrise e ripose:

«Stanotte ho fatto un incantesimo sulla scacchiera e volevo provarla assieme a te, così visto che ero già qua, ti ho mandato un gufo. Sai.. ieri mi hai insegnato bene come si gioca agli scacchi, ma mi hai battuta molte e molte volte, così mi sono ben esercitata questa notte e voglio provare un’altra volta a giocare con te, per vedere se i miei sforzi sono serviti a qualcosa»

 

Ron la guardò, poi entrò nella stanza e si andò a sedere sulla poltrona, proprio davanti a lei.

 

«Allora…. Giochi?» Gli chiese Hermione.

«Certo che gioco!»

 

Così Hermione puntò la sua bacchetta sulla scacchiera di Ron e sussurrò un incantesimo che purtroppo Ron non sentì.

Improvvisamente i pedoni, si trasformarono in piccolissimi giocatori di Quidditch in miniatura. Ma non erano due squadre qualsiasi: erano le squadre dei Chudley Cannons e i Tutshill Tornados.

Ron rimase stupefatto da quello che Hermione era riuscita a combinare.

I giocatori avevano sulla testa il segno del loro pedone, per riconoscerli meglio.

Ron osservava gli scacchi/giocatori estasiato e i suoi occhi brillavano.

 

«Perché hai fatto tutto questo?»

«Perché tu ieri sera sei stato gentilissimo con me e perché so che ti piacciono i Cannoni e gli scacchi! Ho pensato che unire le due cose sarebbe stato divertente. Ma adesso giochiamo dai. Voglio vedere se funzionano bene!»

Lui annuì.

«Ok» spiegò lei «I Cannoni sono i bianchi e i Tornado sono i neri, quindi.. a te la prima mossa!»

 

Guardò un po’ la scacchiera, dopo di che mosse il suo primo pedone:

«Pedone in e4»

Hermione ci pensò un po’ su, poi disse:

«Pedone in e5»

 

Intanto i giocatori volavano con la loro scopa da una casella all’altra.

 

«Cavallo in c3»

«Cavallo in c6»

«Pedone in f4»

«Alfiere in c5»

 

Ron notò che Hermione era molto più sicura della sera prima e doveva ammettere che stava conducendo un buon inizio partita.

 

«Cavallo in f3»

«Pedone in d6»

«Pedone in f5»

«Cavallo in f6»

 

Intanto che loro comandavano i pedoni svolazzavano sotto i loro occhi.

Hermione pensò che non stava giocando poi così male, ma che se avesse voluto battere Ron si sarebbe dovuta impegnare di più.

 

«Pedone in h3»

«Pedone in d5»

«Cavallo in e5»

 

In quel momento il pedone di Hermione che si trovava in quella casella volò via, si disperse nell’aria e ricomparve sotto forma del vecchio pedone, vicino alla mano di Ron. Lui era realmente stupito:

«Ma come hai fatto a fare tutto questo?»

«Sto attenta alle lezioni di Trasfigurazione…»

 

Adesso era il turno di lei:

«Cavallo in e4»

Stessa sorte toccò al pedone di Ron.

 

«Cavallo in f3»

Hermione alzò gli occhi fino ad incontrare lo sguardo di lui: era il moento di fargli vedere ciò che aveva imparato la notte precedente:

«Regina in h4; Scacco!» Pronunciò lei.

 

Ron non voleva farci caso, così tentò di rimediare

«Cavallo in h4» e la regina di Hermione volò via.

 

Lei non si diede per vinta:

«Alfiere in f2. Scacco di nuovo»

 

Ron non voleva crederci, non poteva essere. Decise di continuare per la sua strada:

«Re in e2»

 

Come tutta risposta Hermione sussurrò:

«Cavallo in d4. Scacco…»

 

Ron alzò lo sguardo fino ad arrivare a quello di lei, che era molto divertito. Poi lui disse:

«Dove hai nascosto la mia amica Hermione? Quella che non era capace neanche di muovere un pedone?»

Lei si limitò a sorridere, così lui pronunciò:

«Re in d3»

Lei guardò trionfante la scacchiera:

«Cavallo in c5! Scacco matto!! Ho vinto, ho vinto!! Ti ho battuto!»

 

Ron dal canto suo non voleva crederci: era la prima volta che qualcuno lo batteva nel suo gioco preferito.

Hermione si alzò in piedi per sgranchirsi le gambe. Si diresse davanti al caminetto e si mise ad osservare il fuoco che scoppiettava.

Poi si voltò verso Ron: era ancora seduto con la faccia shockata davanti alla scacchiera..

Fu solo allora che lei gli disse:

«Dai non essere triste. In fondo è solo grazie a te e alla tua bravura nell’insegnarmi che sono diventata così brava in poco tempo. E poi se vuoi c’è il premio di consolazione. Potrei svelarti l’incantesimo per trasformare i pedoni in Quidditch, se vuoi..»

 

Il volto di Ron si illuminò:

«Certo che voglio.. Ti prego, ti prego, ti prego!!»

«Ok, ok! Allora basta che tu dica “Rivela Ludentis”. Prova dai, voglio vedere se funziona!»

 

Ron prese la sua bacchetta e pronunciò la formula. In quell’esatto momento i pedoni si trasformarono nuovamente in giocatori di Quidditch e si diressero verso la scacchiera, ma Ron notò subito che non si stavano distribuendo per una nuova partita.

Stavano formando delle lettere, che man a mano si facevano sempre più nitide.

Dopo qualche secondo Ron lesse con occhi sgranati:

«Anche io ti amo!»

 

Si voltò subito verso Hermione, adesso rossissima in viso.

Si alzò e si diresse verso di lei:

«Allora l’avevi trovato il mio biglietto ieri sera?»

«Si, ma dal momento che non sapevo come fare a dirtelo, ho preparato questa piccola sorpresa per te. Ti amo Ron, ti amo veramente tanto e non capisco perché siamo stati così sciocchi a non..»

 

Ma non fece in tempo a finire la frase, che Ron aveva dolcemente posato le sue labbra su quelle di lei, in un bacio dolce, ma pieno di tutto l’amore e di tutta la passione che provavano l’uno verso l’altra.

 

Hermione sorrise a Ron, lui ricambiò, poi le disse:

«Vedi che giocare a scacchi serve a qualcosa? Tu ogni volta che io gioco con Harry mi dici che non devo giocare, ma studiare… Invece io sono diventato bravo e ho potuto insegnarti…»

«…e adesso l’allieva ha battuto il maestro!» concluse Hermione soddisfatta:

«Pensa a quando lo dirò agli altri?!»

 

Hermione cominciò ad avanzare velocemente vero la porta e con un gesto della mano, lo salutò furbescamente. Ma prima che lei potesse uscire dalla stanza, Ron la riacciuffò per un braccio e la attirò verso di sé.

Hermione lo guardò negli occhi:

«Beh, credo che la notizia possa aspettare un po’ di tempo..»

 

Ron la guardò negli occhi:

«Già, è quello che pensavo anche io..»

 

Infatti, come loro avevano previsto, i loro compagni non rividero i due amici per tutto il resto della giornata.

 

FINE.

 

Ps: La partita che ho utilizzato è stata veramente giocata in passato xD

 

   
 
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