Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Black Calipso    22/01/2012    2 recensioni
Questo racconto, è il seguito di Red Eyes, pubblicato da sempre da me. Se non l'avete letto, vi consiglio di leggerlo, per capire appieno questo seguito.
Sangue, amore, gioia, disperazione.
Leggete, se lo desiderate, queste parole sputate nel vento, che formano i ghirigori di una storia macchiata di un colore rosso acceso.
Niente vampiri, niente demoni, nessuna magia, niente di definibile. Come la nebbia. Nera, per l'esattezza.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Red Eyes.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Felici di ritrovarvi anche qua :)
Ricordo che questo è il seguito dell'altro mio racconto Red Eyes, spero che lo leggiate :)
Buona lettura!


_________________________________________________♥

Welcome, Ghosts { Capitolo 1. "Falling Down." }

Pedalava talmente veloce che i passanti pensavano che volesse spiccare il volo. Una pedalata dopo l’altra, verso l’infinito vuoto che la circondava. Risplendeva nel suo centro, con i suoi capelli rossi, in mezzo al nulla. Il suo dolore la faceva urlare la notte, piangere abbracciata al cuscino, inerme e morto dentro, come lei.
Erano passati giorni, settimane, mesi, anni. Ma nulla era cambiato da quel pomeriggio di primavera.
Da quando il sangue le aveva macchiato le mani, gli occhi, i ricordi. Pedalava veloce in mezzo alle macchine, in mezzo agli incroci, in mezzo a persone che ridevano.
Schivò un ragazzo distratto a cambiare canzone nell’ipod, schivò un anziano con il bastone che camminava lento, oppresso dal peso della vita, schivò il ricordo di quell’essere che le aveva stravolto l’esistenza per ben tre volte. La prima volta che l’aveva visto, la prima volta che l’aveva baciato e, poco dopo, nel momento in cui una mano nera di provenienza ignota era penetrata nel petto di Blair e ne era uscita pulita e limpida, come se non avesse consistenza.
Scosse la testa strizzando gli occhi, per scacciare l’eco delle parole dell’essere "E’..morta..".
“Mossa azzardata, Charlotte. I tuoi genitori adottivi non ti hanno insegnato a guardare la strada quando sei in strada?” pensò sorridendo, riaprendo gli occhi appena in tempo per incontrare lo sguardo terrorizzato in un ragazzo, a bordo di un’auto e sentire lo stridio di essa.
E Charlotte iniziò a volare. Volava, volava in alto, in mezzo al traffico newyorkese. Una capriola, due, una lacrima che spicca il volo dalla sua guancia. Un crack proveniente dalla sua gamba annunciò l’incontro con un cartello autostradale. Urla, provenienti dalle macchine vicine, preannunciavano che il corpo della ragazza stava per toccare terra. Non sarebbe stato certo un atterraggio da applaudire il suo. La bicicletta la batté sul tempo e si fracassò ad un metro da lei, suonando il campanello, come per dire “ho vinto!”.
Buio, di nuovo. Tanto c’era abituata, ormai il nulla era il suo unico amico.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Black Calipso