Film > La strada per El Dorado
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Autore: Shahida    22/01/2012    5 recensioni
Le mani di Tullio.
Le labbra di Tullio.
Il corpo di Miguel
"L'amore è come il vento: non lo vedo ma lo percepisco." -I passi dell'amore-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Love me.

-No,senti...-iniziò Tullio muovendo freneticamente le mani,ma venne immediatamente interrotto dall'amico:-Ma è così avventuroso!-
Avventuroso.
Avventuroso.
Così,così,così avventuroso.
Tullio abbassò le mani,gli ricaddero le braccia lungo i fianchi.
Chiel dormiva per terra,coprendosi con uno straccio.
"è questo il futuro che vuoi darle?" si chiese.
"Ma lei è felice così!"ribattè una parte sconosciuta di sè,una parte che aveva la voce di Miguel.
"No! Lei si stancherà,vorrà una casa,dei gioielli,dei figli,dell'oro,un giardino,oro,tanti figli e TANTO TANTO ORO"
"Ma questo è quello che vuoi tu."
lo corresse nuovamente quella voce.
Gli occhi di Miguel splendevano risaltati da una candela ormai quasi spenta.
-Vieni fuori a parlarne.-sibilò Tullio afferrendogli il braccio e trascinandolo sotto una luna crescente.
-Ok,senti,senti! Ho sentito dire che alla Taverna dei cani zoppi si può trovare una donna che conosce la strada per arrivare ad Atlantide.-
-Atlantide.-commentò dubbioso Tullio,inarcando un severo sopracciglio plumbeo.
-Atlantide!-confermò l'altro.
-ATLANTIDE?
MA SEI IMPAZZITO!!! NON ESISTE ATLANTIDE NON ESITE,NON ESISTERà MAI.-Tullio si portò le mani alla testa e si massaggiò le tempie:-Santo cielo,come diamine posso spiegarti cosa è reale e cosa no.-
-Beh ma...-iniziò Miguel,lievemente spiazzato dalla sfuriata di Tullio:-ma,anche El dorado per te non esisteva,quindi perchè non dovrebbe esistere Atlantide.
-Perchè non esiste!-ringhiò il bruno incrociando le braccia in segno di evidente diniego,ma abbassò la voce perchè erano ancora abbastanza vicini alla tenda da svegliare la giovane.
-E perchè no?-insistette Miguel,innocentemente curioso.
-Voglio che tu capisca una cosa,ora!-gemette Tullio -E che mi ascolti bene. Non esiste nessuna Atlantide,non esiste nessun abisso perduto,non esiste il paradiso,non esiste Dio,non esiste nulla e per prima cosa il buon senso che ti manca.-
-E i cavalli non sanno capire le persone.-
Miguel era esausto.
Chiel era in preda alle nausee,e lui aspetteva solo la conferma per sapere se sarebbe divenuto padre,ma Miguel non capiva.
Miguel non ascoltava.
-Miguel. Perchè non sei r
imasto? Eh? Miguel?! Perchè non ci sei rimasto là! Mi sarei liberato di TE. -
-Ah,è questo che pensi?-
-Si,esattamente quest
o.-
-Sei un egoista.-lo accusò a denti stretti.
-No,tu sei un egoista.-rispose il biondo sinceramente ferito:-Avrei dovuto restare là...-
-Ma perchè non ci sei rimasto dico io. Sarò certamente padre presto e non voglio avere un altro moccioso in giro. Io e Chiel troveremo un posto dove abitare. Sono stufo di mangiare radici che puzzano di piedi e di svuotarmi l'intestino nell'erba.-
-Perchè non te ne torni in Spagna allora?-
-Ci vado,ci vado,stupido idiota illuso.-
-Stupido idiota illuso? Mi parevi d'accordo a partire con me.-
-Miguel,tu mi facevi P E N A. Tu mi hai sempre e soltanto fatto pena. Mi dispiaceva per te perchè era evidente che eri un povero ritardato. Un povero stolto,senza di me saresti affogato nei tuoi sogni infantili.-
Miguel balbettò qualcosa,e tentò di trovare dentro di sè il furore per rispondere a quelle parole.
Ma non vi fu rabbia,solo dolore.
Una parte di lui esplose,e si dovette voltare per non mostrare le lacrime.
Un ritardato.
Un povero ritardato.
Miguel corse via.

Tullio inseguì le orme guidato dalla luna luminosa,quando infine lo vide,era appoggiato con la schiena ad un albero.
-Miguel...Senti...-
-No,non ho niente da ascoltare. Qualsiasi cosa tu dicessi io non capirei,perchè sono ritardato qui...-si battè le dita sulla fronte.
-Non è vero,sai che non lo pensavo.-
Miguel non gli diede risposta.
Tullio gli si inginocchiò davanti:-Ma tu capisci,credo che lei aspetti un figlio e certo non...Non posso più giocare a fare il Dio.-
-Da quando c'è Chiel io non esisto più.-commentò piano l'altro.
Il bruno esitò,e gli portò una mano sulla spalla.
-Ma non funziona così con gli ama...amici!-
Ancora Tullio non rispondeva,il volto solcato da una ruga nuova.
- Io e te siamo amici,da molto prima di lei a m i c i. Tu dovresti saperlo,Tullio!-
La luna scivolò su di loro e Tullio tornò indietro con la memoria.

"-Ehi! Tullio! Tullio!- Miguel era chino su di lui,i primi peli biondastri sul mento,gli occhi carichi di espressione.
Una strana luce gli brillava in volto:-Guarda cos'ho trovato!-alzò la mano e gli mostrò un pugnale.
Un pugnale color ebano,dalle strane intagliature.
-Dove...dove l'hai preso?-chiese il ragazzo ancora assonnato.
-L'ho rubato.-spiegò orgogliosamente Miguel:-E ora è mio.-
-E se lo volessi?-
-Dovresti prendermelo dalle mani,villano!-
E la lotta cominciò.
Ci fu un misto di sudore,sabbia e terra.
I due ragazzini sbuffavano,ansimavano per il caldo e si picchiavano di santa ragione.
Finchè una guardia non intervenì a separarli.
Tullio sanguinava da una minuscola ferita sopra il capezzolo sinistro,incisa dal coltello.
-Adesso basta monellacci,via di qui...-ordinò la grassa guardia smarrendoli con i gesti delle mani.
Ma prima che potessero fuggire l'uomo sequestrò il pugnale di Miguel.
Superarono la collina prima di smettere di correre.
-Mi dispiace Miguel.-iniziò ansiamante Tullio.
-Oh,beh,dispiace a me di averti colpito,ad ogni modo non era l'unica cosa che volevo farti vedere qui c'è una mappa...-la tolse da dentro la camicia sbrindellata e la scosse entusiasta:-Questo è il vero tesoro.-osservò.
Tullio lo fissava instupidito.
-Una mappa per dove?-
-Non so,ma cosa importa,El Dorado forse...-
-Non esiste nessun El Dorado.-
-Stai scherzando vero?-
-Non esiste.-
-E io dico di si.-
-E io no.- gli diede una spinta e Miguel ruzzolò a terra.
Ma dovette cadere a sua volta perchè il ragazzino gli aveva afferrato un braccio ed egli gli era finito addosso.
-Stupido mi sgualcisci le brache.-si lamentò il bruno,ma dovette interrompersi.
Miguel era terribilmente serio,i suoi occhi lo fissavano con intesità sconosciuta.
-Io...-cominciò Tullio sentendo una strana sensazione allo stomaco.
Gli parve come se qualche strana farfalla gli volasse nelle viscere scuotendole ritmicamente.
Il volto di Miguel era la luna piena ora,enorme,onnipresente,divina.
Lui lo guardava ammaliato e improvvisamente le parole scivolavano via dalla sua lingua,e la saliva si seccava.
Deglutì.
Poi,le labbra di Miguel sempre più vicine"

Le labbra di Miguel sempre più imbronciate.
Tullio gli prese il volto tra le mani,costringendolo a guardarlo in faccia,poi la sua bocca si portò su quella dell'altro.
Un istante di stupore travolse il biondo ma fu solo un momento e Tullio lo teneva troppo forte perchè si ritraesse.
I muscoli di Miguel si allentarono,il respiro accellerò appena,ma il suo cuore batteva forte.
Tullio lasciò che la lingua del biondo gli irrompesse in bocca e nella passione di avvicinarsi il più possibile gli montò in braccio.
Appena si sedette su di lui potè sentire un movimento in basso.
-Una...una sana reazione.-commentò staccandosi un momento dal volto del ragazzo.
Miguel era sempre stato bellissimo.
-Sei bellissimo.-glielo disse,con ferocia.
Le mani di Tullio.
Le labbra di Tullio.
Il corpo di Miguel.
Miguel che sospirava,il gusto del corpo di Miguel.
Tullio inghiottì rumorosamente e poi alzò il capo a guardargli il volto nascosto dalla notte.
-Amami.-implorò Miguel,gli occhi ancora bagnati.


Spazio autrice: Ho sempre amato La Strada per El Dorado,e per quanto potessi trovare bella e simpatica Chel ho comunque continuato a pensare che il suo grande delitto fosse stato entrare nella vita di Miguel e Tullio. Chiunque abbia gli occhi potrebbe vedere in loro la più profonda amicizia,o amore,o fratellanza. Non importa cosa prova Miguel per Tullio o viceversa,non importa se i due hanno effettivamente avuto rapporti o meno,importa soltanto che per Tullio il mondo è Miguel,e per Miguel il mondo è Tullio. Un bacio,Morgana la fata.
  
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