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Autore: mamie    23/01/2012    1 recensioni
50 frasi per Kyouraku e Ukitake, così diversi e così inseparabili!
Partecipa all'iniziativa di Lj "1frase".
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kyouraku Shunsui, Ukitate Jyuushiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '1 frase'
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NOTA: Partecila all'iniziativa di Lj http://1frase.livejournal.com/

GIARDINO DI PIETRE 

#1 – Angelo
Quando lo strappava alle sue scartoffie per portarlo a pescare, Ukitate non poteva fare a meno di pensare che Shunsui fosse un angelo.

#2 – Sorriso
Kyouraku pensava che il sorriso dolcissimo di Jyuushiro avrebbe convinto anche la pioggia a smettere di cadere se lui l’avesse ritenuto necessario.

#3 – Felicità
La loro felicità più grande stava nelle cose più piccole: per esempio stare insieme in silenzio a guardare crescere l’erba.

#4 – Pericolo
Gli veniva naturale, nei momenti di pericolo, mettersi spalla contro spalla per difendersi: era una lunga consuetudine che li faceva sentire a posto.

#5 – Confusione
Era molto raro trovare qualcosa che li mandasse in confusione: ormai si conoscevano troppo bene.

#6 – Mondo
Il mondo dei vivi e quello dei morti si assomigliavano fin troppo per i loro gusti.

#7 – Finestra
Fortunatamente dalle finestre dell’ospedale si vedeva il cielo.

#8 – Spazio
Preferivano gli spazi vuoti: quando la tua esistenza è così lunga, ci sono un’infinità di cose che cominciano ad apparirti superflue.

#9 – Vista
La vista della natura aveva sempre il potere di rasserenarli; era un sollievo sapere che le stagioni scorrevano, qualsiasi cosa fosse successa a loro.

#10 –Pace
Non amavano la battaglia, per quanto fossero abili guerrieri; preferivano di gran lunga la noiosa routine della pace.

#11 – Sbaglio
Shunsui sapeva bene che star lì a compatire Jyuushiro per la sua malattia sarebbe stato un grossissimo sbaglio, per questo evitava sempre accuratamente di farlo.
 
#12 – Occhio
Avrebbe dato volentieri un occhio per vederlo guarito, e anche l’altro magari, ma ci sono desideri che il fato si ostina a negare.

#13 – Mare
Le onde del mare erano il suo scudo, i fulmini della tempesta la sua spada… ma forse del mare aveva anche qualcos’altro: quell’attimo di calma che precede l’uragano.

#14 – Folla
Riuscivano a stare in una sala affollata con la stessa disinvoltura che usavano in battaglia, ma solo nella solitudine si sentivano veri.

#15 – Gabbiano
A volte Kyouraku vedeva in lui un gabbiano, bianco e teso sulle correnti d’aria, a scivolare via con un rapido colpo d’ala.

#16 – Sogno
Quali fossero i loro sogni non se l’erano mai rivelati: gli bastava guardarsi negli occhi per capirlo.

#17 – Libertà
Ukitate  ammirava l’assoluto senso di libertà dell’amico, specialmente quando il suo dovere diventava particolarmente fastidioso.

#18 – Gelato
Quel dolce cinese, gelato fritto lo chiamavano, era un dessert che si confaceva ad entrambi: nel tumulto delle emozioni la loro mente era capace di restare sempre perfettamente fredda.

#19 – Controllo
Non perdevano mai veramente il controllo, neanche ubriachi o feriti, per questo erano così affidabili.

#20 – Pesce
Come nelle carpe dello stagno, in uno vedevi la lenta pazienza e nell’altro la sottile ironia di veder passare il tempo.

#21 – Sole
Nei giorni di sole, abbastanza rari, diventavano giocosi come due ragazzini.

#22 – Brezza
La brezza tiepida che annunciava la primavera era per loro, ogni anno, un bellissimo regalo.

#23 – Costa
Erano come roccia e sabbia che il mare poteva modellare, ma non annullare.

#24 – Città
Le città ai loro occhi non erano altro che un curioso esperimento.

#25 – Casa
Solo quando erano insieme si sentivano veramente a casa.

#26 – Bugia
“Sto bene” era una bugia talmente frequente sulle labbra di Jyuushiro, che Shunsui ormai la classificava non diversamente da “Buongiorno”.

#27 – Telefono
Ukitate era affascinato dall’idea del telefono, ma sapeva che Shunsui non avrebbe mai fatto lo sforzo di alzarsi per andare a rispondere.

#28 – Orizzonte
Prima di una battaglia guardavano sempre l’orizzonte; dava loro la speranza di poter andare oltre.

#29 – Stile
Jyuushiro ammirava sinceramente lo stravagante stile di Shunsui, ma non l’avrebbe imitato per nulla al mondo.

#30 – Malinconia
Kyouraku era uno dei pochi ad accorgersi di quando gli occhi di Ukitate si tingevano di malinconia; in quei momenti gli riservava qualche piccola silenziosa attenzione: una tazza di tè per esempio.

#31 – Bacio
Quando Kyouraku cercava di baciare una donna in pubblico, e lo faceva spesso, Ukitate istintivamente cercava di ricordarsi dove avesse messo i cerotti.

#32 – Mano
Si vedeva subito che la mano di Shunsui era salda e forte, quello che stupiva era che lo fosse anche quella bianca e fredda dell’altro.

#33 – Caduta
Cadere e rialzarsi, questa era la regola; ma quella volta Kyouraku ebbe davvero paura che il suo amico avesse fatto un’eccezione.

#34 – Volo
Guardare il volo degli aironi dava ad Ukitate la stessa sensazione di beffarda eleganza di quando vedeva Kyouraku sguainare le sue spade.
 
#35 – Felino
Shunsui poteva anche essere pigro come un gatto, ma se c’era da reagire in fretta ci metteva meno di un secondo a sfoderare gli artigli.

#36 – Gravità
Riuscivano a rendere lievi anche le cose più gravi, senza per questo sottovalutarle.

#37 – Fantasma
A volte Jyuushiro si sentiva veramente inconsistente come un fantasma; in quei giorni bastava che incrociasse la solida concretezza di Shunsui per tornare visibile.

#38 – Lotta
Alternavano la lotta e la quiete come si alternano il sole e la pioggia, con la stessa imperturbabilità.

#39 – Motore
Ukitate era sempre un po’ spiazzato dai veicoli a motore, Kyouraku invece li trovava affascinanti: in fondo anche loro per funzionare dovevano domare un’energia devastante.

#40 – Tornado
Un tornado sarebbe stato meno pericoloso di loro due messi insieme, eppure a guardarli sembravano nient’altro che un ponentino leggero.

#41 – Vecchiaia
C’erano dei giorni in cui si sentivano veramente vecchi, con un sacco di pesi sulle spalle, ma non succedeva mai quando erano insieme.

#42 – Domani
Il futuro li interessava solo in linea teorica; non si chiedevano mai se per loro ci sarebbe stato un domani.

#43 – Sangue
Tutte le volte che lo vedeva sputare sangue a Kyouraku si stringeva qualcosa nel petto, ma non diceva niente: si limitava a tenerlo su e a porgergli un fazzoletto pulito, e Ukitate gli era grato sia per l’aiuto sia per il silenzio.

#44 – Paradiso
Se quello in cui vivevano era il Paradiso, allora aveva decisamente bisogno di qualche miglioramento.

#45 – Volontà
Un saggio adeguarsi ai voleri del fato non impediva loro di rivendicare, nei momenti più difficili, la loro personale capacità di giudizio.
 
#46 – Reale
Erano molto pragmatici, ma sapevano bene che la realtà a volte è solo un punto di vista.

#47 – Rosa
Chiunque avesse considerato il rosa un colore esclusivamente femminile non aveva mai visto il capitano Kyouraku in tutta la sua marziale disposizione.

#48 – Voce
Bastava l’eco della voce strascicata di Shunsui a farlo sorridere, anche nei momenti peggiori.

#49 – Solitudine
Non stavano insieme per evitare la solitudine, ma per condividerla.

#50 – Cecità
Chiunque avesse pensato di poterli dividere con un pretesto qualsiasi sarebbe stato proprio cieco: nemmeno il loro maestro c’era mai riuscito; semplicemente dove finiva l’uno, l’altro cominciava.
  
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