'Doooonnaaaaaaaaaaaaaaaa, quante volte dovrò ripeterti di non toccare la mia tuta da combattimento.' Per il Principe dei Sayan iniziava un'altra dura giornata alle prese con quell'oca.
'Suvvia Vegeta, te l'ho solo ricucita. Non puoi andare mica girando con quella robaccia tutta strappata indosso'. disse Bulma con un'aria totalmente assente mentre versava il caffè nella sua tazza.
'Robaccia? Questo è l'abito regale di noi Sayan, non ti permetto di chiamarla robaccia.'
'Oh, scusami tanto scimmione, non volevo mica offenderti.'
Con la tazza di caffè in mano si dirigeva nella suo tanto amato laboratorio per portare a termine uno dei suoi tanti progetti. Erano giorni che ci lavorava su, ma ancora non era soddisfatta del tutto.
Potevano essere passati alcuni mesi da quando aveva proposto al Sayan vitto e alloggio, e non se ne sentiva affatto pentita; infondo oltre ai loro piccoli battibecchi, il caro Principe si vedeva gironzolare per casa solo durente l'ora dei pasti, oppure per farsi una doccia.
D'altro canto, nemmeno lui se n'era pentito. Continuava ad usufruire dei macchinari del dott. Brief e della stessa Bulma che gli erano d'aiuto durante gli allenameti.
La giornata proseguiva tranquilla alla Capsule Corporation. Bulma continuava a lavorare ai suoi progetti, mentre Vegeta con i suoi allenamenti. Gli intensificava sempre più, da quando ormai, il ragazzo venuto dal futuro, aveva predetto che dopo tre anni sarebbero arrivati sulla terra dei potentissimi cyborg che avrebbero distrutto l'intero pianeta.
La bella terrestre, ignara delle conseguenze, dopo essere uscita in giardino per fare una pausa, si affacciò all'oblò della GR per curiosare cosa stesse facendo quel sanguinario Sayan.
La scena che le si parò davanti fu una delle più orribili che avesse mai visto: Vegeta, disteso per terra, veniva ripetutamente attaccato dai suoi macchinari con delle onde pari alla potenza del Sayan. Bulma, azzerata la gravità e spenti i macchinari tramite un telecomando esterno, corse in soccorso dello scimmione privo di sensi. Con l'aiuto del padre lo accompagnarono in infermeria, dove venne tappezzato di bende e flebo.
Disteso nel letto dell'infermeria di casa Brief, dopo qualche ora, Vegeta dormiva profondamente. Gli incubi non lo tormentavano più e sembrava essere arrivato ad ottenere la pace interiore. Ma d'un tratto, un colpo di tosse lo fece svegliare. Riusciva a respirare normalmente, ed il battito era regolare. Si accorse però che una debole aura, era poco lontana da lui. Bulma dormiva beatamente con le braccia incrociate sulla scrivania. 'E' bellissima.' Furono queste le uniche parole che uscirono dalla bocca del caro Principe, prima di riaddormentarsi in un sonno profondo.
Arrivò subito sera alla Capsule Corporation. Vegeta sembrava in ottima forma come ogni giorno, mentre Bulma era alle prese con dei progetti nella sua camera.
D'un tratto sentì sbattere fortemente la porta d'ingresso della stanza. Come una fionda le si catapultò addosso qualcosa, o meglio, qualcuno.
'Ehi, Vegeta.. ma cosa?!.. Ve-geta.' Non era terrorizzata, tantomeno spaventata. In realtà quella situazione le piaceva. Aveva sempre avuto un debole per quel crudele Sayan, fin da quando l'aveva ospitato in casa sua.
'Zitta, donna.. zitta.' Aveva perso il controllo di se, non ricordava nemmeno per quale motivo si trovasse li. Forse era per quella mattina, o forse perchè non aveva mai avuto il coraggio di andare da lei senza mezzi termini.
Inizio a sbottonare con dolcezza la camicia da notte della scienziata, e a sfilarle il reggiseno. Con una mossa la ragazza gli strappò via i pantaloni. Ora i ruoli si erano invertiti. Era Bulma quella prepotente, mentre Vegeta quello dolce.
Quella notte fecero l'amore, senza nemmeno accorgersene.
Quando si svegliò, Vegeta trovò l'azzura profondamente addormentata, con un dolce sorriso stampato sulle labbra.
'Tsk, stupida terrestre, perchè sei così bella..' senza accorgersene stava facendo passare un dito sulle forme sinuose della ragazza. Forse fu proprio uno di quei gesti che fece svegliare Bulma. Ancora con gli occhi socchiusi, si girò con molta dolcezza incontrando gli occhi del Sayan. 'Buongiorno..' sorrise dolcemente.
Il loro rapporto cambiò notevolmente in quell'anno prima dell'arrivo dei cyborg. Ormai la scienziata aveva chiuso definitivamente la storia con Yamcha, e si sentiva completamente a suo agio tra le possenti braccia del suo amato Principe. Non era il Principe che aveva sempre desiderato; era il sanguinario, prepotente, tenebroso e coraggio Principe dei Sayan. Le loro notti erano costellate da gemiti e ansimi, entrambi sentivano che qualcosa in più stava crescendo in loro. Ma Vegeta non poteva. Non poteva legarsi così ad un'insulsa terrestre. Aveva cominciato a trascurare i suoi allenamenti, e non poteva distrarsi. Doveva diventare un Super Sayan, per poi superare il suo più acerrimo rivale.
Bulma, intanto, sentiva che qualcosa non andava in lei. Aveva continui capogiri, e aveva come delle nausee ogni mattina. Così si decise a comprare un test di gravidanza.
Aveva paura. Paura di essere abbandonata e che, se ci fosse stato, questo nuovo arrivato non sarebbe stato accettato dal Sayan.
Come presumeva, l'esito fu positivo. Ma ora come faceva a dirlo al suo amato Vegeta?
Erano passate un paio di settimane da quando Bulma aveva fatto il test; era notte inoltrata. Vegeta stava uscendo dalla doccia, quando, d'improvviso, avvertì un'aura confusa nella camera di fianco. Non riusciva a distinguere se potesse essere quella della sua donna, ed afferrato un asciugamano, si diresse dritto verso la sua camera.
'Bu-bulma, sei incinta!' furono le uniche parole che uscirono dalla bocca del Sayan prima che si avvicinasse a lei, impaurita, e la guardasse profondamente. Quegli occhi, quell'azzurro, fecero capire a Vegeta che non poteva trattenersi di più in quella casa. Doveva andarsene. O voleva o no, doveva farlo.
Quella fu l'ultima notte, prima dell'arrivo dei cyborg, che passò con la sua amata. Aveva deciso, il giorno dopo sarebbe partito con la navicella che, poco prima, il dott. Brief aveva costruito in caso di emergenza.
La mattina dopo, la ragazza si svegliò presto. Guardando l'orologio si accorse che erano appena la cinque del mattino. Stendendo una mano nel letto, notò di essere sola. Conosceva le intenzioni del Principe, le aveva lette nei suoi occhi mentre facevano l'amore, mentre la toccaca, la sfiorava, mentre la baciava.
Corse in giardino con solo la camicia da notte indosso. Arrivò appena in tempo, appena in tempo per salutarlo. Stava per salire sulla navicella.
'Vegetaaaaaaaaaaaaaaa.' fu solo questo che urlò.
Il Sayan, che aveva avvertito la sua aura, ma che voleva non sentirla in quel momento, si fermò, rimanendo lì, sulla soglia del portellone.
'Bulma, non posso...' sussurrò.
'Puoi invece.' disse singhiozzando e abbracciandolo da dietro.
'Devo andare via per ora, per garantire un futuro migliore a te, a nostro figlio..' si voltò e vide la donna che amava con gli occhi gonfi e lucidi, tremava.
'Non potrei mai dimenticarmi di te' disse Bulma con un filo di voce, toccandosi il basso ventre.
'Non dovrai farlo' rispose Vegeta rubandole un ultimo bacio prima che la navicella decollasse.



Angolo autrice:

Sarò molto rapida. Questa è la mia fanfiction sulla mia coppia preferita di Dragon ball. Spero sia di vostro gradimento. :)

Alla prossima, Bolla.