Five-Minutes
Girlfriend
Sorseggio la Burrobirra mentre Harry e Ginny fanno ciaociao con la mano al di fuori delle vetrate dei Tre Manici di Scopa; Hermione, seduta di fronte a me, risponde sorridendo e io faccio un cenno con la testa, senza sbilanciarmi troppo. Distolgo velocemente lo sguardo sbuffando, per non farmi sfuggire un piccolo sorriso.
«Perché fai così?».
La voce divertita ed un po’ esasperata di Hermione mi fa
voltare di nuovo. Mi guardo intorno, grattandomi la testa per prendere tempo. In
realtà faccio così perché non voglio dare a nessuno la soddisfazione di vedere
che sì, secondo me c’è qualcuno
di adatto a Ginny, ma,
ecco, direi che non è il massimo della maturità dirlo ed avere poi quaesto comportamjento,
quindi niente.
«Uhm,
così come?»
Ottimo
risposta questa, invece.
Lei
rotea gli occhi, sconcertata, e io faccio finta di non notarla – anche se la
noto eccome, sempre e dovunque e in ogni caso.
«Così
così...»
«Ah,
ora sì che ho capito!» replico, roteando gli occhi in una sua imitazione
perfetta.
Lei mi
spintona gentilmente il braccio, e capisco che lascerà perdere. Per ora. La
conosco abbastanza per sapere che non mollerà la questione facilmente, ma adesso
posso mentalmente tirare in sospiro di sollievo. Il mio maschio orgoglio è stato
quasi salvato ancora una volta.
Hermione
alla fine non cambia discorso ma rotta, cominciando a parlare del fatto che sia
felice che Harry e Ginny stiano assieme, perché dopo quello che è successo con
Silente eccetera lui ha bisogno di un sostegno e blabla. Lo so che ha bisogno di
un sostegno, ma per una volta, siamo soli, sosteniamoci noi, non posso
fare a meno di pensare, sentendomi subito dopo una carogna.
«E poi
un piccolo alieno verde di nome Leopold mi ha deturpato il viso conficcandomi un
osso di pollo nel naso...».
Eh?
«Come?!».
Lei
sbuffa, incrociando le braccia al petto. «Ron, non mi
ascolti!».
«Sì
che stavo ascoltando!».
«Che
stavo dicendo?».
«Ehm,
che un piccolo alieno verde di nome L...».
«Oh,
smettila!» dice lei fulminandomi con gli occhi, ma sta
sorridendo.
Finisco
la Burrobirra senza replicare, mentre lei riprende a parlare; ed è lì che la
vedo.
Biondissima,
sorridentissima e decisamente avvinghiatissima ad un ragazzo alto che non ho mai
visto prima.
Istantaneamente
lo stomaco mi si rimescola tutto, ma non è necessariamente per gelosia o per
emozione.
Questo,
ragazzi, è terrore puro.
«Comunque,
credo che Cho Chang ormai sia davvero una...»
«Merda,»
non posso far a meno di dire senza ascoltarla.
«Ma
Ron!» esclama Hermione scandalizzata.
Mi
guardo freneticamente attorno, cercando una via d’uscita. Se mi vede, so quale
sarà la mia punizione: non scenate di gelosia, stavolta, ma una vera e propria
umiliazione. Nel panico, la vedo squadrare il locale e spalancare gli occhi con
finta sorpresa quando mi vede, e mi fa un cenno con la testa. Come se non
sapesse che ero qui.
Dio,
com’è subdola. Subdola e calcolatrice.
Poso
un’ultima volta gli occhi sul ragazzo che ha accanto, mentre la vedo cercare di
farsi largo tra la folla per raggiungerci.
Oddio.
Potrei
morire qui, adesso, subito.
Ma
poi, alzo gli occhi e vedo Hermione.
«Oddiotiringrazio,»
dico, prendendole istintivamente la mano.
«Hermione,
devi essere la mia ragazza per cinque minuti».
Lei
strabuzza gli occhi, diventa in un nanosecondo rossissima e posa gli occhi sulle
nostre mani intrecciate.
«E-eh?»
balbetta, fissandomi stranita, e ritiro subito la mano, arrossendo anche io.
«Voglio
dire,» comincio, cerando le parole in modo che non fraintenda, «L-lavanda...»
dico, ammiccando velocemente oltre le sua spalle, e lei segue il mio sguardo
guardinga. Non fa neanche in tempo a pronunciare un “oh!” di comprensione che
Lavanda è accanto a noi.
«Ronald!» dice, in tono cordiale.
Posso vedere nei suoi occhi riflettersi la sanguinaria voglia di strozzarmi.
«Che sorpresa!» continua, strusciandosi contro il malcapitato che si porta appresso.
«Ciao, Lavanda» riesco a pronunciare alla fine, sperando mentalmente che Hermione abbia capito. «E, ciao, uhm..?» non finisco, facendo un cenno con la testa al ragazzo.
«Leopold...» dice Lavanda, gli occhi luccicanti che non promettono nulla di buono, ed istantaneamente sento Hermione strozzarsi con la Burrobirra che stava finendo di bere, per poi camuffare la risata in un eccesso di tosse. Leopold la guarda perplesso, mentre Lavanda la fissa con disprezzo.
«... il mio nuovo ragazzo. Leo, questo è Ronald.» conclude eloquente, tornando a fissarmi con occhi di sfida.
C’è un attimo di silenzio agghiacciante nel quale Leopold ci guarda uno per uno ignaro di tutto. Poi mi faccio un attimo di coraggio, e cercando di cancellare tutte le tracce d’incertezza dalla mia voce, dico: «Uhm, ciao Leopold... questa... è Hermione, lei è la mia ragazza...» dico annuendo, e con la coda dell’occhio la vedo arrossire fino alla punta dei capelli.
Ancora un silenzio agghiacciante, nel quale vedo Lavanda fulminare Hermione, poi squadrarla come aveva prima fatto col locale e dopo guardare me.
So che non ci crede. Ci siamo mollati a causa di Hermione, ma so che non crede che sia la mia ragazza – ed effettivamente non lo è... è venuta qui a controllare, ne sono certo, come sono certo che non le basterà la mia parola e nient’altro. Mi sorprendo a guardare Hermione con apprensione, mentre Lavanda, che ha memorizzato tutte le mie mosse, chiede innocentemente se si possono sedere assieme a noi; Hermione si muove disagio sulla sedia. In teoria è lei quella che inventa sensate scuse geniali, ma non credo che abbia molta voglia di parlare con Lavanda. Credo che mi toccheà mettere in moto il cervello.
Ad un certo punto Leopold l’Alieno Verde si sporge verso di lei, e io senza accorgermene mi irrigidisco istintivamente.
«Hai qualcosa qui...» dice, indicando il suo naso.
Hermione ci passa sopra un mano, poi riprende a sorseggiare la Burrobirra, e io non posso far a meno di mormorare: «Uhm... residui di pollo..?».
Non faccio neanche in tempo a terminare la frase che Hermione scoppia a ridere, spruzzando da cima a fondo di Burrobirra il povero Alieno Verde.
Lavanda è decisamente scandalizzata, e comincio a ridere anche io incontrollatamente.
«Oddio... oddio, scusa, mi dispiace...» si scusa Hermione, soffocando dalle risa e alzandosi come per aiutarlo. Lavanda però lo acchiappa di nuovo per la manica e si dirige rabbiosamente verso il bagno, con l’avvertimento allarmante che sarebbe tornata presto.
Noi continuiamo a ridere come dei deficienti, tutto il locale che ci fissa. Ad un certo punto Hermione mi poggia un mano sul braccio, mi giro verso di lei e vedo un’espressione terribilmente seria sul suo volto.
«Ron,» comincia lei con aria solenne. «Eh,» la incoraggio un po’ preoccupato.
Mi guarda per qualche istante, poi vedo il suo sguardo saettare verso il bagno ed infine posarsi di nuovo su di me. Mi stringe il braccio più forte. Sorride.
«Scappiamo!».
To be
continued...
Ecco qui l’ultima ‘fatica’... spero vi sia piaciuto il primo
capitolo. Ovviamente sarà piuttosto corta... credo massimo tre capitoli, ma
proprio massimo massimo ^^’’.
L’ispirazione mi è arrivata da un libro che ho appena letto, ‘Tutto
accadde in una notte’. Leggetelo, è davvero carino
^_^
Ma prima lasciatemi una recensione
XD
Lollo