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Autore: Severa Piton    25/01/2012    5 recensioni
Si sa, i Malandrini sono sempre stati grandi amici. Ma se Sirius si innamorasse di Lily?
"Io sono un cretino, James. Io... penso a Lily di continuo... capisci? Avrei dovuto dirtelo prima."
Traditore
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sirius mai libero. T-T
A Moonlight, che ama le Sirius/Lily almeno quanto me e che legge tutte le mie storie.
La sua recensione non manca mai.
Mi spiace, me l'ero immaginata un po' diversa, mi rendo conto che non è una Sirius/Lily come avevo promesso.
A dir la verità non è nemmeno una vera e propria Sirius/Lily. ù.ù
Sii magnanimo. xD







Camminare vicino a James e gli altri Malandrini era sempre stato una specie di Trofeo d'oro per Sirius.
Quel giorno si dirigevano, ridendo e scherzando come sempre, verso l'aula di Pozioni.
Sirius fece lo sgambetto a un Serpeverde in corsa e Remus fece finta di non aver visto, altrimenti avrebbe dovuto togliere altri punti
a Grifondoro e sarebbero stati ancora più lontani dal vincere la Coppa delle Case di quanto già non fossero.
Entrando nella classe la prima cosa che saltava all'occhio erano i capelli rossi di Lily Evans.
Sirius la osservò per un attimo prima di prendere posto accanto a James, davanti al loro calderone.
Remus, come ogni volta, era in coppia con Peter.
Quando Lumacorno entrò in classe, la maggior parte degli alunni smise di parlare.
"Bene, ragazzi, oggi voglio verificare quanto avete capito sul Distillato della Morte Vivente, quindi via i Calderoni..."
Con un colpo di bacchetta del professore tutti i calderoni volarono fino ai piedi
della cattedra e si ammucchiarono. Dopodiché i banchi si divisero a formare delle file e, con orrore, tutti
gli studenti si accorsero che dei fogli erano poggiati su di essi.
L'agitazione stava quasi prendendo odore.
Sirius, con gli occhi spalancati, si voltò verso James e vide che il suo migliore amico che lo guardava con lo stesso senso di panico stampato sul viso. Peter era diventato completamente rosso e avevano cominciato a tremargli le mani.
L'unico calmo sembrava Remus, che osservò per un attimo le loro espressioni e scoppiò a ridere. 
Con un unico sguardo i Malandrini giurarono che dopo la lezione si sarebbero vendicati. Oh sì, che l'avrebbero fatto!

Durante la verifica a sorpresa, Sirius si stupì ritrovandosi a fissare Lily Evans.
Lui era seduto dietro James, nell'ultima fila, mentre lei era, ovviamente, seduta a uno dei primi banchi.
Mentre la osservava notò che, se non riusciva a rispondere subito a una delle domande del compito, si passava la mano fra i capelli,
mandandoli indietro.
Erano mesi ormai, che lui pensava a Lily. Sempre più spesso.
Alla sua pelle pallida e ai suoi occhi verdi. Erano mesi che lui si era preso una cotta per la ragazza meno opportuna e avrebbe tanto voluto
parlarne con qualcuno. Certo non poteva andare da James e dirgli che molto probabilmente erano innamorati della stessa ragazza.
Così, senza dirlo esplicitamente, aveva lasciato che Remus capisse la situazione. Dopotutto Remus capiva sempre la situazione.
Lily Evans, sentendosi osservata, si voltò nella sua direzione e alzò le sopracciglia con sguardo interrogativo.
James, davanti a lui, sussultò pensando che lo sguardo della ragazza fosse rivolto a lui e la salutò con un cenno della testa passandosi la mano fra i capelli.
Sirius abbassò lo sguardo sul suo compito. Si sentiva in colpa ogni volta che il suo sguardo si posava sulla Evans. Era come risentire le grida di sua madre ogni volta.
Traditore, feccia! Non meriti l'attenzione di nessuno che rispetti! Sei un animale, non hai il diritto di essere amato, in questa famiglia! Traditore!
Scosse la testa come se il gesto potesse far volare via quei pensieri.
Pensieri che, nonostante lui cercasse di convincersi che non era vero, gli trapassavano lo stomaco.

"Hai visto, Sirius? Prima Lily mi ha guardato!"
James era raggiante, così tanto da non accorgersi dello sguardo colpevole che per un solo attimo aveva oscurato lo sguardo del suo migliore amico.
"Fantastico, James! Davvero fantastico."
Remus diede una pacca sulla spalla a Sirius, stando ben attento a non farsi vedere dagli altri.

***

Il giorno dopo a colazione, tutti i pensieri di Sirius della giornata precedente erano spariti e insieme ai Malandrini si divertiva a lanciare cibo sui loro compagni di scuola.
Era il loro ultimo anno ad Hogwarts e volevano divertirsi molto più di quanto avevano fatto negli anni precedenti. Addirittura, Remus stava lanciando la Salsa col cucchiaio.
Risero e urlarono finché un bicchiere pieno di succo di mirtillo destinato a Sirius non finì addosso a Lily Evans.
L'aveva presa in pieno perché il Malandrino era riuscito ad abbassarsi appena in tempo.
Notando lo sguardo della ragazza, però,  Sirius pensò che forse avrebbe preferito essere ricoperto di succo, in quel momento.
Lily Evans si voltò verso di loro e guardandoli furente disse:
"Voi, sciocchi bambini, quando vi deciderete a crescere una volta per tutte? Siete fortunati che io non vi abbia ancora schiantati e rinchiusi nel
ripostiglio di Gazza!"
Nessuno ebbe la forza di dire che, in teoria, non erano stati loro a farle fare il bagno nel succo di Mirtillo.
Lei si voltò e fece per andarsene, ma si fermò non appena sentì il ciaf, ciaf che facevano le sue scarpe, zuppe anche quelle.
Al tavolo dei Grifondoro scoppiarono risatine sparse, i più rispettosi cercarono di trattenersi.
La ragazza ricominciò a camminare, più veloce. Solo vicino alla parta si ricordò di essere una strega e con la bacchetta si asciugò.
Ma ci sarebbe voluto ben più di un colpo di bacchetta per togliere le brutte macchie viola che le ricoprivano la camicia bianca.

James Potter andò a scusarsi con lei, poco dopo la prima lezione. Sapeva di non avere colpe, almeno non tutte le colpe, ma solo il pensiero di poter parlare con
lei lo faceva sentire leggero e felice, ogni pretesto era buono per lui anche solo per riuscire a dirle due parole.
"Sentiamo, Potter, perché mai dovrei scusarti? Mi avete umiliata."
"Bé... In teoria nessun Malandrino ti ha tirato il succo di mirt..."
"Certo, ma con la vostra splendida idea di scatenare una battaglia di cibo anche gli innocenti ci sono andati di mezzo e sono stati feriti."
"Non ti sembra di essere un tantino esagerata?"
Lo lo fulminò con lo sguardo e James abbassò gli occhi.
"Mi dispiace che tu ti sia sentita umiliata, davvero."
Era sincero e Lily lo capiva. Vederlo così fragile e dispiaciuto la fece sorridere.
Per quella volta avrebbe lasciato correre.
"Va bene, Potter, siete perdonati. Basta che mi prometti che non farete più battaglie di cibo, mi irritano parecchio, sai?"
James rise e le porse la mano.
"Affare fatto."
Lei la strinse e un brivido attraversò il braccio di entrambi, arrivando fino allo stomaco.
Si guardarono e le loro mani si allontanarono.
"Cosa risponderesti adesso, se ti chiedessi di venire a Hogsmeade con me, questo fine settimana?"
"Sono sette anni che me lo chiedi, Potter, addirittura da quando ancora non potevamo uscire, e..."
"...e quest'anno è la mia ultima possibilità. Dammi una chance, non  sono poi così male."
Gli sorrise e rispose:
"Vedremo."
Dopodiché si girò e si diresse verso l'aula in cui si sarebbe tenuta la seconda lezione della giornata.
Solo un pensiero le occupava la mente.
Oh, mio Dio. Ho sorriso a Potter. Devo essere diventata pazza.

Quello che lei non vide era che, appena si era girata, James aveva cominciato a esultare silenziosamente saltando sul posto come un cretino.
Dopotutto un 'vedremo' era già meglio di un 'no'.

Da una parte i Malandrini avevano assistito a tutta la scena. Sirius si sforzava di sorridere.

***

Quella sera, nella loro stanza, Remus, Sirius e Peter, furono costretti ad ascoltare i folli progetti futuri di James e il suo continuo 'Non posso crederci. Voi ci credete?'
"Accidenti, dove la porterò sabato? Non posso certo farla mangiare alla Testa di Porco e di solito I Tre Manici Di Scopa è pieno il sabato... magari posso organizzare un picnic..."
I Malandrini ridevano come matti all'espressione idiota di James ma lui non se ne accorse, finché Peter non ebbe la forza per parlare:
"Scusa, James, non vorrei rovinare il tuo momento di gloria, ma ancora non ti ha detto di sì."
"Un vedremo è molto più vicino al sì di quanto non lo sia un no, comunque!
Rispose lui mestamente.
Passarono la serata a scherzare e a inventarsi possibili figuracce che James sarebbe riuscito a fare.
Tutti erano sereni e spensierati, tutti ridevano e scherzavano. Nessuno sembrava turbato.
Ma le apparenza ingannano.
Sirius fingeva. Era dal secondo trimestre dell'anno prima che il suo cuore aveva cominciato a battere più forte tutte le volte che Lily passava loro accanto.
Aveva anche imparato a riconoscere i suoi passi in Sala Comune.
Durante l'estate a casa Potter aveva sperato che il suo settimo anno andasse bene, aveva pregato di passarlo felice e di riuscire ad affrontare tutti i M.A.G.O.
Ma se è vero che il Buongiorno si vede dal mattino, per Sirius Black quell'anno non sarebbe stato affatto semplice.
"Non posso crederci. Voi ci credete?"
No, James, non ci credo neanch'io.

Il giorno dopo Sirius era rimasto solo, poiché i suoi amici erano stati promossi ad Aritmanzia mentre lui era stato respinto con una D. Non che gli importasse.
Quindi per un'ora se ne stava tranquillo a non fare niente.
Le lezioni finirono esattamente nel momento in cui lui si trovava davanti all'aula di Storia della Magia, una classe intera di Serpeverde e Tassorosso si riversò nel corridoio.
Dovevano essere del sesto anno. Guardò tutti i Serpeverde, in cerca di qualcuno. Ma non lo vide. Voleva tornare indietro, voleva allontanarsi il più possibile, ma voleva anche avvicinarsi alla classe
e guardare se lui era ancora là dentro. La tentazione e il desiderio di poterlo vedere da solo furono più forti di lui, sbirciò dentro la classe e vide il professor Rüf  parlare con lui.
Aspettò un po' e quando Regulus uscì dall'aula il suo cuore cominciò martellargli nelle orecchie. I loro occhi si incontrarono, così simili, così diversi. Era come se i loro sguardi non avessero la minima intenzione di lasciarsi. Sirius pensò che il Regulus che conosceva l'avrebbe ascoltato, avrebbe saputo consigliarlo. Avrebbe capito. Ma quello non sembrava più il Regulus che conosceva.
Era più grande, più magro. Era cattivo. Era cattivo?  Il dolore fu come un pugno allo stomaco che gli riempì gli occhi di lacrime. Fu costretto ad abbassare lo sguardo e subito suo fratello gli voltò le spalle e se ne andò quasi correndo. Faceva male, per quanto volesse essergli indifferente, la distanza che c'era adesso tra lui  Regulus lo feriva.
Non era affatto un bel periodo.
Si ricordò che gli altri lo avrebbero aspettato davanti al Lago Nero, doveva muoversi.
Quando si voltò si accorse che Lily Evans lo stava osservando con espressione triste.
A quanto sembrava, la ragazza aveva seguito tutta la scena.
Le si avvicinò.
"Che accidenti hai da guardare?"
Le sussurrò. Non voleva che proprio lei lo vedesse nel momento in cui si sentiva più fragile.
"Scusa, Sirius. Ma non devi rifartela con me. Non ho fatto niente."
Lei aveva lo sguardo basso e non sembrava poi così convinta delle sue parole.
"No, non hai fatto niente. Non ti sei fatta nemmeno gli affari tuoi."
La voce del ragazzo non era cattiva e non voleva ferire, stava semplicemente esprimendo un dato di fatto.
Lily arrossì.
"Scusa." gli disse.
Sirius, rendendosi conto di essere stato poco carino - per niente carino - chiuse gli occhi un attimo e si passò la mano
fra i capelli in un gesto esasperato.
"No, scusami tu. è un periodo difficile."
Quando riaprì gli occhi vide che lei lo stava guardando. Ripeté le sue scuse e Lily gli sorrise.
"Scuse accettate."
In quel momento Sirius si chiese se lei sapesse che da parecchi mesi era la protagonista dei suoi pensieri.
Gli occhi del ragazzo si riempirono di tenerezza guardando il sorriso di lei.
La tenerezza che occupa lo sguardo degli innamorati.
E Lily se ne accorse. Aggrottò appena le sopracciglia e inclinò la testa di lato.
"Che c'è?" Le chiese Sirius.
"Mi guardi in modo strano ultimamente, ci hai fatto caso?"
Cero che ci aveva fatto caso.
"No, non me n'ero accorto. In che modo ti guardo?"
"Come se io ti piacessi."
Sirius abbassò lo sguardo e, per la seconda volta in pochi minuti, la sua mano andò a scompigliargli i capelli.
Lily capì di aver colto nel segno. Non era esattamente un'esperta in tema di ragazzi, ma era abbastanza convinta di aver visto lo stesso identico sguardo sul viso di James Potter.
"E' così. Ti piaccio?"
Lui continuava a guardarsi le scarpe, imbarazzato dal modo di fare della ragazza.
"Sei carina, Evans, è normale che i ragazzi ti guardino."
"Non come fai tu."
Il suo era un sussurro, quasi non voleva che lui la sentisse, ma il suo carattere diretto aveva vinto ancora contro di lei. Non riusciva mai a non dire ciò che sentiva il bisogno di esprimere.
Avrebbe imparato presto a controllarsi. Durante la guerra tante volte è meglio tacere.
Ma Sirius l'aveva sentita benissimo. Era imbarazzato e si sentiva sporco. Il ricordo delle urla di sua madre lo stordiva.
Alzò lo sguardo e puntò, disperato, i suoi occhi in quelli di Lily.
"Non dirlo a James."
Traditore!

***

"Eccoti, Felpato! Pensavamo che ti fossi perso!"
Disse Remus quando, con mezz'ora di ritardo, Sirius arrivò al loro punto d'incontro.
Più in là i Serpeverde ridevano forte. C'era anche Regulus. Lui però non stava ridendo, aveva l'espressioni di chi non capisce bene cosa stia succedendo.
I suoi amici seguirono la direzione del suo sguardo.
"Vuoi che ci spostiamo?"
Gli chiese James, apprensivo.
Sirius fece segno di no con la testa e si sedette dando le spalle ai Serpeverde.
James gli mise un braccio intorno alle spalle e lui dovette lottare contro se stesso per non scollarlo via.
Non perché gli desse fastidio, ma perché aveva la sensazione che il suo migliore amico potesse sentire quello che provava. Aveva paura che lui potesse capire cosa provava per Lily.
Lily. Era proprio di lei che James aveva cominciato a parlare.
Sirius non si accorse che lui aveva notato il cambiamento della sua espressione al solo nominare la ragazza. Non si accorse che Remus tratteneva il fiato per paura che James potesse capire.
Non si accorse nemmeno che d'un tratto il braccio intorno alle sue spalle aveva stretto la presa e che James, al suo fianco aveva cambiato velocemente discorso.
Non vide il colore defluire dal suo viso e il dubbio farsi spazio nel suo sguardo.
Non vide tutto questo, era troppo impegnato a dare ragione alle urla di sua madre.
Traditore!

Remus si era svegliato di soprassalto quando aveva sentito la porta della loro stanza chiudersi con forza.
Aveva subito notato che Sirius mancava dal suo letto, aveva anche intuito il motivo che l'aveva trascinato fuori dalle lenzuola.
Si alzò e scese in Sala Comune, dove trovò Sirius seduto in poltrona, con i gomiti poggiati alle ginocchia e la testa sprofondata nelle mani.
Si sedette in terra, accanto a lui.
Sirius sapeva che era lì, ma non voleva parlare, non ancora e Remus aspettò paziente una sua reazione.
Dopo svariati minuti, finalmente Sirius parlò.
"Sono un brutta persona, Remus. Sono orribile, ti rendi conto di quello che ho fatto? Ti sto costringendo a mantenere un segreto con i Malandrini. Mi sono innamorato della ragazza di cui James è innamorato da cinque anni. Mi sento sporco, sono feccia! Cosa farà quando lo scoprirà?  E io che mi ritenevo così leale. Io, che pensavo di essere un buon amico. Sono tornato ad essere un traditore.
Dio, ho la testa piena di domande. Aiutami, Remus, ti prego. Non voglio perdere la mia famiglia per la seconda volta. Aiutami."
Remus si alzò in piedi e lo abbracciò. Sirius cominciò a piangere silenziosamente sulla sua spalla.  I Black non devono piangere.
"Non sei una persona orribile, sei solo un idiota che vuole convincersi a tutti i costi di essere feccia..."
Gli parlava con voce dolce, con la voce di un amico che mai lo avrebbe lasciato solo. Tanta volte Sirius avrebbe voluto essere come lui, nonostante il problema peloso.
"...non ti fa bene ripeterti queste cose, ti fa solo più male. Ne so qualcosa. Tu sei un amico leale, non vedi quanto stai male per tenerti lontano da lei? Non senti che stai piangendo per una cosa che non hai deciso e che pensi potrebbe ferire James? Un amico sleale avrebbe già abbandonato tutti e non si sarebbe più staccato da Lily. Sei un ottimo amico, Sirius. E non perderai mai nessuno di noi."
Sirius, col volto bagnato di lacrime, alzò la testa e lo guardò.
"Credi che dovrei dirglielo?"
"Credo che preferirebbe sapere."
Sirius annuì, sciolse l'abbraccio e corse su per le scale, seguito da Remus.
Aveva paura di perdere tutta la sua convinzione, voleva svegliare velocemente James, voleva liberarsi di quel peso che gli opprimeva lo stomaco e ricominciare a parlare da fratelli.
Quando aprì la porta del dormitorio Peter e James erano già svegli.
Sirius e Remus li guardarono, in cerca di spiegazioni.
"Vi abbiamo sentiti scendere."
Fu tutto quello che Peter disse. Lo sguardo di James era fisso sul viso arrossato dalle lacrime di Sirius, il quale puntò gli occhi nei suoi.
"Ti devo parlare."
Gli disse.
James si alzò dal letto sul quale era seduto e si mise davanti a lui. Lo guardò in attesa, ma il suo sguardo diceva che, molto probabilmente, sapeva già quello
che stava per sentire.
"Io... - cominciò Sirius - io... sono un cretino, James. C'è una cosa che devo dirti da mesi ma avevo paura che se avessi saputo, avresti potuto odiarmi. Ma non ce la faccio, mi sento uno schifo. Ho costretto Remus a non dirti niente. Accidenti, la mia stupidità sta distruggendo i Malandrini. Perdonami, James. Io... penso a Lily di continuo... capisci? Avrei dovuto dirtelo prima."
Abbassò gli occhi, non riuscendo più a reggere lo sguardo del suo migliore amico. Pensava che le sue parole fossero state banali, aveva paura di essere stato poco credibile.
"Perdonami." aggiunse con un sussurro.
Per qualche secondo il silenzio regnò sovrano della loro stanza. Dopo un po' James parlò.
"Sì, sei un cretino."
Fu il colpo di grazia. Sirius sentiva che sarebbe scoppiato a piangere come una bambina, sentì che sarebbe crollato. Stava perdendo tutto di nuovo, era un traditore. Di nuovo. Non meritava tutto quello.
Non lui.
"Sei un cretino ad aver pensato che io avrei mai potuto odiarti."
Continuò James. Sirius per la sorpresa alzò la testa di scatto e si fece male al collo.
"Veramente pensavi tutto questo? Insomma, non puoi decidere di chi inn... a chi pensare, no?"
Preferì non usare il verbo 'innamorarsi' visto che Sirius non aveva voluto dirlo.
"E' ovvio che ti perdono, Felpato. Sei mio fratello. Tu non hai colpe per quello che ti sta succedendo. Credo sia normale prendersi una cotta a diciassette anni, soprattutto se la ragazza è carina. Non sentirti sporco perché hai preferito che Remus non mi dicesse niente, sai io apprezzo molto di più il fatto che sia tu a dirmelo adesso, dopo mesi, avrebbe fatto male se fosse stato Lunastorta a dirmelo.
Adesso non fa male, perché sei sincero..."
James aveva parlato con voce calma, rassicurante e Sirius si era sentito salvo. Aveva voglia di piangere ancora, ma i Black non devono piangere.
"...sai - continuò James fissandosi i piedi nudi - se non vuoi che io esca con Lily, devi solo dirlo e io..."
"No!"
Sirius non gli diede il tempo di finire. Non avrebbe mai permesso che dopo sette anni di proposte e il primo sì della Evans, James rinunciasse a tutto. No.
"Neanche per idea. Tu uscirai con lei, le farai capire che non sei il cretino che sembri e io... bé, io uscirò con qualche sua amica."
Cercò di sorridere, ma tutto ciò che riuscì a fare fu una smorfia poco convincente.
James si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
"Non uscirò con lei se significa farti stare male."
"Sai, Ramoso, sarei infelice a vederti rinunciare dopo sette anni, a causa mia, al tuo desiderio più grande. Quindi, se non vuoi vedermi soffrire, vai da lei. Sei molto più importante. Tutti voi lo siete. Nessuno mi aveva mai capito come fanno i Malandrini. Mi sento a casa, siete la mia famiglia e voglio che la mia famiglia sia orgogliosa di me. Non starò poi così male, credimi. è una cosa che passa. Sei tu quello veramente innamorato, lo vedo dal tuo sguardo e io non provo per Lily nemmeno lontanamente quello che provi tu. Diamine, avrei dovuto rendermene conto prima!"
James rise e lo abbracciò lasciandolo senza parole: James non era affatto tipo da abbracci.
"Non potevo desiderare amici migliori!"
Remus e Peter si unirono all'abbraccio.
Sirius si avvicinò all'orecchio di James e, per la prima volta in tutta la sua vita, sussurrò un 'Ti voglio bene', così piano che non era nemmeno sicuro di essere stato sentito.
Ma James gli rispose:
"Anch'io, fratello." 
Tutto fu più sereno da quella notte. James si tratteneva molto di più quando vedeva Lily in presenza di Sirius, finché lo sguardo innamorato non se ne andò dal viso del suo migliore amico.
Ma c'erano tante altre cose che turbavano Sirius. Regulus, per esempio. Perdeva la testa ogni volta che lo vedeva, aveva voglia di andare da lui, prenderlo per le spalle e scuoterlo urlandogli 'Ma non la vedi la realtà, stupido ragazzino? Non la vedi?'. Troppe volte era riuscito a fermarsi.
Il rapporto tra i Malandrini, dopo la confessione di Sirius, si era fortificato, con l'aiuto delle parole di James.
"I Malandrini non li può dividere nessuno!"
Lo ripeteva continuamente.
Sirius era sicuro di essere riuscito a scacciare Lily dai suoi pensieri, ma non si spiegava perché ogni volta che la vedeva un piccolo senso di smarrimento si faceva strada in lui.
Per tre anni andò avanti così, continuava a sentire la confusione di un diciassettenne, ma tutte le volte si diceva che era il ricordo del primo amore a farlo sentire in quel modo: senza fiato.
Per tre anni andò avanti così, poi il vuoto divenne molto più grande e il buio cominciò a fare paura.
Traditore. Era vero.
"I Malandrini non li divide nessuno!"  
Perché menti, James?








Rachel*
Eccomi qua. Bene, se siete riusciti ad arrivare fino qui, avete tutta la mia stima.
Non mi soddisfa affatto questa FF, ma ho cercato di dire tutto e mi pare che le vicende siano abbastanza comprensibile.
Forse va un po' spiegata... uhmmm... diciamo che ho sempre pensato che l'amicizia fra i Malandrini fosse qualcosa di veramente speciale.
Ho cercato di rappresentarlo qui, anche se avevo promesso a Moonlight una Sirius/Lily... I'm so sorry. xD
Siate magnanimi con le recensioni, sono già abbastanza depressa per non essere riuscita a scrivere esattamente quello che volevo scrivere.
Per ultima cosa volevo precisare che non c'è traccia di Slash qui, l'abbraccio di Remus o l'importanza di James per Sirius sono sono il segno
di un grande amore fraterno, quello che di solito c'è fra gli amici più stretti.
Ho cercato anche di affrontare il dolore si Sirius nei confronti della sua famiglia, perché, per quanto lui abbia sempre cercato di mostrare il contrario, penso che
gli sia mancato l'affetto di una madre e soprattutto suo fratello. In più sappiamo bene quanto le cattiverie dette dalla propria madre possono far male.
Bene, recensite.
Un bacio!
  
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