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Autore: Silent_Warrior    25/01/2012    0 recensioni
La stringo in un abbraccio, tenendo sempre ben stretta la sua mano.
Cho affonda il viso nella mia spalla, solleticandomi il collo con i lisci capelli color della notte.
Intorno a noi nevica, fa freddo, eppure, ne sono certo, il mio cuore non è mai stato così al caldo.
(Cedri/Cho)
L'avvertimento What if? è a causa di una mia piccola disattenzione (la madre di Cedric non è morta) Solo questo.
Decima Classificata + Premio Speciale Miglior Coppia a 'Il Canto di Natale' di Violet Aquarius
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Cho Chang | Coppie: Cedric/Cho
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Neve

 



Sto seduto sotto un albero spoglio, vicino al Lago Nero. Appoggio la schiena contro il tronco freddo mentre il mantello con cui cerco di proteggermi dal pungente vento invernale si inumidisce, frapposto tra il mio corpo e la gelida neve.

Alzo pigramente lo sguardo al cielo. Dai nuvoloni grigi e cupi cade un leggero nevischio, candidi fiocchi si posano sul mio volto, sciogliendosi poi a formare minuscole goccioline. Mi strofino gli occhi, rabbrividendo dal freddo, sospiro e mi stringo nel maglione di lana giallo-nero.


Il Torneo Tremaghi è appena cominciato. Ho superato brillantemente la prima prova, ma le ustioni provocate dal soffio infuocato del Grugnocorto Svedese mi prudono ancora.
Ho lasciato il premio tanto agognato, l'uovo, nella mia camera e cerco inutilmente di trovare una soluzione al problema, ma senza successo.
Mi chiedo per l'ennesima volta se sia stato saggio iscriversi ad una competizione tanto pericolosa: non sono sveglio e intelligente come un Corvonero, né ambizioso e calcolatore, caratteristiche dei Serpeverde, e men che meno coraggioso o eroico, non sono un Grifondoro.


Sorrido amaramente, è completamente inutile piangere sulla pozione versata...
Mi abbandono contro il tronco, espirando pesantemente, e chiudo gli occhi.
Nella mente sono ancora impresse le immagini della sfida contro la maestosa bestia, tatuaggi indelebili, ricordi di un terrore di cui mi rammenterò a lungo, fin troppo. Incandescenti spire che mi circondano, che bruciano le estremità della mia scopa, denti affilati che sbattono, distruggono, artigli micidiali pronti a graffiare, a dilaniare le carni. Un'ansia pressante che mi fa affrettare ogni movimento, il respiro pesante, gli occhi sgranati in un'espressione di paura. Una massa di muscoli tesi, pronti a scattare al mio minimo movimento, mi osserva sospettosa, accucciata sopra al piccolo tesoro che è intenzionata a proteggere da mani estranee, a non farmi conquistare. Quel morso fatale che per troppe volte ha rischiato di essere il mio ultimo spettacolo...

<< Hey, Diggory! >> Spalanco gli occhi sorpreso, una cascata di lucidi capelli neri occupa la mia visuale. Non posso non capire chi è.
<< Cedric, tutto ok? >> Cho mi scruta preoccupata.
Sorrido, questa volta per davvero, dimentico dei miei brutti pensieri. È incredibile come la sua sola presenza mi giovi al morale, mi piace molto parlare con la giovane asiatica, mi piacciono i suoi occhi espressivi, scuri e tipicamente a mandorla, incapaci di celare alcun sentimento. Si siede al mio fianco, timida e discreta come di suo solito, e si porta le ginocchia al petto, sotterrando il viso nella sciarpa.

<< Tutto ok. >> Mento, o forse no, ora mi sembra proprio tutto a posto.
Appoggio la nuca contro il tronco dell'albero, spiando con la coda dell'occhio la ragazza.
Gioca impaziente con una ciocca della lunga chioma, attende una mia reazione, aspetta che mi smentisca e le parli dei miei problemi. Non credo sarei capace di confidarmi, non mi è mai piaciuto che qualcuno infilasse il naso nei miei affari, ma Cho non è solo 'qualcuno', forse potrei fare un'eccezione... ma comunque se le parlassi delle mie sensazioni, delle miepaure, di sicuro si spaventerebbe anche più di me e finirebbe in un mare di lacrime.
È sensibile, Cho, quando è triste non si vergogna di scoppiare in lacrime, non ama piangere da sola, al contrario ha bisogno di qualcuno che le asciughi le guance bagnate, è dolce e spesso non si accorge di quanto riesca ad aiutare il prossimo.
Una sola volta ho avuto la possibilità di consolarla, mi ha fatto sentire importante, mi ha donato una forza che non credevo di possedere. Credevo che Cho fosse solo una ragazzina debole ma l'ho riscoperta, invece, come la mia migliore fonte di coraggio: vederla sugli spalti che si copriva le labbra con una mano mi ha regalato una determinazione del tutto inaspettata. Era preoccupata, no, terrorizzata, per me. Solo per me.
È completamente diversa dalle altre ragazze che spesso mi ronzano intorno, esprime con gesti timidi e personali la sua stima e i suoi complimenti, non è invadente o esagerata.

Per questi e mille altri motivi non desidero che stia male per fatti che non la riguardano di prima persona.

<< Mi chiedevo come sarà la seconda sfida del Torneo, scommetto che non sarà una passeggiata. >>

Le rivolgo uno sguardo titubante, sperando non chieda altro: le mie capacità nel campo “bugie e raggiri” sono pari a zero. Il silenzio ritorna a farci compagnia, come un vecchio amico trascurato troppo a lungo.

Ho sempre amato il silenzio. Dopo la morte di mia madre, papà ha cominciato a riempire tutti gli spazi con una loquacità che poco gli si addiceva, a mio dire.
Mamma è morta senza dire una parola, in una cappa di silenzio esasperato ed estenuante, dicendoci addio con due magnifici sorrisi dei suoi. Katlyn Diggory ha lasciato un profondo squarcio nel cuore di papà, e adesso lui non sopporta la calma, la quiete: gli ricorda troppo quella morte. Ma io non sono come mio padre, inspiegabilmente ho accettato meglio la sua morte e i silenzi mi riportano sempre alla mente la sua dolce immagine, fa un po' male, ma sono sicuro che non è ciò che lei desidera.


Stranamente ora non desidero altro che sentire Cho parlare, rompere questa atmosfera stagnate che si è venuta a creare fra noi.
La presenza fisica della ragazza occupa prepotentemente la mia percezione. Mi volto per poterle ammirare il viso, ha le sopracciglia aggrottate in un'espressione pensierosa. Cho Chang è proprio carina, insomma, non è una di quelle persone che ti incantano con un solo sguardo, ma ha un fare elegante e un volto piacevole che sono abbastanza per far voltare i ragazzi quando passa. Mi piacerebbe davvero poter andare al Ballo del Ceppo con lei, potremmo ballare piano al centro della pista, scherzare un po' e forse avrei il coraggio di dirle che la trovo bella e dolce, che è la ragazza perfetta per me, dirle che mi piace tanto, troppo.


Improvvisamente si volta verso di me, lo sguardo determinato.
<< Bugiardo - mi accusa - ma non importa: appartengo pur sempre alla casata Corvonero, non sono tonta. Se non ne vuoi parlare basta dirlo, ma se credi che i problemi si risolvano così ti sbagli di grosso. Non devi aver timore di mostrarti debole, te lo assicura una maestra della debolezza! >>
Mi sorride triste, vorrei poter dirle quanto si sbaglia, ma interrompe ogni mia possibilità di ribattere con un gesto sicuro della mano... e poi dice di non essere forte!


Cho sbuffa sonoramente e si rimette in piedi, sistemandosi la gonna che le arriva sotto le ginocchia. Non posso non ammirarne la figura.
Chang è snella, anche se un po' bassa, ha le gambe lunghe e magre, ora fasciate da spessi calzettoni scuri. Ha le spalle strette e una corporatura all'apparenza fragile, non riesco ancora a capire bene da dove trovi la forza per essere una cacciatrice tanto abile, almeno secondo me.


Sospiro, non accennando a volermi muovere dalla mia posizione; lei si allontana con un sorriso stampato in faccia.
Deve per forza avere in mente qualcosa e non so se mi devo preoccupare... Cho si accuccia e con le mani guantate riunisce in un mucchietto informe la neve intorno a lei. La ammiro stupito mentre si dà da fare per formare una pallocchia che studia con un'espressione critica, esibendosi poi in una buffa smorfia di disappunto.
Rido, perché non ne posso fare a meno, rido perché mi sembra la cosa più naturale quando sono con lei, rido e sembra che sia proprio questo ciò a cui lei sta mirando, perché si illumina nel sentire le mie risa e continua nel suo strano lavoro, lanciandomi talvolta sguardi divertiti, regalandomi sorrisi gentili e raccontandomi del più e del meno.


Mi piace quando mi parla, Cho ha una voce delicata ed elegante, come lei stessa, amo quando è lei a riempire i miei silenzi. Mi narra di come suo padre dovette corteggiare sua madre, legata molto alle tradizioni cinesi, o anche della sua prima magia, a solo quattro anni, o ancora di quando è arrivata per la prima volta a Hogwarts... sembra un fiume in piena e mi rendo conto che mi sta dicendo tutto questo su di lei solo per farmi stare meglio.
Credo di conoscere più sulla sua vita io ora che non i suoi zii cinesi che la vanno a trovare ogni prima settimana del mese!


Concentrato su di lei non mi accorgo neanche che ha finito di giocare con la neve. Nel mezzo della spianata adesso c'è un grande pupazzo di neve alla babbana.
Cho mi sorride e, timida, si avvicina.

<< Mi presteresti la sciarpa - mi chiede rossa in viso, poi fa un gesto con il mento verso la sua creazione - sai per quello. >>
Mi levo la sciarpa, sogghignando per la buffa scena. Cho afferra l'indumento e corre verso il pupazzo. Sistema con mano esperta il tocco finale, infilando poi ai due lati dei rami per fare le braccia.
<< Che ne pensi? >>

Rido, di nuovo; due mollette a forma di corvo formano gli occhi, mentre una serie di sassolini compone un sorriso sbilenco e un bottone rappresenta il naso, a sostituzione della tradizionale carota. Mi ricorda tanto quando giocavo da bambino: mio padre spesso fingeva di ballare con l'ammasso di neve trascinando quasi sempre nella sua messa in scena anche la mamma, che lo accontentava paziente.
Cho, però, non ha ancora riso, certo mi ha donato sorrisi fantastici, ma vorrei proprio sentirla ridere, come ridevo io allora.
Mi alzo sicuro dalla mia comoda posizione, sotto lo sguardo dubbioso della ragazza, mi avvicino e mʼinchino con fare plateale all'omino di neve.

<< Buongiorno signore - dico formale - piacere di fare la sua conoscenza. Il mio nome è Cedric Diggory e la bella fanciulla vostra creatrice è Cho Chang, quale onore fare la sua conoscenza! >>

Cerco di afferrare l'estremità di uno dei rami, mimando una stretta di mano fra uomini, ma il braccio si stacca e mi tocca rinfilarlo mormorando imprecazioni fino a quando non resta su. Eccola, la risata dell'asiatica: è acuta e cristallina, sembra il delicato trillo di mille campanelli di vetro. Mi fa stare bene, sorrido tra me e me continuando nella patetica scenetta.

<< Sa, signore, lei mi sembra uno che ci sa fare con le ragazze: è avvenente al punto giusto, ma soprattutto molto loquace, che ne dice di darmi un consiglio - aspetto un attimo zitto - capisco, capisco, ma suvvia! Almeno mi dia un aiuto. Non è per caso che può domandare all'affascinante dama qui di fianco se, per qualche fortunato caso, desidera andare al Ballo del Ceppo con me medesimo il sottoscritto? >>


È ftta! L'ho invitata.
Cho arrossisce violentemente, le sue gote si colorano di rosso e non credo sia solo opera del freddo pungente, abbassa lo sguardo e si fissa le punte dei piedi. Per un attimo ho la netta impressione che voglia rifiutare, ma subito la sua espressione si distende in un sorriso dolce.
Amo quando sorride, le labbra fini si dischiudono leggermente e la punta degli occhi si piega all'insù. Vorrei vederla sempre così, non mi stancherei mai di guardarla.

Lei si gira piano verso il pupazzo di neve e, prendendosi i bordi del mantello, fa una piccola riverenza da perfetta nobildonna inglese.
<< Buon uomo, dica pure al giovane ragazzo che le ha chiesto di riferirmi ciò che nessuna mai potrebbe rifiutare una proposta tanto invitante, quindi il mio è un sì - si volta poi verso di me - mi farebbe immenso piacere partecipare al ballo con te. >>
Mi raddrizzo e ammiro il suo sguardo dolce, ho l'impulso di voltarmi indietro per assicurarmi che stia guardando proprio me. Le carezzo titubante la mano, per poi stringerla nella mia. Ci stiamo avvicinando, piano, impercettibilmente, gli occhi dellʼuno fissi in quelli dell'altra.
Vorrei che questo momento non finisse mai, ma al tempo stesso non vedo l'ora di fare un passo in più. Mi chino e le sfioro le labbra, Cho non si ritira, la bacio: un bacio casto, delicato, più che altro un accarezzarsi di bocche, ma mi piace, eccome se mi piace.

Amo tutto questo, amo il modo in cui si mette in punta di piedi per raggiungermi meglio, amo come socchiude gli occhi quando mi sporgo su di lei, amo il suo piccolo nasino orientale che sfiora il mio, le nuvolette condensate di respiro che si fondono. La stringo in un abbraccio, tenendo sempre ben stretta la sua mano.
Cho affonda il viso nella mia spalla, solleticandomi il collo con i lisci capelli color della notte. Intorno a noi nevica, fa freddo, eppure, ne sono certo, il mio cuore non è mai stato così al caldo.
























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Q
uesta One-shot partecipa al Contest 'Il Canto di Natale' indetto da Violet Aquarius.
Si è classificata decima e ha vinto il premio speciale Miglior Coppia.




 

 




10 Classificato - Wings_of_Darkness: Neve 

Grammatica: 9,2 

Ad un certo momento ho trovato la parola " pallocchia": era pannocchia che volevi dire, vero? Sennò devi spiegarmene il significato xddd 
Il voto, oltre a questo, si abbassa anche perchè alcune volte scrivi babbani in minuscolo, e andrebbe maiuscolo(almeno io la so così, poi se ne può parlare volendo). Per il resto tutto bene :=) 


9,2/10 



Stile: 8,5 

"Sorrido amaramente, è completamente inutile piangere sulla pozione 
versata…" Penso che anche il punto sarebbe stato sufficiente qui :=) 
"Nella mente sono ancora impresse le immagini della sfida contro la maestosa 
bestia, tatuaggi indelebili, ricordi di un terrore di cui mi rammenterò a lungo, 
fin troppo" Rammenterò e ricordi sembra quasi che tu abbia scritto la stessa parola :=) forse avresti potuto scrivere che Ced non avrebbe scordato tanto presto, al posto di rammentare. Più o meno è la stessa cosa, ma dà un'altra impressione mentre la si legge :=) 
" È incredibile come la sua sola presenza mi giovi al 
morale, mi piace molto parlare con la giovane asiatica, mi piacciono i suoi 
occhi espressivi, scuri e tipicamente a mandorla, incapaci di celare alcun 
sentimento. " dopo morale io avrei messo i due punti, stilisticamente potrebbe stare molto meglio^^ 
"<< Tutto ok. >>" In questo caso il punto andava fuori dalle virgolette(a proposito, quando la pubblichi, attenzione a separare le virgolette altrimenti con la formattazione non si leggerà quanto c'è scritto all'interno). 
"Mento, o forse no, ora mi sembra proprio tutto a posto." Avrei messo" o forse no, perchè ora ecc". 
" Non 
credo sarei capace di confidarmi, non mi è mai piaciuto che qualcuno infilasse 
il naso nei miei affari" non è scorretto, ma forse sarebbe meglio dire che non gli piaceva che qualcuno si intromettesse nei suoi affari :=) 
"ma comunque se le parlassi delle mie sensazioni, delle mie 
paure, di sicuro si spaventerebbe anche più di me e finirebbe in un mare di 
lacrime." "ma comunque" direi che proprio non si può vedere xDD direi di levare"comunque" 
"È sensibile, Cho, quando è triste non si vergogna di scoppiare in 
lacrime, non ama piangere da sola, al contrario ha bisogno di qualcuno che le 
asciughi le guance bagnate, è dolce e spesso non si accorge di quanto riesca 
ad aiutare il prossimo. " Spezzerei la frase dopo scoppiare in lacrima, con due punti e il resto :=) altrimenti sembra troppo pesante :=) 
"Una sola volta ho avuto la possibilità di consolarla, mi 
ha fatto sentire importante, mi ha donato una forza che non credevo di 
possedere. "Anche qui metterei i due punti al posto della prima virgola. 
"Credevo che Cho fosse solo una ragazzina debole ma l'ho 
riscoperta, invece, come la mia migliore fonte di coraggio" la virgola andrebbe prima del ma. 
" Ma io non sono come mio 
padre, inspiegabilmente ho accettato meglio la sua morte e i silenzi mi 
riportano sempre alla mente la sua dolce immagine, fa un po' male, ma sono 
sicuro che non è ciò che lei desidera." Anche qui due punti al posto della prima virgola, e avrei anche messo che " non è ciò che lei avrebbe desiderato". 
Per il resto diciamo che non ci sono errori eclatanti, se non che abusi un po' troppo delle virgole(spesso capita pure a me xddd) e che la narrazione al presente ha reso un po' troppo statico il tutto, almeno secondo me. 


8,5/10 



Caratterizzazione dei personaggi/o scelti/o: 9,5 

Devo dire che mi sembrava proprio di vedere Cedric come lo conosciamo, e anche Cho non esula dallo schema della ragazza che ci ha presentato la Rowling. Piange, ma le dai qualche motivo per non essere considerata una semplice piaga umana lol 
Ho trovato un po' sorprendente il fatto che Cedric l'abbia baciata perchè non sembrava conoscerla molto bene uhm certo, nulla vieta che l'avesse notata(e lo dici), ma... boh, forse è una mia idea. 
Ho un dubbio: perchè è morta la madre di Cedric?o.o nel libro chiaramente la si vede viva e vegeta, anche dopo la morte di lui. Se è un What If? segnalalo quando la pubblichi :=) 


9,5/10 



Utilizzo dell'oggetto natalizio(incantesimo): 4 

Quasi del tutto centrale, in ogni caso la storia ruota quasi tutta attorno al pupazzo di neve :=) brava 

4/5 



Utilizzo del promt(Casa): 1 

Lo hai accennato, in effetti non ha un ruolo centrale, perciò non posso darti di più^^ 

1/3 



Gradimento personale: 3,5 

Credo tu sia la prima a farmi piacere una Cho/Cedric, sarà che ne ho lette poche, sarà che non mi hanno mai convinto... Questo spezzone invernale è davvero dolce e l'hai reso molto bene** 
Mi viene però da chiedermi dove sia il Natale, qui. E' verissimo che nomini il Ballo del Ceppo, ma questa potrebbe essere una scena semplicemente invernale, se non fosse per la presenza del pupazzo di neve che rende vagamente l'idea del Natale. 
In ogni caso mi piace :=) 

3,5/5 



Originalità: 3,8 

Credo il pairing sia molto conosciuto e trattato, però ancora non ne avevo lette di storie così :=) semplice e tenera, ma non per questo scontata e banale. Un bel lavoro, brava :=) 


3,8/5 



totale: 40,5/48
  
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