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Autore: Simo_R    25/01/2012    1 recensioni
Questa è una one-shot o mini racconto che ho scritto per un concorso.Spero vi piaccia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 << Il sogno è il tuo rifugio >>
 << Non so di cosa tu stia parlando >>
Lo scenario cambiò,ora erano in un bazaar.Melissa guardò quella folla di gente,vuoti,le orbite nere,cavate,senza iridi,senza colori. In che mondo era finita?
  << Questo è il tuo mondo >> ,disse Alex.
 << Chi sei tu? >> 
 << Il tuo amore,non ti ricordi di me? >> ,chiese il fanciullo perplesso con una velata tristezza sul viso.
Sentì caldo sul braccio,qualcosa le solleticava la pelle,portò le dita sul polso e vide un rivolo rosso stagnarsi nel suo palmo. Ebbe un sussulto,lo spazio iniziò a vorticare. Corse,corse più veloce che potesse,gli zombie non si spostavano,la urtavano,si faceva male,il fiato iniziò a divenire pesante.
Si fermò per respirare,vide di fronte a sè un'ombra comparire.
 << Non ti ricordi di me? >> .Gli occhi grigi di quel giovane la guardavano pieni di tristezza.
 << Io ti ho dato il mio cuore,non ti ricordi di me? >> ,puntò le dita sul proprio petto,strinse la pelle fino ad afferrare le costole nel punto di giuntura,proprio nel mezzo dove si aprì uno squarcio che mostrava i polmoni che si gonfiavano e svuotavano,ed effettivamente mancava un organo.
Melissa iniziò ad urlare fino a stare male,ma nessuno sembrava sentirla,se non Alex.
 << Perchè mi fai questo?Dove sono?Dove sono??? >> ,il terreno si ricoprì di crepe fino ad aprirsi completamente.Cadde nel vuoto,il cuore batteva come se volesse uscirle dal petto.Fuori tutto scorreva veloce,troppo veloce per lei affinchè potesse capire qualcosa.All'improvviso vide la fine della caduta,la fine della sua vita,una distesa grigia di cemento sotto di sè,quando arrivò il momento dell'impatto però fu come se avesse avuto un cuscino sotto di sè,atterrò con delicatezza.Si alzò in piedi,confusa,incerta se essere felice d'essersi salvata o no.
 << Vieni con me >> ,la voce di Alex si era fatta dolce e sommessa.Le prese la mano,lei galvanizzata gliela strinse e camminò al suo fianco con passi lenti.Ogni movimento le costava uno sforzo disumano,sentiva come se i piedi si fossero fatti di piombo.
 << Stai tornando in vita >> ,guardò il ragazzo che aveva appena pronunciato quelle parole corrucciando lo sguardo.Arrivarono fino alla fine del deserto di cemento,c'era un dirupo,guardò in giù ed ebbe le vertigini.Milioni di cadaveri giacevano l'uno sopra l'altro,molti in putrefazione emanavano un odore mortifero e nauseabondo,era una distesa immensa di corpi umani privati della luce vitale.In lontananza si distingueva nettamente il profilo di un grande stabilimento,riusciva a vedere i forni,le ciminiere,i camini fumanti di una fabbrica nera.
 << Questo è il mondo,questa è la vita.La tua >> ,Melissa rabbrividì alle parole di Alex.
 << Cosa vuoi dire?Questo non è il mio mondo! >> 
 << Se decidi di restare con me non lo sarà più >> ,indicò nella direzione opposta al panorama grigio una luce intensa che investiva la radura senza colore.
 << Cos'è? >> 
 << Vieni con me,Mel.Vieni >> . Le strinse la mano ancora più forte.
 << Vieni Mel...torna alla vita.. >> . Melissa lo guardò con la luce negli occhi,speranzosa,ora quasi ricordava l'amore che aveva provato verso quello sconosciuto.
Qualcosa la tirò per le caviglie.
 << Svegliati!!! >> . Non capiva cosa stesse accadendo.
 << Svegliati!!! >> ,dei serpenti spuntarono dal terreno bloccandola.Il fumo della fabbrica iniziò ad ricoprire il luogo,la stava soffocando.
<< Io devo andare,Mel,non posso aspettarti più,non posso aspettarti per sempre.. >> ,disse Alex con gli occhi bassi e malinconici.
<< Non lasciarmi!Non lasciarmi qui! >> . Il fanciullo si incamminò verso la luce, e come entrato in un banco di nebbia svanì. I serpenti che l'avevano intrappolata si ritirarono nelle loro tane.Chiuse gli occhi,li riaprì e vide una luce intensa di nanzi a sè.
 
Il ticchettio la snervava,la luce la accecava,sentiva farneticare ma non capiva da dove arrivassero le voci. Sbattè le palpebre.Provò a muovere un dito ma un dolore lancinante la colpì come un fulmine.Invase tutto il suo corpo e si sentì in fiamme.
Sono all'inferno,pensò.
 << Tesoro,ti sei svegliata! >> .Conosceva quella voce,ma non riusciva a collegarla ad un viso,una persona.La luce diminuì,qualcuno si era messo davanti,i suoi occhi misero bene a fuoco.
Mamma!Era un sogno,era solo un sogno.Era di nuovo tutto a posto,tutto come prima.Aveva solo fatto un incubo.
Sentì piangere la madre al suo fianco,le avrebbe voluto dire di non stare male,che andava tutto bene,ma non riusciva a parlare,come se non avesse più la lingua,le labbra..
Poco a poco realizzò che non si trovava a casa sua,nella stua stanza,riuscì a vedere il padre,con gli occhi lucidi,che la guardava..e il suo sguardo..il suo sguardo era di pietà.
Alzò una mano,con un sforzo incredibile,lo portò davanti agli occhi e vide che parte della pelle mancava,parte era nera e violacea,carbonizzata,a tratti si vedeva la carne.
Ebbe una terribile sensazione.Si toccò il viso con un dito e il bruciore intenso la fece quasi esplodere di dolore. Si alzò di scatto dal letto,ogni minimo movimento le costava fatica e bruciava,bruciava come l'inferno.
Raggiunse il bagno,appoggiò le mani sul lavandino ghiacciato che le diede una momentanea sensazione di sollievo.Non aveva quasi il coraggio di guardare davanti a sè,ma fece un respiro profondo ed alzò lo sguardo. Si specchiò: il suo viso era deturpato. Un'intera parte della faccia era scoperta,le si vedevano i nervi,i capillari,sangue,l'occhio sembrava volesse uscire fuori dall'orbita.Il resto della cute era teso,lucido a tratti crescente,come se nascondesse un'escrescenza...la bocca non c'era più.Avrebbe voluto urlare ma non poteva.Sperava fosse un altro incubo,ma questa volta era la realtà. Si lasciò cadere a terra,le mani nei capelli radi,aveva perso completamente la sua bellezza di fanciulla.
La madre corse da lei,voleva abbracciarla ma sapeva che ogni tocco poteva farle male.
 << Ricordi cos'è successo? >> ,chiese una voce estranea.Era un medico,alto,con un camicie bianco e l'aria dubbiosa.
Fece cenno di no con la testa.
 << Melissa,hai tentato il suicidio,ti sei tagliata i polsi ed hai appiccato il fuoco nel garage della tua casa.Il tuo ragazzo,Alex,ti è venuto a cercare,ti ha salvato la vita,ti ha trovata riversa sul pavimento.Purtroppo lui non si è salvato,i fumi lo hanno soffocato..abbiamo cercato di fare il possibile ma.. >>
A quelle parole spalancò gli occhi.Una fitta atroce le strinse il cuore in un nodo inestricabile..aveva rovinato la sua vita,aveva portato via quella di Alex.
 << Dopo la tua guarigione sarai portata nell'istituto fuori città,starai lì fin quando non avrai avuto l'aiuto necessario e sarai completamente sana >> ,la voce del dottore si era fatta fredda.
L'isitituto fuori città?L'unico istituto fuori città era quello d'igiene mentale..
Guardò la madre negli occhi,piena di rimorso,odio per se stessa,orrore.
 << Mi dispiace..tesoro..mi dispiace.. >> ,disse singhiozzando.
La vita non sarebbe più stata la stessa.
   
 
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