Capitolo 1.

E così l'ho fatto. Sono riuscita a mettere da parte la mia timidezza e ho cambiato scuola. Perchè non potevo andare avanti così, vittima di persone che non si meritano più nemmeno una mia lacrima. Sono cresciuta. E sono andata avanti. Cambiando scuola. Almeno non li rivedrò più. 


Primo giorno di scuola.
L'ansia a mille, ma dovevo riuscirci.
Pensavo solo a ciò che avrebbero potuto pensare gli altri quando mi avrebbero vista.
E così presi l'autobus, che mi lasciò davanti alla scuola. Fuori era bella: aveva due piani e un giardino immenso, con molte piante. In mezzo vi era qualche panchina e tanti, tanti fiori.
Presi un po' di coraggio e andai a vedere la sezione. Capitai in una sezione che aveva ben ventidue maschi e solo sette femmine, me compresa. Una parte di me era terrorizzata da questo, l'altra ne era compiaciuta.
Andai nei corridoi, alla ricerca di quella che poteva essere la mia classe e quando la vidi entrai. Vi era un posto vicino ad una ragazza dai capelli rossi, mi avvicinai e le chiesi se potevo sedermi accanto a lei. Sorrise e mi fece cenno di si. Mi accomodai e mi presentai. "Ciao, sono Ashlee piacere!" "Piacere mio, mi chiamo Olivia." rispose lei.
Mi girai per scrutare meglio la classe. Di certo non si poteva dire che avevo brutti ragazzi in classe, quando ricevetti un messaggio di mia madre con scritto: "Ash, mi ha chiamato Nelly, la mia cara amica, dice che sei con suo figlio in classe, dovrebbe chiamarsi Daniel, guardati intorno, verrà lui da te."
Neanche finito di leggere che mi si avvicinò un ragazzo - quello che avevo notato sin da subito per la sua bellezza - e mi disse: "Ciao tu sei Ashley? Io sono Dan, il figlio di Nelly, piacere!" E un sorriso incorniciò il suo volto. "Si, ciao. Puoi chiamarmi Ash." risposi io rossa dalla vergogna.
Era veramente bello: alto, bel fisico, con delle spalle belle larghe, la maglietta che segnava i muscoli del suo corpo, i capelli castano scuro e perfettamente pettinati, dei gran occhioni verdi con delle ciglia lunghissime, la carnagione chiara. Sorrise, era seduto dietro me. Ricambiai il sorriso, completamente imbarazzata e mi girai per salutare il primo professore che avrei conosciuto.